venerdì 19 febbraio 2010

Turbina eolica fai da te a Empoli (FI)

 

Nella mia “crociata” a favore dell’uso delle energie alternative e del risparmio energetico, mi sono spesso imbattuto in numerose realizzazioni di turbine eoliche autocostruite davvero interessanti. Siccome è da un po’ di tempo che non vi mostro una turbina eolica fai da te, per farmi perdonare vi segnalo questa, realizzata da Matteo Terenziani, Empoli (FI). Si tratta di una turbina ad asse verticale con alternatore autocostruito ed è in grado di fornire una potenza massima di 1,5 Kw. Direi che questa turbina è ben realizzata anche dal punto di vista estetico.

Ci vediamo alla prossima costruzione fai da te che riesco a scovare in giro per la rete. Buona visione.

giovedì 18 febbraio 2010

Le caratteristiche degli organismi viventi

 

L’autonomia è un’importante caratteristica della vita. Ma ne esistono molte altre, tra cui le seguenti.

Riproduzione. Un organismo vivente dovrebbe essere in grado di riprodursi. Tuttavia alcune entità non viventi, come i cristalli e gli incendi dei boschi, possono propagarsi, mentre i virus, che molti classificherebbero tra i viventi, sono incapaci di moltiplicarsi autonomamente. I muli sono senza dubbio vivi, eppure sono sterili. Una progenie di successo è ben più che un mero facsimile dell’originale; comprende anche una copia dell’apparato di duplicazione. Per poter propagare i propri geni oltre la generazione successiva, gli organismi devono replicare non solo i geni stessi, ma anche gli strumenti necessari per la loro replicazione.

Metabolismo. Per essere considerato propriamente vivo, un organismo deve fare qualcosa. Ciascun organismo processa vari composti chimici attraverso complicate sequenze di reazioni, e come risultato ricava l’energia di cui ha bisogno per svolgere le sue attività, quali il movimento e la riproduzione. Questa serie di processi chimici e di liberazione di energia prende il nome di metabolismo. Tuttavia, metabolismo non può essere considerato sinonimo di vita. Alcuni microorganismi possono entrare in uno stato di completa dormienza e restarvi per lunghi periodi di tempo, durante i quali le funzioni vitali sono sospese. Siamo però riluttanti a dichiararli morti, dal momento che è possibile riportarli alla vita attiva.

Nutrizione. E’ strettamente legata al metabolismo. Se tenete un organismo rinchiuso in una scatola abbastanza a lungo, a tempo debito cesserà le sue funzioni vitali e morirà. Perché ci sia la vita e imprescindibile un continuo scambio di materia e di energia. Per esempio, gli animali mangiano e le piante svolgono la fotosintesi. Ma un flusso di materia e di energia, di per sé, non è sufficiente a definire la reale essenza della vita. La Grande Macchia Rossa di Giove è un vortice di fluido alimentato da un flusso di materia ed energia, ma nessuno sostiene che sia vivo. Inoltre ciò di cui ha bisogno la vita non è l’energia in quanto tale, ma una sorta di forma utile, o libera, di energia. Su questo torneremo in seguito.

Complessità. Ogni forma di vita conosciuta è incredibilmente complessa. Anche gli organismi unicellulari come i batteri sono veri e propri alveari brulicanti di attività, costituiti da milioni di componenti. In parte è tale complessità ad assicurare l’imprevedibilità degli organismi. Tuttavia, anche un uragano o una galassia sono alquanto complessi, e gli uragani sono notoriamente imprevedibili. Molti sistemi fisici non viventi si comportano nel modo che gli scienziati chiamano caotico, cioè troppo complicato da prevedere e talvolta persino casuale.

Organizzazione. Forse l’aspetto veramente significativo non è la complessità di per sé, ma la complessità organizzata. I componenti di un organismo devono cooperare l’uno con l’altro perché l’organismo funzioni come un’unità coerente. Per esempio, una rete di arterie e di vene serve a poco senza un cuore che pompi il sangue al loro interno. Un paio di gambe è di scarso aiuto alla locomozione se ciascuna si muove per conto proprio, senza tenere conto dell’altra. Anche all’interno di una singola cellula il grado di coordinamento è sbalorditivo. Le molecole non si muovono all’impazzata, senza criterio, ma mostrano tutti i tratti distintivi della catena di montaggio di una fabbrica, con un alto grado di specializzazione, una divisione del lavoro e una struttura di direzione e di controllo.

