giovedì 30 settembre 2010

Nadia Comaneci e il primo 10 “perfetto” della ginnastica artistica alle Olimpiadi.

 

1976, olimpiadi di Montreal. Saranno le olimpiadi che faranno nascere il mito della ginnasta rumena Nadia Comaneci. Qui vediamo il primo 10 della storia della ginnastica artistica alle olimpiadi. Osserviamo la perfezione stilistica di questo esercizio alle parallele asimmetriche. Nel filmato vale la pena notare anche che nel display appare il voto 1.00, questo perché i display non prevedevano il voto 10.00 (non veniva dato mai), ma arrivavano al massimo a segnare 9.90, quindi per ovviare all’inconveniente si dovette scrivere 1.00!

Buona visione del filmato.

Di Pietro distrugge Berlusconi… ma non serve a niente!

 

Di Pietro pronuncia un discorso davvero durissimo contro Berlusconi, ma la cosa non serve a niente. Il 29 settembre 2010 Berlusconi ottiene lo stesso la fiducia. E adesso si tira avanti. Per chi volesse sentire quante gliene ha dette Di Pietro a Silvio, guardate il filmato.

Buona visione.

mercoledì 29 settembre 2010

Mutui e prestiti facili. Pubblicità ingannevole.

 

Quante volte vi è capitato di trovare nella cassetta delle lettere volantini che promettevano mutui o prestiti a condizioni davvero vantaggiose? Sicuramente vi capita quasi ogni giorno. Ma bisogna sempre stare attenti a queste pubblicità ingannevoli.

Al riguardo guardate questo filmato molto interessante:

Quindi, se avete bisogno di un finanziamento, occorre sempre fare un’attenta comparazione delle proposte che vengono fatte. Nel settore del credito al consumo ci sono tanti operatori scorretti e i costi effettivi delle rate possono essere molto superiori a quelli pubblicizzati. Come avete sentito nel filmato, l’antitrust ha scoperto ben 63 casi di pubblicità ingannevole tra le offerte di piccoli prestiti e mutui agevolati.

Se avete avuto una brutta esperienza con mutui e prestiti, segnalate tutto all’antitrust scrivendo al seguente indirizzo email: pratichescorrette@occhi-aperti.it

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Come vedrebbero il nostro Sistema Solare eventuali astronomi alieni.

 

Come vedrebbero gli astronomi alieni (nell’eventualità che esistessero davvero) il nostro Sistema Solare? In questo filmato possiamo trovare la risposta.

nube di polveri

Di seguito riporto la trascrizione in italiano (non si tratta di una traduzione letterale) di una parte dei sottotitoli in inglese del filmato.

Gli astronomi hanno appena iniziato a fornirci immagini di pianeti che orbitano attorno ad altre stelle. La tecnica non è ancora abbastanza avanzata e non è possibile vedere pianeti così piccoli come quelli che ci sono nel Sistema Solare.

Ma supponiamo per un momento che degli astronomi alieni stiano guardando il nostro Sistema Solare. Avrebbero potuto trovare qualche prova che ci sono pianeti attorno al Sole anche senza la possibilità di vederli direttamente?

La risposta è: probabilmente sì.

Questo perché almeno uno dei mondi nel nostro Sistema Solare avrebbe reso nota la sua presenza attraverso i suoi effetti su una enorme nuvola di polvere ai margini del Sistema Solare stesso, in una zona chiamata la Fascia di Kuiper.

La Fascia di Kuiper è una zona che potremmo definire una sorta di “cella frigorifera” che si trova oltre l’orbita di Nettuno, formata da milioni di corpi ghiacciati, compreso anche il pianeta nano Plutone. Gli oggetti ghiacciati nella fascia di Kuiper rilasciano polveri che da lontano potrebbero apparire come un disco nebuloso se osservato nelle lunghezze d’onda dell’infrarosso.

Nuovi modelli al computer creati dagli scienziati della NASA, mostrati nel filmato, rivelano come le polveri della fascia di Kuiper potrebbero apparire ad un astronomo alieno. Nettuno crea dei motivi intricati nella massa di polvere. La forza di gravità del massiccio pianeta trascina con sé i granelli di polvere delle nubi, dando un “colpetto” che modifica le loro orbite.

Christopher Stark: Nettuno crea una struttura ad anello nella nube di polvere che presenta un vuoto dove il pianeta stesso orbita. Questo vuoto della nube dovrebbe essere più facile da vedere dello stesso pianeta Nettuno, soprattutto dalle grandi distanze da cui i pianeti appaiono troppo piccoli per essere rilevati direttamente.

