lunedì 27 giugno 2011

Superquark, puntata del 23 giugno 2011

 

Anche la puntata di Superquark del 23 giugno 2011 è stata molto interessante. In questo caso sono riuscito a trovare filmati relativi ad alcuni servizi, ma si tratta comunque di parti della puntata molto importanti. Il servizio che più mi ha stupito ve lo mostro per primo, perché è davvero straordinario. Si tratta dello sviluppo di un’architettura viva e sostenibile: ponti vivi costituiti da radici aggrovigliate di fichi che si estendono da una sponda all'altra del ruscello in India nord orientale nel Megalaja, il luogo più piovoso della Terra, durante i monsoni estivi. Da guardare assolutamente, perché si tratta di qualcosa che può farci riflettere moltissimo.

 

Il secondo servizio che ho trovato di questa puntata del 23 giugno 2011 tratta della possibilità di creare un menisco artificiale a partire dalle ragnatele! Infatti un giovane ricercatore, uscito dalla prestigiosa Università di Oxford, lavora a un progetto che mira alla realizzazione di protesi artificiali per il menisco. Le articolazioni artificiali saranno realizzate con un polimero biocompatibile che ha una composizione simile a quella delle ragnatele dei ragni. Buona visione.

 

Nel terzo servizio che ho trovato si parla di alimentazione del bambino. I primi due o tre anni della vita di un bambino sono fondamentali per il suo sviluppo fisico e mentale. Il bambino, in questo periodo, cresce in misura maggiore che in tutte le altre fasi della vita e, se non si alimenta in modo corretto, può ammalarsi più facilmente o in generale non svilupparsi nel modo giusto. Nel filmato possiamo ascoltare alcuni buoni consigli per una corretta alimentazione nell’età dello sviluppo. Buona visione.


domenica 26 giugno 2011

Cosa mangiare in estate

 

Negli ultimi giorni il caldo estivo ha conquistato tutta l’Italia. Di solito l’estate porta ad un cambiamento dell’alimentazione. Ma quali sono gli alimenti più consigliati con il caldo estivo? Quelle che vi propongo sono alcune regole alimentari da seguire durante la stagione calda. Ecco 10 regole utili su cosa mangiare (o evitare di mangiare) in estate:

frutta e verdura

1) Innanzitutto bisogna bere molto, almeno due litri d’acqua al giorno. La disidratazione è sempre in agguato quando le temperature superano i 35 °C (a volte anche meno), soprattutto nei bambini e negli anziani.

2) Evitare di bere succhi di frutta. Nonostante l’apparente sollievo iniziale di un bel succo di frutta fresco, in realtà questo tipo di bevande hanno un alto contenuto calorico, quindi una volta assimilati “portano caldo”.

3) Le bevande gasate vanno evitate come la peste, nonostante siano ampiamente pubblicizzare nel periodo estivo.

4) Contrariamente a quanto si crede, le bevande ghiacciate non rinfrescano il corpo. Inoltre possono portare a gravi rischi di congestione.

5) Niente bevande alcoliche, ma questa è una regola che vale per tutte le stagioni Occhiolino. Anche queste portano ad una reazione di sudorazione e di sensazione di caldo.

6) Non bisogna esagerare con il consumo di caffè, infatti il caffè è un’eccitante e l’eccitazione “porta caldoSorriso.

7) Vale la regola d’oro di consumare molta frutta e verdura, che tra l’altro aiutano ad assumere la giusta quantità d’acqua per evitare la disidratazione.

8) E’ meglio fare pasti leggeri. Meglio la pasta o il pesce piuttosto che la carne. Il pasto deve essere leggero perché il caldo rende la digestione più complicata.

9) Molto meglio evitare cibi piccanti e molto elaborati. Questa è una conseguenza diretta del punto 8).

10) I gelati possono essere consumati (senza esagerare), ma è meglio orientarsi su quelli al gusto di frutta. Anche in questo caso la digeribilità è facilitata.

Voi li seguite già tutti questi consigli? Devo dire la verità, io non sempre. Tranne che per gli alcolici e il caffè (che non bevo mai) le altre regole di tanto in tanto le infrango Occhiolino. Soprattutto per quanto riguarda i gelati: sono goloso di cioccolato.

Buona alimentazione estiva a tutti Occhiolino

Prima di lasciarvi andare a tavola, dedicate 1 minuto e 34 secondi a vedere questo filmato in cui viene intervistata la dottoressa Maria Papapithagora che ci dà alcuni utili consigli dietologici su cosa mangiare in estate. In buona sostanza non fa altro che confermare quanto scritto prima.

