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Apnea notturna e incidenti stradali

Un disturbo molto diffuso consiste nel dormire russando e poi trattenere il fiato . Una serie di apnee più o meno lunghe che certamente incidono sulla qualità del sonno. Ora si è capito che è una sindrome vera e propria in molti casi e bisogna farci attenzione perché le conseguenze possono anche essere gravi. Si chiama sindrome da apnee ostruttive nel sonno , o semplicemente apnea notturna . Un sonno interrotto, un continuo emergere e sprofondare, un’altalena che porta ad un risveglio pesante. Quello che resta è una giornata piena di momenti di sonnolenza e una faticata che si replica giorno per giorno. Si tratta di una patologia sommersa perché prima o poi ci si fa l’abitudine, ma nei casi più gravi le conseguenze possono essere spiacevoli. Si parla di infarti , ictus ma anche incidenti automobilistici per colpi di sonno e incidenti sul lavoro. Secondo i dati della polizia inglese il 20% degli incidenti stradali sono provocati da eccessiva sonnolenza diurna . Per quelli mortali...

Celle solari che si possono dipingere sulla plastica!

Potete immaginare delle celle solari che stanno dentro un barattolo invece di stare un ingombrante pannello solare e che si possono dipingere su una superficie di plastica? Lo so, lo potete immaginare benissimo, tanto voi che seguite costantemente i progressi della tecnologia ormai siete abituati a tutto e avrete già capito che qualcuno sta sviluppando proprio questo tipo di tecnologia. Vi racconto come stanno andando le cose. Alcuni ricercatori della University of Southern California stanno sviluppando un nuovo tipo di cella solare basata su nanocristalli talmente piccoli che 250 miliardi di essi potrebbero stare comodamente in un’area equivalente a quella della punta di uno spillo. Ma è proprio grazie alla piccola dimensione di questi nanocristalli che è possibile ricavarne un inchiostro da stendere o stampare su superfici lisce. Questa scoperta è importante perché potrebbe aprire la strada a celle solari che possono essere stampate su plastica anziché su vetro e che han...

Esplorazione del Sistema Solare

Il Sistema Solare si può esplorare anche dal balcone di casa, basta avere un piccolo telescopio e una fotocamera digitale per le “ foto ricordo ”. Ovviamente non sarà possibile compiere una esplorazione completa, ma un bel giretto lo si potrà fare lo stesso. A Pedara (CT) la sera del 30 aprile 2012 c’era un bel cielo con un buon seeing e ho portato fuori in balcone il telescopio per fare qualche “ foto ricordo ”. Ecco cosa sono riuscito a riprendere in questo mio piccolo viaggio. LUNA Cratere Platone (da confrontare con la foto fatta l’1 aprile 2012 ). Si tratta di un bellissimo cratere con un’età di 3,84 miliardi di anni. Dopo l’impatto del corpo che l’ha formato si è riempito di lava e per questo motivo il fondo è così piatto. Ha un diametro di 109 chilometri.   Cratere Archimedes (in basso a destra). Altro stupendo cratere da impatto con un diametro di circa 83 chilometri. Si nota il fondo piatto con lievi chiaroscuri.   Cratere Copernico . E’ u...

Miniere nello spazio

Qualche anno fa ci pensava la NASA su come sfruttare gli asteroidi . L’obiettivo era comprendere la loro origine per capire meglio anche l’origine del Sistema Solare e quindi del nostro pianeta . Poi è arrivata la crisi economica e una banda di miliardari, tra loro anche il regista del film Titanic , hanno un’idea ben diversa: gli asteroidi possono essere delle miniere . L’idea non è nuova ed è, se non sbaglio, presa in prestito dalla fantascienza. Questa idea potrà diventare realtà? Ancora non si sa, ma il futuro porta sempre novità impreviste. Come prima cosa, però, sarebbe interessante sapere cosa ci può essere di prezioso negli asteroidi . Oro, platino, palladio e forse molto altro, sono sicuramente presenti in alcuni asteroidi e questo potrebbe essere già un buon motivo per aprirci delle miniere . L’avventura che appare assurda viene presentata come possibile dai fondatori della prima compagnia mineraria spaziale della storia, la Planetary Resources , con sede a Seattle...