Crescita ed evoluzione. I singoli organismi crescono e gli ecosistemi tendono a diffondersi (se trovano le condizioni adatte). Ma anche molte strutture non viventi si accrescono (i cristalli, la ruggine, le nuvole). Una proprietà più sottile, ma nel contempo più significativa, degli organismi, presi nel loro insieme, è l’evoluzione. La straordinaria storia della vita sulla Terra è la storia di un graduale adattamento evolutivo che risulta dalla varietà e dalla novità. La chiave di tutto sta nella variazione: il motore dell’evoluzione darwiniana è il meccanismo di replicazione e variazione. Potremmo provare a guardare il problema dal punto di vista opposto e dire: se si evolve nel modo descritto da Darwin, allora è vivo.

Contenuto di informazione. Negli ultimi anni gli scienziati hanno evidenziato l’analogia tra gli esseri viventi e i computer. L’informazione cruciale per replicare un organismo è trasmessa dai genitori ai figli con i geni. Ma, ancora una volta, l’informazione in quanto tale non basta. C’è una miriade di informazioni nella disposizione del tappeto di foglie del sottobosco, ma ciò non ha alcun significato. Per essere adatta alla descrizione di un essere vivente, l’informazione deve essere significativa per il sistema che la riceve: deve essere collocata in un “contesto”. In altri termini, l’informazione deve essere specificata. Ma da dove viene tale contesto, e come nasce spontaneamente in natura una specificazione dotata di significato?

Interazione hardware/software. Ogni forma di vita presente sulla Terra scaturisce dall’accordo a cui sono pervenute due classi di molecole molto diverse: gli acidi nucleici e le proteine. Questi due gruppi si completano reciprocamente  in termini di proprietà chimiche, ma la relazione si spinge molto più a fondo, fino al cuore stesso di quel che si intende per vita. Gli acidi nucleici sono i depositari del “software” della vita, mentre le proteine, i veri esecutori delle attività vitali, rappresentano l’”hardware”. I due regni chimici possono interagire tra loro grazie ad un canale di comunicazione altamente specifico e raffinato che li collega, mediato da un codice: il cosiddetto codice genetico. Il codice e il canale di comunicazione, entrambi prodotti avanzati dell’evoluzione, hanno l’effetto di legare l’hardware e il software della vita in una maniera sconcertante e quasi paradossale.

Identità e mutazione. Un ulteriore paradosso della vita riguarda la strana congiunzione di identità e mutazione. Questo antico enigma è indicato a volte dai filosofi come il problema dell’essere contrapposto al divenire. Il compito dei geni è di replicare e conservare il messaggio genetico, ma senza la variazione è impossibile l’adattamento e i geni sono destinati ad essere soppiantati: adattarsi o morire è l’imperativo darwiniano. Ma come possono coesistere conservazione e mutazione in uno stesso sistema? E’ una contraddizione insita nel cuore della biologia. La vita prospera sulla Terra grazie alla tensione creativa tra queste due esigenze contrastanti, ma non capiamo ancora a fondo come venga condotta tale partita.

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Bibliografia: “Da dove viene la vita”; Paul Davies, Arnoldo Mondadori Editore, 2000.

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La bottiglia di Klein

 

La bottiglia di Klein è una superficie sulla quale ci si può muovere da fuori a dentro senza incontrare alcun confine. Questo dimostra che i concetti di “dentro” e “fuori” non sono affatto universali.

In questo filmato la bottiglia di Klein è stata costruita mediante l’incollaggio di un rettangolo lungo i bordi. In seguito la bottiglia è stata tagliata di nuovo fino ad ottenere un nastro di Moebius.

Questo video è stato realizzato per un seminario di topologia per l’Università Leibniz di Hannover.

mercoledì 17 febbraio 2010

Colonna sonora del film Avatar – I see you (Leona Lewis)

 

Chi non ha sognato vedendo il film Avatar (possibilmente in 3D)? E come tutti i grandi di film di fantascienza non può non essere accompagnato da una colonna sonora di tutto rispetto. In questo filmato, che mostra alcuni fotogrammi tratti dal film, possiamo sentire il brano dal titolo “I see you”, cantato da Leona Lewis.

Un brano davvero molto bello e suggestivo.

