mercoledì 20 aprile 2011

La Pasqua a casa di Topolino

 

Pasqua 2011 ormai è vicina e c’è “odore di vacanze”. Anche se non sono vacanze molto lunghe, è molto importante rilassarsi e divertirsi. La nostra società è molto stressante e “staccare la spina” dalle preoccupazioni è diventata un’esigenza più che un capriccio. Sia che si viva la Pasqua dal punto di vista religioso, sia che questo aspetto per noi non sia quello principale, dimentichiamo un po’ il lavoro e il grigiore della vita per tornare un attimo ai ricordi più belli dell’infanzia.

Per alleggerire lo spirito ci vuole qualcosa che alleggerisca il pensiero. Cosa c’è di meglio di una scena musicale di un cartone animato di Walt Disney?

E allora cominciamo con questo filmato Occhiolino

Buona visione.

La Pasqua a casa di Topolino.


La nascita di un gruppo di macchie solari

 

Avete mai visto come nasce e si sviluppa un gruppo di macchie solari? In questo stupendo filmato è stata ripresa la nascita e l’evoluzione di un gruppo di macchie solari. Le macchie solari sono delle zone della fotosfera solare con una temperatura leggermente più bassa rispetto a tutto il resto della fotosfera. Le macchie appaiono nere solo per contrasto e non perché sono realmente di colore nero, in realtà hanno solo una temperatura (5000 gradi Kelvin contro i 6000 del resto della fotosfera) e una luminosità superficiale leggermente più bassa rispetto alle zone limitrofe. La parte più scura della macchia si chiama “ombra” e la parte meno scura si chiama “penombra”. Le macchie solari sono associate con intense linee del campo magnetico solare e la loro origine è ancora oggetto di intensi studi.

Il filmato che vi presento è stato realizzato grazie al satellite della NASA SDO (Solar Dynamics Observatory). Mostra la nascita e la successiva evoluzione di un grande gruppo di macchie solari a partire dal 7 febbraio 2011 fino al 20 febbraio, quando le macchie “tramontano” sul bordo solare. Il periodo di quasi due settimane corrisponde alla metà del periodo di rotazione solare.

Possiamo vedere le macchie solari comparire, ingrandirsi, ruotare, deformarsi in modi complessi, sotto l’azione di complicate linee di flusso del campo magnetico solare. Si tratta di un filmato davvero molto interessante.

Buona visione di questo straordinario spettacolo Sorriso

Nascita di un gruppo di macchie solari


martedì 19 aprile 2011

Indicatore di pH realizzato con un cavolo viola

 

In questo breve filmato viene spiegata la preparazione di un colorante indicatore, che cambia colore a seconda del pH della soluzione in cui si trova, partendo da un semplice cavolo viola.

Per realizzare questo indicatore di pH bisogna fare a pezzi le foglie del cavolo e mettere questi pezzi in un mortaio. Nel mortaio si triturino le foglie aggiungendo dell’alcool. La mistura così ottenuta va filtrata. In seguito il liquido così ottenuto va distribuito in 5 provette con un po’ di acqua distillata.

Aggiungendo in una delle provette un po’ di acido citrico (che è un acido debole) e in un’altra provetta un po’ di acido solforico (che è un acido forte), si osserva subito un cambiamento di colore del liquido.

Allo stesso modo, aggiungendo in un’altra provetta un po’ di bicarbonato di sodio (che è una base debole) e nell’ultima provetta un po’ di idrossido di sodio (che è una base forte), si osserverà di nuovo un cambiamento di colore del liquido.

Per vedere esattamente come ottenere questo indicatore di pH basta guardare il filmato presentato e ripetere le stesse azioni.

Fare sempre molta attenzione quando si maneggiano acidi e basi perché possono essere composti chimici pericolosi per la salute!

Buona visione del video.

Indicatore di pH


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Come costruire un robot spazzolino!

 

Costruire un robot è un’impresa esclusiva di grandi centri di ricerca, di grandi industrie o degli “scienziati pazzi” dei film di fantascienza? Niente affatto! Costruire un piccolo robot non è una cosa così difficile, come possiamo vedere in questo breve filmato, purché siamo disposti ad accontentarci di qualcosa di molto “modesto”.

Basta il vibratore di un cellulare vecchio, una pila e la testa di uno spazzolino. Ovviamente in questo modo non otterremo una “intelligenza artificiale”, ma un simpatico robot (o quasi) che è in grado di scorrazzare in qualsiasi superficie liscia con dei bordi che siano in grado di farlo rimbalzare per tornare indietro. Niente di speciale, quindi, ma è una cosa abbastanza divertente, quindi se si ha un po’ di tempo da perdere e si possiede un vecchio cellulare che non si usa più, perché non provare?

Per estrarre il vibratore del cellulare occorre estrarre la batteria e poi smontare la struttura che protegge i vari chip, possibilmente forzandola con un cacciavite. Tra i vari chip ci sarà anche il dispositivo per la vibrazione del cellulare. In questa operazione, oltre a cercare di non farsi male, occorre stare attenti a non spezzare i contatti in rame del dispositivo, perché saranno quelli che devono fare contatto con la pila.

