venerdì 6 agosto 2010

Babbo Natale esiste!

 

In questo post vi spiegherò perché credo di più nell’esistenza di Babbo Natale che nella presenza degli alieni sulla Terra. Molti diranno: “ma come fa questo tizio a credere in Babbo Natale?”, ma io vi dico: “ma come fanno alcuni a credere nella presenza degli alieni?”.

UFO Babbo Natale

Invece di fare domande e non rispondere, veniamo al dunque.

1) Babbo Natale vanta molte più foto degli UFO e degli alieni. Capisco che il 99% delle foto di Babbo Natale raffigurano persone travestite, ma ovviamente è impossibile che siano tutte false, almeno l’1% raffigurano il “vero” Babbo Natale, quello che porta i regali e vola con la sua slitta trainata da renne. Io l’ho visto e non sono né pazzo, né un testimone inaffidabile. Lo stesso ragionamento fanno anche quelli che credono nella presenza degli alieni. Anche loro dicono che l’1% degli avvistamenti è genuino. Allora mi aspetto che apprezzeranno il mio ragionamento su Babbo Natale, visto che è così simile al loro (veramente Babbo Natale è stato fotografato molto di più) e che finalmente cominceranno a credere. E poi apprezzeranno anche la mia affidabilità, perché dovrei mentire?

2) La maggior parte degli scettici non riescono a capire che c’è un complotto teso a nascondere la vera identità di Babbo Natale. Pensate alle industrie che producono giocattoli quanti soldi perderebbero se tutti i bambini scrivessero la letterina a Babbo Natale, invece di fare comprare i regali ai genitori! Svegliatevi gente, non fidatevi di chi vuole farvi spendere soldi!

3) Babbo Natale è un uomo e gli uomini esistono certamente, va su una slitta e le slitte esistono, una slitta trainata da renne e le renne esistono e porta regali e i regali esistono, abita al polo nord e il polo nord esiste. Gli alieni invece non sono umani, vanno sui dischi volanti di cui non si sa niente, i dischi volanti sono mossi da energie di cui non si sa niente. Gli alieni vengono da pianeti di cui non si sa niente e vengono per uno scopo di cui non si sa niente. Ma perché la gente crede agli alieni e invece ha smesso di credere in Babbo Natale? E poi dicono che non è vero che sono pazzi…

4) E’ noto che Babbo Natale lo possono vedere direttamente solo i bambini buoni e gli adulti che hanno mantenuto una certa purezza spirituale. Se non lo vedete o peggio ancora non ci credete, significa che avete perso la vostra purezza e quindi dovete sentirvi in colpa. Ahimè, la purezza spirituale è ormai una merce rara e solo in pochi la possediamo (io e pochi altri al mondo). Spero che anche questo punto sia letto attentamente, perché è lo stesso ragionamento dei credenti negli alieni. Che possano aprire gli occhi e possano quindi tornare a credere il quel dolcissimo uomo barbuto vestito di rosso che ha allietato la loro infanzia felice e possano invece dimenticarsi degli alieni che di doni ne portano pochi, rapiscono le casalinghe (e le mettono incinte 18 volte), cancellano la memoria dei testimoni, pasticciano i campi di grano con i loro disegni di dubbio gusto e a volte si permettono persino di squartare il bestiame nelle fattorie. Smettetela di credere nei modelli di comportamento negativi!

5) I testimoni dell’esistenza di Babbo Natale sono tantissimi e sparsi in tutto il mondo: non è possibile che si siano sbagliati tutti. L’avevo già detto, anche se solo l’1% delle testimonianze è vera, allora la prova della sua esistenza sarebbe confermata oltre ogni ragionevole dubbio!

6) Guardate che l’ipotesi che Babbo Natale sia un alieno e che in realtà la slitta sia una nave spaziale non regge! Gli alieni non sono ciccioni e odiano la barba, quando si travestono al massimo si travestono da grigi con gli occhi a mandorla.

E adesso veniamo alla parte del post “seria”.