Buona visione.


venerdì 24 giugno 2011

Come costruire una nave

 

La costruzione di una nave inizia con la realizzazione dello scafo, la struttura che fa galleggiare l’imbarcazione. Il progetto viene approntato nell’ufficio studi del cantiere e può richiedere parecchi mesi o addirittura anni di lavoro. In questa fase vengono studiati tutti gli sforzi a cui la nave sarà sottoposta durante la navigazione. Per determinare le dimensioni delle varie parti dell’imbarcazione, sono necessari calcoli molto complessi e analisi dettagliate di ogni elemento della nave.

In diversi casi si preparano modelli da testare nelle cosiddette vasche navali. Contemporaneamente , viene analizzata la struttura del motore. La fase successiva è quella della costruzione vera e propria, nelle officine del cantiere. Si provvede all’approvvigionamento e alla sistemazione di tutti i materiali necessari, poi si passa alla fabbricazione della chiglia e delle fiancate. Dopo il varo, si sistema a bordo tutta l’apparecchiatura necessaria (radio, radar, computer) e i vari arredi. Lo scafo viene impermeabilizzato (calafatato) e si dà inizio alle prove con cui si rilevano le caratteristiche della nave e le prestazioni del motore. Nel seguente filmato possiamo vedere una nave costruita in 30 secondi, ripresa con la classica tecnica del time-lapse.

 

Un cantiere navale egizio

La costruzione di navi in legno nell’antico Egitto iniziò contemporaneamente alle grandi opere architettoniche, a partire dalla III dinastia (2700-2630 a.C.). Le assi di legno che formavano l’imbarcazione erano tenute insieme da corde di fibra vegetale. Le navi erano di forma larga e panciuta e fino al Nuovo Regno (1543-1069 a.C.) erano prive di chiglia, per poter attraversare anche acque molto basse. Si governavano grazie a un grosso timone a remo fissato sulla poppa. I rilievi (immagine sotto) che decorano la parete meridionale della rampa d’accesso alla piramide del faraone della V dinastia Unas a Saqqara, descrivono il lavoro svolto dai carpentieri nel cantiere navale.

Cantere navale egizio piramide del faraone Unas a Saqqara

 

I maestri d’ascia

Un tempo l’attività di costruzione delle navi era affidata alle abili mani dei maestri d’ascia, nome che deriva dall’abilità con cui adoperavano l’ascia per tagliare il legno. Questi esperti artigiani, oltre ad occuparsi del progetto, si dedicavano alla sua realizzazione. Oggi purtroppo le conoscenze accumulate nei secoli rischiano di scomparire per mancanza di manodopera qualificata.

maestro d'ascia

 

Lo sai che…?

la nave da crociera più grande del mondo è la Oasis of the Seas (immagine sotto) con una stazza di ben 225000 tonnellate. La Oasis of the Seas può trasportare 5400 passeggeri, è lunga 360 metri, alta 72 metri (quanto un palazzo di 24 piani) e larga 60,5. Questa immensa nave è entrata in servizio nel mese di dicembre 2009 ed è dotata anche di una pista di pattinaggio sul ghiaccio e di un parco giochi acquatico.

Oasis of the Seas


Lo scandaglio

 

Lo scandaglio è uno strumento per la misurazione della profondità delle acque. Il tipo più semplice è lo scandaglio comune, consistente in un peso di piombo o di ferro attaccato ad una funicella (sagola) graduata in metri; il peso viene calato dalla nave fino a toccare il fondo.

scandaglio comune

Nello scandaglio a mulinello il peso è fissato a un filo di acciaio avvolto su un mulinello e la profondità si può leggere direttamente su un contagiri. Spesso gli scandagli sono realizzati in modo da poter prelevare campioni di flora e fauna da utilizzare per ricerche idrografiche (scandaglio a presa di fondo e d’acqua).

Gli strumenti più moderni per misurare le profondità subacquee sono quelli acustici, detti sonar o ecoscandagli, che si basano sulla riflessione di ultrasuoni da parte del fondale marino. Sono formati da un generatore di ultrasuoni e da un ricevitore di eco (idrofono); la profondità viene ricavata misurando il tempo che intercorre dall’emissione del suono alla ricezione dell’eco.

ecoscandaglio

Lo scandaglio ecografico ultrasonoro consente di rilevare perfino il profilo del fondo marino mentre la nave è in movimento, emettendo un fascio di ultrasuoni e registrando su un apparecchio scrivente la ricezione degli echi.


