martedì 7 settembre 2010

L’olfatto

 

Questo filmato fa parte del documentario “La macchina meravigliosa” di Piero Angela, trasmesso in televisione nel 1990. Si tratta di un documentario ancora validissimo, nonostante siano ormai passati 20 anni dalla sua realizzazione, e che spiega il funzionamento del corpo umano. Nel frammento di questo post si tratta dell’olfatto.

Nel video possiamo vedere, attraverso un modello in scala, quali sono gli organi dell’olfatto e come avviene il funzionamento cerebrale delle sensazioni olfattive.

Buona visione.

L’effetto nocebo

 

Numerosi studi antropologici evidenziano come in gruppi fortemente caratterizzati dal punto di vista etnico e religioso, l’efficacia simbolica dei rituali può trasformarsi in una pratica terapeutica non scientifica, tanto da attivare guarigioni apparentemente miracolose o, nei casi meno fortunati, scatenare effetti deleteri per l’organismo.

Che lo stress emotivo possa produrre alterazioni viene dimostrato dal fisiologo Walter Bradford Cannon, che studiò come nelle popolazioni aborigene dell’Australia alcuni rituali dello stregone potessero produrre cambiamenti dannosi nel fisico delle persone.

Tali avvenimenti sembrano appartenere a luoghi remoti o a culture distanti dalla nostra, ma non è così.

Tutti noi potremmo subire il potere della suggestione, una suggestione che può provocare in noi una risposta o positiva o negativa. Parliamo dell’effetto placebo e del suo esatto contrario: l’effetto nocebo.

Studi clinici rigorosi dimostrano che il potere della suggestione può farci star meglio, sollecitando risposte positive nei confronti di un farmaco o di un comportamento. E’ il cosiddetto “effetto placebo”, che produce effetti fisici misurabili.

Finte medicine e aspettative negative possono dare risposte negative e quindi risultare dannose: stiamo parlando dell’effetto nocebo, opposto e cattivo gemello del placebo.

E’ stato dimostrato che il 60% dei pazienti sottoposti a chemioterapia, cominci a provare nausea prima ancora dell’inizio del trattamento. Il solo pensiero o la voce del medico sono sufficienti perché il paziente si senta male.

Mentre molta ricerca è stata svolta sull’effetto placebo, molto limitata è quella che riguarda l’effetto nocebo.

Il punto della situazione riguardo alle ricerche sull’effetto nocebo lo potete vedere nel filmato qui presentato. Si tratta di un video tratto dalla trasmissione Superquark (la serie del 2010) a cura di Piero Angela.

Buona visione.

lunedì 6 settembre 2010

Chlamys latissima fra le vigne del Brunello di Montalcino

 

Nel filmato che vi presento si racconta la storia di un ritrovamento davvero affascinante. Un ritrovamento che è la testimonianza di un remoto passato, lontano milioni di anni, e che ci viene raccontata da alcune grandi conchiglie.

Infatti il filmato ci mostra che tra le colline del vino riemergono le tracce di un mare dimenticato, un mare di un tempo lontano, dove i terreni, oggi dimora dei vigneti più famosi al mondo erano sommersi dalle calde acque di un mare tropicale, popolato da creature meravigliose.

Sono trascorsi 4, forse 5 milioni di anni; passeggiando fra i filari dei nobili vini di Montalcino carichi di grappoli di uva che maturano al sole, guardando sotto questi antiche tracce affiorano quali testimoni di un passato che ancora oggi caratterizza una località fra le più belle e importanti della Toscana.
Sabbie e argille segnate dal tempo si alternano alle zolle lavorate da sapienti mani in una lussureggiante campagna immersa fra presente e passato.

Antichi casolari e castelli si ergono dalle colline come fossero costruiti su isolotti che dominavano un tempo le vallate sommerse dal mare, un mare i cui antichi abitanti vengono a noi restituiti dall'erosione delle acque piovane che mettono a nudo ciò che il tempo ha preservato per milioni di anni.

Creature lontane che riemergono dal terreno ed offrono agli studiosi la possibilità di ricostruire un acquario marino pietrificato dal tempo.
Resti fossili di molluschi, squali, ma anche interi scheletri di balene, sono riemersi ai giorni nostri grazie al costante lavoro del Gruppo GAMPS Mineralogia Paleontologia Scandicci, che, negli ultimi 12 anni, attraverso la propria passione e le scoperte , ha rivoluzionato molte teorie sull'antico mare che un tempo sommergeva gran parte della Toscana.

Questa volta non si tratta della scoperta di un mammifero marino o di squali che hanno viaggiato nel tempo, ma di una coppia di conchiglie, molluschi di rara bellezza, che ci fanno capire come il Mare Nostrum sia cambiato negli ultimi 5 milioni di anni.

Una favolosa coppia di pecten giganti sono riemersi dal terreno grazie alle piogge che in questi giorni si sono abbattute sulla regione seminando il malumore fra i villeggianti che affollano le coste toscane.
Piogge gradite ai ricercatori appassionati perché consentono di riportare alla luce reperti unici nel suo genere che troveranno la loro dimora nel Museo Geopaleontologico di Scandicci, per poter essere a disposizione dei visitatori ed essere d'insegnamento alle scolaresche di tutte le età.

