giovedì 14 agosto 2014

Mini pannello solare fatto in casa (parte 3)

Ecco la terza ed ultima parte della serie di filmati dedicati alla costruzione fai da te di un mini pannello solare. Qui trovate la prima parte e qui la seconda parte.

In questo filmato potete vedere pro e contro riguardo l'incapsulamento delle celle solari in resina di poliestere o epoxy.

Materiali necessari:

- silicone

- stagno

- 10 celle fotovoltaiche 1” x 3”

- ribbon

- filo elettrico

- flux pen

- resina di poliestere o epossidica

- barra di alluminio

- un pezzo di vetro o plexiglass.

 

Strumenti necessari:

- saldatore

- forbici

- taglierino

- tester

- righello.


mercoledì 13 agosto 2014

Mini pannello solare fatto in casa (parte 2)

Veniamo adesso alla seconda parte di questa serie di tre filmati (questo il link alla prima parte) dedicati alla autocostruzione di un mini pannello solare. In questo caso vediamo come adattare il nostro mini pannello solare per usarlo come caricabatteria per smartphone.

Materiali necessari:

- mini pannello solare fatto in casa

- cavo con uscita USB

- telefono cellulare smartphone.

Nel filmato tutte le istruzione per portare a termine la realizzazione. Buona visione a tutti.


Etna 12 agosto 2014 da Serra la Nave (CT)

La sera del 12 agosto sono andato presso la località Serra la Nave (CT), vicino all’osservatorio astronomico. Il mio intento era quello di vedere qualche Perseide, nonostante il disturbo della Luna. Perseidi ne ho viste davvero poche, in compenso ad aspettarmi c’era una intensa attività esplosiva dell’Etna che ho fotografato e filmato.

Ecco un paio di foto effettuate con fotocamera Canon 600d, la prima con obiettivo Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS II.

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Questa è stata ottenuta sempre con Canon 600d e obiettivo EF-S18-55mm f/3.5-5.6 IS II.

Cassiopea e Etna in eruzione

Ecco il filmato, sempre con fotocamera Canon 600d, obiettivo Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS II.


martedì 12 agosto 2014

Mini pannello solare fatto in casa (parte 1)

E’ da un po’ di tempo che non propongo video di pannelli solari fai da te. Posso rimediare subito con questa interessante serie di tre filmati. In questa prima parte dedicata alla costruzione di mini pannelli solari, viene spiegato come costruire un mini pannello solare per interno. I materiali necessari sono:

- vinile

- stagno

- 10 celle fotovoltaiche 1” x 3”

- ribbon

- filo elettrico

- flux pen

- un pezzo di vetro o plexiglass

Strumenti necessari:

- saldatore

- forbici

- tester

- taglierino

- righello

Per la costruzione è sufficiente seguire le indicazioni del filmato. Buona visione a tutti.


Superluna (Supermoon) del 10 agosto 2014.

Negli ultimi anni si è diffusa la “moda” delle notizie sulle “superlune” o delle “bluemoon” e altre amenità del genere. In realtà il 10 agosto c’è stata davvero una superluna. Ma cosa è una superluna? E’ semplicemente una luna piena ad una distanza minima dalla Terra. Il 10 agosto era lontana “solo” 357534 Km dal nostro pianeta. Dal punto di vista astronomico non è un evento molto importante, ma evidentemente dal punto di vista mediatico è diventato un fenomeno importantissimo…

Chissà perché poi è diventato un fenomeno così importante. Dopotutto non è per niente facile accorgersi ad occhio nudo della piccola differenza di dimensione che c’è tra la Luna al perigeo e la Luna all’apogeo. Ma in fondo non mi stupisce più di tanto: siamo nell’epoca delle notizie “vuote” di contenuti, ma ricche di suggestioni. Probabilmente l’illusione di poter vedere una luna gigantesca nel cielo scatena delle emozioni molto profonde.

Luna o superluna, fotografare il nostro satellite naturale è sempre un divertimento. Ed ecco che anche io, sulla scia della suggestione della superluna, la sera del 10 agosto 2014 ho scattato una foto della Luna piena.

Questo è il risultato:

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Spero che vi piaccia.

