giovedì 20 gennaio 2011

Soldi, soldi, tanti soldi

 

Come e quando sono nati i soldi? Le prime monete furono probabilmente coniate nell’antica Cina; venivano colate in bronzo e incise con figure di arnesi della vita quotidiana, come coltelli e spade. Nell’antico regno di Lidia, 600 anni prima di Cristo, si utilizzavano monete tonde con impressi un leone e un toro su di un lato, in onore del re, e sull’altro speciali incisioni indicanti il peso e la qualità della moneta.

monete antiche

Con il passare del tempo la crescita del commercio richiese di disporre di forti somme, meglio trasportabili in forma di biglietti di carta; anche le banconote probabilmente hanno avuto origine nell’antica Cina. Nel 1661 la banca di Svezia emise il primo libretto di assegni.


Come funziona una banca?

 

Quasi tutti abbiamo un conto corrente in banca e tutti, ovviamente, abbiamo visto una banca. Pochissimi però sanno come funziona una banca. La cosa mi incuriosiva da molto tempo ed ho cominciato a documentarmi, così sono riuscito a raccogliere un po’ di semplici informazioni (senza alcuna pretesa di “scientificità” o di completezza) sulla gestione bancaria che potrebbero essere utili per chi volesse capire senza troppo sforzo come funziona una banca.

banca

Possiamo cominciare dicendo che le banche sono delle imprese che operano nel settore del credito e dei regolamenti monetari. Offrono ai propri clienti, oltre ad un servizio di intermediazione e di attività finanziaria, anche una serie di servizi secondari.

Per svolgere la loro attività le banche devono avere un capitale che può essere proprio, oppure un capitale di debito. Questi capitali vengono acquisiti attraverso il mercato dei capitali.

Il capitale proprio deriva dall’emissione di azioni e obbligazioni; invece il capitale di debito deriva dai depositi fatti sia dalle famiglie che da altre imprese o enti pubblici. Tra gli intermediari finanziari solo le banche possono raccogliere risparmio tra il pubblico.

Le banche, per riuscire a rispondere alle richieste dei propri clienti, hanno iniziato ad offrire sempre più servizi. Possiamo sintetizzare le funzioni esercitate dalle banche raggruppandole in categorie:

 

- Funzioni creditizie

Intermediari tra coloro che offrono il capitale e coloro che lo richiedono.

 

- Funzione monetaria

Possibilità di utilizzare i titoli di debito, assegni e carte di credito, come moneta.

 

- Funzione di trasmissione degli impulsi di politica monetaria

Influenzano il processo di produzione e di distribuzione del reddito nazionale attraverso la concessione del credito.

 

- Funzione di servizi

Servizi di investimento: gestire per conto terzi strumenti finanziari.

Prestazioni complementari: pagamento di utenze, incassi di effetti, ecc…

 

- Funzione di supporto allo sviluppo delle imprese

Particolari interventi finanziari e servizi pensati per aiutare le imprese.

 

Le imprese bancarie sono aziende di produzione indiretta. La loro gestione è molto complessa: oltre al conseguimento del reddito, come per tutte le imprese, deve indirizzare il proprio operato in modo tale che raggiunga anche gli obiettivi di liquidità e solvibilità.

Le banche devono operare in condizione di liquidità, mantenere uno stato di solvibilità e conseguire un reddito. Riuscendo a raggiungere questi obiettivi le banche conseguono una condizione di equilibrio sia dal punto di vista finanziario (liquidità), patrimoniale (solvibilità) che economico (redditività).

- La liquidità per le banche consiste nella capacità di far fronte sempre e subito alle richieste dei propri clienti. Ha un aspetto finanziario e uno economico. L’aspetto finanziario consiste nella capacità finanziaria di soddisfare le obbligazioni con la massima prontezza. Quello economico consiste nel principio di rispettare gli impegni finanziari senza danneggiare il normale andamento della gestione.

