domenica 4 dicembre 2011

Internet è una malattia? No, è una immensa perdita di tempo…

Per molti internet non è una malattia, è una cura… Per altri è un lavoro, per alcuni è addirittura la fonte della sua fortuna finanziaria (vedi il fondatore di Facebook), ma per la maggior parte delle persone sembra che internet sia solo una gran perdita di tempo.

internet perdita di tempo

Secondo il Pew Research Center's Internet & American Life Project il 53% dei navigatori su internet di età compresa tra i 18 e i 29 anni va su internet solo per giocare o per passare tempo. Lo studio statistico effettuato mostra anche che l’uso “perditempo” di internet diminuisce con l’età. Solo il 12% dei navigatori con età superiore ai 65 anni hanno dichiarato di essersi collegati senza un motivo particolare. Nella fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni il 27% degli intervistati hanno risposto allo stesso modo.

Questa statistica dimostra solo una cosa, secondo la mia modesta opinione, e cioè che internet è una perdita di tempo come qualsiasi altra. Se per magia questo mondo web sparisse, i giovani troverebbero rapidamente altri modi per perdere tempo, ma sarebbe pur sempre “tempo perso”. Quelli della mia generazione “pre internet” giocavamo a carte, a pallone, a calcio balilla o semplicemente passeggiavano tra le vie della città e “i grandi” dicevano che eravamo una generazione di fannulloni.

La cosa non è cambiata, infatti l’uso proficuo di internet dipende dalla maturità raggiunta e anche dalle conoscenze raggiunte. Molti ragazzi giovanissimi che hanno un’ottima conoscenza informatica riescono a usare internet con minori perdite di tempo. Chi sa a malapena accendere un pc riesce a usare solo Facebook e poche altre cose. Inoltre è statisticamente provato che con l’età la tendenza a giocare diminuisce gradualmente.

Il fatto poi che, anche quando si cercano informazioni “serie” e “utili” o ci si lavori, internet sia talmente dispersivo da creare una perdita di tempo davvero inaspettata, è sicuramente un’altra storia… Occhiolino


Come in alto così in basso

Come in alto così in basso è una delle frasi più conosciute fra coloro che hanno anche una minima conoscenza di esoterismo e di alchimia. Essa è attribuita al leggendario Ermete Trismegisto che sembra sia vissuto in età ellenistica. Stupisce quindi trovare una frase del genere come titolo di una bellissima foto dell’Astronomy Picture of the Day della NASA.

In realtà la foto, che vi presento anche io, ha ben poco di esoterico o di mistico, ma è lo stesso molto significativa.

(clicca sull’immagine per vederla alla massima risoluzione)

Sembra un’immagine irreale, ma è incredibilmente vera. E’ stata ottenuta con una lunga posa e in essa possiamo vedere in basso le luci della città di Zagabria (Croazia) filtrate da uno strato di nubi, in alto le tracce delle stelle che nel loro moto apparente attorno al polo celeste Nord hanno lasciato delle brevi tracce sulla foto.

Anche se le luci della città sono state rese spettacolari dalle nubi che le filtrano, non credo che stavolta Ermete Trismegisto abbia davvero ragione. La bellezza del cielo stellato non può essere nemmeno lontanamente paragonabile alle luci e alla confusione di una città. Inoltre le luci cittadine sono un grave problema per gli astronomi, perché nelle grandi città l’inquinamento luminoso ci ha sottratto il piacere di vedere le stelle e ha reso difficile l’osservazione agli astronomi anche a grande distanza dai centri abitati.

Mi sa che stavolta ciò che è in basso NON è come ciò che è in alto


sabato 3 dicembre 2011

La scienza non è dogmatica

Da molto tempo si è già instaurata una “corrente di pensiero” che considera la scienza un insieme di dogmi che non possono essere messi in discussione. Molti, ad esempio, considerano il darwinismo scientifico un dogma che gli scienziati divulgano con autoritarismo e che molti accettano acriticamente. Altri non accettano la teoria del Big Bang e ci sono persino quelli che rifiutano la sfericità della Terra ed il fatto che essa orbiti attorno al Sole.

In questa confusione di credenze e non credenze bisogna fare un po’ di ordine. Cercherò di fare capire che la scienza non è affatto dogmatica e per farlo prenderò in considerazione la scienza in cui sono più competente (o almeno credo di esserlo): la Fisica.

Spesso mi sento dire da persone che non accettano quella che loro chiamano “l’autorità della scienza” una frase del tipo: molte delle cose che ci sono scritte nei libri scientifici sono sbagliate. L’affermazione è molto bizzarra, soprattutto se si parla di una scienza sperimentale. Di solito nei libri di Fisica non sono esposti dogmi ma semplicemente risultati di esperimenti.