Un museo che nascerà grazie all'impegno della Soprintendenza Alle Antichità della Toscana, al Comune di Scandicci, ma anche ad un gruppo di appassionati che sta dedicando la propria vita a diffondere la conoscenza sull'antico mare un tempo popolato da queste meravigliose creature del passato.
Sicuramente il tempo e le successive piogge avrebbero distrutto queste meraviglie del passato, ma grazie ad un monitoraggio costante dei terreni è stato possibile riportare alla luce queste fantastiche conchiglie fossili conosciute con il nome di Pecten latissima.

Con i suoi 30 centimetri di diametro, ci fanno capire che tipo di biodiversità fosse presente nel Mar Mediterraneo oltre 4.5 milioni di anni fa, in un momento di massima espansione di un mare arginato nella sua forza da una costa che lambiva i monti del Chianti.

Un mare dalla temperatura oggi riscontrabile solo nelle acque tropicali, dimora di specie ormai estinte, salvo rare eccezioni di veri e propri fossili viventi.
Le abbondanti piogge di questi giorni hanno permesso a Simone Casati, ricercatore del GAMPS Scandicci, di riportare alla luce una favolosa coppia di Pecten, celati a guisa di scrigno dalle argille di un nobile vigneto che si erge a 300 metri sul livello del mare, testimone di un antico fondale marino.

Un accurato e paziente recupero ha permesso di estrarre dal terreno le conchiglie, avvolte ancora in una porzione di sedimento e trasportare questi reperti inglobati nella matrice che li ha preservati per milioni di anni.
Una coppia di fossili sicuramente meno significativi e importanti dei bronzi di Riace, ma che il mare ha voluto restituire dopo un riposo lungo milioni di anni.
Il sonno di un mare che ancora oggi vive sotto le colline della nostra fantastica Toscana.

Buona visione del filmato.

Shells in the ice: conchiglie nel ghiaccio

 

Le conchiglie sono tra gli oggetti creati dalla Natura che affascinano l’uomo sin dalla notte dei tempi. Di solito vengono immaginate in associazione con il mare, i fondali marini, le spiagge. In questo caso è stato possibile associarle a qualcosa di inaspettato.

In una fredda mattinata della campagna toscana le si è viste persino coperte di ghiaccio. Ovviamente si trattava di conchiglie fossili ;-)

Buona visione del filmato.

domenica 5 settembre 2010

Guadagna mentre dormi? Chi dorme non piglia pesci!

 

Internet he creato molti nuovi miti. Uno dei tanti è la possibilità di guadagnare senza lavorare. Il guadagno online viene immaginato da molti più o meno nel seguente modo:

- Crei un sito internet o un blog.

- Ci inserisci la pubblicità (di prodotti tuoi o ads).

- Guadagni un sacco di soldi.

La maggior parte dei blogger con questa filosofia hanno smesso di bloggare nel giro di una settimana o due.

Ultimamente ho notato alcune pubblicità che promettono, attraverso la pratica del forex online, di guadagnare mentre si dorme

Al grido di “guadagna mentre dormi” le persone si dimenticano che in realtà “chi dorme non piglia pesci”. Bisogna svegliarsi e anche presto :-)

chi dorme non piglia pesci

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sabato 4 settembre 2010

Cyclette ellittica: i vantaggi

 

Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più l’attrezzo noto come cyclette ellittica. Della normale cyclette ne ho scritto in questo articolo La cyclette è davvero efficace per perdere peso o per mantenersi in forma?

Quali sono i vantaggi della cyclette ellittica rispetto a quella “classica”?

Il primo vantaggio è sicuramente il fatto che consente anche l’allenamento delle braccia (vedi filmato sotto), permettendo nello stesso tempo un maggiore consumo di calorie.

Il secondo vantaggio è che è possibile pedalare anche “all’indietro” allenando in questo altri gruppi muscolari.

La cyclette ellittica in definitiva permette di riunire in un solo attrezzo tutti i vantaggi dei tradizionali attrezzi per il fitness come i tapis roulant e le cyclettes consentendo due tipi di movimenti:

a) Movimento circolare (simile alla pedalata);
b) movimento di spostamento (simile allo sci di fondo).

I due movimenti avvengono in contemporanea e in maniera armonica, impegnando sia i muscoli superiori, sia quelli inferiori.

Nel filmato possiamo vedere una cyclette ellittica in azione.

Buona visione.

Giovani soli

 

Il titolo “giovani soli” potrebbe sembrare fuorviante. I giovani soli in questo caso non sono adolescenti in difficoltà, ma stelle ancora avvolte nei gas e nelle polveri della nebulosa NGC 7129 (nella foto) a 3000 anni luce dalla Terra nella costellazione di Cefeo.

Queste stelle in tenera età hanno pochi milioni di anni di vita, davvero bambine rispetto al Sole che di anni ne ha almeno cinque miliardi. Alla distanza di NGC 7129, questa immagine telescopica abbraccia un’estensione di circa 40 anni luce.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...