Il vento ha svolto per molto tempo un ruolo importante nella storia della civiltà umana. Il primo uso conosciuto del vento risale a 5000 anni fa, in Egitto, dove si usavano barche a vela per attraversare il Nilo da sponda a sponda o per navigarlo controcorrente. Il primo mulino a vento, formato da delle pale attaccate ad un asse per produrre un moto circolare, potrebbe essere stato costruito nel 2000 a.C. nell’antica Babilonia.
Ricostruzione di una barca a vela da trasporto dell’antico Egitto. |
Nel decimo secolo d.C si cominciano a vedere i primi mulini a vento dotati di notevoli dimensioni in una zona tra l’attuale Iran e l’Afganistan orientale. Venivano usati per la macinazione del grano.
Il mondo occidentale ha scoperto il mulino a vento molto più tardi: i primi riferimenti scritti riguardanti macchine funzionanti che sfruttavano il vento cominciano a partire dal XII secolo. Anche queste macchine venivano usate per la macinazione del grano. La stessa parola “mulino” deriva da mola, la ruota in pietra impiegata nelle macine. Sono passati ancora alcuni secoli prima che i mulini a vento fossero modificati per pompare acqua ed aiutare a liberare gran parte del territorio dell’Olanda dalle acque. In Olanda i mulini svolgevano quindi un doppio ruolo: da un lato inviavano le acque verso i canali di drenaggio, dall'altro venivano impiegati per macinare il grano, segare il legno o spremere l'olio.
Un classico mulino a vento olandese. |
La familiare fattoria con mulino a vento si sviluppa negli Stati Uniti a partire dalla seconda metà del 19° secolo. Nel 1889 esistevano già ben 77 fabbriche a mulino a vento negli Stati Uniti e fino alla fine del secolo il mulino a vento costituiva una delle maggiori esportazioni americane. Fino all’avvento del motore diesel, molte linee ferroviarie transcontinentali negli Stati Uniti dipendevano da grandi mulini a vento che erano necessari per pompare l’acqua per le locomotive a vapore. Nel 1888 Charles F. Brush aveva però già realizzato la prima turbina eolica in grado di produrre energia elettrica. Per la prima volta qualcuno ha l’idea di usare il vento per produrre energia elettrica: l’ambizione visionaria di Charles F. Brush avrà l’effetto di rivoluzionare lo sfruttamento della forza del vento.
Una tipica fattoria con mulini a vento. |
E’ per questo che negli anni tra i 1930 ed il 1940 vennero costruite migliaia di piccole turbine eoliche negli Stati Uniti per la produzione di energia elettrica per l’illuminazione delle fattorie (illuminazione costituita di solito da un massimo di due lampadine), per caricare batterie elettriche o per alimentare apparecchi radio. Queste turbine eoliche non erano collegate a nessuna rete elettrica e servivano piuttosto per ovviare alla mancanza della rete elettrica in zone lontane dalle grandi città.
Negli anni successivi al 1950 però la rete elettrica pubblica venne estesa anche in zone precedentemente inaccessibili e anche questo tipo di turbine eoliche rimase senza mercato per i venti anni successivi.
All’inizio degli anni ‘70 l’interesse per le turbine eoliche si risveglia. Si comincia a parlare di “fine del petrolio” e si fanno le prime previsioni sulle conseguenze dell’inquinamento atmosferico a causa della massiccia combustione di petrolio e derivati del petrolio. E’ l’inizio di una nuova rivoluzione nel campo dell’energia eolica.
In molti paesi del mondo vengono portati avanti dei programmi energetici che prevendono lo sfruttamento dell’energia eolica. Da questo momento in poi i tipi di turbina eolica che vengono sviluppati sono innumerevoli, alla ricerca di una sempre migliore efficienza nello sfruttamento dell’energia del vento. Per avere anche solo una parziale idea della varietà di forme e profili alari delle turbine eoliche potete leggere il mio articolo: tutti i tipi di turbine eoliche.
Una turbina eolica con un profilo alare studiato per avere la massima efficienza ed la minima produzione di rumore. |
Questo nuovo millennio sta vivendo un’epoca d’oro per quanto riguarda l’energia eolica. Anche in Italia possiamo già vedere da tempo numerosi “parchi eolici” dotati di turbine eoliche di grandi dimensioni. Inoltre c’è un notevole fermento riguardo alle turbine eoliche fai da te. Gli autocostruttori di sistemi per lo sfruttamento dell’energia eolica aumentano di giorno in giorno, come documentato spesso anche in questo blog (questa turbina eolica ad asse verticale ne è un buon esempio), e non solo per alimentare realmente qualche dispositivo casalingo, ma anche solo per conoscere, imparare, sperimentare, inventare nuove soluzioni.
Si spera che questo nuovo fermento non si arresti più e che porti una soluzione determinante al problema dell’energia e dell’inquinamento.
Buona energia eolica ;-)
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