Marte al telescopio, 28 aprile 2012

Non è il migliore periodo per osservare o fotografare Marte . Il pianeta rosso non è alla minima distanza dalla Terra (che aveva raggiunto il 3 marzo 2012 con 100 milioni di chilometri) e quindi appare molto piccolo. Nonostante tutto ho provato a fare una ripresa di Marte per vedere cosa si riesce a vedere. L’attrezzatura utilizzata è sempre la stessa , con la fotocamera digitale Casio . Stavolta ho utilizzato un filtro polarizzatore Orion per diminuire la luminosità del pianeta. Con la fotocamera Casio Exilim EZ-X1050 , che è una fotocamera molto economica e nemmeno molto recente, non è possibile variare l’esposizione dei fotogrammi quando si fanno i filmati. A causa di questo, Marte veniva fortemente sovraesposto. Con il filtro polarizzatore finalmente Marte riesce a mostrare qualche dettaglio della sua superficie, con l’unico limite dovuto al seeing e alla bassa qualità della fotocamera e anche, non dimentichiamolo, al fatto che Marte in questo periodo ha un diametro di soli ...

Moss Table: con il biofotovoltaico genera elettricità con la fotosintesi

La lampada o il laptop non potrebbero essere alimentati dalle piante ? Perché no? Moss Table (letteralmente: tavolo di muschio ) è un interessante prototipo che utilizza la tecnologia del biofotovoltaico (Bio-Photo-Voltaic = BPV). Si tratta di una tecnologia potenzialmente molto interessante per il futuro. Qui l'elettricità è generata dagli elettroni catturati dalle fibre conduttive all'interno del Moss Table . La tecnologia crea energia sfruttando la fotosintesi delle piante. Il dispositivo è in grado di alimentare solo piccoli dispositivi elettronici come, ad esempio, un orologio digitale . Anche se il Moss Table è solo un "concept design", la tecnologia del biofotovoltaico potrà avere un futuro "luminoso" (è il caso di dirlo) se si riuscirà ad ottenere una maggiore efficienza. Attualmente il muschio è in grado di produrre una potenza di 50 milliwatt per metro quadro (mW/m 2 ). Il dispositivi BPV più efficienti (basati su piante sistemate su vas...

I diamanti

Se n’è parlato tanto e se ne parla ancora: oro e diamanti , mai sono stati così d’attualità. C’è chi li nasconde e chi li restituisce, qualcuno se ne tiene uno. Non è una grande novità che metalli e pietre preziose siano oggetto di attenzione da parte di chi vuole mettere al sicuro il proprio patrimonio, o magari fare un regalo importante, ma, bramosie e sentimenti a parte, che cosa sono per la scienza questi diamanti , come si ricavano e perché sono così preziosi? Diamanti : tra queste pietre rimbalza la luce del sole e la materia raggiunge l’assoluta purezza. Gemme così splendenti da avere illuminato la fantasia dei gioiellieri, l’avidità dei rapinatori, le storie dei letterari e i sogni di tante donne fatali nel cinema, nelle canzoni e nella realtà. Per la scienza e la tecnologia sono semplicemente delle schegge di carbonio puro . Eppure tale elemento (il carbonio ) è molto diffuso in natura, tanto abbondante che costituisce il 18% del peso del corpo umano ed è essenziale per...