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Cos’è la polena?

 

La polena è una figura scolpita in legno che anticamente ornava la prua di un veliero. La polena ha spesso significato simbolico o scaramantico e generalmente allude al nome della nave. Nelle galee era una testa di cinghiale, di serpente o di drago, mentre successivamente ebbe spesso forma umana, soprattutto di donna o di sirena.

polena

Durante il medioevo i Vichinghi foggiarono le prue delle loro imbarcazioni in forma di animali feroci e serpenti marini, facendo assomigliare le loro navi a terribili draghi di legno che corrono veloci sulle onde. L’età dell’oro delle polene è il XVII secolo, quando galeoni e vascelli inglesi, spagnoli, olandesi, francesi e portoghesi mostravano figure sospese a prua sempre più grandi e vistosamente colorate realizzate da artisti specializzati.


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giovedì 23 giugno 2011

Rimedi contro le zanzare

 

Quanto sono fastidiose le zanzare? Pensate a quel sibilo che si avvicina all’orecchio svegliandovi alle 4 del mattino di una nottata in bianco a causa del caldo estivo. Vi eravate appena addormentati, ma la zanzara purtroppo se n’è accorta…

zanzara

Questi sono i casi in cui vi vorreste alzare dal letto e cominciare a pensare un metodo scientifico per provocare l’estinzione totale delle zanzare! Per fortuna non c’è bisogno di fare una cosa del genere, perché le zanzare si possono tenere lontane in vari modi e alcuni di questi modi non prevedono nemmeno il zanzaricidio! Sorriso Comunque per difendere il proprio sonno e la propria pelle da fastidiose punture, penso che siamo disposti a questo ed altro Occhiolino

Dopo una breve ricerca su internet ho trovato tantissimi rimedi contro le zanzare e di seguito ve li elenco (non si assicura niente riguardo alla reale efficacia Occhiolino).

  • Spray alla citronella.
  • Zanzariera elettrica, come ad esempio queste.
  • Racchetta antizanzare, come ad esempio queste.
  • Zanzariere da applicare alle finestre.
  • Eliminare, dove possibile, i ristagni d'acqua presso la tua abitazione come pozzanghere, sottovasi, lavandini intasati, fontane. Bisogna sapere che ovunque ci sia acqua ferma è un ambiente favorevolissimo per la proliferazione delle larve di zanzara!
  • Candele alla citronella, come queste. Ovviamente non sono adatte per gli interni.
  • Evitate i prodotti omeopatici, tanto non hanno nessuna efficacia, come viene chiaramente spiegato qui.
  • Riempirsi la casa di pipistrelli… Sorriso Ovviamente scherzo, ma sappiate che i pipistrelli sono efficacissimi predatori delle zanzare. Comunque se per caso vi piace avere la casa come quella della famiglia Addams non vi resta che provare anche questo drastico rimedio. Secondo alcuni invece i pipistrelli non sarebbero particolarmente efficaci nella lotta contro le zanzare.
  • Il classico zampirone (la spirale che si brucia ed emette un fumo repellente) dovrebbe essere efficace. Anche questo è adatto per ambienti esterni, l’odore prodotto è davvero molto intenso.
  • Gli insetticidi spray sono molto efficaci, ma sono anche piuttosto tossici, quindi dovrebbero essere usati con parsimonia.
  • Da qualche parte ho letto questa: “legane una (zanzara) alla zampetta e portala appesa alla cintura: servirà da monito per tutte le altre…”. Questa è davvero geniale!
  • I dissuasori elettronici ad ultrasuoni non funzionano con le zanzare.
  • Una ciabatta, mano ferma, freddezza e riflessi da Jedi non possono fallire!
  • Ho letto che qualcuno usa l’aspirapolvere per risucchiare le zanzare ferme su un muro. Comunque non accendete l’aspirapolvere tra le dieci di sera e le sei del mattino Sorriso, altrimenti oltre alle zanzare vi ritroverete anche i vicini di casa infuriati.
  • Perché Noè ha fatto salire sull’Arca quelle due zanzare? Questo sì che è un mistero che bisognerebbe approfondire a Voyager, altro che UFO, alieni, Templari e Rennes Le Chateau!
  • Le zanzare sono sopravvissute ai dinosauri, potrebbero sopravvivere anche all’umanità! Non bisogna mai sottovalutare l’avversario, quindi sappiate che ogni vostro tentativo di allontanarle potrebbe essere vano. Spostatevi voi in luoghi dove non ci sono zanzare, oppure passate la notte a pungerle ripetutamente… e a ronzare vicino alle loro orecchie (ma ce le hanno le orecchie? Occhiolino).