Ovviamente ho scherzato un po’, non è vero che credo in Babbo Natale (oppure sono d’accordo con le multinazionali che producono giocattoli e gadget natalizi e sto cercando di fare disinformazione…). Questo post serve a fare capire come siano assurdi certi ragionamenti che fanno coloro che propugnano l’ipotesi che ci siano esseri extraterrestri sulla Terra. Sono talmente assurdi che se qualcuno ci crede, prima dovrebbe credere a Babbo Natale e poi agli alieni… Leggetevi anche questo articolo.

Intanto guardatevi questo filmato su Babbo Natale, che è divertente:

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11 cose che non sapevate sui vulcani

 

Lo sapevate che circa l'80% della superficie mondiale è di origine vulcanica? E lo sapevate che l'atmosfera terrestre è per la maggior parte formata da emissioni prodotte dai vulcani? Per avere più familiarità con i vulcani e la loro bellezza distruttiva, consultate l’immagine qui sotto. Le didascalie sono in inglese, ma non presentano grandi difficoltà di traduzione.

Per i più pigri ecco un piccolo aiuto ;-)

1) L’80 % della superficie terrestre è di origine vulcanica.

2) Le emissioni gassose dei vulcani hanno formato l’atmosfera terrestre.

3) Nel mondo i vulcani attivi sono più di 500, più della metà appartengono al cosiddetto “anello di fuoco”.

4) Il 4% dei vulcani attivi sono in eruzione proprio in questo momento.

5) Il 75% delle eruzioni avvengono nelle profondità del mare.

6) Le ceneri vulcaniche possono danneggiare le vie respiratorie di soggetti anziani, di bambini e di soggetti con patologie polmonari.

7) L’area pericolosa attorno ad un vulcano ha un raggio di 32 chilometri.

8) Alcuni vulcani hanno bisogno di migliaia di anni per formarsi, altri si formano “nel giro di una notte”. Il vulcano Paricutin, per esempio, apparve in un campo coltivato in Messico il 20 febbraio del 1943. Dopo una settimana era alto 15 metri, dopo un anno misurava 336 metri.

9) I vulcani emettono gas innocui e anche gas tossici. Tra quelli tossici si possono annoverare l’acido cloridrico, l’acido fluoridrico, l’anidride solforosa. Tra quelli innocui il vapore acqueo e l’anidride carbonica.

10) Pneumonoultramicroscopicsilicovolcanoconiosis. Cosa?! Secondo il dizionario inglese di Oxford è il nome scientifico del disagio polmonare dovuto all’inalazione di ceneri vulcaniche. E’ la parola più lunga che appare in un dizionario inglese (45 lettere).

11) Il vulcani eruttano perché sono alimentati dal magma proveniente dal mantello a 30 km di profondità.

 

martedì 3 agosto 2010

Gradiva

 

Il nome Gradiva, letteralmente "colei che cammina", le venne attribuito da Wilhelm Jensen in una novella, intitolata appunto Gradiva. Una fantasia pompeiana (1903).

Gradiva

Qui l'autore narrava di un giovane archeologo tedesco, Norbert Hanold, che a Roma in un museo vede un rilievo e ne rimane affascinato. Acquistatone un calco che porterà con sé, inizia a sognare: immagina Gradiva avanzare per le strade di Pompei e la segue finché ella non scompare nella notte dell'eruzione del 79 d.C.

Da sveglio, decide di partire per la città vesuviana, dove vedrà una fanciulla con le fattezze dell'immagine impressa nel marmo e scoprirà con felice sorpresa che si tratta di una ragazza, già sua compagna di giochi nell'infanzia e con il tempo dimenticata.

Fu Carl Gustav Jung che segnalò tale novella a Sigmund Freud (1856-1939), il quale esaminò il caso letterario come un caso psichiatrico. Nel saggio Delirio e sogno nella "Gradiva" di Jensen (1906) Freud prese spunto dalla vicenda letteraria per spiegare come le sollecitazioni esterne possano portare in superficie tensioni psichiche nascoste nell'intimo. Queste ultime si esprimono talvolta nella forma del delirio, come nel caso del protagonista, che vive un'esperienza tra realtà e immaginazione. A sua volta Freud, collezionista di arte antica, visitò il Museo Chiaramonti (in una lettera scrisse del suo "incontro" con la Gradiva) e del rilievo lì in esposizione acquistò un calco in gesso che tenne alla parete del suo studio vicino al celebre divano-lettino, sul quale si distendevano i pazienti.

