domenica 22 gennaio 2012

La Via del Sale

Fin dal II millennio a.C., quando il sale costituiva un elemento fondamentale sia per l’alimentazione sia per la conservazione degli alimenti, gli antichi romani costruirono la Via del Sale (o Salaria), con lo scopo di trasportare questo prezioso elemento dal mar Tirreno all’Adriatico e permettere così alle popolazioni della Sabina di arrivare a Roma per il rifornimento di questo minerale.

L’importanza di questa via crebbe a partire dalla prima età del ferro, con l’intensificarsi della produzione, grazie alle saline di Ostia e di Porto alla foce del Tevere e con il mercato del sale che si sviluppò a Roma presso il foro boario, da dove il minerale veniva poi ridistribuito per essere commercializzato nelle aree dell’interno. La Salaria costituì anche uno dei principali assi lungo cui si diffuse il Cristianesimo.

via Salaria


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giovedì 19 gennaio 2012

Materia oscura: una prima mappatura (video e foto)

L’Universo che conosciamo e che riusciamo a percepire è soltanto il 4% di tutto ciò che esiste. Ciò che non riusciamo a vedere direttamente è la cosiddetta materia oscura a cui si aggiunge la ancora più misteriosa energia oscura che è responsabile dell’espansione accelerata dell’Universo.

Recentemente, per la prima volta, la materia oscura è stata mappata su larga scala. Due gruppi di ricerca del Fermilab e del Lawrence Berkeley National Laboratory, laboratori nazionali del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, hanno costruito la mappa più dettagliata della materia oscura presente nell’Universo. Entrambi i gruppi, che hanno lavorato indipendentemente, hanno presentato i risultati del loro lavoro durante la conferenza dell’American Astronomical Society (AAS) di Austin (Usa).

Gli astronomi hanno analizzato le immagini di ben 10 milioni di galassie in quattro differenti regioni del cielo. Lo studio eseguito era relativo alla distorsione della luce emessa dalle galassie e provocata dal passaggio attraverso la materia oscura. Questo è un effetto di “lente gravitazionale” previsto dalla teoria della Relatività Generale. Il cammino dei raggi luminosi, secondo questa meravigliosa teoria, è influenzato dalla forza gravitazionale, che, attualmente, è l’unico effetto fisico che riusciamo a osservare della materia oscura.

distribuzione materia oscura

(Nell’immagine sopra possiamo vedere la distribuzione della materia oscura rilevata in questo studio. Le parti bianche sono quelle a maggiore densità, quelle scure sono regioni vuote. Si nota come la materia oscura formi dei “grumi” e dei filamenti).

Le galassie usate per questo studio si trovano a circa 6 miliardi di anni luce di distanza. La loro luce ha attraversato vaste regioni di materia oscura che ha deviato questi stessi raggi luminosi. Dallo studio delle distorsioni luminose si riesce a risalire alla distribuzione spaziale della materia oscura. Da come è distribuita la materia oscura nell’Universo si potrebbero, si spera, ricavare preziose informazioni sulla sua natura finora misteriosa. Infatti questo tipo di materia presenta delle caratteristiche “esotiche”. Innanzitutto rappresenta il 25% della massa totale dell’Universo ed soggetta solo all’azione della forza gravitazionale e della forza nucleare debole. Si crede che sia formata da particelle non ancora scoperte in laboratorio ma che sono previste da alcune moderne teorie di fisica delle particelle (vedi supersimmetria). Questo tipo di materia oscura si chiama non barionica per distinguerla da quella barionica che invece è formata da materia “normale” ma che non emette luce.

Nel seguente filmato potete vedere un servizio televisivo, a cura di TG Leonardo, riguardo la mappatura della materia oscura. Buona visione a tutti.


La libertà esiste?

Oggi mi avventuro in una riflessione a dir poco difficile. E’ una cosa a cui spesso non pensiamo, ma siamo davvero liberi di fare ciò che vogliamo (o desideriamo). In altre parole, la libertà (magari quella con la L maiuscola) esiste davvero?

Voltaire libertà

E’ ovvio che su questo argomento da epoca immemorabile si confrontano le più svariate scuole di pensiero. Però negli ultimi decenni la scienza ci ha permesso di avere qualche tenue indizio per dare una risposta a questa domanda che non sia solo dettata dalla morale, dalla religione o dalla filosofia. Sappiamo bene che il nostro patrimonio genetico è in grado di condizionare (e anche pesantemente) la nostra esistenza e il nostro comportamento.

Mi colpì, un po’ di tempo fa, una frase di Voltaire molto significativa a proposito della libertà. La frase dice: “Io sono libero quando posso fare ciò che voglio: ma non sono libero di volere ciò che voglio”. Voltaire aveva notato che i nostri stessi desideri e ambizioni sono condizionati dalla nostra educazione. Il nostro livello culturale non lo abbiamo scelto noi, ma dipende, quasi completamente, dalla famiglia in cui siamo nati. I condizionamenti familiari giocano un ruolo molto forte nella formazione della nostra identità, molto più forte rispetto a quello della scuola o di altri ambienti formativi.

Il vero concetto di libertà è, alla fine, abbastanza restrittivo. In fondo la libertà non consiste altro che essere liberi di seguire i propri condizionamenti. Ma allora siamo degli automi che possono essere comandati con dei fili come dei burattini? A volte il sospetto che molte persone siano così condizionabili ce lo abbiamo. Altro che sospetto! Basta osservare i meccanismi del consenso politico per avere semmai la certezza che la maggior parte delle persone si facciano manipolare in maniera sorprendente.

Ma siamo sicuri di non essere noi stessi manipolati? Non è facile rispondere, anche perché chi è manipolato mentalmente non si accorge di esserlo, se se ne accorgesse, smetterebbe subito di farsi manipolare! Ma con questo pensiero mi sto allontanando dal discorso principale (anche se la cosa ci fa riflettere un attimo…).

La domanda è sempre quella: la libertà esiste? E se esiste, come la potremmo definire in maniera non ambigua? Abbiamo già compreso che la libertà consiste nel seguire i propri condizionamenti personali. Tali condizionamenti sono molto diversi da uomo a uomo. In base a quanto detto potremmo concludere che la libertà consiste nel fare in modo che i vari condizionamenti mentali diversi da uomo a uomo si possano esprimere senza impedimenti. Ovviamente questa libertà avrebbe una ulteriore restrizione, e cioè che comunque la libertà di un individuo non deve mai limitare la libertà degli altri. Si capisce subito che ci troviamo sempre di fronte ad un equilibrio molto difficile.