Adesso vi lascio al filmato su come costruire un robot spazzolino.

Buona visione.

Come costruire un robot spazzolino


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lunedì 18 aprile 2011

Conversione tra gradi e radianti e viceversa

 

La misura dell’ampiezza di un arco di circonferenza si può trovare in diversi modi, secondo l’unità di misura che si sceglie. Se per unità di misura si prende la 360ma parte della circonferenza, che si dice grado, si ha la misura dell’arco nel sistema sessagesimale. In questo sistema, il grado si divide in 60 primi e il primo in 60 secondi ed eventualmente il secondo si divide in decimi, centesimi, ecc. di secondo.

Un altro modo di misurare gli archi è quello di assumere come unità di misura il radiante, che si definisce come l’arco che, rettificato, è congruente al raggio della circonferenza alla quale l’arco appartiene.

Ciò equivale ad assumere come unità lineare il raggio, quindi la misura ρ in radianti di un arco di lunghezza l in una circonferenza di raggio r è

Se α è l’ampiezza in gradi dell’arco di lunghezza, dalla proporzione:

dividendo i termini del primo rapporto per r, si ottiene:

da cui si ricavano le due formule:

e

che permettono di passare dall’ampiezza di un arco misurata in gradi sessagesimali alla corrispondente misura in radianti e viceversa.

La misura in radianti di un arco è indipendente dal raggio della circonferenza alla quale appartiene.


domenica 17 aprile 2011

Auto solare. Un modello giocattolo davvero interessante.

 

Le auto solarivere” sono un realtà già da molti anni, anche se stentano ad emergere a livello commerciale. In questo filmato invece possiamo vedere un interessante modellino di auto solare con delle caratteristiche peculiari. Come prima cosa riesce a funzionare anche senza la luce solare diretta e poi possiede un pannello solare formato da 1794 piccole celle solari di forma sferica. Osservandolo nel filmato mi sembra davvero un bel giocattolo, anche per grandi! :-)

Se non è facile avere un’auto solare, almeno accontentiamoci di un modellino! ;-) A parte lo scherzo, questo tipo di modellismo può essere un buon terreno di preparazione culturale per lanciare davvero sul mercato, con successo, le automobili ad energia solare. Non saranno (ancora) potenti o belle come quelle a benzina, ma rappresentano un vero progresso nel campo dei trasporti. Spero che siano sempre più numerosi coloro che considerano “cool” possedere un’automobile ad energia solare, in modo che le industrie possano produrle sapendo di ottenere un vasto successo di vendite.

Per adesso, dopo questo augurio per il futuro, vi lascio al filmato del modellino di auto solare.

Buona visione.


Com’è nata la Terra. Racconto che dura meno di tre minuti.

 

La Terra è nata più di 4 miliardi di anni fa dal materiale gassoso e roccioso che orbitava attorno al nostro allora giovane Sole. La nascita della Terra è quindi una storia lunga e riuscire a raccontarla in poco tempo è una sfida non da poco.

Nascita della Terra

Tuttavia non è il caso di arrendersi e qualcuno ci ha provato, come l’autore di questo video che ho trovato su YouTube, che la storia della nascita della Terra ce la racconta addirittura in meno di tre minuti. Facendo uso di poche immagini, ma significative, e delle teorie più “in voga” nel mondo scientifico, riesce perfettamente nell’intento. Ovviamente l’origine della Terra è ancora un argomento piuttosto “scottante” a causa del fatto che non tutte le ipotesi sono certe e molti fatti sono ancora difficili da spiegare.

Adesso vi lascio al breve, ma suggestivo, filmato che ho trovato (vi posso segnalare solo il link, in quanto l’incorporamento è stato disattivato su richiesta dell’utente).

Buona visione.

http://youtu.be/CTZLSwYkJz4


sabato 16 aprile 2011

Piramide alimentare

 

La piramide alimentare è una tabella che illustra schematicamente gli alimenti che si dovrebbero introdurre ogni giorno nella propria dieta per seguire un’alimentazione sana e bilanciata. La piramide alimentare è formata da sei o sette sezioni ognuna delle quali contiene un diverso gruppo di alimenti: ciascun gruppo dovrebbe essere presente nell’alimentazione quotidiana in una quantità proporzionale alla grandezza della sezione in cui si trova. Alla base della piramide si trovano gli alimenti che si possono mangiare più liberamente, mentre al vertice sono posti quelli il cui consumo deve essere limitato.

