Stiamo parlando di lotterie, ovviamente. Quando lo Stato combatte la dipendenza dal gioco d'azzardo, dal fumo, dalla droga, dall'alcool, lo fa in maniera contraddittoria. Questo avviene soprattutto nel campo del gioco d'azzardo.
Ovviamente le varie lotterie non possono essere considerate un vero e proprio gioco d'azzardo, però non per questo non creano dipendenza psicologica. Le persone si giocano lo stipendio per giocare al superenalotto, ad esempio. Molti giocano ingenti somme, sorretti dall'illusione di poter cambiare la propria esistenza. Ma la loro esistenza invece non cambia affatto, anzi, peggiora, perché i soldi che potrebbero usare per vivere un po' più decentemente vengono "investiti" nell'illusione di poter azzeccare quei fatidici numeri. Le probabilità statistiche non hanno pietà: loro non guardano in faccia a coloro che si nutrono di facili illusioni.
Lo Stato allora se ne approfitta, perché dalle lotterie ricava moltissimi soldi. Alzi la mano chi non ha mai provato a giocare qualche numero. Ogni italiano vivente lo ha fatto almeno una volta nella vita, forse anche due. Al bar un gratta e vinci ogni tanto non fa male a nessuno... o una puntatina al superenalotto... fa bene, fa bene soprattutto al monopolio di Stato!
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