Ci vuole quindi molto rispetto della diversità. Ecco, il rispetto della diversità è sicuramente Libertà con la L maiuscola! Non a caso la libertà comincia a subire duri colpi quando nelle società umane si tende ad avere una certa uniformità di pensiero e di comportamenti. I regimi totalitari ottengono una drastica limitazione della libertà non solo con la forza, ma anche con una decisa spinta all’uniformità di pensiero. E in questo modo capiamo subito che non sono solo i dittatori che cercano di limitare la libertà, dato che la spinta all’uniformità viene anche da altre fonti…

Cerchiamo di rispettare le differenze e avremo un piccolo assaggio della libertà. Perché la libertà, in fondo, esiste davvero.


mercoledì 18 gennaio 2012

Sette falsi miti della salute

Avete mai sentito parlare del fatto che le carote fanno bene alla vista? Bene, sappiate che questa “leggenda metropolitana” è una storia del tutto inventata. Non è affatto vero che le carote aumentano la vista. Fanno bene, certo, ma con la vista non hanno mai avuto nulla a che fare. La cosa più incredibile è che secondo una indagine sembra che una persona su cinque creda veramente a questa urban legend.

carote fanno bene alla vista

Le sorprese non finiscono qui. Ci sono tanti altri falsi miti che riguardano la salute e sono talmente ben radicati che ormai li consideriamo dei dati di fatto. Invece sarebbe opportuno sapere quali sono questi falsi miti della salute per non incorrere in clamorosi errori.

Ne analizziamo sette, tra i più famosi.

 

1) Bere otto bicchieri di acqua al giorno.

In effetti bere otto bicchieri di acqua al giorno non è una cattiva idea; il problema è che molti cibi già contengono acqua al loro interno, ad esempio la frutta. Questo significa che non è affatto necessario berne per forza otto al giorno, dato che possiamo soddisfare il nostro fabbisogno di acqua da altre fonti.

 

2) Mangiare poco quando si ha la febbre.

Spesso quando la febbre è alta l’appetito viene a mancare, ma non è mai consigliabile privare l’organismo del giusto nutrimento, soprattutto quando si ha un raffreddore o un’influenza. I nostri corpi hanno bisogno di buoni cibi per mantenersi sempre in buona salute.

 

3) Una mela al giorno leva il medico di torno.

Questo, in un certo senso, potrebbe essere anche vero. Infatti le mele hanno una bassa percentuale di grassi e sono uno spuntino a basso contenuto calorico e ricco di antiossidanti. Sappiamo che gli antiossidanti proteggono il nostro corpo da vari tipi di danni. Alcuni studi (non confermati) affermano persino che possono proteggere dalle malattie cardiache e dal cancro. In ogni caso non è vero che basta una mela al giorno per levare il medico di torno, ma un minimo contributo le mele lo potrebbero dare se unite anche ad altri cibi sani.

 

4) “Scrocchiare” le ossa causa l’artrite.

Uno studio del 1990 ha stabilito che quelli che fanno scrocchiare le ossa in maniera compulsiva non presentano una percentuale di casi di artrite superiore a quello di coloro che non lo fanno. Ciò significa che lo scrocchiare le ossa è del tutto ininfluente per l’insorgere dell’artrite. Anche se non provoca l’artrite, il rumore dello scrocchiare le ossa può dare molto fastidio a molte persone!

 

5) La cioccolata fa venire i brufoli.

I dermatologi hanno ormai da tempo stabilito che l’acne è causata dai geni, dagli ormoni e dal tipo di pelle che abbiamo. Per l’acne gli unici rimedi utili sono gli antibiotici e altri tipi di medicazioni e non una variazione della dieta. Però accade che alcune persone vedono un miglioramento della loro acne quando smettono di mangiare cioccolato; in questi casi la cosa migliore è fare un test: smettete di mangiare cioccolato per alcuni giorni o settimane e vedete se la vostra acne diminuisce sensibilmente.

 

6) Il brodo di pollo è la medicina migliore.

In fondo anche questa potrebbe essere una (mezza) verità. Infatti quando stiamo male il nostro corpo tende a disidratarsi e quindi un buon brodo non può fare altro che reintegrare i liquidi e i sali minerali persi. Però esistono molti altri modi per riacquisire liquidi e sali minerali, non solo il brodo di pollo. Anche delle buone insalate di verdura possono sortire esattamente lo stesso effetto.

 

7) Uscire fuori al freddo con i capelli bagnati fa venire il raffreddore e la febbre.

A parte il fatto che stare fuori al vento e al gelo con i capelli bagnati è una sensazione così fastidiosa da farmi desistere in ogni caso e penso che sarete tutti d’accordo con me. Però bisogna sempre ricordare che raffreddore e influenza sono causati da virus e non dal freddo, quindi non sarà uscire con i capelli bagnati a farvi venire il raffreddore, a meno che non incontriate qualcuno che il raffreddore già ce l’ha.


Scarpetta di Venere: la più bella orchidea italiana.

Scarpetta di Venere è il nome di un’orchidea (Cypripedium calceolus) originaria dell’Eurasia che cresce spontanea anche in Italia. Diffusa solamente sulle Alpi e in qualche bosco appenninico di latifoglie (in particolare nei faggeti), è una pianta molto rara e per questo motivo è stata dichiarata una specie protetta.

Gli esemplari che vengono commercializzati devono infatti essere muniti di un certificato che ne attestino le origini. E’ nota anche come pianella della Madonna, ha foglie grandi con evidenti nervature parallele. Sullo stelo, che può essere alto fino a 50 centimetri, sboccia, solitamente tra maggio e giugno, un unico fiore bicolore: bruno-rossastri i tre petali lunghi e acuti, gialla la porzione rigonfia (labello) che ricorda, appunto, una pantofola.

Per il suo colore dorato, la sua dimensione e la sua lucidità, il Cypripedium calceolus viene considerato la più bella e maestosa orchidea italiana.

Scarpetta di Venere

Con i suoi 8 centimetri di diametro la scarpetta di Venere è uno dei fiori più grandi della flora italiana ed è considerata una delle specie vegetali più belle di molti parchi nazionali italiani, fra cui quello dello Stelvio e della Majella.


martedì 17 gennaio 2012

Più di 500 milioni di cittadini cinesi sono collegati sul web

Il numero dei cittadini cinesi che hanno a disposizione una connessione internet è aumentato ancora e adesso ha superato i 500 milioni. Un numero davvero stratosferico!

Cina sul web

La notizia viene da un report realizzato dal China Internet Network Information Center (CINIC). Ormai il 37% (513 milioni) della popolazione cinese ha accesso alle “autostrade dell’informazione”. La cosa particolare è che circa il 70% di queste connessioni internet sono da attribuire a telefoni cellulari.

Secondo alcuni analisti, però, le statistiche del CINIC potrebbero essere molto “gonfiate”. Il rapporto infatti considera un utente “connesso ad internet” se di età superiore ai 6 anni ed è stato online nel semestre passato.

Seguendo la fonte potrete avere statistiche più approfondire sul rapporto CINIC.

Stiamo assistendo alla crescita smisurata della Cina (è già da vari decenni che si osserva questo fenomeno) e adesso ci accorgiamo che è diventata anche una “superpotenza” di internet! Anche se il rapporto CINIC dovesse essere gonfiato, credo comunque che l’evoluzione della Cina dal punto di vista del web sia ugualmente straordinario.


