Il bosone di Higgs è una delle particelle elementari che hanno acquisito più fama negli ultimi anni, non solo perché è una particella fondamentale per confermare uno dei meccanismi più importanti del Modello Standard (la teoria oggi più accreditata per spiegare il mondo delle particelle elementari), ma anche perché è una delle ricerche più importanti che si stanno effettuando presso il grande acceleratore LHC del CERN. Per dare una spiegazione “terra terra” possiamo pensare che il bosone di Higgs è una particella che conferisce massa alle altre particelle. Il bosone di Higgs spiegherebbe pertanto come mai le varie particelle hanno una certa massa e non un’altra.
La notizia recente è che l’effettiva osservazione del bosone di Higgs sembra avvicinarsi. Lo dimostrano alcuni risultati ottenuti presso l’acceleratore LHC e che sono riassunti nei due seguenti grafici.
I due grafici mostrano la massa ipotetica del bosone di Higgs (sull’asse orizzontale) e la frequenza di produzione e decadimento del bosone di Higgs che siamo in grado di escludere (asse verticale). In verde e in giallo sono le fasce previste della teoria del modello Standard, la linea nera continua invece è quella osservata sperimentalmente. I due grafici sono stati ottenuti con due strumenti diversi (Atlas e CMS) e mostrano qualcosa di interessante: alle basse energie (sotto 145 GeV) la curva osservata è leggermente più alta di quella prevista. Il fatto che questo sia stato osservato con due strumenti diversi indica che “qualcosa ci potrebbe essere”. Ancora niente di sicuro, ma almeno si conosce l’intervallo di energie in cui potrebbe essere più probabile trovare il tanto agognato bosone di Higgs. Restiamo in attesa di nuove misure e, forse, prepariamoci a stappare una bottiglia di spumante .
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