Gradiva Freud

Calco in gesso della Gradiva nello studio di Freud. Foto von Edmund Engelman, 1938.

 

Il rilievo è parte di una composizione che prevede una triade femminile avanzare da destra, secondo una ricostruzione effettuata sulla base di ulteriori esemplari a Monaco e agli Uffizi; le tre fanciulle si muovevano in
parallelo con una seconda triade femminile: sono le cosiddette Horai e Aglauridi, probabilmente ispirate da un originale greco del IV secolo a.C.

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Il dogma del blog monotematico

 

blog monotematico

Photo credit: http://chisenefregart.blogspot.com/

 

Quante volte avete letto in giro che, per avere successo, un blog deve essere monotematico? Sicuramente lo avrete letto molto spesso e questo consiglio viene da diversi autorevoli “guru” di internet. I blog generalisti non rendono economicamente e non vengono indicizzati bene dai motori di ricerca, ci dicono i guru, e tutti gli altri lo ripetono in giro fino alla noia, come se fosse un mantra religioso.

Da Darren Rowse a Robin Good non ci raccomandano altro: individuate una nicchia e scrivete un blog monotematico riguardante quella nicchia. Questo consiglio con il passare degli anni ha assunto quasi le proporzioni di un dogma.

Ma la mia missione è sfatare i dogmi ;-)

Analizziamo un po’ di blog di grande successo (e che presumibilmente monetizzano bene) e vediamo se sono realmente monotematici.

assegno di adsense

Partiamo dal “nostrano” guru che abbiamo già citato: Robin Good. Il suo blog, di grande successo e che certamente monetizza in maniera che noi “comuni mortali” ce lo possiamo sognare, si chiama Master New Media. Il blog tratta di editoria, di online marketing, di immagini digitali, di tecnologie di apprendimento, di privacy e sicurezza, di assistenza tecnica online e diverse altre cose.

E dove sarebbe la monotematicità? Ovviamente sono tutti argomenti in qualche modo correlati, ma siamo ben lontani da un blog veramente monotematico. Capite bene che nei motori di ricercaeditoria” non viene indicizzata insieme a “assistenza tecnica”!

Mi sembra che Robin Good dica una cosa, ma poi ne faccia un’altra…

Guardiamo anche il blog del già citato Darren Rowse, il noto Problogger. In questo caso, se avete osservato bene, il tema del blog è già più ristretto, perché riguarda quasi sempre i metodi per portare al successo un blog, farlo monetizzare, farlo crescere, ecc…

Problogger potrebbe essere considerato in qualche modo un blog monotematico, anche se raggiunge ugualmente una certa ampiezza. E’ come se fosse un blog che si occupa di biologia, ad esempio, cioè di un argomento molto ampio.

Nonostante abbiamo visto che Problogger non è realmente del tutto monotematico, sappiamo bene che ha una quantità fantastica di visitatori e, supponiamo, anche una capacità di monetizzazione altrettanto fantastica! ;-)

Un altro esempio italiano: il blog Ikaro.net.

Tratta di cellulari, di internet, di marketing online, di opensource, di SEO e di tante altre cose.

Direi che siamo alle solite: non c’è nulla di realmente monotematico, gli argomenti sono correlati, ma non in maniera troppo stretta. Il SEO e l’opensource non vengono indicizzati insieme dai motori di ricerca. Di nuovo un blog di successo, ma che non è strettamente monotematico.

Ultimo esempio: Dissacration.

Un bellissimo blog dedicato ai video su internet. Monotematico, quindi? Niente affatto: i video di animali non vengono certamente indicizzati insieme ai video musicali dai motori di ricerca. Direi che si tratta di un blog generalista con numerosi argomenti legati solo dal fatto che si tratta di video. Intanto Dissacration supera i 6000 visitatori al giorno e da un po’ di tempo fa parte del gruppo I say Blog!.