Curare la cellulite

La cellulite. E’ una malattia? Oppure è un semplice difetto fisico? Qualunque sia la sua natura la cosa che più importa alla gente è capire se esiste un rimedio.

Intanto cominciamo col dire che la cellulite è tessuto grasso, cioè tessuto adiposo alterato, che da un aspetto omogeneo passa prima ad un tessuto rigonfio ed emadoso e poi ad un aspetto nodulare e a volte anche fibroso. La causa della cellulite è un disturbo del microcircolo dovuto a vari fattori. Innanzitutto c’è un fattore ormonale (e questo è il motivo perché è più frequente nelle donne), poi ci sono anche fattori costituzionali, lo stile di vita (soprattutto il fumo e le abitudini sedentarie), e, ovviamente, pesa moltissimo l’alimentazione.

Cellulite

I rimedi della cellulite

Alcune creme aiutano a risolvere il problema, in particolare i cosiddetti cosmeceutici, che non sono cosmetici ma farmaci veri e propri attivi localmente (la cui efficacia, è doveroso dirlo, non è sicura perché non sono stati testati con metodo scientifico). Però esistono dei trattamenti veri e propri che possono combattere la cellulite in maniera efficace. I più noti sono:

- la mesoterapia lipolitica;

- l’idroelettroforesi;

- il trattamento con ultrasuoni;

- il trattamento con la radiofrequenza.

In alcuni casi si può ricorrere alla chirurgia e qui l’ultima novità è la tecnica della laserlipolisi. Una fibra laser molto sottile (circa un millimetro), porta due lunghezze d’onda diverse. Una serve per sciogliere il grasso e l’altra per tonificare i tessuti. E’ un trattamento chirurgico sicuro e può essere effettuato con anestesia locale con una breve convalescenza. Finora non sono state descritte complicanze importanti.

La liposuzione invece è l’intervento chirurgico sulla cellulite che è più richiesto in assoluto perché il grasso viene rimosso completamente.

La mia opinione personale è che molte persone abusano di certe terapie contro la cellulite, considerata da molti un inestetismo insopportabile anche quando presente in quantità trascurabile. In ogni caso bisogna sempre valutare con attenzione quali sono i reali benefici. In questo caso ho riportato delle tipiche terapie contro la cellulite che gli esperti considerano collaudate e senza complicazioni, ma non è affatto detto che non possano mai avvenire problemi. Ci vuole prudenza ogni volta che ci si sottopone ad un qualsiasi intervento chirurgico, sia in anestesia locale, sia (soprattutto) in anestesia totale.

Nel seguente servizio televisivo possiamo ascoltare l’intervista del prof. Maurizio Valeriani, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e specialista in chirurgia vascolare presso l’ospedale San Filippo Neri di Roma.

Buona visione a tutti.


lunedì 16 gennaio 2012

Ordine di grandezza

Cosa significa ordine di grandezza? Per spiegarlo in modo efficace dobbiamo prima richiamare alcune facili nozioni sulle potenze. Sappiamo infatti che una delle applicazioni delle potenze e quello di poter scrivere, in modo conciso, numeri molto grandi o molto piccoli semplificandoci, e di molto, la vita.

ordine di grandezza

In particolare si dice che un numero è scritto in notazione scientifica quando si presenta sotto la forma a*10n, dove a è un numero decimale con 1 ≤ a < 10 ed n è un numero intero relativo (l’asterisco * indica il segno di moltiplicazione).

Per esempio:

1) distanza Terra-Sole: 1,5*108 km;

2) distanza Terra-Alfa Centauri: 4*1013 km;

3) massa della Terra: 5,98*1024 kg;

4) raggio dell’elettrone: 2,82*10-13 cm;

5) massa dell’elettrone: 9,11*10-31 kg;

6) raggio dell’universo (secondo Einstein): 1025 m.

A questo punto possiamo dire che si chiama ordine di grandezza di un numero la potenza di 10 più vicina al valore di quel numero.

Facciamo subito un esempio:

la distanza Terra-Sole, che è di 150000000 di km, è dell’ordine di grandezza 108. Nella seguente tabella possiamo leggere la distanza del Sole dagli altri pianeti (è compreso anche il pianeta nano Plutone) e il relativo ordine di grandezza.

Pianeta Distanza media dal Sole (km) Notazione scientifica Ordine di grandezza
Mercurio 58000000 5,8*107 108
Venere 108000000 1,08*108 108
Marte 228000000 2,28*108 108
Giove 778000000 7,678*108 109
Saturno 1428000000 1,428*109 109
Urano 2736000000 2,736*109 109
Nettuno 4499000000 4,499*109 109
Plutone 6084000000 6,084*109 1010

Per trasformare un numero nella notazione decimale a quella scientifica, si procede come negli esempi:

745000 = (745000 : 100000) * 100000 = 7,45*105

0,00000057 = (0,00000057 * 10000000) : 10000000 = 5,7 : 107 = 5,7*10-7


Plutone (in geologia)

Quindi non stiamo parlando del pianeta nano plutone, ma di qualcosa di molto diverso. Infatti in geologia con il termine plutone si indica una massa rocciosa di dimensioni variabili (fino a centinaia di chilometri di lato) costituita da rocce ignee, dette plutoniche o intrusive, formatesi in seguito al raffreddamento di materiale magmatico all’interno della crosta terrestre.

plutone

Attualmente molte formazioni plutoniche sono diventate visibili per l’azione dei movimenti tettonici che le hanno trasportate a minori profondità o per intense spinte orogenetiche che le hanno sollevate in superficie; altri plutoni sono affiorati in superficie in seguito a fenomeni di erosione che hanno eliminato quegli strati rocciosi che in origine li sovrastavano. La classificazione dei plutoni risponde a numerosi criteri. Una prima distinzione può essere fatta prendendo in considerazione la natura della roccia intrusiva che il compone, o analizzando i rapporti di giacitura con le rocce che li inglobano. In questo modo si possono distinguere i corpi iniettati e i corpi soggiacenti, o batoliti.

Un altro metodo di suddivisione si basa sulla struttura interna, e si hanno così plutoni omogenei e plutoni differenziati a seconda che la roccia abbia composizione costante nei suoi vari punti o differenziata. I plutoni possono essere anche classificati, in base alla loro genesi in:

1) semplici;

2) multipli;

3) composti.

I primi derivano da un’attività magmatica sviluppatasi in un’unica fase; i secondi da un’attività sviluppatasi in diversi periodi ma con magma sempre dello stesso tipo; i terzi, infine, sono il risultato dell’intrusione di magmi diversi in periodi successivi.

Riferendosi all’ambiente tettonico di formazione si possono, infine, distinguere i plutoni magmatici e quelli vulcano-plutoni.

Il nome deriva dall’antico dio romano degli inferi, Plutone, per affinità con la provenienza dei plutoni, dalle profondità della Terra.