Nel seguente filmato possiamo vedere un altro rimedio contro le zanzare (ora torniamo seri) che sembra avere una certa efficacia. Si tratta di realizzare una trappola per zanzare riempendo una bacinella nera di acqua e aggiungendo alcune gocce di un liquido vischioso. Il colore della bacinella è dettato dal fatto che le zanzare sono attratte dai colori scuri (questa affermazione non è però dimostrata). Il liquido vischioso può essere nafta (come nell’esperimento originale) o olio di vaselina. Lo scopo è quello di imprigionare le zanzare che si posano su pelo dell'acqua per la deposizione delle uova. Guardiamo il filmato.

Apparentemente funziona realmente, ma in questi casi è ovvio che la riproducibilità dell’esperimento è essenziale per verificarne l’efficacia in modo sicuro. Provatelo a casa vostra e, mi raccomando, se funziona riferitelo in un commento Occhiolino.

Se amate i filmati contro le zanzare (sono sicuro che molti di voi che in questo momento avete la casa infestata li preferite ai film di fantascienza), ve ne propongo un altro che soddisferà il nostro inesauribile rancore contro questi insetti alati.

Arriva l’estate e con la bella stagione anche le zanzare che, ci dicono gli esperti, anche quest’anno saranno numerose… Questo è l’incipit del filmato, degno di un film catastrofico tipo fine del mondo del 2012. Immergetevi per due minuti e 7 secondi in queste scene inquietanti.

Capito? In ogni caso sappiate che molti di questi rimedi contro le zanzare in realtà sono i classici “rimedi della nonna” che si diffondono “di bocca in bocca” ma che non hanno una reale efficacia.

Purtroppo il problema di solito non è eliminare una grande quantità di zanzare, bensì eliminare L’UNICA che è riuscita ad intrufolarsi in camera da letto dopo l’una di notte (pare che le zanzare abbiano l’orologio…). Cosa fare in questi casi? Secondo me la pantofola è il rimedio più efficace per numeri di zanzare che tendono a uno Occhiolino.

A questo punto spero di avere detto tutto e vi auguro buone notti estive prive di zanzare e di punture di zanzare.


La propagazione del calore

 

L’esperienza ci insegna che se mettiamo sul fornello un recipiente con il manico di metallo, dopo un po’ di tempo anch’esso scotta. Evidentemente in qualche maniera il calore si diffonde e la temperatura degli oggetti che lo assorbono cresce.

I processi secondo cui il calore si propaga sono:

  • conduzione;
  • convezione;
  • irraggiamento.

 

CONDUZIONE

Se prendiamo uno scalpello con l’impugnatura metallica e mettiamo la sua punta sopra una fiamma, nel giro di poco tempo sicuramente dobbiamo mollarlo.

Conduzione del calore

Per spiegare come mai si riscalda l’intero scalpello e non solo la parte a contatto con la fiamma, dobbiamo ricorrere al modello molecolare. Nei metalli, e in generale nei solidi, le molecole possono solo vibrare attorno alla loro posizione, in quanto non hanno molta libertà di movimento. Con l’assorbimento di calore, le molecole della punta dello scalpello a diretto contatto con il fuoco aumentano la loro energia cinetica e, poiché vibrano con maggiore energia, hanno più urti con le molecole vicine e cedono loro una parte dell’energia.

Questo processo è la conduzione, che consente la trasmissione del calore attraverso il metallo, per cui alla fine anche l’impugnatura dello scalpello dalla parte opposta della fiamma diventa rovente.

Possiamo quindi affermare che:

la conduzione è un fenomeno di propagazione del calore, quindi di energia, dentro una sostanza senza che si abbia spostamento di materia.

Immaginiamo di riscaldare una sbarra metallica omogenea di sezione S e lunghezza L all’estremo A, che raggiunge la temperatura t2. Ci domandiamo: dopo quanto tempo l’estremo B, che inizialmente è a temperatura t1 (con t1 < t2), si riscalda raggiungendo la temperatura t2? Da quali fattori dipende tale processo?