- La solvibilità o solidità di una banca si ha quando il valore delle attività è superiore a quello delle passività, così da permettere alla banca di rispettare i propri impegni finanziari a medio e lungo termine. Le banche impiegano i fondi in operazioni che non rischiano l’immobilizzazione o la perdita di valore.

- La redditività della gestione bancaria deriva dal rapporto tra ricavi e costi di competenza dell’esercizio. I costi sono rappresentati dagli interessi passivi pagati sui depositi dei clienti e da tutte le spese di gestione. I ricavi sono costituiti dagli interessi attivi sulle operazioni in strumenti finanziari e in valute estere nonché dalle commissioni e dai proventi accessori sulle prestazioni di servizi alla clientela.

Il bisogno di liquidità e di redditività sono in contrasto tra loro, perché se la banca non investe i fondi ricevuti dai propri clienti, per assicurarsi massima liquidità, non crea reddito attraverso gli interessi attivi, ma solo costi attraverso gli interessi passivi. Se invece la banca decide di impiegare tutti i depositi dei correntisti per ottenere massima redditività, ne risentirebbe la liquidità.

Questo contrasto si risolve ricercando una giusta combinazione tra operazioni di raccolta fondi, di impiego fondi e di servizi.

La gestione bancaria è soggetta a delle norme tecniche ben precise che servono a superare i conflitti che derivano da obiettivi contrastanti. Queste norme tecniche riguardano le riserve di liquidità, l’equilibri temporale e il frazionamento dei rischi.

Sappiamo che per la banca è fondamentale riuscire a far fronte alle richieste finanziarie dei propri clienti. Per questo si ricorre a delle riserve di liquidità. Vi sono due tipi di riserve: riserve di prima linea e riserve di seconda linea. Le prime sono costituite da attività, non fruttifere, utilizzabili subito senza costi di trasformazione, come il denaro in cassa o la valuta estera.

Le seconde invece sono costituite da attività fruttifere il cui utilizzo richiede un certo tempo, un costo o una perdita in caso di trasformazione in denaro. Sono riserve di questo tipo gli investimenti in strumenti finanziari.

La banca deve costantemente ricercare un equilibrio temporale tra le operazioni i raccolta e quello di impiego fondi. Un’operazione a medio o lungo termine deve essere finanziata attraverso depositi a medio o lungo termine. Le operazioni di raccolta fondi devono concordare con quelle di impiego fondi.

Le banche riescono ad ottenere reddito anche attraverso l’impiego dei depositi dei propri clienti e del proprio capitale. Questi impieghi vengono fatti in modo tale da frazionare i rischi.

Il frazionamento dei rischi si ottiene secondo dei principi precisi:

 

- Conferimento dei fidi:

prestiti d importo limitato ma ad un numero ampio di soggetti.

 

- Eterogeneità della clientela:

operare con diverse tipologie di imprese e soggetti così da non essere soggetti alle crisi di settore.

 

- Estensione territoriale delle attività:

lavorare su territori sempre più vasti e collaborazioni con altre imprese.

 

Anche le banche sono soggette al rischio di impresa cioè alla possibilità di subire perdite. Il rischio di impresa deriva principalmente dal fatto che le decisioni aziendali sono prese in condizioni di incertezza in quanto non è sempre possibile prevedere in modo sicuro l’esito delle scelte operate. Le banche svolgono molte funzioni, ad ogni funzione specifica corrisponde un rischio di impresa. Avremo quindi: rischi di credito, rischi di mercato e rischi operativi.

I rischi di credito si dividono in finanziari ed economici. Quelli finanziari riguardano in generale l’andamento delle entrate e delle uscite. In dettaglio si parla di immobilizzazione, cioè la restituzione in ritardo dei prestiti concessi alla clientela, e di anelasticità finanziaria, cioè l’impossibilità di sbloccare le operazione le operazioni finanziarie prima delle scadenze.

