giovedì 23 febbraio 2012

La teoria delle stringhe (seconda parte)

Come vi avevo promesso, eccoci alla seconda parte della mia breve trattazione della teoria delle stringhe (con qualche formula matematica). Nella prima parte avevo spiegato cosa sono queste “stringhe” in termini di oscillazioni di una “corda” tesa con una certa tensione. Avevo finito il post dicendo che le equazioni che descrivono le stringhe, quando sono sottoposte ai vincoli delle relazioni di commutazione quantistiche, presentano dei problemi. Nelle soluzioni compaiono stati a “norma negativa”, quindi a probabilità negativa. La probabilità negativa non ha alcun significato fisico, ciò significa che le equazioni delle stringhe non descriverebbero una buona teoria valida e coerente. Questi stati a norma negativa (chiamati ghosts) non hanno scoraggiato i fisici. Essi infatti si sono accorti che le soluzioni ghost scompaiono se le dimensioni dello spazio-tempo sono maggiori o uguali a 26!

Questa teoria delle stringhe a 26 dimensioni prende il nome di teoria di stringa bosonica. L’azione di superficie di universo della stringa bosonica è data da:

per una stringa che si propaga in uno spazio-tempo piatto 26 dimensionale con coordinate Xμ(σ,τ) si possono avere 4 differenti teorie quantistiche delle stringhe. Ciò dipende dalla scelta che facciamo delle condizioni al contorno utilizzate per risolvere le equazioni del moto.

Le scelte si possono dividere in due categorie:

1) Le stringhe possono essere aperte (con estremi liberi) o chiuse (con gli estremi legati insieme a formare un anello).

2) Le stringhe possono essere orientabili (è possibile scegliere in quale direzione ci si può muovere lungo la stringa) o non orientabili (non è possibile scegliere in quale direzione ci si può muovere lungo la stringa).

Ci sono 4 differenti combinazioni di opzioni, che danno vita alle quattro teorie di stringa bosonica che possiamo vedere illustrate nella tabella sotto. Si noti che dalla tabella si capisce che le teorie di stringa aperta possono anche contenere stringhe chiuse. Perché avviene questo? Avviene perché una stringa aperta a volte può unire i suoi estremi liberi e diventare una stringa chiusa e poi rompersi di nuovo in una stringa aperta. In una teoria di pura stringa chiusa l’analogo di questo processo non può avvenire.

Nonostante le stringhe bosoniche evitino gli stati a norma negativa con 26 dimensioni dello spazio-tempo, non riescono ad evitare un’altra instabilità. Il loro stato fondamentale di eccitazione è un tachione con massa quadratica pari a M2 = –1/α’. Il tachione sarebbe una particella (in questo caso una stringa) in grado di muoversi più velocemente della luce. Questo è un grave difetto!

La teoria include, nello spettro di tutte le possibili particelle a massa nulla, anche il gravitone, la particella intermediaria delle forze gravitazionali che non trova posto nelle altre teorie oggi accettate (come il modello standard). Questo invece è un grande risultato!

Un grave difetto e un grande risultato… questa teoria delle stringhe ci spiazza veramente!

Stringhe bosoniche d = 26  
Tipo Orientata? Dettagli
Aperte (+ chiusa) Tachione scalare, tensore antisimmetrico senza massa, gravitone e dilatone.
Aperta (+ chiusa) No Tachione scalare, gravitone e dilatone senza massa.
Chiusa Tachione scalare, bosone vettoriale senza massa, tensore antisimmetrico, gravitone e dilatone.
Chiusa No Tachione scalare, gravitone e dilatone senza massa.

Si vede subito che la teoria di stringa bosonica è instabile, perché non è una teoria realistica con cui si può cominciare. Il mondo reale possiede materia stabile formata da fermioni che soddisfano al principio di esclusione di Pauli che afferma che due particelle identiche non possono stare nello stesso stato quantico nello stesso instante.

Aggiungendo i fermioni nella teoria delle stringhe si introduce un nuovo set di stati a norma negativa (i ghosts sono tornati!).

Anche in questo caso i teorici delle stringhe non si sono affatto scoraggiati e hanno scoperto che i ghosts scompaiono dallo spettro delle soluzioni delle equazioni se il numero delle dimensioni dello spazio-tempo è pari a 10 e la teoria è supersimmetrica, in modo che ci sia un numero uguale di bosoni e di fermioni nello spettro.

I fermioni hanno delle condizioni al contorno più complesse rispetto ai bosoni, quindi i teorici delle stringhe hanno avuto molte difficoltà a creare una teoria che fosse in qualche modo coerente. Il problema è che non viene fuori una sola teoria delle superstringhe, ma ben 5! Il problema è: qual è quella “giusta”? Questo quesito verrà risolto storicamente dimostrando che queste 5 teorie delle superstringhe sono equivalenti ad una sola teoria (ancora sconosciuta) che è stata battezzata Teoria M.

Nel prossimo post vedremo in dettaglio le 5 teorie delle superstringhe e ne mostreremo pregi e difetti. Poi vedremo cosa fa pensare che queste differenti teorie siano la “punta di iceberg” di una teoria ancora sconosciuta, chiamata Teoria M.