Cosa significa esattamente risultati di esperimenti? Quando si enuncia una legge fisica, questa non viene data come un comandamento religioso, ma più umilmente come un risultato sperimentale. Faccio un esempio per farmi capire meglio.

Prendiamo come puro esempio una delle leggi fondamentali della Fisica (che si trova enunciata in qualsiasi libro di Fisica): il secondo principio della dinamica, detto anche legge di Newton. Esso afferma, in parole povere, che la forza causa un accelerazione. In particolare afferma che la forza e l’accelerazione (che è una variazione di velocità) sono direttamente proporzionali. Direttamente proporzionali significa che quando la forza raddoppia, raddoppia anche l’accelerazione, quando la forza triplica, triplica anche l’accelerazione e così via. Ma questa affermazione può essere “vista” con i propri occhi? Ovviamente sì, basta fare una verifica sperimentale e chiunque può vedere che la forza produce una accelerazione e che forza e accelerazione sono direttamente proporzionali. Quando dico chiunque, intendo dire proprio chiunque. Potete fare l’esperimento anche a casa vostra! In questo modo, chi crede che la scienza è dogmatica avrà una inaspettata sorpresa: non c’è nessun dogma, è solo un risultato sperimentale, una osservazione, una constatazione, chiamatela come volete. Guardate come fare un esperimento del genere in questo video:

Avete visto cosa succede? La forza prodotta dal peso che scende fa accelerare il carrello, ma la cosa più interessante è che se il carrello è più carico, lo fa accelerare di meno. In altre parole, potete osservare che se il carrello è sempre carico allo stesso modo ma raddoppiate il peso che lo tira, vedrete che il carrello raddoppierà la sua accelerazione, se invece il peso che lo tira è sempre lo stesso e raddoppiate il carico del carrello, l’accelerazione diventa la metà. Questo discorso così lungo, anche se molto semplice, si può riassumere utilizzando un linguaggio più conciso: quello della matematica.

Infatti la legge di Newton si può scrivere come una brevissima formula matematica:

F = m a

Cioè: la forza su un corpo è uguale al prodotto tra la massa e l’accelerazione. L’esperimento, che chiunque può ripetere in qualsiasi momento, conferma questa formula e ci mostra la cosa più importante che volevo far capire: questa legge non è un dogma e soprattutto non mi sembra il caso di dire che è sbagliata.

Questo era solo un esempio, ma ho considerato una delle leggi fondamentali della Fisica per mostrare che le fondamenta della Fisica non sono così traballanti come alcuni credono.

La notizia è che si possono fare esperimenti per verificare tutte le leggi della Fisica. Alcuni di questi esperimenti sono facilmente realizzabili anche a casa propria, altri richiedono attrezzature più sofisticate, ma è sempre la stessa cosa.

Nel fare trainare un carrello da un peso che cade legato con una cordicella che scorre su una carrucola, qualcuno potrebbe vedere dogmatismo? Ha visto arroganza? Ha percepito conservatorismo? Non credo! Anche se è una legge che è stata enunciata oltre 300 anni fa, non mi sembra che sia scaduta! Quando si legge che Einstein ha confutato Newton non si intende che le leggi della Fisica enunciate la Newton sono sbagliate, ma solo che valgono in particolari condizioni che non implicano velocità vicine a quelle della luce o campi gravitazionali intensissimi come quelli che ci sono nei pressi di buchi neri o stelle di neutroni. In pratica, nella nostra vita quotidiana, la Fisica di Newton è valida con una altissima precisione. Per questo motivo non si può accusare la scienza di essere “conservatrice”, le descrizioni della realtà non sono mai del tutto complete, ma teorie e osservazioni successive finiscono per “completare” le leggi enunciate prima. Le vecchie teorie diventano casi particolari di teorie più ampie e generali. La Relatività ingloba la descrizione newtoniana come un caso particolare quando le velocità sono basse e i campi gravitazionali sono deboli.

Bisogna dire che anche la chimica e la biologia sono scienze basate su esperimenti. L’astronomia è basata su osservazioni. Tutte le scienze non possono mai essere considerate dogmatiche, autoritarie e conservatrici se le si vuole vedere per quelle che sono, con lo sguardo sgombro da preconcetti e da ideologie. Se qualcuno ha ancora qualche curiosità in proposito può andare a leggere il mio post, di argomento simile, dal titolo: Perché le leggi della Fisica sono giuste?