I rischi economici gravano sulla redditività della banca e sono costituiti da rischi di insolvenza, cioè mancati rimborsi da parte dei clienti a cui la banca ha accordato finanziamenti, e da anelasticità economica, cioè l’impossibilità di cambiare le condizioni di credito al cambiare del mercato.

I rischi di mercato sono legati a operazioni di investimento finanziario causati dalla variazione inattesa dei tassi di interesse, delle quotazioni dei titoli e delle quotazioni delle valute straniere.

Con il termine rischi operativi intendiamo una serie di rischi accessori, rischi tecnologici e rischi legali, che derivano dalle operazioni bancarie.

Alla base dell’attività bancaria c’è la fiducia da parte del pubblico. Se questa viene tradita, si parla di aggiotaggio bancario.


mercoledì 19 gennaio 2011

Analogico e digitale, che differenza c’è?

 

I termini analogico e digitale indicano due modalità alternative di immagazzinare dati e informazioni, in particolare quelle visive e sonore.

Analogico deriva dal greco ana-logos (“di uguale significato”) e si riferisce a un’informazione registrata in modo continuo e non numerabile: è il caso, per esempio, della registrazione di suoni in un nastro magnetico.

analogico

Digitale deriva da digit (in inglese “cifra”) e si riferisce a registrazioni in cui ogni dato viene trasformato in un valore numerico.

digitale

La registrazione digitale consente generalmente una maggiore precisione, perché permette di accumulare molte più informazioni in meno spazio, e di arrivare ad un grado di precisione che non dipende dalle caratteristiche meccaniche del mezzo. Per esempio, con un orologio analogico (il comune orologio da polso con lancette) si arrivano a misurare i secondi; ma per ottenere informazioni sui decimi e centesimi di secondo è necessario usare un cronometro digitale, come quelli usati nelle gare sportive.


Il più grande buco nero conosciuto è ben oltre l’umana comprensione!

 

Il buco nero che si trova al centro della galassia M87, situata a circa 52 milioni di anni luce da noi, è il buco nero più massiccio che si conosca. La sua massa è 6,6 miliardi di volte maggiore di quella del nostro Sole.

buco nero di M87

Mediante il telescopio dell’osservatorio astronomico del Mauna Kea (Hawaii), un gruppo di astronomi ha calcolato la massa di questo immenso buco nero che risulta essere molto più grande del buco nero che si trova nel centro della nostra Via Lattea, che ha una massa di “solo” 4 milioni di masse solari.

Secondo l’astronomo Karl Gebhardt, dell’Università di Austin (Texas), questo colosso avrebbe un orizzonte degli eventi largo ben 20 miliardi di chilometri, sufficienti a contenere l’intero Sistema Solare.

Per calcolare la massa del buco nero gli astronomi hanno misurato la velocità orbitale delle stelle che gli orbitano vicino. Hanno scoperto così che la loro velocità media è di quasi 500 Km/s. Per fare un confronto il Sole orbita attorno al buco nero al centro della Via Lattea ad una velocità di 220 Km/s.

Si ipotizza che il buco nero di M87 abbia raggiunto questa massa così enorme ingoiando altri buchi neri più piccoli nei dintorni. Anche la galassia M87 sembra che si sia formata dalla fusione di un centinaio di galassie più piccole.

Nel frattempo questo record non è affatto al sicuro: si sta tentando di verificare il calcolo di un altro buco nero supermassiccio, massa stimata 18 miliardi di masse solari, che si trova in una galassia a 3,5 miliardi di anni luce di distanza.


martedì 18 gennaio 2011

Morbo di Morgellons: che vergogna!

 

Io mi chiedo come mai quelli che bestemmiano al Grande Fratello vengono espulsi dalla trasmissione e invece quelli del programma Mistero, che parlano di boiate come il morbo di Morgellons, restano lì a lavorare in televisione indisturbati!