Per i dettagli tecnici cliccare sull’immagine piccola sotto.


lunedì 11 agosto 2014

Crop Circle a Poirino (TO)

In questo bellissimo video viene mostrato il meraviglioso Crop Circle che è stato realizzato a Poirino in provincia di Torino. Intorno ai Crop Cicles (in italiano “cerchi nel grano”) si è sviluppata una quantità enorme di leggende. In realtà queste meravigliose realizzazioni grafiche sono opera di normalissimi esseri umani, dotati solo di un grande ingegno e creatività.

Buona visione del filmato.


venerdì 8 agosto 2014

Come si scopre un pianeta di un’altra stella.

Molti mi pongono una domanda molto interessante: come si fa a scoprire un pianeta che orbita attorno ad una stella? Molti hanno letto che sono stati scoperti numerosi pianeti appartenenti ad altre stelle (pianeti extrasolari o esopianeti) e sono curiosi di sapere come hanno fatto gli astronomi a scoprirli.

A questa domanda risponde efficacemente minutephysics con un bellissimo video dedicato proprio alla scoperta degli esopianeti. In realtà esistono diversi metodi per scoprirli, ma tali metodi si possono dividere in due grandi categorie: i metodi diretti (vedere il pianeta vicino alla stella direttamente con un telescopio), oppure i metodi indiretti (scoprire il pianeta grazie alle influenze gravitazionali sulla stella o a transiti che ne fanno diminuire la luminosità in maniera molto lieve). I pianeti scoperti con metodi diretti sono molto pochi, con i metodi indiretti invece ne sono stati scoperti molti di più.

Tutti questi metodi hanno dei “difetti”, ad esempio il metodo dei transiti permette di scoprire solo pianeti che hanno un piano orbitale che passa proprio davanti alla stella e questa eventualità è piuttosto rara, infatti solo circa lo 0,5% dei pianeti gode di questa fortunata posizione orbitale. Il metodo diretto funziona solo nei casi in cui la stella è poco luminosa e il pianeta è grande e lontano.

Il video spiega in maniera divulgativa e divertente alcuni dei metodi più efficaci per scoprire gli esopianeti. Buona visione a tutti.


Dedicato ai superstiziosi...

Questo ironico e bellissimo video è stato realizzato dal prestigiatore inglese Paul Zenon. Paul è un prestigiatore che ha deciso di portare avanti una campagna contro le superstizioni antiche e moderne e alle pseudoscienze. Il video è perfettamente comprensibile per tutti, anche se non sempre i personaggi che vi compaiono sono molto noti in Italia.
Le pseudoscienze stanno assumendo le proporzioni di una vera e propria piaga e le persone che credono in una o più pseudoscienze sono talmente tante che ciascuno di voi lettori sicuramente ne conosce più di una anche tra i propri parenti e amici.

Buona visione a tutti.

sabato 12 luglio 2014

Temperaggio del cioccolato

Il cioccolato, oltre ad essere un alimento gustoso, è un ingrediente importante in pasticceria, soprattutto per le decorazioni e coperture di torte e cioccolatini, o per la preparazione di gusci (ad esempio le uova pasquali).

Il cioccolato è formato da cacao e zucchero dispersi nel burro di cacao, quest’ultimo fonde a una temperatura di circa 38-40 °C. Il superamento di questa temperatura trasforma in modo irrevocabile la struttura del cioccolato.

Tra le varie tecniche per la lavorazione del cioccolato il temperaggio rende il cioccolato croccante, lucente e duro.

Questa tecnica consiste di tre fasi: il cioccolato viene portato a tre livelli diversi di temperatura controllata attraverso processi di fusione e raffreddamento tali da conferirgli una struttura omogenea e un aspetto lucido.

Durante il procedimento sarà indispensabile avere a disposizione un termometro per alimenti per monitorare la temperatura nelle varie fasi. Inoltre, per la fase di fusione, occorrerà utilizzare una bastardella per la cottura in bagnomaria.

La bastardella è un recipiente metallico, in rame o acciaio inox, a due manici, molto profondo e di forma semisferica. Il nome deriva dal fatto che la sua forma non ricorda altri utensili (è “senza famiglia”). E’ l’ideale per montare o cuocere a bagnomaria piccole o grandi quantità di un prodotto.

La cottura a bagnomaria si esegue ponendo l’alimento in un contenitore che viene inserito in un altro recipiente di dimensioni maggiori dove bolle nell’acqua.

 

Fusione del cioccolato

Questo processo avviene inserendo il cioccolato a pezzetti in una bastardella immersa in un bagnomaria caldo; si mescola continuamente sino a che la temperatura giunge a 40 °C. L’aspetto sarà liscio e uniforme.