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sabato 14 gennaio 2012

La censura e l’arte della censura: Toe Jam

Di solito la censura è un danno per la creatività artistica. Ma in certi casi la censura può invece favorirla, se la si riesce ad usare in maniera geniale. Basta guardare questo filmato per accorgersene. Si tratta di Toe Jam, un breve video la cui regia è firmata da Keith Schofield e la musica è dei “The Brighton Port Authority” il cui nome è abbreviato in The BPA.

Alcuni ragazzi e ragazze si spogliano e danzano al ritmo di una affascinante ed orecchiabilissima musica dance, ma, niente paura, le parti intime sono accuratamente censurate dai classici rettangolini neri. Solo che adesso le coreografie della danza sono fatte in modo che questi rettangolini formino lettere, forme geometriche, persino videogiochi.

Ci sono anche momenti più esilaranti degli altri, ma non vi anticipo altro, dato che il filmato è visibile alla fine di questo post.

Un modo davvero straordinario, divertente e ironico di intendere la censura. Questo filmato fa capire che per quanta censura, di qualsiasi tipo essa sia, ci sia nella nostra società, nulla può fare contro la geniale creatività dei veri artisti. Questo mi fa pensare al tormentone del “salvapischelli” di Fiorello che si oppone con ironia alla censura della parola profilattico voluta dalla RAI.

Buona visione a tutti.


venerdì 13 gennaio 2012

Luce misteriosa

In questo spettacolare filmato girato con la tecnica del time lapse il 23 settembre 2011 presso Yellowknife (Canada), possiamo vedere un aeroplano, delle nubi ad alta quota e dei raggi di aurora boreale. Ma ad un certo punto spicca una luce misteriosa ben visibile come un filamento sulla destra del campo inquadrato.

Chi è in grado di identificare questa strana luce che passa? Qualcuno ha qualche idea? E’ bene sapere che la luce appare tra le ore 01:31 e 01:45, quindi è stata visibile nel campo per 14 minuti circa. Significa che non poteva essere un meteorite, né un aereo.

Above heaven from kwon, o chul on Vimeo.

Nella foto sotto possiamo vedere anche un fotogramma tratto dal filmato in cui si vede molto bene la luce misteriosa. Io per il momento non ho sono riuscito a formulare nessuna ipotesi che mi convinca.


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giovedì 12 gennaio 2012

Cos’è il tamarindo?

Il tamarindo è una pianta arborea (Tamarindus indica) appartenente alla famiglia delle Cesalpiniacee, originaria del Madagascar e dell’Africa Orientale; è molto diffusa in tutta l’Africa semiarida, in India e in molti paesi tropicali. Gli arabi la chiamavano Tamara hindi, da “tamar” che significa dattero e “hindi” che vuol dire indiano. Notizie riguardanti questo albero si hanno già nel IX secolo: il medico persiano Alhervi e la Scuola medica salernitana ne esaltavano diffusamente le virtù mediche.

tamarindo

Si tratta di alberi sempreverdi, alti fino a 25 metri, con fusto ramificato, foglie formate da 10-20 coppie di foglioline ovali; i fiori sono giallastri variegati di rosso, raccolti in piccoli grappoli. I frutti sono grossi legumi cilindrici con polpa acidula, profumata, ricca di grassi, proteine, pectine, vitamine e minerali (soprattutto, calcio, fosforo, potassio). E’ impiegato in farmacia come lassativo e nell’industria dolciaria per preparare sciroppi da cui si ottengono bevande dissetanti.

Ecco come appaiono i frutti del tamarindo.


Perché l’influenza viene in inverno?

Perché l’influenza viene in inverno? Quelli invernali sono i mesi in cui in quasi tutte le famiglie italiane c’è qualcuno che accusa i tipici malesseri della stagione. Di solito non è facile stabilire quale sia la vera e propria influenza anche perché i virus in circolazione sono molto numerosi. In ogni caso nel mese di gennaio si raggiunge il picco massimo di epidemia per l’inverno.

La domanda più interessante che ci possiamo porre è: come mai il virus dell’influenza è così efficace proprio durante i mesi più freddi?

La spiegazione tecnica è davvero molto interessante. Finora si era sempre pensato che il freddo causasse un abbassamento delle difese immunitarie e che quindi questo preparasse il terreno per l’infezione dei virus. Questa ipotesi, che a prima vista sembra assolutamente ragionevole, in realtà non è mai stata verificata. L’ipotesi infatti non spiegava perché i massimi epidemici si verificano quando, oltre alle basse temperature, c’è anche alta pressione atmosferica e vento. Queste condizioni rendono l’aria molto secca. Ed è proprio questa particolare condizione atmosferica, caratterizzata da bassa umidità, che permette al virus di permanere nell’aria mantenendosi con notevole vitalità. Inoltre predispone le mucose al suo attacco.

Anche l’altra ipotesi che andava per la maggiore, quindi, risulta incompleta, cioè quella che affermava che in inverno l’influenza si diffonde perché si sta molto più a lungo in luoghi chiusi e ciò favorisce il contagio. Questa semmai potrebbe essere un veicolo che potenzia la diffusione del virus, ma non la vera causa.

La scoperta non è recente, infatti risale al 2008 ed è stata fatta da alcuni ricercatori dalla Mount Sinai School of Medicine di New York. In ogni caso è una scoperta davvero interessante. Personalmente sono rimasto molto sorpreso dal fatto che una malattia così diffusa in tutto il mondo come l’influenza abbia avuto una spiegazione in tempi così recenti.

Nel seguente servizio televisivo tutti i dettagli sul perché l’influenza viene in inverno. Buona visione e buon ascolto.


mercoledì 11 gennaio 2012

Folle tango, ma folle davvero!

Il titolo di questo cortometraggio di animazione è Tango. Si tratta del lavoro che diede fama e notorietà al regista polacco Zbigniew Rybczyński (che per fortuna si fa chiamare Zbig, data l’impronunciabilità manifesta del suo nome!). Prima di tutto guardatelo e cercate di contare i personaggi che vi appaiono.

Li avete contati? Non è affatto facile! A parte la curiosità del numero di personaggi presenti, la particolarità di questo cortometraggio di animazione è che ciascun personaggio compie un’azione senza interferire mai con gli altri. Questo presuppone una notevole abilità di regia. Zbig filmò ogni personaggio in maniera indipendente e poi sovrappose le varie pellicole con un ritaglio eseguito fotogramma per fotogramma! Un lavoro certosino e delicatissimo durato quasi un anno, solo per ottenere 8 minuti di filmato. Questo perché nel 1980 non si utilizzava certo la computer grafica. Nonostante tutto il risultato è davvero fenomenale.

Questo è un tango folle, ma folle davvero, in cui i personaggi entrano in scena sempre perfettamente sincronizzati con il ritmo musicale. Poi riappaiono eseguendo svariate volte la stessa azione. Man mano entrano altri personaggi che si aggiungono a quelli precedenti, ma sincronizzati in modo tale da non avere “collisioni” con gli altri. Direi che c’è un rapporto particolare tra lo spazio e il tempo che ha qualcosa di musicale (da cui il titolo di tango, che è anche una danza). In fondo è come una sinfonia di strumenti musicali che suonano insieme, ma senza mai “collidere” gli uni con gli altri.