Buona visione e buon ascolto.

Idrogeno e celle a combustibile

 

“L’acqua sarà un giorno un combustibile. L’idrogeno e l’ossigeno di cui è costituita utilizzati isolatamente offriranno una sorgente di calore e di luce inesauribile.”

Giulio Verne – 1974, “L’isola misteriosa”.

Oggi questa frase di Giulio Verne non è più fantascienza, infatti l’idrogeno e le celle a combustibile sono una prospettiva per una rivoluzione energetica del futuro. In questo filmato possiamo vedere come può essere ricavato l’idrogeno dall’acqua facendo uso di energie rinnovabili (solare, eolico) e come in seguito possa essere utilizzato per produrre energia attraverso le celle a combustibile. Le celle a combustibile sono dei dispositivi elettrochimici che convertono direttamente l’energia di un combustibile in elettricità e calore, senza passare attraverso il processo di combustione. Esse funzionano in modo analogo ad una batteria.

Nel filmato potrete vedere maggiori dettagli sul funzionamento delle celle a combustibile.

Buona visione.

martedì 16 febbraio 2010

Eruzione dell’Etna del 1950-51. Un eccezionale documento filmato

 

L’eruzione dell’Etna del 1950-51 fu certamente una delle eruzioni etnee più lunghe del secolo scorso. Vi fu una prolungata attività effusiva che interessò la Valle del Bove. Le colate minacciarono a lungo i comuni di Milo, Fornazzo e Zafferana. Alcune case di Fornazzo furono distrutte dalla lava.

Le immagini filmate di questa antica eruzione sono molto rare, quindi è con grande piacere che ho trovato questo filmato su YouTube e adesso ve lo posso mostrare. Possiamo vedere alcune immagini drammatiche dell’eruzione in cui le colate laviche distruggono case e terreni nei pressi di Fornazzo.

Buona visione.

Cellule staminali. Cosa sono e a che cosa servono.

 

Cosa sono le cellule staminali? Quasi tutte le cellule del corpo sono differenziate, ciò significa che hanno acquisito specifiche capacità e caratteristiche e inoltre hanno perso la capacità di generare altri tipi di cellule. Ad esempio gli epiteli, i tessuti muscolari, i tessuti connettivi e così via, sono formati da cellule differenziate.

Esistono però anche cellule non specializzate che mantengono la capacità di generare altri tipi di cellule; queste cellule sono conosciute come cellule staminali. Possiedono due caratteristiche molto importanti:

a) sono capaci di fare copie di loro stesse all’infinito in un continuo processo di autorinnovamento (self-renewal);

b) sono in grado di differenziarsi in altri tipi di cellule dando origine a nuove cellule specializzate.

In questo esauriente filmato possiamo vedere un’ottima spiegazione riguardo le cellule staminali e sulla loro grande importanza nella medicina moderna.

lunedì 15 febbraio 2010

Case editrici che pubblicano esordienti, nuove strategie da cui guardarsi

 

Tutti coloro che hanno cercato di pubblicare un libro di solito hanno avuto almeno una volta un impatto “duro” con le case editrici che pubblicano con “contributo da parte dell’autore”. Si tratta di contributi che si aggirano intorno a qualche migliaio di euro per poter stampare qualche centinaio di copie del libro.

Tutti hanno capito benissimo che si tratta di vere e proprie speculazioni ai danni degli scrittori esordienti. Una casa editrice che si fa pagare dall’autore per stampare e diffondere un libro è una casa editrice che non è in grado di capire le potenzialità dello scrittore e non è nemmeno in grado di vendere il libro.

Di solito poi queste case editrici rispondono agli autori con lettere piene di lodi sperticate nei confronti del testo che gli è stato mandato in valutazione. Come dire: “è tutto un capolavoro, basta che mi dai i soldi per pubblicarlo!”. Questo ovviamente è poco etico.

Ultimamente, visto che gli scrittori esordienti, attraverso le informazioni che riescono a reperire su Internet, sono diventati più smaliziati, sono comparse nuove piccole case editrici che usano una “tattica” più raffinata.