Ecco, quindi nel filmato potrete vedere queste simulazioni al computer.

Ma se gli astronomi alieni esistessero veramente? Per Stephen Hawking sarebbe un guaio, infatti secondo il famoso scienziato gli alieni, se arrivassero sul nostro pianeta, lo farebbero solo con intenti ostili.

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martedì 28 settembre 2010

Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, è diventato più ricco del CEO di Apple!

 

mark zuckerberg facebook La rivista Forbes ha pubblicato la lista dei primi 400 uomini più ricchi d’America. I risultati mostrano che il CEO (CEO = Chief Executive Officer, che sarebbe il corrispettivo dell’amministratore delegato in Italia) di Facebook, Mark Zuckerberg, ha superato il CEO di Apple Steve Jobs.

In cima alla classifica domina incontrastato, e in effetti ce lo saremmo aspettato, Bill Gates. Gates infatti ha un patrimonio stimato di 54 miliardi di dollari. Al secondo posto abbiamo Warren Buffett, con un patrimonio di 45 miliardi di dollari, e poi viene Larry Ellison, il fondatore di Oracle con 27 miliardi di dollari.

Ma la cosa che ha destato più sorpresa è che Mark Zuckerberg, che ha solo 26 anni, fondatore di Facebook, adesso è diventato più ricco di Steve Jobs, con un patrimonio di 6,9 miliardi di dollari contro i 6,1 miliardi di Jobs. I due sono rispettivamente il numero 35 e il numero 42 d’America.

Zuckerberg però non sembra che stia usando i suoi soldi solo per scopi personali, vista la cospicua donazione (100 milioni di dollari) che ha fatto a favore delle scuole della città di Newark come riportato dal Wall Street Journal.

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lunedì 27 settembre 2010

Il metodo scientifico sperimentale

 

Il modo più semplice per descrivere il metodo scientifico sperimentale è contenuto nel seguente diagramma di flusso:

Il metodo scientifico sperimentale

All’osservazione del fenomeno naturale segue la formulazione di una ipotesi (o una serie di ipotesi) che verrà sottoposta a verifica sperimentale. Se l’ipotesi supera l’esame della verifica sperimentale, allora diventa una teoria, se invece l’ipotesi risulta essere falsa dopo la verifica sperimentale, allora si deve tornare indietro all’osservazione del fenomeno, oppure si deve procedere alla formulazione di una nuova ipotesi.

Semplice, no?

Eppure su questo modo di pensare si basa tutta la nostra scienza moderna che ci ha permesso di esplorare l’Universo dai quark alle galassie più distanti, cioè dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.

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Il ritorno delle scimmie di mare

 

Ultimamente in televisione ho notato alcun spot pubblicitari sulle “scimmie di mare”. Negli anni ‘70 erano pubblicizzate nei giornaletti (tipo Diabolik) e si diceva che era possibile persino ammaestrarle. Ma di cosa si tratta esattamente?

Le scimmie di mare sono in realtà dei crostacei marini noti con il nome scientifico di Artemia Salina che hanno una caratteristica davvero straordinaria. Le uova di Artemia Salina, infatti, sono in grado di rimanere in uno stato di quiescenza che può durare vari anni e che si chiama criptobiosi.

Questo è il motivo per cui le uova di questi minuscoli esseri viventi possono essere conservate in bustine il cui contenuto, riversato in acqua salata, fa “nascere” i piccoli crostacei. Ovviamente il fatto che si possano ammaestrare non è vero ;-)

Nel filmato possiamo vedere i naupli (cioè le uova appena schiuse) di Artemia Salina dopo 24 ore di incubazione.

Buona visione.

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domenica 26 settembre 2010

Il cervello. Nuovi studi sulle attività neuronali del cervello umano.

 

E’ un mistero davvero infinito quello dell’intelligenza. Perché alcune persone, come ad esempio Albert Einstein (mostrato nel filmato in immagini di repertorio), sono decisamente più brillanti di altre?

Si è potuto capire che non c’entrano le dimensioni del cervello. Quando si fece l’autopsia di Einstein, infatti, il suo cervello risultò addirittura un po’ più piccolo della media. E’ la qualità, dunque, del cervello a fare la differenza, ma in cosa consiste questa famosa “qualità”?