C’è anche una storia di fondo. Si noti come la narrazione cominci con un bambino che gioca a pallone e finisca con una donna anziana che si porta via il pallone, qui inteso, probabilmente come un simbolo dell’infanzia.

Credo che sia uno dei cortometraggi di animazione più affascinanti che abbia mai visto.


martedì 10 gennaio 2012

Musica in strada

Molti dicono che il vero musicista è quello che suona per strada. Questo pianista l’ho incontrato a Noto (provincia di Siracusa) il 30 dicembre 2011. Devo dire che la musica in strada ha davvero un fascino ineguagliabile. Ascoltare per credere Sorriso.

Il filmato dura poco, ma la magia è assicurata.


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lunedì 9 gennaio 2012

Il primo occhio bionico in Europa

Il primo occhio bionico in Europa è stato “installato” (lo so, non è il termine giusto, ma mi piace moltissimo) all’ospedale di Pisa ad un uomo che è cieco da 40 anni. Dopo una lunga riabilitazione dovrebbe essere in grado di vedere in bianco e nero. Si tratta di Riccardo Santini, attualmente il presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Prato. Si è sottoposto a questo “esperimento” per poter vedere il volto della figlia Elena, che non aveva mai visto…

Il sistema visivo adottato è ancora ben lontano da quelli che si vedono nei film di fantascienza, ma è già un ottimo inizio. Il sistema è basato su una telecamera installata all’interno degli occhiali. Il segnale visivo è trasformato in impulsi elettrici che vengono immessi nell’occhio dove c’è un microchip (!) che permette il collegamento tra il segnale digitale esterno e il cervello. Sembra una cosa inaudita (per adesso), ma nel futuro credo che questi sistemi diventeranno molto più miniaturizzati e poco costosi e permetteranno anche una visione di maggiore qualità e a colori. In fondo la fantascienza è stata fonte di ispirazione per realizzazioni del genere. Poi quando gli occhi bionici diventeranno anche più perfetti di quelli umani, ne riparleremo in altri termini! Ma non è il caso di avere paura che un giorno saremo pieni di parti del corpo bioniche, perché in fondo non sarebbe una cosa così inquietante come si crede.

Probabilmente non è lontano il tempo in cui molte persone che hanno perso la vista la potranno riguadagnare in poco tempo con un occhio bionico (e magari anche due…). Sono contento che queste tecnologie siano sempre portate avanti e che anche in Italia si faccia ricerca in questo campo. Ridare la vista alle persone che per qualche motivo l’hanno persa è un “dono” davvero straordinario.

Nel filmato potete vedere una breve intervista a Riccardo Santini, il primo uomo in Europa ad avere un occhio bionico. Buona visione (e buon ascolto) a tutti.


domenica 8 gennaio 2012

Latitudine e longitudine

La latitudine è la coordinata geografica che indica la distanza, misurata in gradi, di un punto della superficie terrestre dall’Equatore, la linea immaginaria che divide la Terra in due emisferi e corre esattamente a metà strada tra i due poli (Nord e Sud): per questo motivo la latitudine può essere “nord” o “sud”.

La longitudine è la distanza angolare, misurata in gradi, di un punto della superficie terrestre dal meridiano fondamentale di riferimento (meridiano di Greenwich). Insieme alla latitudine permette di stabilire la posizione di qualsiasi punto sulla superficie della Terra. Viene calcolata misurando l’arco di parallelo compreso tra il meridiano di Greenwich (che ha longitudine 0°) e il punto da definire; si misura verso est e verso ovest fino a un massimo di 180°. Per convenzione i valori di longitudine si considerano positivi verso ovest: pertanto le longitudini orientali vanno da 0 a +180°. Le linee immaginarie dei meridiani uniscono verticalmente i punti rappresentati dai due poli dividendo la Terra, come un’arancia, in tanti “spicchi”.


sabato 7 gennaio 2012

Cosa sono i calanchi?

I calanchi sono fenditure profonde del terreno provocate dalla forza di erosione dell’acqua. I calanchi sono tipici delle regioni collinari e dei terreni argillosi, si formano lungo i versanti molto ripidi e brulli, dove il terreno è impermeabile e l’acqua che vi scorre sopra finisce per scavarlo.

Anche il clima è un elemento importante per la formazione di calanchi: deve essere caratterizzato da periodi di caldo intenso e secco, alternati a pioggia, con geli nella stagione fredda. Sono diffusi in Italia, soprattutto nell’Appennino emiliano e in Basilicata; i calanchi, da un punto di vista agricolo, sono terreni improduttivi quasi del tutto privi di vegetazione; si cerca di combatterne l’espansione con rimboschimenti, per creare una copertura vegetale che protegga il suolo contrastando l’azione erosiva dell’acqua piovana.

Nell’immagine sotto possiamo vedere un panorama dei calanchi di Bagnoregio, nel Lazio. Come possiamo vedere nella foto, i calanchi si presentano realmente come terreni completamente brulli, soggetti a frane e con scarsa vegetazione.

Calanchi


La fine del mondo nel 2012 e la “crescita spirituale”

In tv stanno parlando di nuovo a sproposito della fine del mondo del 2012. Alcuni dicono che nel 2012 non sarà una vera “fine del mondo”, ma un’occasione per una rinnovata “crescita spirituale”. In effetti io spero che la fatidica data del 21 dicembre del 2012 porti un grande insegnamento all’umanità e cioè che tutti imparino che le previsioni (catastrofiche e non) di veggenti, maghi, credenti nei Maya, credenti in Nostradamus, ufologi improvvisati, sensitivi, sensitivi imbeccati da alieni, sono COMPLETAMENTE SBAGLIATE!

fine del mondo 2012 vignetta

Se l’umanità capisse questo semplicissimo concetto, allora sì che ci sarebbe una vera crescita della consapevolezza! Nel mondo c’è troppa fede mal riposta e troppa poca conoscenza scientifica, troppa creduloneria e troppo poco scetticismo.

In fondo la profezia della nuova era di consapevolezza del 2012 potrebbe realizzarsi, ma solo se si smette di credere a profezie come questa. Un paradosso intrigante…


venerdì 6 gennaio 2012

Forze conservative e dissipative

Il lavoro che compie la forza di gravità dipende soltanto dal punto da cui parte l’oggetto e dal punto a cui arriva. Non dipende invece dal percorso che ha seguito. Per esempio, quando l’oggetto si sposta da A a B passando per C (come si vede nella figura sotto), la forza di gravità compie un lavoro

WA-C-B = WA-C + WC-B = P*h + 0 = P*h (dove P è la forza peso e h è l’altezza rispetto al livello di riferimento).

