In estate il caldo eccessivo può causare svariati disturbi (già avevo trattato il colpo di calore e l’insolazione), tra questi c’è anche la disidratazione. La disidratazione è dovuta ad una notevole diminuzione della percentuale di acqua nel corpo umano che non viene controbilanciata da un adeguato ricambio di liquidi.
I sintomi principali della disidratazione sono:
- sete
- debolezza
- crampi muscolari
- urine di colore scuro
- infossamento dei bulbi oculari
- vertigini
- palpitazioni
- ansia
- pelle e mucose asciutte
- pressione bassa
- affaticamento
- sonnolenza
- torpore.
I soggetti più a rischio di disidratazione sono i bambini, gli anziani e gli sportivi.
BAMBINI. A causa della maggior percentuale di acqua corporea e per il più veloce turnover, i bambini sono molto a rischio di disidratazione, soprattutto i neonati.
ANZIANI. Sappiamo che lo stimolo della sete si attenua con l'avanzare dell'età, inoltre può esservi il timore di incontinenza urinaria (con minore assunzione di liquidi) o preconcetti errati, e sono anche più frequenti le malattie e le alterazioni organiche e psicologiche predisponenti alla disidratazione.
SPORTIVI. Ovviamente il rischio è causato dalla maggior quantità di sudore prodotta durante l'attività sportiva. Si calcola che nel soggetto impegnato in un'attività fisica sia necessario 1 ml di acqua per ogni caloria spesa.
Rimedi della disidratazione
Bere liquidi di solito è sufficiente per curare la disidratazione lieve. E’ meglio ricevere frequenti e piccole quantità di liquidi piuttosto che cercare di forzare una grande quantità in una sola volta. Infatti bere troppi fluidi in una sola volta può portare a vomito. Le soluzioni di elettroliti sono particolarmente efficaci e di solito sono disponibili in farmacia. Le bevande sportive contengono molto zucchero e possono causare o peggiorare sintomi come la diarrea (una delle cause più frequenti di disidratazione, oltre alla temperatura ambientale).
per curare la disidratazione moderata o grave invece possono essere necessari fluidi endovenosi e ricovero in ospedale.
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