Un recente studio dell’Università di Utrecht concentra la sua attenzione sul modo in cui i neuroni riescono a collegarsi. Più efficiente è il “network”, più breve è il giro che l’impulso nervoso compie, migliore è il risultato.

Poi c’è la guaina che ricopre le fibre dei neuroni, la velocità dei segnali elettrici del cervello dipende dalla qualità di tale copertura.

E i geni?

Contribuiscono all’intelligenza dal 40% all’80%. C’è una ragione per questa enorme differenza: dipende un po’ dall’età. Infatti, man mano che si invecchia, dice uno studio del King’s College di Londra, i geni sono sempre più importanti per l’intelligenza, creano nuove connessioni neuronali e si attivano per spingere alcuni di noi verso esperienze che stimolano il cervello.

Buona visione del filmato.

Morso di vipera - ecco cosa fare.

 

La vipera è l’unico serpente velenoso del nostro Paese, l’unico che possa veramente creare dei seri problemi ad un essere umano. Si stima infatti che almeno 300 persone ogni anno in Italia vengono morse da serpenti velenosi.

La vipera è un serpente diffuso in tutta Italia (tranne in Sardegna), dal nord al sud e dal livello del mare fino a 3000 metri di quota (ne esistono quattro specie differenti).

Pertanto, nonostante tutte le precauzioni che si possano osservare, non è affatto difficile fare un brutto incontro con una vipera, per questo è sicuramente molto utile sapere come comportarsi in caso di morso di vipera.

Il tutto ci viene spiegato dal tossicologo Sandro Barelli del Policlinico Gemelli di Roma.

Buona visione del filmato.

sabato 25 settembre 2010

Andando alla velocità della luce

 

spazio tempoAlcune delle conseguenze legate al concetto di spazio-tempo (chiamato anche cronòtopo) e che colpiscono l'immaginario, sono indubbiamente quelle relative alla contrazione della lunghezza e alla dilatazione del tempo. Lo spazio e il tempo sono tra loro così intimamente collegati da non poter essere veramente separati l'uno dall'altro, per la qual cosa le misure di spazio non possono essere indipendenti dalle misure degli intervalli di tempo. E viceversa.

Purtroppo, la maggiore difficoltà che si incontra nella comprensione piena delle scoperte della fisica moderna non è dovuta solamente ai complessi strumenti matematici a cui si fa ricorso in questo ambito, ma soprattutto alla circostanza che gli schemi che la mente dell'uomo è in grado di elaborare non sono sufficienti a rappresentare determinati fenomeni: certamente reali e dimostrabili, ma assai poco comprensibili attraverso il semplice intuito.

Però possiamo capire le conseguenze più clamorose, cioè cosa accade in virtù dell'esistenza dello spazio-tempo, quando i corpi (o per meglio dire le particelle) cominciano a viaggiare a velocità che sono paragonabili con la velocità della luce.

Se indichiamo con L0 la lunghezza che ha un oggetto mentre è fermo rispetto a noi che lo misuriamo, allora si ha, come conseguenza delle leggi che governano la relatività ristretta, che quando questo corpo si muove a una velocità v nella direzione della lunghezza, dal nostro punto di vista di osservatori immobili la sua lunghezza L si... contrae, cioè ci appare minore. E tutto questo avviene secondo la seguente legge:

 

in cui c non è altro che la velocità della luce.

Vediamo che cosa accade, ad esempio, a un aereo di 12 m di lunghezza quando vola a 1980 km/h (equivalenti a 550 m/s).

Con la formula precedente, usando per semplicità 300000000 m/s (cioè 3•108 m/s) per la velocità c della luce, ricaviamo:

Sarebbe un po' meno di 12 m, ma qualunque calcolatrice in uso ti darà come risultato sempre 12 m! Dunque, la contrazione della lunghezza è qualcosa che si trova al di fuori della nostra esperienza umana, la velocità di un aereo supersonico non è sufficiente a metterla in rilievo.

Ma nell'universo ci sono particelle che viaggiano a velocità prossime a c. Ripetendo il calcolo precedente, ancora con L0 = 12 m, osserviamo la tabella sotto, per valori crescenti della velocità a partire da un decimo di quella della luce.

v (m/s) 0,3•108 0,75•108 1,5•108 2,25•108 2,7•108
L (m) 11,94 11,62 10,39 7,94 5,23

Come si può constatare, solo quando le velocità sono incredibilmente elevate, cominciano a vedersi gli effetti dovuti alla relatività.