In conclusione, guardando questi esempi (e ne potete trovare tanti altri simili) non abbiate timore di tenere blog generalisti, perché non è affatto detto che non possano avere successo.

Buona scrittura a tutti :-)

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lunedì 2 agosto 2010

Come si fabbricano le banconote in Euro

 

Vi siete mai chiesti come nasce una banconota, ad esempio una da 50 euro? Di solito pochi ci fanno caso perché si pensa di più al valore di acquisto, ma una banconota in realtà è un vero capolavoro. Per passare da un foglio di carta alla banconota di 50 euro pronta per essere utilizzata ci vogliono addirittura 45 giorni, perché è il frutto di un processo estremamente complesso e di altissima qualità, come si può vedere in questi due filmati tratti dalla puntata del 29/07/2010 del programma Superquark. Alberto Angela ci guiderà nell’appassionante produzione delle banconote in Euro.

Buona visione.

 

Il triceratopo non è mai esistito

 

Alcuni scienziati hanno scoperto che il triceratopo, il noto dinosauro quadrupede con tre corna sulla testa (molto conosciuto anche per le sue apparizioni “cinematografiche”, lo ricordiamo infatti anche in Jurassic Park), in realtà non è mai esistito. Si tratterebbe più correttamente di una forma giovanile di un altro dinosauro meno conosciuto, il torosauro.

triceratopo

I due ricercatori John Scannella e Jack Horner ritengono che il triceratopo e il torosauro siano la stessa specie. Questa deduzione deriva dall’osservazione che gli esemplari di cranio di triceratopo, più appartengono a soggetti maturi, più somigliano ad esemplari di cranio di torosauro. Questo spiegherebbe anche perché non siano mai stati trovati reperti giovanili di torosauro.

Direi che con questa scoperta è caduta un’altra “star del cinema” ;-)

torosauro

L’aspetto del torosauro.

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domenica 1 agosto 2010

Tutorial pannello solare termico

 

Questo tutorial spiega il funzionamento di un miniprogramma per il funzionamento di un pannello solare termico.

Per i dettagli sullo sviluppo di questo software si consiglia di consultare il forum http://energiaalternativa.forumcommunity.net.

Previsioni del tempo disponibili su Google Earth

 

Tutti coloro che non vanno da nessuna parte se prima non controllano le previsioni del tempo, saranno felici di sapere che adesso anche Google Earth rende disponibile il meteo. Per vedere le previsioni meteo in Google Earth è sufficiente abilitare la voce “Tempo meteorologico” e zoomare la parte di territorio desiderato. Per il momento le precipitazioni sono disponibili solo per il Nord America e per l’Europa, ma in futuro saranno a disposizione per tutto il mondo.

Google Earth previsioni meteo

Per abilitare la visualizzazione delle previsioni del tempo su Google Earth bisogna abilitare la voce “Tempo meteorologico” indicata dalla freccia rossa.

 

Il risultato è quello che vediamo nell’immagine sotto, in cui appaiono le nubi, le immagini radar, le condizioni e le previsioni. Le nubi sono quelle bianche, le immagini radar sono verdi con le curve di livello che passano al giallo e al rosso.

Google Earth previsioni meteo 2

 

Le condizioni e previsioni si possono osservare in dettaglio facendo click sui simboli del sole, delle nubi, oppure del sole coperto dalle nubi, come indicato dalla freccia nell’immagine sotto.

Google Earth previsioni meteo 3

 

Dopo avere cliccato sul simbolo si aprirà un callout in cui possiamo consultare la situazione meteo e le previsioni. Le previsioni possono essere orarie, per 10 giorni o mensili.

Google Earth previsioni meteo 4

 

Queste opzioni di visualizzazione possono essere selezionate anche indipendentemente. Cliccando sul simbolo + (che appena premuto diventa) accanto alla voce “Tempo meteorologico” possiamo espandere le sue opzioni e possiamo disabilitarle o abilitarle a piacimento togliendo o aggiungendo il segno di spunta nelle caselle.