Sorvolare la Luna senza spostarsi da casa

Vi sarebbe piaciuto sorvolare la Luna a bordo di un’astronave? Purtroppo la nostra tecnologia non consente ancora di fare una cosa del genere a basso prezzo in modo che diventi un’esperienza per tutti. Per fortuna è possibile avere l’impressione di sorvolare la Luna con altri mezzi meno costosi di una sonda lunare e per di più senza spostarsi da casa.

Così, per provare l’ebrezza di un viaggio lunare “low cost”, con il mio telescopio ho realizzato due filmati della Luna ad alto ingrandimento, tenendo spento il moto orario che segue il movimento diurno degli oggetti astronomici per tenerli sempre al centro del campo dell’oculare.

Il risultato è stato davvero quello di avere la sensazione di sorvolare la superficie lunare.

Per la ripresa ho utilizzato un telescopio Celestron CPC 800 xlt, oculare Celestron ortoscopico 9 mm, fotocamera Casio Exilim EX-Z1050. Il movimento di “ebollizione” che disturba le immagini è la micidiale “turbolenza atmosferica”.


giovedì 1 dicembre 2011

A cosa serve un blog?

Molte volte mi sono fatto questa domanda: a cosa serve un blog? La risposta me la sono sempre data da solo: serve a divulgare e condividere qualcosa che ritengo che sia importante o comunque interessante. Per me il blogging è sempre stato questo. Però questo modo di vedere la cosa mi è sempre sembrata una prospettiva molto “piatta”. Possibile che i blog non possano servire per altre cose che non siano solo informare, istruire, condividere e poco altro? Qualcuno mi dirà: ma informare, istruire, condividere non è mica poco, cosa vuoi di più di questo?

Non lo so cosa voglio di più, forse voglio che trasmettano anche un’emozione profonda, che abbiano una “dimensione” in più. Non è facile dirlo, ma credo che ormai si debba pensare al web 3.0. Se ne parla già dal 2006, ma ancora non si sa bene come si evolverà il web. Personalmente mi sembra di notare delle vaghe somiglianze tra il web e una sorta di “memoria collettiva” un po’ simile al pianeta Gaia inventato dal genio di Asimov. In questo pianeta immaginario tutti avevano una memoria personale ma potevano attingere ad una memoria collettiva telepatica dell’intero pianeta racchiusa nelle rocce. In realtà le somiglianze sono un’impressione del tutto soggettiva, ma Asimov poteva aver colto già nel 1986, un’era decisamente pre-internet, un desiderio di collettivizzazione delle esperienze e delle emozioni. Forse il fatto che Facebook abbia attualmente tanto successo non è un caso…

Ma ancora non sono riuscito a rispondere alla domanda iniziale: a cosa serve un blog? Ci sarà qualcuno che riuscirà a inventare qualcosa che lo “supera” a livello di efficacia comunicativa nel web? Oppure si tratta di un metodo di comunicazione ormai obsoleto, come la stampa su carta? In questo caso sarebbe destinato a scomparire molto presto.

Io, ad esempio, immagino blog del futuro in cui i post che appaiono non sono solo quelli propri, ma anche quelli di altri, in una dinamica danza di informazioni che possono accavallarsi, ma anche dividersi in vari argomenti. Sarebbe un misto di un blog e un forum di discussione, ma non per forza su argomenti omogenei, in una totale libertà di creare contenuti, anche di tipo grafico o video. Forse è un’idea banale, ma ad esempio vedo che nei forum c’è sempre la tendenza a separare la comunicazione in “topic” distinti, mentre su Facebook, Twitter, Friendfeed, ecc… questa limitazione non esiste. Anche i blog tendono ad essere monografici, anche perché molti sono “monoautore”. Io sin dall’inizio ho rifiutato l’idea di un blog monografico per il Potere della Fantasia. Lo so, un blog ha già la possibilità di far accedere un certo numero di autori di post, ma questa è un’opzione che viene usata più per i blog “grossi” e commerciali, ma poco praticata per i blog personali. Si preferisce Facebook, ma qui c’è un altro “muro mentale” che non viene quasi mai valicato, quello che su FB bisogna metterci prevalentemente i fatti propri! O è un vizio?

Se ci fosse uno strumento che eliminasse tutte le barriere mentali sarebbe questa un’evoluzione del web. Oppure siamo noi che dobbiamo superare le barriere mentali e gli strumenti non c’entrano niente?