Ciò che avviene non è dovuto a una effettiva contrazione della materia del corpo che procede a grandi velocità, ma è legato esclusivamente ai processi con cui misuriamo lo spazio e il tempo, in altre parole alla struttura dello spazio-tempo.

Per quanto riguarda invece il tempo, le cose avvengono in modo tale per cui, a noi che restiamo fermi, sembra che il tempo a bordo del corpo che viaggia a velocità prossime a quella della luce scorra più lentamente. Si parla perciò di dilatazione del tempo. Riportiamo di seguito la legge:

dove t0 è l'intervallo di tempo di un evento che si verifica sul riferimento che si muove rispetto a noi a velocità v, mentre t è l'intervallo di tempo del medesimo evento secondo noi che siamo fermi.

Se un'astronave si sposta con velocità pari alla metà di c, allora un intervallo di tempo di 24 ore a bordo, dal nostro punto di vista dura invece:

 

Una giornata si è dilatata di quasi quattro ore!

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venerdì 24 settembre 2010

Tiri ad effetto

 

Una spettacolare conseguenza delle leggi della fisica viene sfruttata in molti sport basati sull'uso della palla. Nel calcio, ma non solo, nel tentativo di ingannare in particolare il portiere avversario, si fa spesso ricorso al tiro "ad effetto", grazie al quale la palla non procede secondo le normali traiettorie, ma compie delle curve difficili da prevedere.

Il termine tecnico è effetto Magnus.

Quando si studiano i fluidi (e l'aria è un fluido), dal principio di conservazione dell'energia meccanica si ricava, in determinate condizioni, un'equazione molto importante, che prende il nome di equazione di Bernoulli:

 

Le grandezze che compaiono sono tutte relative al fluido in questione: p è la sua pressione, (si legge rho) è la sua densità, v la velocità con la quale si sposta.

Nell'ipotesi che la densità non si modifichi, che cosa succede se a un certo punto la velocità aumenta?

Un fluido (aria, con densità pari a 1,3 kg/m3) quando è fermo ha una pressione di 1,013. 105 Pa. Calcoliamo la pressione nel caso in cui si muova alla velocità di 50 m/s.

Indichiamo con il pedice 1 le grandezze iniziali e con il pedice 2 quelle finali. Quando l'aria è ferma si ha e quindi anche

 

Per cui l'equazione di Bernoulli dà:

Quando invece l'aria si muove con velocità di 50 m/s, si ricava:

 

Ma per l'equazione di Bernoulli, anche questa seconda quantità deve dare 1,013 • 105 Pa:

Ricavando p2, abbiamo infine:



Dovendo la somma tra p e rimanere invariata, puoi rilevare che se v aumenta, allora p dovrà necessariamente diminuire.

Ciò significa che laddove il fluido va più veloce, si abbassa la pressione.

Del resto, se in un dato senso di moto la velocità cresce, ciò implica che la pressione diminuisce in modo da favorire l'accelerazione del fluido.

tiri ad effetto


Quando un pallone si muove nell'aria, accade che l'aria gli scorra tutt'attorno. Anche nell'eventualità che sia il corpo a muoversi, anziché il fluido, l'equazione di Bernoulli è ugualmente valida. Se allora il pallone possiede un moto di rotazione attorno a se stesso, accade che le particelle di aria sulla parte laterale (A), trascinate dalla rotazione, scorrano più velocemente di quelle che si trovano sulla parte (B). Ne consegue che in (A) la pressione è minore rispetto a (B): questa differenza determina una forza deviatrice F.

È così che si realizza il famoso tiro "ad effetto".

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La frenata

 

frenata Non e facile avere un'idea della forza necessaria per poter frenare quando si sta andando a velocità relativamente sostenute. Per stabilire un criterio di confronto, determiniamo la forza che si deve applicare per far raggiungere a un'automobile una certa velocità: in base a questa potremo valutare l'entità di quella che serve per frenarla.

Sappiamo che quando dobbiamo percorrere un tratto di strada con una bicicletta, non possiamo di punto in bianco smettere di pedalare, in quanto con una certa rapidità ci ritroviamo fermi a causa dell'attrito. Bisogna applicare durante tutto il tragitto una forza motrice, a seconda della velocità che vogliamo mantenere, tramite l'azione dei nostri piedi sui pedali, per vincere appunto le forze d'attrito che ostacolano il moto. Un ragionamento analogo vale per l'automobile, con la non trascurabile differenza che la forza motrice viene fornita dal motore che brucia benzina.