Vi spiego in cosa consiste questa tattica. Innanzitutto mettono bene in evidenza che “loronon pretendono alcun contributo da parte dall’autore. Perfetto, allora cosa c’è di meglio che provare a mandare il proprio sofferto manoscritto a una casa editrice del genere? C’è solo una piccolissima cosa da fare… se si vuole che il proprio libro sia valutato in breve tempo (di solito meno di un mese) e che venga stilata una esauriente scheda di valutazione del libro in cui vengono messe in evidenza pecche e difetti (insomma, per essere sicuri che se lo sono letto veramente…), occorre comprare alcuni libri scelti dalla loro produzione.

E’ vero che in questo modo si evita, eventualmente, di incappare in una spesa di svariate migliaia di euro per pubblicare un libro (che non si sa nemmeno se sia davvero bello), ma mi sembra che il problema di fondo non si risolva.

Il libro viene venduto perché piace ai lettori, oppure viene venduto solo perché la casa editrice costringe gli aspiranti scrittori a comprarseli per vedere a loro volta manoscritti valutati?

In questo modo queste case editrici hanno creato una perfetta editoria “autoreferenziale”. Gli scrittori pagano per avere i loro lavori valutati, se questi vengono pubblicati, vengono facilmente venduti ad altri scrittori esordienti che vogliono essere valutati. Geniale! La pubblicità è efficace, perché basata sul fatto che la casa editrice non chiede contributo! Ma in realtà il contributo lo chiede, solo che lo chiede in un altro modo…

A questo punto mi potrebbe persino venire un sospetto: io editore (che casualmente faccio anche lo scrittore) attiro molti esordienti con lo specchietto per le allodole del “non contributo” e per valutare i loro libri gli vendo quelli che ho scritto io (o anche quelli dei miei amici). I “polli” restano “quasi” soddisfatti perché per la prima volta trovano una casa editrice che i loro lavori se li legge veramente, pur criticandoli in maniera distruttiva (e non li pubblica ovviamente). Ma io nel frattempo gli ho venduto i miei libri!

Non ci crederete, ma case editrici del genere ne ho trovate davvero! Basta guardare i nomi degli autori dei libri che vendono, che coincidono (casualmente) con il nome dello stesso editore! Fateci caso a questo dettaglio. Non faccio nomi, per carità, ma se cercate bene, lo noterete anche voi.

Una cosa è sicura, non manderò mai un mio manoscritto ad una siffatta casa editrice e invito anche voi a fare lo stesso. Occhio! Non alimentiamo la putrescente editoria “autoreferenziale”. Meglio non essere pubblicati mai!

p.s. ricordati di lasciare un commento a questo articolo.

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L’energia del futuro

 

Quali saranno le fonti energetiche del futuro? E’ possibile creare un elenco di queste fonti? Alcune fonti di energia appartengono già al presente, come quella nucleare, solare, eolica. Sono fonti che ancora stentano a sostituire il petrolio e il carbone, ma questo avviene forse solo per cattiva volontà più che per limiti tecnologici o per scarsa efficienza.

Quindi l’energia solare e quella eolica, ad esempio, non sono più “fantascienza”, ma fanno parte della nostra quotidianità e ne faranno ancora più parte nei prossimi decenni. Ma allora quali saranno le “vereenergie del futuro? Insomma, cosa bolle nella pentola degli studi scientifici?

1) La prima energia del futuro, secondo me, sarà la fusione nucleare. Lo dico perché la fusione nucleare non è altro che la stessa energia che fa brillare le stelle. Per l’efficienza e per l’abbondanza di energia che è in grado di produrre, la fusione nucleare potrebbe costituire la soluzione quasi “definitiva” per i nostri problemi energetici. Il problema è che ottenerla è davvero difficile, molto difficile, tanto che per un suo reale sfruttamento se ne parla “forse” tra diversi decenni. La fusione nucleare, quando sarà possibile sfruttarla, cambierà il mondo e la società umana in maniera profonda, perché l’energia a quel punto non sarà più un problema.

2) I biocombustibili. Quello dei biocombustibili è un altro campo molto promettente. Questi combustibili sarebbero ottenuti tramite il “lavoro” svolto da alcuni microorganismi geneticamente modificati in grado di “digerire” alcune sostanze facilmente reperibili trasformandole in composti chimici più complessi che verrebbero utilizzati come carburanti. Per fare un esempio l’Escherichia Coli (un batterio normalmente presente all’interno dell’intestino), se opportunamente modificato dal punto di vista genetico, diventa capace di digerire la cellulosa trasformandola in una miscela di molecole complesse in grado di fornire molta energia nella combustione. Per dirla in maniera semplice, questi batteri fanno fermentare legno e paglia e il prodotto della fermentazione è un ottimo carburante! Davvero molto interessante.

