E’ da molti anni ormai che si parla di bullismo. Si cerca sempre di fare qualcosa per arginare questo fenomeno molto diffuso nelle nostre scuole. La sensazione, però, è che si stia perdendo la partita. Anziché diminuire, il fenomeno bullismo sembra sempre più presente nelle scuole e anche in altri contesti. E’ vero, l’Italia ha molti problemi in questo momento storico e queste difficoltà si riflettono sui comportamenti devianti dei giovani. L’assoluta mancanza di valori di riferimento, inculcati da una televisione sempre più povera di contenuti e sempre più ricca di immagini che inneggiano ad un modo di vivere falso e artefatto, fanno il resto del danno.
C’è da dire che nelle scuole degli USA il bullismo sembra molto più diffuso che nelle nostre scuole (o forse è semplicemente meglio monitorato), nonostante tutte quelle “americanate” che vengono utilizzate come il “role playing” e altre tecniche a cui molti (giustamente) non credono. Forse è per questo che oltreoceano il bullismo dilaga quasi indisturbato nelle scuole? E’ un problema di metodologia sbagliata?
C’è da dire anche che molti telefilm americani (che i nostri giovani vedono molto volentieri in tv) mostrano il bullismo in maniera sottilmente positiva. Pur condannando il fenomeno in maniera formale, le immagini però raccontano qualcos’altro. Il bullo è sempre un bel ragazzo, alto, sportivo, bello, ammirato da un sacco di ragazze, la sua vittima invece è un ragazzo “sfigato” (si noti anche l’uso spropositato di questo fastidiosissimo vocabolo), magro, poco incline agli sport, rifiutato dalle ragazze, ancora vergine ben oltre i 18 anni…
Chi è quel fesso che vorrebbe indentificarsi con la vittima?
E’ un trionfo di luoghi comuni che vengono però assimilati ben bene dai nostri dodicenni (probabilmente anche più giovani) e forse vengono introiettati senza che gli adulti se ne accorgano, dato che i nostri figli sono lasciati davanti alla tv senza alcun controllo, basta che non “rompano le scatole”.
Il bullismo non può essere combattuto solo con alcune (discutibili) tecniche terapeutiche somministrate ad alunni difficili, ma deve essere combattuto anche sul fronte culturale. Se nei cervelli dei ragazzi inseriamo spazzatura, attraverso i media (soprattutto la televisione), dai loro cervelli otterremo solo spazzatura! E quando andranno a navigare su internet, non andranno mai e poi mai a cercare quelle risorse meravigliose che internet mette a disposizione di tutto il mondo, ma cercheranno solo quella spazzatura che è l’unica cosa che conoscono.
La prepotenza è un tratto tipico della natura umana, così come la sottomissione. Fanno parte del nostro universo “umano” e non sono eliminabili. I tratti della prepotenza e della sottomissione possono essere però largamente “smussati” da una visione del mondo che deve diventare contemporaneamente più ampia e profonda. Questa nuova visione però deve passare, secondo me, attraverso una profonda riforma dei palinsesti televisivi che non possono più propinare ai nostri giovani delle schifezze come quella, solo per fare un esempio, dell’affinità di coppia stabilita da un sms!
Ora basta con tutti questi reality (che di reale non hanno nulla), questi programmi che presentano il paranormale, gli UFO e altre amenità come se fossero un dato di fatto. Basta con i telefilm che inneggiano al bullismo. Basta con la spazzatura.
Se potete avere un minimo di controllo sui vostri figli (e se volete… soprattutto) fate in modo che possano vedere qualcosa di bello. Una visita in un museo, ad una mostra, una passeggiata in mezzo alla natura. Sul versante tecnologico, se sono un po’ più grandicelli, fategli vedere quante cose belle possono trovare su Internet. Fate in modo che diventi la loro enciclopedia personalizzata. Fate in modo che conoscano!
Chi conosce non ha paura e chi non ha paura difficilmente diventa violento…