Supponiamo di disporre di un'auto con una potenza di 75 kW. Ci chiediamo quale forza bisogna applicare per farla procedere alla velocità di 90 km/h.
La sensazione che abbiamo e indubbiamente quella di una forza considerevole. (Prova a immaginare un'auto di media cilindrata che ti sfreccia davanti a 90 kilometri all'ora...)
Ricaviamo una formula che ci consenta di effettuare velocemente il calcolo. Con il termine potenza P si intende il lavoro L compiuto da una forza F in un intervallo unitario di tempo t:

ma la definizione di lavoro è L = F • s, per cui la formula diventa:

Essendo il rapporto s/t la velocità v del corpo, possiamo scrivere:

da cui si trova facilmente F:

Ricordando che la velocità di 90 km/h equivale a 90/3,6 = 25 m/s e che 75 kW = 75 • 103 W, otteniamo subito il valore cercato:

Una forza di 3000 N è in grado dunque di sospingere un'auto di potenza pari a 75 kW alla velocità di 90 km/h.

Ma quale forza occorre per frenare la medesima automobile, che supponiamo abbia una massa di 1100 kg, fino ad arrestarla completamente in un intervallo di tempo pari a 4 s? (Tieni presente che l'intervallo e verosimile e non include il tempo di reazione eventuale da parte del guidatore che intercorre tra la percezione di un pericolo e l'inizio della frenata.)

Per rispondere in maniera corretta, dobbiamo chiedere aiuto al secondo principio della dinamica, che mette in relazione la forza F, la massa m e l'accelerazione a:



In base alla definizione di accelerazione (nel caso semplice nel quale la velocità passa da 0 a un certo valore o viceversa) si ha:



Per cui, sostituendo i dati prima in a e poi in F, otteniamo (omettendo il segno negativo, trattandosi evidentemente di decelerazione):

 

e infine

 

Come puoi constatare, la forza necessaria per la frenata è addirittura più del doppio di quella che era necessaria per far andare l'automobile a 90 km/h!

L'avreste mai immaginato?

Di conseguenza, se raggiungere velocità elevate sembra qualcosa di facile oltre che inebriante, occorre riflettere su quanto, al contrario, sia complicato fermarsi in tempi rapidi quando una situazione di pericolo lo renda necessario.

Valutiamo adesso la frenata in relazione agli spazi da essa richiesti, perché questo ci consentirà di fare altre importanti osservazioni.

Supponiamo  di voler determinare lo spazio necessario a un'automobile per fermarsi, sapendo che in un intervallo di tempo di 4 s la sua velocità passa  da 90 a 0 km/h.

Riguardando i passaggi precedenti, sappiamo già che l'accelerazione a (di segno negativo, che per semplicità omettiamo) vale 6,25 m/s2. Dunque, ci basta applicare la legge oraria del moto rettilineo uniformemente accelerato (quando la posizione iniziale s, e nulla):

Sostituendo i valori di a e t, otteniamo:

E manca oltretutto il tratto di strada (ben 25 m) percorso in quel fatidico secondo che ci serve per spostare il piede dall'acceleratore sul freno e spingere a fondo…

Meditiamo su questi numeri…

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giovedì 23 settembre 2010

Alan Turing e la mela avvelenata

 

Alan Turing (1912 – 1954) fu un matematico geniale considerato il padre dell’informatica moderna, tanto che gli attuali computer (anche quelli nelle nostre case) sono basati sul principio della “macchina di Turing”.

In questo documentario, realizzato da Rai 2 Edu, possiamo vedere la vita di Alan Turing a partire dall’incerta carriera scolastica dell’infanzia, fino al misterioso suicidio avvenuto probabilmente con una mela avvelenata (Turing era affascinato dalla storia di Biancaneve).

Il geniale matematico fu per tutta la vita un soggetto problematico, ma i suoi problemi ebbero il loro culmine nel tragico epilogo della sua vita dovuto al bigottismo e all’ipocrisia della società britannica che lo condannò alla castrazione chimica a causa della sua omosessualità (all’epoca l’omosessualità era un reato in Inghilterra).

Buona visione del documentario dedicato ad Alan Turing.

 

Conversioni di unità di misura

 

Da questo interessante filmato possiamo imparare dei semplici metodi per effettuare le conversioni tra un’unità di misura e un’altra.