3) Idrogeno dalle biomasse. L’idrogeno è un gas che in atmosfera brucia dando come unico prodotto di combustione l’acqua, si tratta quindi di un gas che non inquina. Inoltre, poiché potenzialmente disponibile in grande quantità (si tratta dell’elemento chimico più abbondante nell’Universo), sarebbe una fonte energetica virtualmente inesauribile. Il sistema oggetto di studio per lo sfruttamento dell’idrogeno è la cosiddetta “cella a combustibile”. Una cella a combustibile è un dispositivo elettrochimico che converte direttamente l’energia di un combustibile in elettricità e calore senza passare attraverso cicli termici e quindi senza risentire delle limitazioni imposte a questi ultimi dalla termodinamica. In sostanza funziona in modo analogo ad una batteria, in quanto produce energia elettrica attraverso un processo elettrochimico; a differenza di quest’ultima, tuttavia, consuma sostanze provenienti dall’esterno ed è quindi in grado di funzionare senza interruzioni, finché al sistema viene fornito combustibile. Il problema maggiore da risolvere per quanto riguarda l’idrogeno è che, nonostante sia un elemento chimico abbondante nell’Universo, è assai raro sul nostro pianeta, almeno allo stato gassoso, anche se è presente in abbondanza legato all’ossigeno dell’acqua. Pertanto occorre ottenerlo da altre sostanze, cosa che non è sempre facile o economica. Di solito è possibile ottenerlo dall’acqua, dagli idrocarburi, da alcune sostanze minerali, dagli organismi animali e vegetali.

4) Il mare. Il mare è una immensa fonte di energia, il problema è come riuscire a sfruttare tanta furia energetica. Nel passato sono stati fatti svariati tentativi di sfruttare l’energia delle onde e delle maree, ma con scarso successo a causa della scarsa efficienza. L’investimento era superiore all’energia che si poteva effettivamente ottenere. Adesso però si stanno cercando nuove soluzioni, più economiche ed efficienti. La più promettente sembra il progetto Pelamis (dal latino: serpente di mare). Si tratta di un sistema basato su una struttura semisommersa di galleggianti che, grazie al movimento dettato dalle onde agisce su dei pistoni idraulici accoppiati a dei generatori in grado di trasformare l'energia meccanica in energia elettrica.

Le nuove fonti energetiche sono necessarie

Quali che siano i metodi usati in futuro per produrre energia, una rivoluzione ormai è assolutamente necessaria. Il rapido aumento dell’inquinamento e delle necessità energetiche rende automaticamente le vecchie fonti obsolete. Si tratterà di una rivoluzione lenta e graduale, o sarà improvvisa? Questo è difficile da prevedere, ma noi siamo qui ad assistere ;-)

p.s. non ti dimenticare di lasciare un commento a questo articolo. Grazie ;-)

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domenica 14 febbraio 2010

Silvio Berlusconi ha detto che gli immigrati non sono i benvenuti in Italia, ma le belle ragazze possono restare!

Un'altra affermazione di bubbio gusto del nostro amatissimo Premier! Non potevo crederci, ma l'ha detta veramente! Ha parlato con il Primo Ministro dell'Albania, Sali Berisha e poi Berlusconi si è concesso ai giornalisti elargendo una delle sue "perle" di saggezza politica.

La notizia è stata persino riportata nei magazine stranieri, come potete leggere qui.

E' proprio il caso di dirlo: che figura di m... internazionale!

Alla prossima... ;-)



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sabato 13 febbraio 2010

Il Telescopio Spaziale Hubble osserva una doppia aurora su Saturno

 

Nei mesi di gennaio e marzo 2009 il Telescopio Spaziale Hubble ebbe la rara opportunità di osservare Saturno mentre i suoi anelli apparivano esattamente di profilo. Il risultato è un unico filmato in cui è possibile vedere entrambi i poli del pianeta, anch’essi di profilo. Saturno si trova in questa posizione solo una volta ogni 15 anni e questa configurazione favorevole ha permesso di sostenere uno studio sulle aurore boreali e australi.

Lo spettacolo dell’evoluzione delle aurore polari di Saturno lo possiamo osservare in questo notevole filmato.

Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...