Al prossimo post!


I neutrini non sono più veloci della luce

I neutrini non sono più veloci della luce. Sembra che sia stato trovato un possibile errore nella “famosamisura della velocità dei neutrini che era stata annunciata il 23 settembre del 2011. La misura che aveva “scosso” il mondo della Fisica era stata ottenuta dall’esperimento Opera, presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS). I ricercatori erano stati molto prudenti nell’annunciare la misura, affermando che si sarebbe lavorato alacremente per trovare un eventuale errore di misura. Dopo mesi, sembra che un errore sia stato trovato.

Laboratori Nazionali del Gran Sasso

La misura otteneva un risultato eclatante, e cioè che i neutrini avrebbero una velocità superiore a quella della luce. Nel percorso per attraversare la distanza che separa il Cern di Ginevra dai laboratori del Gran Sasso i neutrini anticipavano la luce di 60 nanosecondi (60 miliardesimi di secondo). Questa discrepanza si potrebbe spiegare con il cattivo funzionamento di un cavo a fibra ottica che collega il ricevitore GPS usato per correggere il cronometraggio del viaggio dei neutrini, e la scheda elettrica dei computer.

Se la notizia sarà confermata la teoria della Relatività è salva e i fisici non dovranno fare i “salti mortali” per spiegare perché i neutrini possono violare una delle teorie più accreditate e sperimentalmente verificate che la scienza abbia mai formulato. Ciò significa che anche se i neutrini fossero nella normalità questo non deve essere considerato come un risultato negativo, ma anzi sarebbe una conferma della correttezza di importanti teorie della Fisica. Nel Modello Standard delle particelle il neutrino dovrebbe essere privo di massa (quindi dovrebbe muoversi esattamente alla velocità della luce), ma alcuni anni fa si è scoperto che i neutrini oscillano fra tre stati di interazione diversi. Questa oscillazione può essere spiegata solo con una piccola massa del neutrino. Queste elusive particelle pertanto dovrebbero muoversi, avendo massa, con una velocità leggermente più bassa di quella della luce.

Attendiamo ulteriori notizie.


mercoledì 22 febbraio 2012

Cielo stellato con aurore e meteore. Un timelapse spettacolare!

Guardando un filmato come quello che vi presento, mi viene da pensare… oltre all’evidenza della bellezza straordinaria del cielo notturno, che in queste ore e ore di registrazione in timelapse si vede di tutto, ma non si vede neanche un UFO! Come si può spiegare una cosa del genere? Come mai la registrazione di ore di movimento atmosferico e del cielo stellato non rilevano altro che aerei, meteore (che sono davvero interessanti, specie nel filmato postato qui), aurore polari (davvero stupende) e altri fenomeni atmosferici (spesso anche difficili da spiegare) e non mostrano neanche uno di quei “movimenti strani” che gli ufologi attribuiscono a veicoli di origine extraterrestre?

Ci sarebbe un’altra domanda da farsi: come mai decine di migliaia di astrofili che passano notti insonni a osservare il cielo e a fotografarlo, non hanno mai visto un UFO, nonostante decine di anni di assidue osservazioni? Gli astrofili non possono far parte di oscure associazioni che complottano per “nascondere la verità”, perché sono troppi e troppo scollegati tra loro. Sono dei singoli “liberi cittadini”, appassionati di astronomia che fanno parte di strati sociali e culturali quanto più eterogenei tra loro. Possono riunirsi in piccole associazioni dette “gruppi astrofili”, ma raramente questi gruppi contano più di poche decine di membri. Non possono assolutamente essere “tutti d’accordo” per “nascondere la verità”. Se vedessero UFO con la frequenza con cui affermano di vederli altri testimoni, la cosa sarebbe venuta fuori da decenni. Nessuna “oscura organizzazione” potrebbe controllare così tante persone sparse in tutti i paesi del mondo e così difficili da raggiungere.

Ma è proprio vero che gli astrofili non vedono mai UFO? Fate una breve ricerca su Google voi stessi e vedrete quanti sono gli astrofili che dichiarano di vedere e fotografare UFO. Non cercate, però, di ingannare voi stessi (e gli altri), con affermazioni di astronauti, militari e presidenti di nazioni. Sono gli astrofili che guardano il cielo da decenni con continuità, non certo i presidenti! Se invece il vostro atteggiamento è più possibilista nei riguardi degli UFO, c’è anche questa lettura sull’argomento UFO e astrofili, ma a me sembra molto vaga.

Ma adesso vi lascio al meraviglioso filmato in timelapse del cielo. Gran parte del video è stato girato vicino il White River che scorre nel South Dakota  tra il settembre e l'ottobre del 2011, ci sono scene dal Parco Nazionale Arches nello Utah, e Canyon del Colorado durante il Giugno del 2011. Le riprese dell'aurora sono state effettuate nel South Dakota nel settembre del 2011 e poi vicino a Madison nel Wisconsin il 25 ottobre 2011. Guardandolo non penserete mai alla scarsa fantasia di quelli che credono agli UFO (o che cercano in tutti i modi di convincere gli altri a crederci), ma alla magnificenza del cielo che supera di gran lunga la fantasia (malata e non) di qualunque essere umano.