Le conversioni di unità di misura di solito fanno confondere la maggior parte degli alunni delle scuole (di tutti gli ordini e grado), quindi spero che questo filmato sia d’aiuto per tutti coloro che hanno trovato difficoltà in questo tipo di operazioni.

Buona visione.

Oggi è l’equinozio d’autunno: guardiamo il “Sole di ferro”.

 

Oggi, 23 settembre 2010, il Sole attraversa l’equatore celeste verso sud alle ore 03:09 U.T. Questo evento astronomico è noto come equinozio e nell’emisfero nord segna l’inizio dell’autunno mentre nell’emisfero sud segna l’inizio della primavera.

Equinozio, letteralmente, significa “notte uguale”. Con il Sole sulla linea dell’equatore celeste il giorno e la notte durano entrambi 12 ore. Ovviamente a nord le ore di luce continuano a diminuire lentamente e il Sole appare sempre più basso sull’orizzonte man mano che si avvicina l’inverno.

Oggi, per celebrare l’equinozio, ammiriamo questa immagine del Sole nell’ultravioletto estremo, ripresa dal Solar Dynamics Observatory. Questa immagine in falsi colori mostra le emissioni degli atomi di ferro altamente ionizzati.

Gli anelli e gli archi che si vedono sono formati da plasma caldissimo sospeso nei campi magnetici al di sopra delle regioni attive solari.

Equinozio

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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mercoledì 22 settembre 2010

Astuccio fai da te

 

Come si potrebbe realizzare un astuccio fai da te? Non è molto difficile e bastano solo alcune cose:

1) macchina da cucire;

2) spilli;

3) un metro da sarto;

4) del tessuto;

5) una cerniera.

I dettagli della realizzazione sono contenuti nel filmato seguente.

Buona visione.

Caricare l’iPod con una cipolla: una bufala!

 

Youtube è un vero scrigno di filmati interessanti, ma vi girano anche numerose bufale. Una delle bufale più clamorose è quella secondo cui basterebbe una cipolla imbevuta d’acqua per riuscire a caricare la batteria di un iPod.

In questo filmato (a cura di focus.it e presentato da Luigi Garlaschelli del CICAP) viene dimostrato, con delle esperienze di laboratorio, che questi video sono delle bufale, perché la corrente prodotta da una cipolla è migliaia di volte meno intensa di quella necessaria per caricare un iPod.

In conclusione l’iPod non si può caricare con una cipolla; attenzione alle bufale! ;-)

Buona visione del filmato.

martedì 21 settembre 2010

Robot che ballano sulle musiche di Michael Jackson

 

Questi stupendi robot sono stati progettati e realizzati da alcuni studenti dell’I.T.I. Archimede di Catania.

La squadra dell'Archimede, guidata dal prof. Domenico Ardito, dopo aver ottenuto un ottimo piazzamento (ottavi) nella categoria dance ai Campionati Mondiali di Singapore (Robocup 2010), si ritroverà sotto i riflettori di un'immensa platea televisiva, che potrà così ammirare le performance di danza acrobatica di cinque robot (2 umanoidi e tre lego mindstorm) che interpreteranno con sincronismi collaudati le plastiche coreografie di Michael Jackson sulle note di Smooth Criminal.

Questo risultato mostra che molti giovani provenienti dalle regioni del sud hanno capacità e ingegno da vendere. Peccato che le persone più dotate verranno poi abbandonate da un sistema universitario farraginoso e che non premia le eccellenze.

Buona visione del filmato (all’inizio viene presentata brevemente la storia dell’I.T.I. Archimede).

lunedì 20 settembre 2010

Il primo ambulatorio low cost

 

Capurso (Ba)

A partire da lunedì 28 Ottobre 2010, quindici specialisti visiteranno i pazienti applicando prezzi davvero molto bassi: massimo 45 euro.

L'ambulatorio di visite specialistiche “Nuova città”, nascerà a Capurso (Ba), in Via Ortolabruna 25, con l'intento di andare incontro alle difficoltà di molti utenti che si trovano ad affrontare molto spesso la caotica macchina del servizio sanitario pubblico, offrendo prestazioni mediche di alto livello a prezzi inferiori a quelli del settore privato.

Le prenotazioni potranno essere effettuate, oltre che telefonicamente allo 080/4550079, anche online su www.visitespecialistiche.com, ai pazienti verrà ricordato l'appuntamento via Facebook e via Twitter e ci saranno agevolazioni e sconti per gli utenti di Foursquare.

