Trattare un alimento con le basse temperature significa bloccare l’attività degli enzimi e lo sviluppo dei microrganismi, che possono riprendere attività quando l’alimento torna a temperatura ambiente.
L’uso delle basse temperature comprende: refrigerazione, congelazione e surgelazione.
Refrigerazione
Un alimento si dice refrigerato se la temperatura alla quale viene portato permette all’acqua in esso contenuta di rimanere allo stato liquido. I tempi di conservazione sono brevi e le temperature impiegate dipendono dal tipo di alimento, con valori che variano da –3 °C a +8 °C.
Durante la refrigerazione è molto importante mantenere un’adeguata ventilazione e un corretto grado di umidità relativa (UR 80-90%), per evitare lo sviluppo di muffe favorito da valori troppo alti di UR o la disidratazione favorita da valori troppo bassi. I frigoriferi attuali dotati di ventilazione forzata garantiscono la distribuzione uniforme del freddo, il controllo del grado di umidità ed evitano la formazione di brina.
La refrigerazione, abbinata a modifiche dell’atmosfera che circonda l’alimento (atmosfera controllata o modificata), prolunga la conservazione degli alimenti preservando meglio le caratteristiche organolettiche.
Congelazione
E’ una tecnica di conservazione che consiste nel portare l’alimento a temperature molto basse (-40 °C o inferiori), tali da solidificare il prodotto e da cristallizzare l’acqua che contiene.
Il congelamento deve avvenire in tempi molto rapidi (congelamento rapido) affinché si formino cristalli di ghiaccio piccolissimi che non danneggiano l’alimento. In questo modo quando l’alimento verrà scongelato conserverà la propria struttura e i propri liquidi intercellulari. Questo è il caso della conservazione industriale. Diversamente, se il congelamento avviene in tempi lunghi e a temperature che non superano i –20 °C (congelamento lento), si ha la formazione di cristalli di ghiaccio di grandi dimensioni che danneggiano la struttura dell’alimento. Allo scongelamento l’alimento si presenta stopposo e può avere sapore sgradevole. Questo è il caso della conservazione casalinga.
Surgelazione
Il processo di surgelazione è regolato dalla normativa CEE recepita in Italia dal DL 110/92.
Gli alimenti surgelati sono sottoposti a un rapidissimo congelamento, confezionati e successivamente conservati a –18 °C sino al momento della vendita. Modi, tempi di conservazione, istruzioni per lo scongelamento e il consumo devono essere specificati sulla confezione dell’alimento. Per garantire la salubrità (o integrità) del prodotto surgelato va rispettata la catena del freddo (vedi immagine sotto).
La catena del freddo, un sistema che sperpera energia per trasportare prodotti quando invece basterebbe applicare più chilometro zero per avere cibi freschi e lavoro locale
RispondiEliminahttp://nuove-energie-rinnovabili.blogspot.it/2014/06/la-catena-del-freddo.html?q=catena+del+freddo
Grazie per questa interessante precisazione.
RispondiElimina