Forze conservative

da C a B il lavoro è zero, perché la forza è perpendicolare allo spostamento. Andando direttamente da A a B lungo la diagonale, il lavoro è lo stesso, perché è uguale al prodotto della forza P (peso) per h, che è la proiezione dello spostamento AB sulla direzione della forza, che è quella AC:

WA-D-B = P*h

Quando il lavoro che compie una forza non dipende dal cammino, ma soltanto dal punto di partenza e da quello di arrivo, si dice che la forza è conservativa.

La forza di gravità è quindi una forza conservativa.

Una tipica forza dissipativa, cioè non conservativa è, per esempio, la forza di attrito. Poiché è sempre diretta in senso contrario allo spostamento, essa compie un lavoro resistente (negativo). Il valore di questo lavoro è tanto più grande quanto più lungo è il percorso seguito per andare da un punto ad un altro e, nel caso di attrito in un mezzo viscoso (per esempio nell’aria), dipende anche dalla velocità con cui l’oggetto si muove.

In generale il lavoro di una forza dissipativa non dipende soltanto dal punto di partenza e dal punto di arrivo, ma cambia a seconda del tragitto lungo il quale il corpo si muove e della velocità con la quale tale tragitto è percorso.

Forze dissipative

Un altro esempio di forza conservativa è quella prodotta dal campo elettrico. Invece un campo magnetico statico genera una forza non conservativa (ma non è necessariamente dissipativa).

Colgo l’occasione per far notare che il fatto che il campo magnetico genera una forza non conservativa decreta che non è possibile, ad esempio, costruire un motore magnetico.


giovedì 5 gennaio 2012

Frutta secca: fa bene o fa male?

La frutta secca negli ultimi anni è stata al centro di opinioni contrastanti. C’è chi dice che fa bene, ma alcuni la pensano in maniera diametralmente opposta. Come si fa a capire chi ha ragione e perché? In realtà nessun alimento fa davvero male se viene consumato in quantità opportuna. Il pericolo maggiore consiste nel fatto che la frutta secca ha sempre un alto contenuto di grassi, ma, per fortuna, anche un notevole contenuto di proteine, di vitamine e di minerali. Da molti è consigliata delle diete vegetariane e nelle diete di chi fa molto sport.

frutta secca

Alcune ricerche affermano anche che la frutta secca fa bene al cuore perché contribuisce ad un calo del colesterolo. E’ consigliata anche per chi svolge un lavoro intellettuale ma nello stesso tempo stressante. Sembra proprio che la frutta secca debba essere presa in considerazione sia per chi fa sforzi fisici sia per chi fa sforzi intellettuali. Penso che sia ottima anche per chi sta molte ore davanti al computer a lavorare (spesso) in maniera davvero stressante!

E’ naturale che un abuso di frutta secca può essere dannoso perché, ricordiamolo ancora, ha un alto contenuto di calorie e di grassi. Per questo non è certamente consigliata nelle diete dimagranti.

Nel seguente servizio televisivo possiamo ascoltare alcune interessanti informazioni importanti sulla frutta secca.

L’avete trovato interessante? Penso di sì, dato che comunque la frutta secca è davvero buona e io stesso ogni tanto mi concedo il piacere di mangiarla.

Per finire ecco alcune informazioni essenziali sui più diffusi tipi di frutta secca.

Arachidi
Sono i semi commestibili della pianta di arachide e sono oggetto di una notevole attività agricola e industriale. Dalla spremitura dei semi di arachide si ricava l'omonimo olio, qualitativamente adatto all'alimentazione umana. In America le arachidi vengono consumate soprattutto nella forma di una preparazione burrosa chiamata peanuts butter (il famoso burro di arachidi). Questo alimento è poco diffuso in Europa dove si consumano prevalentemente semi di arachide tostati.

Mandorle
Sono uno dei componenti base dell’alimentazione mediterranea: il seme del mandorlo è infatti consumato come frutta secca oppure impiegato nella preparazione della pasta di mandorle o marzapane (“pasta reale” in siciliano), con la quale si ottiene anche una bevanda fresca (latte di mandorla). Sempre con i semi si preparano i confetti, che è tradizione offrire per festeggiare battesimi, lauree, matrimoni.

Pistacchi
I pistacchi vengono coltivati per i loro semi commestibili: possono essere consumati al naturale, dopo essere stati salati e tostati; oppure impiegati in pasticceria, per la fabbricazione di gelati e dolciumi, e per estrarne un olio particolarmente grasso. In Italia il pistacchio è coltivato in Sicilia nelle provincie di Catania, Caltanissetta e Agrigento, a un’altitudine compresa fra i 300 e gli 800 metri, in pistacchieti naturali o artificiali.

Pinoli
I pinoli, o pinocchi, sono i semi commestibili di alcune specie di pino, in modo particolare di quello comune (Pinus pinea); si annidano tra le scaglie legnose dei loro frutti, detti pigne, trovando protezione nel guscio che li avvolge. Le mandorle di questi semi rappresentano i pinoli veri e propri, che si acquistano al supermercato nei pratici sacchettini.

Nocciole
E’ il frutto dell’albero di nocciolo contenente un solo seme. I semi, detti anch’essi nocciole, sono ricchi di olio e sono commestibili. Oltre che come frutta secca, le nocciole vengono largamente utilizzate nell’industria dolciaria, per cui la pianta è coltivata su vasta scala in vari paesi, tra i quali sia annoverano la Turchia, l’Italia e la Spagna. In realtà la Turchia è il primo produttore di nocciole al mondo.

Noci
Sono i semi commestibili dell’albero di noce. Le noci sono un importante supporto alimentare. Oltre che consumata fresca o secca, la noce è utilizzata per ricavarne liquori (nocillo o nocino), e fa parte di alcune preparazioni culinarie: tipica la salsa di noce preparata in Liguria e utilizzata per condire ravioli e trenette.


Meccanica quantistica: esperimenti di Stern-Gerlach sequenziali

Nel primo articolo di questa serie di post dedicati alla meccanica quantistica avevo descritto l’esperimento di Stern-Gerlach. Facendo passare un fascio di atomi di argento attraverso un campo magnetico non omogeneo si osserva che il fascio viene separato in due fasci distinti. Questo comportamento non è spiegabile con la meccanica classica e ci fa capire che gli oggetti microscopici come gli atomi sono degli oggetti molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere attorno a noi. Ci mostra che gli atomi non sono in realtà delle “palline” piccolissime, anche se questa semplificazione spesso è comoda per spiegare altri fenomeni.

L’esperimento di Stern-Gerlach ci mostra una delle tante “stranezze” del mondo microscopico degli atomi e delle particelle. Ma adesso, con gli esperimenti di Stern-Gerlach sequenziali, vedremo delle stranezze ancora più sorprendenti.

Consideriamo quindi un esperimento di Stern-Gerlach sequenziale. Si fa passare il fascio attraverso due o più dispositivi SG in successione. La prima combinazione da considerare è relativamente semplice. Sottoponiamo il fascio proveniente dal forno all’azione di vari dispositivi secondo lo schema che vendiamo nella figura sotto.