Per maggiori informazioni potete leggere l’articolo completo del Dr. Daniele Aprile, pubblicato su l’Unità.

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Invio curriculum Ikea Catania. Attenzione al test!

 

Se qualcuno di voi ha già provato a mandare il curriculum vitae per lavorare all’Ikea di Catania (che aprirà nel 2011), avrà certamente notato che oltre alla compilazione online del suddetto curriculum è richiesto anche un test!

In questo post vi rivelerò di che tipo sono i test!

Prima di tutto, per presentare il curriculum dovete collegarvi (vi consiglio di usare Internet Explorer per avere la massima compatibilità e di disattivare le finestre popup, la disattivazione dei popup è indispensabile, qualunque browser scegliate di utilizzare) a questo indirizzo:

http://82.187.13.190:9003/Asp/IROListaSedi.asp

Nella lista delle sedi scegliete Catania. (Attenzione che spesso la pagina non è raggiungibile, forse a causa dell’altissimo numero di persone che vi si collegano. Se vi succede questo, aspettate dieci minuti o al massimo un quarto d’ora e riprovate a collegarvi).

Infine compilate online il vostro curriculum. Vi verranno spedite una ID e una password con cui potrete accedere al test.

Ecco la schermata che vi comparirà alla fine dell’invio del curriculum online. Vengono indicate anche la Username e la Password che userete per fare il test. Scrivetele su un foglio di carta o copiatele in un file di testo e andate avanti con la lettura di questo post.

curriculum Ikea Catania

ATTENZIONE! Questa fase preliminare del reclutamento si chiuderà il 10 ottobre 2010.

L’area dei test si trova in questa pagina:

http://82.187.13.190:9003/Asp/IROLoginTest.asp

Ecco cosa vi comparirà:

Test Ikea Catania

Scrivete LOGIN (la Username) e PASSWORD che avete ricevuto in precedenza negli appositi spazi e premete sul pulsante “INVIA”. Occorre ricordare che la password contiene solo caratteri maiuscoli.

A questo punto comincia il test. Sono 15 domande di logica matematica, 12 di inglese e 5 di italiano. Per ciascun test avete 10 minuti di tempo.

Per una questione di correttezza ho nascosto alcune parti delle domande e delle risposte. In ogni caso le domande cambiano ad ogni test che viene effettuato.

L’importante, però, è vedere che tipo di domande ci si deve aspettare. Ecco alcune schermate di esempio.

test Ikea matematica

Un esempio di domanda di matematica. Bisogna completare una sequenza numerica. Un test tipico che non dovreste avere alcun problema a risolvere. Altre domande riguardano semplici equazioni e semplici problemi sulle percentuali.

 

test Ikea inglese

In questa domanda di inglese bisogna scegliere la parola giusta per completare la frase. Il test è basato molto sulla grammatica inglese.

 

test Ikea italiano

I test di italiano sono basati sulla comprensione del testo. Significa che bisogna leggere attentamente il testo e rispondere alle tre domande alla fine. Bisogna capire se ciò che è contenuto nelle domande è realmente contenuto nel testo. Un test insidioso che non si raggiunge la giusta concentrazione.

Il mio consiglio è di svolgere i test quando siete a casa da soli, senza che ci sia il pericolo che qualcuno entri nella stanza o vi telefoni o vi disturbi in qualche altro modo.

A questo punto non mi resta altro che augurarvi in bocca al lupo.

Per quanto riguarda l’Ikea a Catania, avevo già scritto qualcosa in questo blog in questo articolo dal titolo:

Apre IKEA a Catania nel 2011, ma non saranno tutte rose e fiori…

Nell’articolo esprimevo alcune perplessità riguardo le reali opportunità di lavoro offerte dall’apertura dell’Ikea a Catania. Vi consiglio di leggerlo per farvi una vostra opinione ;-)

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domenica 19 settembre 2010

Pila di Volta (video)

 

Ecco come lo stesso Alessandro Volta descrive la pila nella lettera a Sir Joseph Banks del 20 marzo 1800.

“L’apparecchio di cui vi parlo, e che senza dubbio vi meraviglierà, non è che l’insieme di un numero di buoni conduttori di differente specie, disposti in modo particolare. Trenta, quaranta, sessanta pezzi o più di rame, o meglio di argento applicati ciascuno ad un pezzo di stagno, o ciò che è molto meglio, di zinco, e un numero uguale di strati di acqua o di qualche altro umore che sia miglior conduttore dell’acqua semplice, come l’acqua salata, la lisciva, eccetera. O dei pezzi di cartone, di pelle, eccetera, bene imbevuti di questi umori.”