Esistono diversi tipi di piramidi alimentari, ma i più diffusi sono:

1) la piramide alimentare USDA, adottata negli Stati Uniti dal dipartimento per l’agricoltura; i gruppi alimentari contemplati da questa piramide sono, partendo dalla base e andando verso il vertice, i cereali; carne, pesce, uova, legumi; latte e latticini; frutta e verdura; grassi di condimento;

piramide alimentare USDA

2) la piramide mediterranea, che si basa sullo studio della dieta mediterranea e che prevede: cereali, frutta, verdura, legumi, noci, olio di oliva, formaggi e latticini da consumarsi tutti i giorni; pesce, pollame, uova e dolci da mangiare solo alcune volte la settimana; e infine carne rossa (bovina, ovina, suina ed equina) da preferire solo alcune volte al mese.

piramide alimentare mediterranea


Passaggi di stato

Quando viene riscaldato un solido, per esempio del ghiaccio, la sua temperatura aumenta e così pure l'energia cinetica delle molecole. Alla temperatura di fusione, che è caratteristica di ogni sostanza, il calore fornito viene assorbito fino a che tutto il solido non è passato allo stato liquido. Questo calore viene definito calore latente di fusione, perché non provoca alcun innalzamento della temperatura. Quando tutto il solido e fuso, la temperatura torna a salire fino alla temperatura di ebollizione. Finché tutte la particelle non sono allo stato aeriforme, la temperatura rimane costante; il calore fornito prende il nome di calore latente di evaporazione. Continuando a fornire calore, la temperatura torna a salire.

Mettiamo ora in relazione in un grafico la temperatura in funzione del tempo. Il primo segmento rappresenta il riscaldamento del solido. Nel punto a il solido fonde, la temperatura rimane costante fino a quando non è completamente fuso. Nel punto b il liquido aumenta la sua temperatura fino al punto c che rappresenta la temperatura di ebollizione. Il calore fornito non provoca alcun aumento di temperatura fino al punto d, in corrispondenza del quale tutto il liquido è passato allo stato gassoso. Dal punto d il gas potrà aumentare nuovamente la sua temperatura.

Passaggi di stato e temperatura

venerdì 15 aprile 2011

L’animale più velenoso del mondo

 

Ci sono molti animali che possiedono un veleno potente, in grado di uccidere le prede in pochissimo tempo e pericolosi anche per l’uomo. Tra questi ci sono ragni e serpenti, sia marini sia terrestri: il serpente terrestre più velenoso del mondo appartiene alla specie Oxyuranus microlepidotus e vive in Australia.

Oxyuranus microlepidotus

Ma ci sono anche delle piccole rane tropicali dai colori sgargianti, note come “rane freccia” (Dendrobates) perché vengono usate dalle popolazioni locali per rendere letali le frecce e le lance, che sono davvero temibili. Sembra che il record del veleno più potente appartenga a loro: bastano appena 2 microgrammi (milionesimi di grammo) della tossina che liberano attraverso la pelle per uccidere un essere umano.

rana freccia

Altri animali con un veleno molto pericoloso sono alcune meduse australiane. Stiamo parlando ad esempio della Chironex fleckeri, conosciuta con il nome "Vespa di mare". E’ un celenterato appartenente alla famiglia delle cubomeduse. La sua grandezza è simile a quella un pallone da basket e possiede in tutto circa 60 tentacoli (per la precisione 4 fasci aventi 15 tentacoli ciascuno). La lunghezza di questi tentacoli, durante la caccia, arriva a raggiungere i 3 metri e sono ricoperti ciascuno da miliardi di "nematocisti", ovvero capsule contenenti un ago velenoso che se stimolate aumentano la pressione interna e lo fanno schizzare fuori.
Ciò che colpisce e incuriosisce di questo animale risiede nel fatto che, a differenza delle altre meduse, (che sono prive di organi visivi e quindi si fanno trasportare dalle correnti), questa possiede 4 organi visivi, paragonabili in tutto e per tutto ad occhi. Queste meduse vivono nelle calde acque australiane ed ogni anno causano decine di vittime.

vespa di mare

E' stato prodotto in laboratorio un antidoto, che purtroppo il più delle volte risulta inutile, poiché il veleno della Vespa di Mare agisce in un tempo massimo di due minuti. Il malcapitato che viene anche solo sfiorato da uno di questi tentacoli incorre nella morte per shock anafilattico, dopo fortissimi spasmi muscolari, paralisi respiratoria ed infine arresto cardiaco.


Le ammoniti

 

Le ammoniti sono un grande gruppo di molluschi cefalopodi marini che comparve nel periodo Devoniano (oltre 350 milioni di anni fa) e si estinse alla fine del Cretaceo (circa 65 milioni di anni fa, quando si estinsero anche i dinosauri).

ammonite

L’evoluzione di alcune specie di ammoniti fu così ampia e rapida che esse sono oggi considerate degli ottimi fossili guida perché le differenze tra i vari gruppi permettono di datare con precisione i sedimenti in cui si trovano. Le ammoniti erano caratterizzate da una conchiglia esterna avvolta a spirale piana e ornata, in alcuni casi, da nodi, spine o tubercoli piuttosto evidenti; internamente, delle piccole “pareti” (setti) dividevano la conchiglia in camere.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...