Esperimento Stern-Gerlach sequenziale

In questo caso SGz sta per un dispositivo con il campo magnetico inomogeneo nella direzione z come al solito. Quindi blocchiamo la componente Sz- proveniente dal primo dispositivo SGz e lasciamo che la restante componente Sz+ sia sottoposta ad un altro dispositivo SGz.

Questa volta una sola componente del fascio proviene dal secondo dispositivo, proprio la componente Sz+. Questo forse non è sorprendente; dopo tutto se gli spin degli atomi sono su, ci si può aspettare che restino tali, in mancanza di un qualsiasi campo magnetico esterno che ruoti gli spin tra il primo e il secondo dispositivo SGz.

Troverete certamente un po’ più interessante la combinazione mostrata nella seguente immagine.

Esperimento Stern-Gerlach sequenziale 1

Qui il primo dispositivo SG è lo stesso di prima, ma il secondo (SGx) ha un campo magnetico inomogeneo nella direzione x. Il fascio Sz+ che entra nel secondo dispositivo è ora suddiviso in due componenti, una componente Sx+ ed una Sx- che avranno uguale intensità.

Come si può spiegare un fenomeno del genere?

Significa forse che il 50% degli atomi del fascio Sz+ provenienti dal primo dispositivo SGz sono fatti da atomi caratterizzati sia da Sz+ sia da Sx+ mentre il rimanente 50% ha entrambi Sz+ e Sx-? Questo non lo possiamo ancora dire, ma il meglio deve ancora venire. Osservate bene la seguente figura:

Esperimento Stern-Gerlach sequenziale 2

Questa situazione mostra nel modo più clamoroso la peculiarità dei sistemi quantistici. Questa volta aggiungiamo alla combinazione mostrata nella figura precedente (la seconda in questo post) un terzo dispositivo SGz. Si osserva sperimentalmente che due componenti emergono dal terzo dispositivo, non una; si vede che i fasci emergenti hanno entrambi una componente Sz+ e una componente Sz-.

Questa è una totale sorpresa! Perché dopo che gli atomi sono usciti dal primo dispositivo ci siamo assicurati che la componente Sz- fosse completamente bloccata.

Com’è possibile che la componente Sz-, che pensavamo di avere completamente eliminato prima, adesso magicamente ricompare?

La spiegazione di questo fenomeno sarà oggetto del mio prossimo post dedicato alla meccanica quantistica. Stavolta però avrò bisogno di usare alcune formule matematiche e, soprattutto, di usare i numeri complessi. Se, prima di leggere il prossimo post, volete avere una prima infarinatura sui numeri complessi, vi consiglio di leggere questa semplice spiegazione.

Perché sono importanti i numeri complessi in meccanica quantistica? Perché è proprio grazie a questi numeri che gli strani fenomeni quantistici trovano una spiegazione naturale. I numeri complessi assumono il ruolo di veri e propri numeri magici per la comprensione del mondo microscopico. Al prossimo post Sorriso.


mercoledì 4 gennaio 2012

Un meraviglioso macchinario LEGO

Vi piace guardare ipnotizzati le catene di montaggio? Forse sarà un’esperienza noiosa, ma se la catena di montaggio è quella che vedete in questo filmato forse vi sembrerà molto meno noiosa. Nel video infatti possiamo ammirare (e di vera ammirazione si tratta) un incredibile macchinario realizzato con il Lego Technic e con numerosi pezzi di Lego Mindstorm NXT. Ciò ha permesso all’abile costruttore di realizzare qualcosa di simile ad una “catena di montaggio” di straordinaria sofisticazione, nonché spettacolare.

Ricordo che il Lego Mindstorm NXT si avvale di componenti elettronici molto avanzati come sensori di contatto, sensori sensibili alla luce, sensori sonori, sensori ad ultrasuoni, sensori di campo magnetico, accelerometri. Grazie a tutti questi sensori (acquistabili separatamente) e ad una stazione programmabile (un “mattone programmabile” con diversi linguaggi di programmazione), Lego Mindstorms NXT permette di creare dei sistemi robotici davvero interessanti, uniti ovviamente ai normali pezzi Lego e a motori elettrici (sempre Lego, ovviamente Occhiolino. I programmi più semplici si possono scrivere facendo uso del menu del mattone programmabile NXT (è dotato di un piccolo schermo). Programmi più complicati e file sonori possono essere scaricati usando la porta USB o persino senza fili usando il Bluetooth. Un sistema davvero versatile!

Interessanti come quello che state per vedere. Più che interessante direi che è impressionante, dato che chi l’ha realizzato deve averci perso molto tempo. Il risultato però è molto bello da vedere. Mi chiedo solo quanto tempo ci ha impiegato per fare una cosa così colossale e se, per caso, l’ha prima progettata su carta. Non penso che una cosa del genere si possa costruire senza avere un’idea molto precisa di ciò che si vuole costruire. L’altra cosa interessante è che questa “catena di montaggio” in realtà è un loop, cioè il ciclo continua all’infinito (a meno che non si stacchi la spina della corrente Sorriso).

Ad ogni modo adesso vi lascio alla visione di questo meraviglioso macchinario Lego. Buona visione a tutti.


martedì 3 gennaio 2012

Meccanica quantistica: l’esperimento di Stern-Gerlach

Dato che spesso la meccanica quantistica viene interpretata in maniera distorta, la mia intenzione è di spiegare alcuni concetti di questa magnifica teoria scientifica che è stata tanto feconda nel permetterci di interpretare il mondo che ci circonda e che ha permesso lo sviluppo di preziose tecnologie come il laser, il microscopio elettronico, la risonanza magnetica nucleare, i diodi, i transistor (che hanno permesso il sorgere dell’era informatica), i superconduttori. Le ricerche del futuro sono tese invece a sviluppare i computer quantistici che consentirebbero di gestire velocità di calcolo impensabili con i normali computer odierni.

Di solito molte persone hanno grande difficoltà a comprendere il formalismo matematico della meccanica quantistica. Non perché sia necessario essere dei geni per comprenderlo, ma perché richiede un impegno e un’attenzione notevole per raggiungere una sufficiente visione d’insieme. Molti non hanno la buona volontà di fare questi sforzi, ma non rinunciano a parlare (o straparlare) di meccanica quantisticaper sentito dire”.

Così nascono delle versioni “new age” della meccanica quantistica che sembrano avallare ipotesi come la telepatia, la telecinesi, la “psicologia quantistica” e numerose altre bizzarre teorie che non sto qui ad elencare.

In questa serie di post che dedicherò alla meccanica quantistica cercherò di spiegare i concetti base della teoria cercando, nello stesso tempo, di mostrare quali sono state le misconcezioni che si possono trovare nel tempestoso mare del web spiegando come e perché sono sbagliate. Metterò anche alcune formule matematiche. Se queste vi affascinano seguitele con attenzione e lo sforzo vi ripagherà con una comprensione maggiore della materia trattata. Se vi annoiano a morte, capirete lo stesso i concetti saltandone la lettura, ma resterà sempre una comprensione parziale.