Trasmissione del calore in una sbarra omogenea

Si può trovare per via sperimentale che la quantità di calore Q trasmessa in un tempo Δτ, cioè la rapidità di trasmissione del calore individuata dal rapporto Q/Δτ:

  • è direttamente proporzionale alla superficie S di propagazione;
  • è direttamente proporzionale alla differenza di temperatura Δt = t2 – t1;
  • diminuisce in modo inversamente proporzionale all’aumentare della lunghezza L (o spessore) secondo la quale avviene la propagazione:
  • dipende dal tipo di materiale.

(per l’intervallo di tempo abbiamo usato Δτ per non confonderlo con la variazione di temperatura; τ è una lettera greca che si legge “tau”).

Si perviene così alla legge della conduzione termica:

Q/Δτ è il calore trasmesso nell’unità di tempo, S è la superficie attraverso la quale avviene la trasmissione, Δt = t2 – t1, la differenza di temperatura fra i due estremi, L la distanza fra essi e λ (“lambda”) la costante, che dipende dal tipo di sostanza, chiamata coefficiente di conducibilità termica, che ha come unità di misura:

I buoni conduttori termici (in cui si ha una propagazione veloce del calore) hanno un elevato coefficiente di conducibilità termica. Gli isolanti termici (in cui la propagazione del calore è lenta), invece, hanno un basso coefficiente di conducibilità.

Di seguito riporto una tabella con alcuni coefficienti di conducibilità termica (per la maggior parte delle sostanze si tratta di valori medi). Per avere una interpretazione della tabella bisogna ricordare che più λ è grande, tanto più è grande la quantità di calore trasmessa per unità di tempo, a parità di superficie, di lunghezza (o spessore) e di intervallo di temperatura.

Sostanza λ   (W/m·K)
acqua 0,58
alluminio 203
aria 0,02
calcare 2,20
calcestruzzo 0,69
ferro e ghisa 63,8
ghiaccio 1,63
lana 0,05
legno 0,20
marmo bianco 3,23
mattoni 0,81
mercurio 7,55
piombo 34,7
rame 383
ottone 102
sughero 0,23
tessuti isolanti 0,09
vetro 0,94
zinco 117

 

CONVEZIONE

L’acqua ha un basso coefficiente di conducibilità termica e la si può classificare tra gli isolanti. Quando mettiamo una pentola d’acqua sul fuoco, la conduzione all’interno dell’acqua avviene con molta lentezza e quindi gli strati d’acqua lontani dalla fiamma dovrebbero rimanere freddi a lungo. Tuttavia, sappiamo che non è così. Il motivo è che esiste un’altra modalità di propagazione del calore, detta convezione.

Gli strati più vicini alla fiamma si riscaldano e perciò si dilatano. Dato che a parità di massa aumenta il volume, si ha una diminuzione della loro densità. Per il principio di Archimede gli strati meno densi vengono sospinti verso la superficie, costringendo quelli più freddi a scendere. In questo modo si producono nel liquido delle correnti convettive che favoriscono il suo riscaldamento uniforme.

Convezione del calore

Possiamo quindi dire che:

la convezione è un fenomeno di propagazione del calore in una sostanza, che avviene tramite lo spostamento di materia.

Quanto visto per l’acqua vale anche nel caso dell’aria, che è un fluido. E’ questo il motivo per il quale i termosifoni vengono collocati nelle pareti in basso e non vicino al soffitto.

 

IRRAGGIAMENTO

Finora abbiamo visto due processi di propagazione del calore che richiedono la presenza di materia. Ma esiste anche un processo in cui il calore si propaga anche nel vuoto.

Una bibita in bottiglia abbandonata al Sole in poco tempo diventa imbevibile. Possiamo dedurre che il calore proveniente dal Sole giunga in qualche modo fino alla Terra, attraversando uno spazio interplanetario praticamente vuoto. Si tratta in effetti di onde elettromagnetiche che, investendo la bottiglia, determinano la trasformazione dell’energia che trasportano in energia cinetica delle molecole colpite, fatto che provoca l’aumento di temperatura della bibita. Il calore vero e proprio, pertanto, entra in gioco solo nella fase in cui il liquido assorbe l’energia dalla radiazione elettromagnetica. Questo processo di trasmissione del calore si chiama irraggiamento.

Irraggiamento

Quindi possiamo dire che:

l’irraggiamento è un fenomeno di propagazione di energia che avviene anche nel vuoto per mezzo di onde elettromagnetiche. Si manifesta come calore solo nella fase di assorbimento delle radiazioni da parte dei corpi.


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