Google Earth previsioni meteo 5

 

A questo punto avremo un ulteriore comodo strumento per le previsioni meteo. Prima di metterci in viaggio per le vacanze, sapremo cosa ci aspetta appena arrivati a destinazione ;-)

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sabato 31 luglio 2010

Quattro pianeti al tramonto

 

Questa bellissima foto al tramonto è stata fatta dalla sommità del vulcano monte Lawu da un’altitudine di 3265 metri, il 21 luglio del 2010. Da qui si vedono le luci della città Surakarta a Java (Indonesia). In corrispondenza dell’orizzonte è possibile scorgere altre due cime vulcaniche, il Merapi (a sinistra) e il Merbabu.

Nel cielo brillano quattro pianeti: Mercurio, Venere, Marte e Saturno. Tra Mercurio e Venere si vede anche la stella più luminosa della costellazione del Leone (Regolo). I quattro pianeti appaiono allineati nel cielo perché seguono approssimativamente la linea dell’Eclittica, essendo le loro orbite leggermente inclinate rispetto all’orbita terrestre.

Il 12 agosto 2010 a questi quattro pianeti si aggiungerà anche una giovane Luna crescente.

quattro pianeti al tramonto

La turbina eolica più grande del mondo avrà questo aspetto

 

In futuro vedremo queste strutture in mezzo al mare: delle immense turbine eoliche, larghe 270 metri (3 campi di calcio). Adesso viene difficile immaginare che queste enormi masse ruoteranno compiendo 20 giri al minuto, ma sarà proprio così.

Aerogenerator X

 

In questa breve animazione possiamo vedere esattamente il comportamento di questa gigantesca turbina eolica.

 

Quello che abbiamo visto è il nuovo Aerogenerator X, una turbina eolica ad asse verticale che sarà completata entro il 2014. Invece di utilizzare la classica struttura orizzontale delle normali turbine eoliche, questa turbina ruoterà secondo un asse verticale. Questo schema è già utilizzato da tempo con le turbine eoliche di piccole e piccolissime dimensioni, adatte per essere installate nella terrazza di un appartamento o di un condominio. Questa volta l’asse verticale è stato utilizzato per concepire una turbina eolica di proporzioni gigantesche.

E infatti Aerogenerator X produrrà ben 10 megawatt all’ora, superando di molto l’attuale record di produzione energetica di una turbina eolica. Infatti la più potente turbina eolica attualmente in funzione, con pale larghe 125 metri, produce un po’ più di 7 megawatt.

Turbina eolica più grande del mondo

 

In questa immagine possiamo vedere la comparazione di alcune grandi opere tecnologiche. Il numero 5 è l’Aerogenerator X, il numero 4 è una turbina eolica da 10 megawatt che verrà realizzata sempre nel 2014, ma sarà costruita con la classica configurazione ad asse orizzontale. Per avere questa potenza dovrà sollevarsi a oltre 185 metri sul livello del mare. Sarà davvero divertente quando sarà necessaria qualche riparazione ;-)

Turbine eoliche più grandi del mondo

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venerdì 30 luglio 2010

Case modding estremo

 

Sono sempre più gli appassionati “smanettoni” di computer che si dedicano al cosiddetto “case modding”. Si tratta di “truccare” il case del computer in modo che non sia solo un banale parallelepipedo con qualche pulsante e qualche porta di input-output. Il case moddind è una vera e propria forma di arte moderna. In molte occasioni sono stati organizzati dei veri e propri concorsi di modding del case del computer e sono state allestite numerose mostre.

L’imperativo del case modding e che bisogna stupire, sempre. Un vero case moddato deve avere sempre una forma che si allontana dalle forme tipiche dell’elettronica e dell’informatica. In parole povere: non deve somigliare per forza ad un computer! Nel peggiore dei casi deve avere un aspetto molto avveniristico, colorato, luminoso, moderno.

Un’astronave, un jukebox, un trasformers, un castello e tante altre forme, ma sempre piene di luci colorate. Le ventole, i cavi, i mouse sempre pieni di led colorati e, ovviamente, non può nemmeno mancare l’impianto di raffreddamento a liquido.

In questo filmato possiamo vedere una carrellata di case moddati per pc davvero molto belli.

Buona visione.

Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...