Intanto partiamo con la prima tappa in cui spiego il famoso esperimento di Stern-Gerlach concepito originariamente da O. Stern nel 1921 e realizzato da lui a Francoforte in collaborazione con W. Gerlach nel 1922. L’esperimento è molto importante perché illustra in modo drammatico la necessità di un allontanamento radicale dai concetti della meccanica classica.

In un primo momento degli atomi di argento (Ag) sono riscaldati in un forno. Il forno ha una piccola apertura attraverso la quale alcuni atomi possono sfuggire. Come possiamo vedere nella figura sotto, il fascio passa attraverso un collimatore ed è soggetto ad un campo magnetico prodotto da due poli, uno dei quali è sagomato ad angolo molto acuto.

Esperimento di Stern-Gerlach

Lo scopo è determinare l’effetto del campo magnetico sugli atomi di argento. Sappiamo che l’atomo di argento è costituito da un nucleo e 47 elettroni dei quali 46 possono essere visualizzati come una nube elettronica simmetrica priva di momento angolare complessivo. Ci accorgiamo quindi che l’atomo nel suo insieme ha un momento angolare dovuto unicamente al momento angolare di spin del solo 47-esimo elettrone.

In altre parole il momento magnetico μ dell’atomo risulta proporzionale allo spin dell’elettrone S

Poiché l’energia di interazione del momento magnetico con il campo magnetico è proprio la componente z della forza a cui l’atomo è soggetto è espressa da

Gli atomi del forno sono orientati a caso; non c’è direzione preferenziale per l’orientazione di μ. Se l’elettrone fosse come un oggetto rotante classico, ci aspetteremmo che tutti i valori di  compresi tra |μ| e –|μ| fossero realizzati. Questo ci porterebbe ad aspettarci una distribuzione continua dei fasci emergente dal dispositivo SG, come vediamo nella parte sinistra della figura sotto.

Invece quello che osserviamo sperimentalmente è più simile alla situazione della figura sotto a destra. In altre parole, il dispositivo SG suddivide il fascio originale d’argento proveniente dal forno in due distinte componenti, fenomeno che, all’inizio della teoria quantistica, veniva chiamato “quantizzazione spaziale”.

Esperimento di Stern-Gerlach 2

Nei limiti in cui μ può essere identificato con lo spin S dell’elettrone, a meno di un fattore di proporzionalità, si osserva che solo due valori della componente di S sono possibili, Sz su e Sz giù, che indicheremo con Sz+ e Sz-. I due possibili valori di Sz sono multipli di una unità fondamentale di momento angolare.

Numericamente avremo:

dove (si legge “acca tagliato”) è la costante di Planck divisa per 2 volte pi greco. Vedremo nei prossimi post sulla meccanica quantistica che la costante di Planck è essenziale in questa teoria della Fisica.

Questa “quantizzazione” del momento angolare di spin dell’elettrone è il primo aspetto importante che deduciamo dall’esperimento di Stern e Gerlach.

Ovviamente non c’è nulla di sacro nella direzione sopra-sotto dell’asse z. Si sarebbe potuto applicare un campo magnetico inomogeneo nella direzione orizzontale. In questo caso avremmo potuto separare il fascio proveniente dal forno nelle componenti Sx+ ed Sx-.

Bello no? Sorriso Ci si aspetterebbe di ottenere un risultato “classico” con gli atomi di argento che colpiscono lo schermo con una distribuzione continua, invece ci si accorge che il fascio viene separato in due fasci distinti e separati. Questo è un esempio di quantizzazione.

Nel prossimo post dedicato alla meccanica quantistica mostrerò altri effetti ancora più strani e inaspettati. Lo farò descrivendo gli “esperimenti di Stern e Gerlach sequenziali”. Alla prossima puntata Sorriso.


lunedì 2 gennaio 2012

Forze tra correnti elettriche

Se facciamo passare una corrente elettrica su due fili paralleli vediamo che questi si attraggono vicendevolmente. Questa evidenza fu notata sperimentalmente da Ampère. Alcuni colleghi di Ampère pensarono che, considerando gli esperimenti di Oersted, l’attrazione fra due conduttori fosse un risultato ovvio e che non aveva bisogno di essere dimostrato. Essi pensarono che se ciascuno dei due fili a e b esercitava forze su un ago magnetico, essi dovessero esercitare forze l’uno sull’altro. Questa conclusione è sbagliata. Un contemporaneo di Ampère, Arago, quando la udì, trasse due chiavi di ferro dalla tasca e replicò: “ognuna di queste chiavi attrae un magnete, credete quindi che esse si attraggano vicendevolmente?”.

Ricordiamo che se abbiamo due fili a e b, paralleli, posti a distanza d l’uno dall’altro, di lunghezza l, percorsi da correnti elettriche ia e ib, essi si attraggono con una forza data da:

dove μ0 è la permeabilità magnetica del vuoto. Le forze che i due fili esercitano l’uno sull’altro sono uguali e opposte, come devono essere in omaggio al Terzo Principio della Dinamica (legge di azione-reazione di Newton). Nel caso di correnti dirette in verso opposto, i due fili si respingono.

Nel seguente filmato possiamo vedere una prova sperimentale dell’esperimento di Ampère. Si osservi che quando nei fili, alimentati da una batteria, passa corrente elettrica i fili si avvicinano tra loro.


Il 2012 è cominciato anche per il Potere della Fantasia

Il 2012 è cominciato anche per me che scrivo in questo piccolo ma, penso, dignitoso blog. Di solito l’inizio dell’anno è pieno di buoni propositi e i buoni propositi detti a voce si dimenticano. Per questo motivo ne scrivo alcuni Occhiolino

Ovviamente mi riferisco ai buoni propositi per il blog non a quelli per me. Per me non ho affatto buoni propositi Sorriso

Ecco alcune cose che vorrei fare per il 2012.

1) Scrivere alcuni post che spiegano in maniera semplice ma dettagliata alcune teorie della Fisica che cito sempre nel blog, ma che per i dettagli rimando sempre alla lettura di altri siti. Sto parlando della Relatività e della Meccanica Quantistica.

2) Dedicarmi a scrivere più post che riguardano la musica.

3) Ovviamente continuare a segnalare gli eventi più importanti che riguardano la scienza e la tecnologia, con un occhio di riguardo alle energie rinnovabili.

4) Scrivere qualcosa sui siti di interesse archeologico della Sicilia.

5) Varie ed eventuali Occhiolino. Nel corso del 2012 potrebbe venirmi qualche altra idea.

6) Tornare a dedicarmi ai post di argomento astronomico.

7) Per il momento mi basta…

Ecco, questi sono i buoni propositi per l’anno nuovo. Spero di passare un altro anno fecondo divertendomi con questo blog e… buona lettura a tutti.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...