La Teoria delle Stringhe è una teoria fisica tra le più controverse degli ultimi decenni. Secondo molti è lo sbocco naturale che porterà ad una Teoria del Tutto, secondo altri è solo un esercizio matematico che non ha alcun corrispettivo nella realtà. Personalmente mi sono sempre schierato insieme alla seconda delle “fazioni” citate prima. In un post di qualche tempo fa avevo persino paragonato la Teoria delle Stringhe alla medievale teoria delle Sfere Celesti. Non so se un giorno suonerà come “le ultime parole famose”, ma sono disposto a correre il rischio .
In effetti la difficoltà maggiore della Teoria delle Stringhe (in realtà bisognerebbe chiamarle Teorie delle Stringhe al plurale, perché di tali teorie ce ne sono almeno 5 varianti) è che è difficile da verificare sperimentalmente. Essa prevede infatti che lo spazio-tempo abbia più delle quattro dimensioni della Teoria della Relatività (tre dimensioni spaziali e una dimensione temporale). A seconda della variante di Teoria delle Stringhe, in alcuni casi le dimensioni potrebbero arrivare a 26, nel migliore dei casi a 10. Un universo multidimensionale in cui però solo le “normali” 4 dimensioni avrebbero una grande estensione, le rimanenti dimensioni sarebbero “arrotolate” in strutture geometriche di dimensioni microscopiche (di circa 10-35 metri) detti “varietà di Calabi Yau”. Il problema è che per potere di fatto “vedere” queste dimensioni occorrerebbero energie che non sono a nostra disposizione con le attuali tecnologie.
Inoltre questi spazi multidimensionali porterebbero come conseguenza che con basse energie si dovrebbero formare dei “mini buchi neri”. Finora, con l’acceleratore LHC, questi mini buchi neri non sono stati osservati, nonostante le altissime energie raggiunte. Questo risultato indebolisce l’ipotesi delle Stringhe. Non siamo più tanto sicuri di essere sulla strada giusta…
Come se non bastasse, recentemente, si è avuto un altro risultato osservativo che getta “cattiva luce” sulle Teorie delle Stringhe (sempre al plurale, ovviamente). Una osservazione effettuata dalla sonda spaziale Integral ha mostrato che la granularità dello spazio-tempo è di 10-48 metri, contro i 10-35 metri richiesti dalle Teorie delle Stringhe, come riportato in questo articolo. Lo spazio-tempo è come se fosse formato da una “schiuma” molto più sottile di come si era sempre pensato: quindi è molto più “liscio” di come si credeva che fosse.
Nonostante tutto le Teorie delle Stringhe mantengono il loro fascino, nonostante le osservazioni più recenti tendano ad indebolirne la correttezza. La storia di queste straordinarie ipotesi sulla struttura del nostro Universo ci vengono raccontate in questa corposa intervista (1 ora e 10 minuti) da Edward Witten, il fondatore della M-Teoria, quella che unificherebbe le 5 principali Teorie delle Stringhe.
Buona visione e buon ascolto.