Eppure inventarsi malattie gravi che non esistono (allarmando la gente che non ne capisce di medicina) non è certo una cosa da poco! Infatti il morbo di Morgellons è una bufala fatta ad arte da coloro che speculano su superstizioni e misteri.

morgellons

Cito il seguente brano:

“Il Morbo di Morgellons è una malattia teorizzata da una biologa (Mary Leitao) nel 2002. Ad oggi non esiste alcuna prova che dimostri l'esistenza di tale morbo. I medici che hanno studiato il fenomeno affermano che non ci sia alcuna differenza tra il Morbo di Morgellons e la parassitosi illusoria, una grave forma di psicosi. Diversi studi affermano che le persone che sostengono di essere affette dal Morbo di Morgellons riescono ad essere curate con le terapie utilizzate nella cura della parassitosi illusoria.
Pare quindi che il Morbo di Morgellons non sia altro che un nuovo nome assegnato a una patologia già ben nota alla medicina. Di questo aspetto se ne sta occupando il CDC (Center for Disease Control) con uno studio epidemiologico volto a stabilire l'esistenza reale del Morbo di Morgellons. Posto questo, Mary Leitao e la sua fondazione (Morgellons Research Foundation) non fanno alcun riferimento alle scie chimiche, anzi dichiarano che praticamente nulla si sa né sulle cause, né sull'infettività, né tanto meno sulle cure riguardo ad esso.
Uno dei principali sostenitori del collegamento tra scie chimiche e Morgellons è Hildegarde Staninger, la quale (definendosi dottoressa in medicine alternative) ha lavorato come Assistant Professor alla Capital University of Integrative Medicine, università non accreditata che nel 2006 ha chiuso la sua attività. I dati con i quali la signora Staninger afferma che il Morbo di Morgellons sia correlato alle scie chimiche non sono mai stati pubblicati, ma se confermati rivoluzionerebbero l'intero panorama scientifico mondiale, visto che questo morbo dovrebbe essere causato da microscopiche macchine in grado di produrre filamenti artificiali sotto la cute. D'altra parte sarebbe più sensato definire l'esistenza del Morgellons prima di stabilirne le cause.
Fonti: Nature Medicine - 12, 982 (2006) J. Murase; J. Am. Acad. Dermatol.; 2006; 55; 913”

Un programma televisivo che diffonde notizie false su malattie inesistenti commette un abuso che non può e non deve essere tollerato.

Per questo motivo occorre fare in modo di segnalare trasmissioni come queste come dei veri e propri pericoli per i telespettatori (specialmente i più giovani). Quelli che rovinano le “nuove generazioni” non sono solo il Grande Fratello o La Pupa e il Secchione, ma anche quei programmi che propongono una pericolosa disinformazione medica.

Segnalate mediante questo form il programma che non avete gradito. Fatelo in massa Sorriso per favore.


Cos’è lo spazio?

 

Cos’è lo spazio? Nella mia carrellata di “pillole di scienza” che sto pubblicando negli ultimi tempi in questo blog, mi sono imbattuto nel concetto di spazio. Si tratta di un concetto sfuggente (al pari del concetto di tempo) che non sempre è facile definire in maniera efficace. Qualcosa però si può cercare di spiegare in modo da rendere lo spazio un concetto non troppo “oscuro”.

In geometria lo spazio è l’insieme di elementi (punti dello spazio) che soddisfano un certo numero di leggi valide anche se non dimostrabili (assiomi).

Lo spazio funge da sfondo dove si collocano le figure geometriche e si studiano le loro caratteristiche (per esempio il calcolo delle distanze, delle aree, dei volumi).

assi cartesiani

In fisica il tradizionale concetto di spazio è utilizzato per posizionare rispetto al punto di osservazione o di riferimento i corpi e i fenomeni che vengono descritti; la rappresentazione grafica viene eseguita in sistemi di coordinate cartesiane sul piano o di coordinate tridimensionali. La teoria della relatività ristretta ha introdotto un sistema a quattro dimensioni per definire gli eventi fisici: insieme alle tre dimensioni dello spazio (lunghezza, larghezza o profondità, altezza) viene considerata la quarta dimensione, il tempo.