Buona visione del filmato.

Dimensioni del Sole: come misurarle in casa!

 

Sapevate che per misurare il Sole basta poco? Questo filmato (in inglese) vi spiega come misurare le dimensioni della nostra stella con un semplicissimo apparato facilmente realizzabile in casa.

Il metodo di misurazione si basa sulla geometria dei triangoli simili. Il video comprende anche una breve introduzione alle tecniche usate dagli antichi greci per determinare la dimensione della Luna, la distanza dalla Luna e la distanza del Sole.

Buona visione.

sabato 18 settembre 2010

Pannelli solari fai da te. Saldare il ribbon su una cella solare

 

In questo blog si è trattato spesso l’argomento dell’autocostruzione dei pannelli solari. Un pannello solare fai da te infatti farebbe gola a molti appassionati di autocostruzione (e non solo) e questo si deduce chiaramente dal vasto interesse suscitato ultimamente da questo tipo di argomenti.

In questo filmato ad esempio possiamo vedere un dettaglio di una fase importante dell’autocostruzione di un pannello solare fai da te, cioè la saldatura del ribbon su una cella fotovoltaica.

Materiale occorrente:

- ribbon (nastro metallico di contatto elettrico tra le celle solari) tagliato nella giusta misura da 1,2 mm;

- fluxpen (flussante liquido);

- saldatore (buono, evitare robaccia cinese);

- celle solari (ovviamente ;-) );

- un po’ di stagno di buona qualità.

Nel filmato potete osservare tutti i dettagli necessari per portare a termine questa (semplice) operazione.

Buona visione.

L’esperienza di Torricelli

 

Vi sarà certamente già capitato di sentire parlare di pressione atmosferica, in questo filmato vedremo quali sono i suoi effetti. Per studiare la pressione atmosferica sono stati utilizzati una pompa pneumatica e una campana di vetro all’interno della quale sono stati posti un palloncino chiuso leggermente gonfio e un contenitore con acqua.

Togliendo l’aria che c’è all’interno della campana di vetro per mezzo della pompa pneumatica osserviamo che l’acqua va in ebollizione e che il palloncino si gonfia.

Da questa esperienza che si può fare in laboratorio si prende spunto per realizzare la cosiddetta esperienza di Torricelli. Evangelista Torricelli, verso l’anno 1644 (nel filmato si cita il 1630, ma non è corretto), sviluppò il barometro a mercurio dimostrando che l’aria possedeva un peso, cosa che all’epoca era rifiutata da molti.

Nel filmato, a partire dal minuto 2:33, viene appunto condotta e spiegata l’esperienza di Torricelli.

Buona visione.

Battuto il record di calcolo delle cifre di pi greco

 

Nicolas Sze, tecnico di Yahoo, ha appena annunciato che la cifra numero 2000.000.000.000.000 di pi greco, espressa in numerazione binaria, è zero.

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La formula converte una somma infinita in un calcolo di singoli termini, molto più gestibile.

Sze, per ottenere questo risultato ha utilizzato una tecnica di “cloud computing” che ha permesso di raddoppiare il numero di cifre calcolate di pi greco rispetto al precedente record.

Ci sono voluti 23 giorni di calcolo per 1000 computer di Yahoo. Se il calcolo fosse stato eseguito con un normale PC casalingo avrebbe richiesto un tempo superiore ai 500 anni.

Il calcolo è stato semplificato con una tecnica chiamata MapReduce, sviluppata da Google, che divide i problemi complessi in singoli sotto-problemi e combina i risultati per risolvere sfide matematiche altrimenti intrattabili.

Yahoo, facendo uso di questo cluster di 1000 computer ha usato proprio questa tecnica per calcolare tutte le singole cifre di pi greco fino alla numero 2000.000.000.000.000.

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venerdì 17 settembre 2010

Kit Kat gigante: 45888 calorie!

 

Avete mai visto un Kit Kat gigante? Questo si potrebbe chiamate Big Kat! Direi che è proprio spaventoso e non potevo fare a meno di farvelo vedere ;-) Le 45888 calorie di questo enorme Kit Kat spaventano ancor di più delle sue dimensioni. (Fonte: Regretful Morning).

Nell’immagine sotto potete vedere come è stato preparato.

Kit Kat gigante

E come è il prodotto finale:

Kit Kat gigante 1

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