Saturno al limite

Quando si è raggiunto il limite di un certo tipo di attrezzatura di ripresa fotografica? E’ difficile dirlo. Nei giorni scorsi avevo mostrato una foto di Saturno ottenuta con un telescopio discreto, ma con attrezzatura fotografica economica e non troppo recente (una fotocamera digitale compatta Casio Exilim EX-Z1050 pagata 108 euro nel 2008) e con un seeing non troppo buono. Questa foto di Saturno (quella a destra) è stata ottenuta con lo stesso telescopio e attrezzatura fotografica, ma stavolta il seeing era più che buono. Il risultato lo potete confrontare nelle foto sotto. Seeing mediocre (14 aprile 2012) Seeing buono (21 aprile 2012) Non so dire se siamo davvero “ arrivati ” con le possibilità della fotocamera Casio , ma facendo dei confronti con altre foto che si vedono in giro per la rete, mi sembra di capire che sarà difficile ottenere molti più dettagli con questa fotocamera. Per migliorare, mi sa che dovrò pensa...

Colla fatta in casa

La colla più comune e più semplice da fare è la “ colla della nonna ”. Si tratta di una ricetta semplicissima che si faceva quando non c’era a disposizione nessun negozio che vendeva le colle . Bisognava utilizzare le sostanze presenti in casa. L’ingrediente principale della colla fatta in casa , infatti, è la farina . Bisogna mettere due cucchiai di farina in un bicchiere e poi aggiungere acqua a temperatura ambiente, adesso mescoliamo. Nel frattempo facciamo bollire altra acqua. Versiamo un mezzo bicchiere di acqua bollente nell’impasto precedentemente preparato. A questo punto otterremo un impasto gelatinoso dovuto al fatto che l’amido della farina coagula a contatto con l’acqua calda. Abbiamo appena preparato la colla a caldo . Questo tipo di colla può essere utilizzata per molte cose. Una curiosità Gli ebrei durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale , quando non potevano uscire di casa perché erano ricercati e non avevano nulla da mangiare, toglievano la cart...

I coleotteri

Al mondo ci sono più specie di coleotteri che di ogni altro tipo di animali: se ne stimano oltre 400000 tipi differenti e se ne scoprono di nuovi ogni anno. I coleotteri vivono in habitat molto differenti e si presentano di dimensioni assai diverse. I più pesanti appartengono al genere africano del Goliathus , mentre i più grandi sono i centroamericani Hercules , che possono superare i 19 centimetri di lunghezza. I più piccoli sono gli scarabei piuma-alati, sembrano una macchiolina appena visibile ad occhio nudo: più appariscenti sono le colorate coccinelle . Al di là delle loro differenze in dimensioni, tutti i coleotteri hanno in comune le dure ali superiori, che formano una specie di corazza a protezione delle ali inferiori. Molti coleotteri sono vegetariani, ma altri sono cacciatori e carnivori: infine, alcuni passano la loro esistenza nei rifiuti e vivono nei resti in decomposizione di altri animali. Strano ma vero Alcune larve di coleottero si nutrono di legno e possono ...

L’agopuntura funziona?

L’agopuntura funziona davvero ? Il meccanismo alla base dell’agopuntura appare complicato ed è sempre molto difficile da comprendere. Ora però alcuni ricercatori dell’Università di Berlino hanno visto aree del cervello reagire agli stimoli dell’agopuntura . Lo studio aggiunge un tassello importante per capire come il sistema nervoso centrale reagisce agli stimoli sensoriali. Un mistero in meno sull’agopuntura, una delle pratiche mediche tradizionali alternative più diffuse. Agopuntura , una medicina con radici antiche 2500 anni in Cina e con vasta diffusione oggi anche nei paesi occidentali. Dall’autorevole rivista NewScientist arriva un’indicazione scientifica sugli effetti terapeutici di questi aghi che si appoggiano quì e là in punti cruciali del corpo. I punti sarebbero distribuiti secondo quelli che sono definiti i “ meridiani ” del corpo umano. Questi meridiani sarebbero 12 e sarebbero attraversati da “ flussi di energia ”. Mentre non sono ancora scientificamente chiare le m...