Comunque sulla mia idea di blog-forum-social-foto-video ho intenzione di tornarci in qualche post tra un po’ di tempo. Giusto il tempo di capire se è un’idea sensata…


Il più grande albero di Natale Lego si trova a Londra

Ormai non manca molto a Natale e si comincia a parlare di alberi di Natale. Ogni anno si fa a gara per chi addobba l’albero di Natale più grande. A Londra, ad esempio, presso la stazione di St. Pancras c’è un albero di Natale alto 11 metri e mezzo e che sembra un normalissimo albero, ma se lo si guarda da vicino ci si accorge subito che è fatto nientemeno che con il LEGO!

Albero di Natale Lego

Si ritiene che questo sia il più grande albero di Natale mai realizzato con il Lego ed è stato ottenuto con 600000 mattoncini Lego ed è addobbato con oltre 1000 decorazioni. Il tutto ha una massa di oltre 3 tonnellate. La costruzione di questo meraviglioso ed enorme albero di Natale Lego è cominciata l’8 novembre 2011 ed è stata terminata il 24 novembre. L’albero Lego resterà in mostra fino al 4 gennaio 2012 in una posizione della stazione in cui sarà possibile vederlo molto bene. La cosa più bella è che quando le festività natalizie saranno finite, l’albero di Natale Lego verrà smontato, conservato e rimontato per le prossime vacanze di Natale! La costruzione è stata affidata a Bright Bricks, una società specializzata nella costruzione di grandi strutture con il Lego.

Nelle immagini sotto potete vedere alcuni dettagli.

L'albero di Natale Lego più grande del mondo

Addobbi dell'albero di Natale Lego

Per una Londra che si prepara per i Giochi Olimpici del 2012, questo albero di Natale Lego è una “nota di colore” in più per i visitatori della grande città inglese. Credo che sia una gioia per i bambini, ma è una ghiotta curiosità anche per gli appassionati Lego di qualsiasi età.


mercoledì 30 novembre 2011

Illusione ottica accidentale

Le illusioni ottiche si possono considerare come degli “inganni” visivi che ci mostrano che è il nostro cervello che elabora e interpreta la realtà che ci circonda. Molte illusioni ottiche sono state “costruite” per mostrare gli errori di percezione più comuni, altre invece si possono generare per puro caso. Ad esempio il sito Forgetomori ha segnalato questa foto (che riporto sotto) che ci mostra una vera a propria “illusione ottica accidentale”, classificabile come un’illusione ottica prospettica.

illusione ottica

Esistono le tavole di legno volanti? Occhiolino La fortuita presenza dell’ombra di una bandiera al vento nei pressi di quella tavola di legno, fornisce quella insistente sensazione che la tavola di legno sia sospesa in aria. Bello, no? Sorriso Se si fosse assistito alla scena di persona questa sensazione non si sarebbe vissuta. L’effetto è dovuto al fatto che la foto trasforma una scena 3D in una scena 2D falsando, come avviene in questo caso, la prospettiva e la posizione degli oggetti.


Video sulle cinture di sicurezza

Un video sulle cinture di sicurezza non deve solo mostrare i pericoli degli incidenti d’auto. In altre parole non è detto che debba mostrare per forza solo una sequenza di immagini truculente di morti sulle strade e sulle autostrade. Spesso i “sensi di colpa” suscitati da questo tipo di immagini non incoraggiano affatto a mettere sempre le cinture di sicurezza.

Per fortuna qualcuno è riuscito a mostrare la questione della sicurezza stradale da un punto di vista del tutto opposto: invece di mostrare cosa può succedere di tremendo non mettendosi le cinture di sicurezza, ci fa vedere cosa può succedere di bello!

Si tratta di un modo molto creativo e “rivoluzionario” per trattare la questione. Nel filmato che potete vedere di seguito, della durata di 1 minuto e 29 secondi, il cui titolo originale è: Embrace Life - always wear your seat belt, by Sussex Safer Roads Partnership, osserviamo come il problema delle cinture di sicurezza può essere affrontato in maniera più “poetica” rispetto a come si fa di solito.

Buona visione a tutti.


lunedì 28 novembre 2011

Il materiale più leggero del mondo (video)

Il materiale più leggero del mondo lo possiamo vedere in questo video. Si chiama Ultralight Metallic Microlattices ed è stato sviluppato da alcuni studenti californiani. Questo materiale è talmente leggero che non riesce a schiacciare nemmeno il “soffione” che vediamo nell’immagine sotto (che non è un fotomontaggio, ma è una foto reale e che ci fa capire in maniera molto diretta quanto sia leggero). Infatti è cento volte più leggero del polistirolo e oltre mille volte più leggero dell’acqua.