Buona visione a tutti.

 


Una pianta di 30000 anni fa!

Mi giunge ora la notizia, davvero interessante, di una pianta che è stata, per così dire, fatta uscire da una condizione di “ibernazione” in cui si trovava da 30000 anni. Si tratta della Silene stenophylla, una pianta erbacea molto diffusa nel Pleistocene. I semi di questa pianta sono stati trovati a 38 metri di profondità nel permafrost siberiano, conservati in una tana fossilizzata di scoiattoli. Il procedimento seguito per “fare rivivere” questa pianta è passato attraverso la rigenerazione dei tessuti ancora intatti nei semi ritrovati. I semi sono stati trapiantati e sono germogliati. Dopo un anno le piante sono addirittura fiorite e hanno prodotto frutti. La Silene stenophylla è quella che vedete nella foto:

pianta di 30000 anni fa

L’impresa di far rivivere questa antica pianta è riuscita ai ricercatori dell’Accademia delle Scienze in Russia. Il risultato è davvero interessante, perché le specie viventi che sono attualmente intrappolate nei ghiacci delle zone fredde della Terra sono una vera e propria “instantanea” della vita sul nostro pianeta in epoche più o meno remote.

Il sogno di fare rivivere esseri viventi estinti non è più solo fantascienza…


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lunedì 20 febbraio 2012

Elettricità statica: alcuni esperimenti (video)

Lo sapevate che l’elettricità può “piegare” una fiamma? In questo video possiamo vedere alcuni interessanti (e anche divertenti) esperimenti sull’elettricità statica. Con una macchina in grado di creare cariche elettriche (macchina di Wimshurst), in studio viene spiegata l’origine della carica elettrica. Lo sapevate che affinché si manifestino tutti i fenomeni legati all’elettricità statica è necessario che ci sia aria secca? Infatti quando c’è aria secca possiamo prendere la scossa semplicemente dando la mano a qualcuno che, possibilmente, indossa scarpe con suola di gomma (che fa da isolante), oppure un pullover di lana che sfrega su tessuti sintetici. La cosa più frequente che ci capita è di prendere la scossa quando tocchiamo lo sportello di un’auto.

Nel servizio si parla anche delle pile elettriche e della bottiglia di Leida che fu il primo dispositivo che serviva ad accumulare la carica elettrica. Si vedrà anche come è fatta una bottiglia di Leida. Avete mai visto una bottiglia di Leida caricata con una differenza di potenziale di oltre 100000 volt?

Nel seguente filmato potrete vedere tutti questi semplici ed affascinanti esperimenti. Sono 16 minuti di spiegazioni e di esperimenti sull’elettricità statica che non potete perdere!

Buona visione a tutti.


sabato 18 febbraio 2012

Le auto elettriche sono inquinanti!

Le auto elettriche sono davvero così ecologiche come si crede? Gli ambientalisti, in particolare quelli di Greenpeace, affermano che le auto elettriche non sono affatto ecologiche e potrebbero persino aumentare le emissioni di CO2 esattamente come fanno le auto “normali” che utilizzano carburanti derivati dal petrolio.

Da dove viene questa affermazione? Ha una sua validità?

Partiamo dall’evidenza che un’auto elettrica non produce gas di scarico, quindi sicuramente è in grado di abbattere le emissioni di CO2 in un ambiente cittadino. I guai vengono quando andiamo ad analizzare l’origine che ha la corrente elettrica che usiamo per ricaricare le sue batterie. Questa corrente elettrica infatti proviene dalle normali centrali che la producono mediante combustibili fossili.

Secondo alcuni calcoli si può stimare che un aumento del 10% delle auto elettriche in Europa, porterebbe ad un aumento del 20% delle emissioni di CO2 del settore.

Una “veraauto elettrica, realmente ad emissioni zero, si dovrebbe invece alimentare con fonti rinnovabili. Se si utilizza un’auto elettrica, quindi, la corrente che ricarica le batterie dovrebbe venire, ad esempio, da un impianto con pannelli solari. Se si incrementasse in maniera massiccia la produzione energetica attraverso fonti rinnovabili, si potrebbe usare questa energia anche per l’alimentazione delle auto elettriche, in questo modo l’intera catena di produzione energetica sarebbe ecocompatibile.

Per saperne di più, potete guardare questo filmato dedicato proprio alle auto elettriche che risultano in realtà ben poco ecocompatibili. Buona visione del video.


venerdì 17 febbraio 2012

Batterie al litio innovative

Le batterie al litio possono essere utilizzate nel dispositivi portatili  perché permettono una lunga durata. Il ricercatore dell’ENEA Giovanni Battista Appetecchi ci fa vedere come assemblare una batteria innovativa basata sul litio.

Nel seguente filmato possiamo vedere alcune cose molto interessanti sulle batterie al litio, sul loro livello di sicurezza e di quali sono gli sviluppi per il futuro per questo tipo di energia portatile.

Buona visione a tutti.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...