Sono nati così i concetti di spazio-tempo e di curvatura dello spazio.

In astrofisica lo spazio è l’ambiente esterno all’atmosfera della Terra o dei pianeti, sede delle attività astronautiche come l’esplorazione spaziale e le relative scienze e tecnologie.

spazio


Che cos’è l’etologia?

 

L’etologia è la scienza che studia le origini, le evoluzioni e il comportamento delle diverse specie animali, compreso l’uomo. L’osservazione e lo studio avvengono rigorosamente nell’ambiente naturale del soggetto e senza alcuna interferenza esterna.

etologia

L’etologia analizza i modelli di comportamento tipici di una specie come l’apprendimento e l’aggressività, l’allevamento dei figli. L’apprendimento, ad esempio, è la capacità di cambiare il proprio modo di agire sulla base dell’esperienza acquisita.

L’etologia, nonostante qualche punto in comune con la psicologia e la sociologia, si differenzia per un approccio più strettamente biologico. La nascita della moderna etologia risale agli anni Trenta del Novecento, in relazione con la pubblicazione del saggio L’anello di re Salomone dello scienziato austriaco Konrad Lorenz. Le sue ricerche evidenziavano possibili analogie tra il comportamento animale e quello umano.

Gli altri padri fondatori sono Nikolaas Tinbergen e Karl von Frisch, vincitori con Lorenz del premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 1973.


lunedì 17 gennaio 2011

Il concetto di infinito spiegato con parole semplici

 

Il concetto di infinito è molto affascinante, ma è anche molto sfuggente. Molti non sanno bene cosa sia l’infinito. Quindi vale la pena descriverlo con parole semplici per capirlo “una volta per tutteOcchiolino.

infinito

In matematica, è la possibilità di una grandezza di crescere senza limite. Per esempio l’insieme dei numeri interi (1, 2, 3, ecc…) è infinito, perché si può sempre trovare un numero intero maggiore di un altro, per quanto grande esso sia.

In fisica l’infinito spesso indica una distanza molto grande rispetto al sistema di riferimento in cui ci si trova; una sorgente luminosa, per esempio, si considera situata all’infinito rispetto a noi, quando i raggi luminosi che provengono da essa possono essere considerati paralleli fra loro.

Di solito si tende a rifiutare che nell’Universo l’infinito possa esistere realmente. Infatti la formazione del cosmo sarebbe avvenuta in un passato lontanissimo (13,7 miliardi di anni fa), ma non infinito, e che la fine di tale cosmo potrebbe avvenire in un futuro ancora più lontano.


Tag di Technorati: ,

Che cos’è un cromosoma?

 

I cromosomi, visibili nel nucleo cellulare delle cellule eucariote (provviste cioè di nucleo circondato da membrana) in divisione, sono composti dal groviglio del lungo filamento di DNA, che contiene le informazioni genetiche.

cromosoma

Con il processo della mitosi i cromosomi vengono equamente distribuiti dalla cellula madre alle cellule figlie. Il numero e la forma dei cromosomi sono caratteristici per ogni specie: le cellule umane, ad esempio, hanno 46 cromosomi che possono avere forma di granuli, bastoncini o filamenti simili alla lettere V o alla lettera J.

Sono lunghi da 2 a 5 micron (millesimi di millimetri) e larghi da 0,2 a 2 micron. L'insieme dei cromosomi di una cellula è anche chiamato corredo cromosomico. Nei corredi cromosomici di alcuni animali e dell'uomo è presente una particolare coppia di cromosomi chiamati cromosomi sessuali, che determina il sesso dell'individuo.


domenica 16 gennaio 2011

Igiene dentale. Un filmato molto chiaro spiega come fare.