 

Raffreddamento

Versare 2/3 del cioccolato fuso su un piano di marmo (per favorire il raffreddamento) e stenderlo a strato sottile con una spatola lavorando con un movimento regolare sino a che la temperatura giunge a 27 °C (25 °C per il cioccolato bianco).

 

Riscaldamento

Inserire di nuovo il cioccolato nella bastardella e riscaldarlo (riportandolo allo stato fluido) sino a che la temperatura giunge a 32 °C.

 

A questo punto il cioccolato è pronto per l’uso desiderato.


Conservazione dei cibi a bassa temperatura

Trattare un alimento con le basse temperature significa bloccare l’attività degli enzimi e lo sviluppo dei microrganismi, che possono riprendere attività quando l’alimento torna a temperatura ambiente.

L’uso delle basse temperature comprende: refrigerazione, congelazione e surgelazione.

 

Refrigerazione

Un alimento si dice refrigerato se la temperatura alla quale viene portato permette all’acqua in esso contenuta di rimanere allo stato liquido. I tempi di conservazione sono brevi e le temperature impiegate dipendono dal tipo di alimento, con valori che variano da –3 °C a +8 °C.

Durante la refrigerazione è molto importante mantenere un’adeguata ventilazione e un corretto grado di umidità relativa (UR 80-90%), per evitare lo sviluppo di muffe favorito da valori troppo alti di UR o la disidratazione favorita da valori troppo bassi. I frigoriferi attuali dotati di ventilazione forzata garantiscono la distribuzione uniforme del freddo, il controllo del grado di umidità ed evitano la formazione di brina.

La refrigerazione, abbinata a modifiche dell’atmosfera che circonda l’alimento (atmosfera controllata o modificata), prolunga la conservazione degli alimenti preservando meglio le caratteristiche organolettiche.

 

Congelazione

E’ una tecnica di conservazione che consiste nel portare l’alimento a temperature molto basse (-40 °C o inferiori), tali da solidificare il prodotto e da cristallizzare l’acqua che contiene.

Il congelamento deve avvenire in tempi molto rapidi (congelamento rapido) affinché si formino cristalli di ghiaccio piccolissimi che non danneggiano l’alimento. In questo modo quando l’alimento verrà scongelato conserverà la propria struttura e i propri liquidi intercellulari. Questo è il caso della conservazione industriale. Diversamente, se il congelamento avviene in tempi lunghi e a temperature che non superano i –20 °C (congelamento lento), si ha la formazione di cristalli di ghiaccio di grandi dimensioni che danneggiano la struttura dell’alimento. Allo scongelamento l’alimento si presenta stopposo e può avere sapore sgradevole. Questo è il caso della conservazione casalinga.

 

Surgelazione

Il processo di surgelazione è regolato dalla normativa CEE recepita in Italia dal DL 110/92.

Gli alimenti surgelati sono sottoposti a un rapidissimo congelamento, confezionati e successivamente conservati a –18 °C sino al momento della vendita. Modi, tempi di conservazione, istruzioni per lo scongelamento e il consumo devono essere specificati sulla confezione dell’alimento. Per garantire la salubrità (o integrità) del prodotto surgelato va rispettata la catena del freddo (vedi immagine sotto).

 


Sterilizzazione

La sterilizzazione è un trattamento che distrugge tutti i microrganismi comprese le spore, sottoponendo l'alimento a temperature superiori a 100 °C. In tal modo la conservazione dell'alimento può essere protratta per alcuni mesi a temperatura ambiente e in confezione sigillata (in realtà la sterilità completa non è mai raggiunta, per cui sarebbe più corretto parlare di sterilità commerciale). Esistono procedure diverse di sterilizzazione che possono essere così schematizzate:

Tipo di sterilizzazione Temperatura Durata di trattamento Usato per
Sterilizzazione classica 100 °C – 120 °C almeno 20 minuti alimenti già confezionati sia liquidi sia solidi, in autoclave (ortaggi, frutta, legumi, carne, pesce)
U.H.T. (Ultra High Temperature) 140 °C – 150 °C pochi secondi alimenti poi confezionati in vetro, plastica e tetra-pak.
Il tipo di sterilizzazione U.H.T- è largamente usato per il latte a lunga conservazione (da tre a sei mesi).


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