E’ un materiale metallico ed è nato da una collaborazione tra il Caltech di Pasadena e l’Università di Irvine. La sua leggerezza deriva dalla sua densità estremamente bassa: 0,9 milligrammi al centimetro cubo. La struttura è fatta da tubi cavi spessi 100 nanometri assemblati nello stesso procedimento del microlattice. Il materiale è per il 99,99% costituito da aria. Nonostante tutto è estremamente resistente, ad esempio assorbe gli urti recuperando la forma originale. Le applicazioni di un simile materiale sono davvero tantissime e vanno dall’elettronica alla costruzione di strutture antisismiche.

Una delle cose più belle di questa straordinaria invenzione è che tra i ricercatori che hanno sviluppato il materiale più leggero del mondo c’è anche un italiano. Si chiama Lorenzo Valdevit ed è uno dei tanti ricercatori italiani che riescono ad avere grande successo trasferendosi all’estero (e Valdevit per fortuna ha avuto questa possibilità).

Sappiamo bene che per la maggior parte dei brillanti ricercatori italiani l’unica possibilità di realizzarsi è quella di emigrare all’estero (la famosa “fuga dei cervelli”), ma non ho intenzione di dilungarmi su questo argomento, che mi porterebbe troppo lontano dall’argomento di questo post. Magari scriverò qualcosa prossimamente.

Nel filmato possiamo vedere un breve servizio di Tg Leonardo riguardante il materiale più leggero del mondo. Buona visione a tutti.


Onde gravitazionali

Cosa sono le onde gravitazionali? Rispondere a questa domanda non è difficile, basta pensare alle onde che si generano in uno specchio d’acqua calma quando vi si butta un sasso. Si formano delle increspature circolari concentriche che si propagano. Anche le masse degli oggetti che si muovono con moto accelerato (ad esempio in caduta libera) formano continuamente queste increspature nello spazio-tempo. Sono proprio queste le onde gravitazionali. Il problema è che queste onde gravitazionali sono davvero molto deboli e rivelarle è molto difficile. Ad esempio è quasi impossibile rivelare le onde gravitazionali prodotte da oggetti “normali”, come un sasso o anche un montagna. In realtà è molto difficile rivelare persino le onde gravitazionali prodotte dalla massa della Terra o del Sole. L’unica speranza è trovare degli oggetti astronomici che abbiano una tale influenza sullo spazio-tempo da formare delle onde gravitazionali sufficientemente intense da essere rivelate. Un esempio è ovviamente quello dei buchi neri, o di stelle che stanno per collassare in un buco nero o una stella di neutroni dopo avere terminato il loro ciclo vitale.

Onde gravitazionali

Le onde gravitazionali sono un effetto previsto dalla Teoria della Relatività Generale. Einstein, nel 1917, disse, in base ai suoi calcoli, che le onde gravitazionali sono così deboli che nessuno riuscirà mai a vederle. Un gruppo di ricercatori italiani sta tentando di “dare torto” al grande scienziato tedesco facendo uso di un rivelatore dalle caratteristiche straordinarie installato a Cascina (Pisa). Si tratta del rivelatore VIRGO, ideato dal fisico italiano Adalberto Giazzotto e completato nel 2003, e che adesso è stato potenziato raggiungendo una soglia di rivelazione 1000 volte maggiore. Questo rivelatore di onde gravitazionali si basa sull’uso dell’interferometria laser.

Se le onde gravitazionali esistono davvero, VIRGO riuscirà (forse Sorriso) a vederle, confermando l’ennesima previsione della Teoria della Relatività Generale.

Nel seguente filmato potete vedere una interessante (e molto chiara direi) spiegazione sulle onde gravitazionali, sul rivelatore VIRGO e su come funziona e verrà anche costruito in studio un modellino del rivelatore VIRGO per spiegarne meglio il funzionamento.

Buona visione a tutti.


sabato 26 novembre 2011

La legge di Ohm semplice

Come si può imparare la legge di Ohm in maniera semplice? Diciamo innanzitutto che la legge di Ohm stabilisce un legame tra la corrente elettrica, la resistenza e la differenza di potenziale (detta anche tensione) di un conduttore elettrico.

In particolare qui stiamo parlando della prima legge di Ohm. In formula si può esprimere in questo modo:

dove V è la differenza di potenziale, I è la corrente elettrica, R è la resistenza.

Ma se noi di un conduttore conosciamo solo la resistenza e la differenza di potenziale? Come facciamo in questo caso a trovare la corrente elettrica che lo attraversa? E se abbiamo la corrente e la differenza di potenziale e vogliamo trovare la resistenza? Ovviamente la cosa migliore sarebbe imparare come si ottengono le “formule inverse” della legge di Ohm, ma per chi ancora non lo sa fare può essere utile guardare con attenzione il seguente filmato.

Buona visione.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...