 

L’igiene dentale è molto importante, perché evita una serie di fastidiosissimi disturbi che possono colpire i denti e le gengive. In questi due filmati possiamo vedere come eseguire in maniera semplice una corretta igiene dentale. La maggior parte delle persone non fa un uso corretto dello spazzolino quando si lava i denti, infatti si ha sempre la tendenza a fare dei movimenti dello spazzolino assolutamente sbagliati. Un’altra cosa che pochi sanno è che non è affatto necessario usare un dentifricio perché la buona pulizia è fatta grazie all’uso corretto dello spazzolino.

Altri strumenti consigliabili per la pulizia dei denti sono il filo interdentale e lo scovolino interdentale. Nel filmato (seconda parte) viene spiegato in modo semplice come usarli correttamente.

Buona visione.

Igiene dentale (prima parte)

 

Igiene dentale (seconda parte)


sabato 15 gennaio 2011

La fine del mondo è fissata per il 2068! Parola di matematico (ma non prendetelo troppo sul serio)

 

Ancora una volta un articolo sulla fine del mondo? Qualcuno starà pensando che sono un inguaribile catastrofista o persino un pericoloso menagramo della rete. In realtà scrivo questi articoli per prendere in giro quelli che credono che la fine del mondo sia vicina (o che in qualche modo sia prevedibile) e non per dargli ragione.

Però stavolta il mio discorso si fa più serio (non tremate per favore). Infatti gli altri metodi per prevedere la fine del mondo sono stati bollati come pseudoscientifici (profezie Maya e company), ma forse non tutti sanno che in realtà esiste un modo per calcolare la data della fine del mondo in modo più scientifico!

A questo punto non ci credete più? Non ve lo consiglio, non si sa mai… Occhiolino

Dovete sapere che in matematica viene definita una funzione, chiamata logistica, che descrive la crescita di alcune popolazioni. Se disegniamo la curva relativa a questa funzione otteniamo un grafico come questo:

Come vedete una popolazione (di conigli, di batteri, di esseri umani, ecc…) all’inizio cresce lentamente, poi la crescita accelera e infine, quando gli individui sono diventati numerosi, intervengono dei fattori che ne rallentano la crescita. La popolazione alla fine non cresce più e si assesta attorno ad un valore costante asintotico.

Se disegniamo la curva della crescita della popolazione mondiale umana otteniamo questo grafico [fonte]:

crescita della popolazione mondiale

Dal grafico vediamo che il massimo della popolazione mondiale si dovrebbe raggiungere  circa nell’anno 2150 con poco meno di 10,5 miliardi di abitanti. Dopo il 2150 la popolazione quindi non dovrebbe crescere più.

Sfortunatamente sembra che, di solito, i sistemi che seguono un andamento di tipo logistico cessano di esistere quando raggiungono il 95% della loro crescita massima teorica!

Il 95% della crescita massima teorica verrebbe raggiunto esattamente nel 2068. E’ questa la “vera” data della fine del mondo?

Ovviamente no, e per due buoni motivi. Il primo è che la curva logistica che è stata calcolata non è detto che sia quella reale, soprattutto perché non conosciamo l’andamento della popolazione prima del 1900 visto che non abbiamo dati affidabili prima di quel periodo.

Il secondo motivo è che l’esistenza umana non è così deterministica da poter essere assimilata ad una funzione matematica, quindi potrebbero avvenire tantissimi avvenimenti che possono cambiare la storia dell’umanità e che non possiamo prevedere e nemmeno immaginare.


Conclusione

La fine del mondo non è un problema scientifico o matematico,  come potrebbe sembrare a prima vista, ma un problema psicologico. Sono le nostre paure e le nostre ossessioni che si proiettano in una sadica, irreversibile catastrofe finale che ci perseguita come un incubo (soprattutto negli ultimi anni, amplificata da televisione, cinema e internet).

Come si fa a evitare questa paura? Cercando di essere creativi e razionali nello stesso tempo, vivere bene la vita, cercare l’amore e l’amicizia ed essere curiosi di tutto. Sono consigli banali che chiunque vi potrebbe dare, ma non sapete quante sono le persone che non sono interessate a queste cose!


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...