sabato 31 gennaio 2015

L’equilibrio in Fisica (equilibrio del corpo rigido esteso): un semplice esperimento.

I corpi rigidi estesi si comportano come se la forza peso che agisce su di essi fosse applicata in un punto particolare detto centro di gravità o baricentro. Si può verificare facilmente che un corpo appoggiato resta in equilibrio e non si rovescia  fin tanto che le retta tracciata perpendicolarmente dal centro di gravità verso il suolo cade all’interno della base di appoggio.

Esistono tre tipi di equilibrio: stabile, instabile e indifferente.

Un corpo si dice in equilibrio stabile se, sottoposto ad uno spostamento, ritorna nella sua posizione iniziale. Il baricentro G si posiziona lungo la verticale che parte dal punto di sospensione P e al di sotto di quest’ultimo.

Si dice in equilibrio instabile se, sottoposto ad uno spostamento, non torna nella sua posizione iniziale. Il baricentro G si trova lungo la verticale che passa da P, ma al di sopra del punto di sospensione.

Si dice in equilibrio indifferente se, sottoposto ad uno spostamento, rimane in equilibrio nella nuova posizione. In questo caso il baricentro G coincide con il punto P di sospensione.

Nel seguente filmato possiamo vedere un semplice esperimento sull’equilibrio realizzabile con materiali che tutti possono avere in casa. Bastano due forchette, qualche stuzzicadenti e una bottiglia di plastica.

Buona visione del filmato.


Un’altra Terra e un altro Sole. Il sistema di Kepler-444.

Un sistema planetario antichissimo: Kepler-444. Questa stella e i suoi 5 pianeti conosciuti si sono formati 11,2 miliardi di anni fa, quando l’Universo era ancora giovane (età dell’Universo: 13,8 miliardi di anni). Le dimensioni di questi 5 pianeti sono comprese tra quelle di Mercurio e quelle di Venere, si tratta quindi di pianeti rocciosi di dimensioni paragonabili a quelle della Terra. E’ una scoperta importante perché ci fa capire che i pianeti rocciosi simili alla Terra si sono cominciati a formare sin dalle fasi primordiali della vita dell’Universo. Da ciò si affaccia un’ipotesi affascinante e cioè che la vita possa essersi sviluppata molto presto nell’Universo e nella nostra Galassia.

Kepler-444

(Una raffigurazione pittorica del sistema planetario Kepler-444).

Nel seguente filmato possiamo ascoltare l’intervista a Alessandro Sozzetti dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino, fra i firmatari dell’articolo su Kepler-444, che attualmente di trova in Cile per attività di ricerca.

Buona visione e buon ascolto.


lunedì 26 gennaio 2015

La Teoria del Tutto, il trailer ufficiale in italiano

La Teoria del Tutto è un film dedicato alla vita del famoso fisico teorico Stephen Hawking. Questo scienziato ormai è diventato talmente famoso da contendersi con Albert Einstein il primato del fisico più conosciuto al mondo. La storia della sua vita è un vero esempio di coraggio e di ottimismo. Spero che tutti noi possiamo assimilare questo modo di concepire la vita. Un film del genere non può essere ignorato, soprattutto perché è piaciuto persino allo stesso Stephen Hawking.

Buona visione del trailer ufficiale in italiano della Teoria del Tutto.


domenica 25 gennaio 2015

Una semplice spiegazione del momento angolare (video)

Se sei arrivato a questo post è perché stai cercando una spiegazione semplice del momento angolare. Il momento angolare è una grandezza fisica (quindi una quantità misurabile) che riguarda tutti gli oggetti che presentano un movimento rotatorio. La Terra stessa che ruota attorno al proprio asse, possiede un momento angolare, ma anche la Luna che gira attorno alla Terra o la Terra che gira attorno al Sole e persino il Sole che gira attorno al centro della Via Lattea sono oggetti che possiedono un momento angolare.

In questo breve filmato (poco più di tre minuti) possiamo vedere una semplice spiegazione del momento angolare. Anche se il video è in inglese, si riesce a capire molto bene l’argomento, grazie ai disegni ed ai semplici esempi che vengono mostrati.

Buona visione a tutti.


Dibattito UFO (video)

Condivido questo interessante dibattito televisivo dedicato agli UFO nella trasmissione "Nessun dorma" del 5/12/2014 (Espansione TV, Como). Tra i partecipanti Maurizio Verga del Centro Italiano Studi Ufologici, Anna Wolter dell’osservatorio astronomico di Brera, l’astrofisico Corrado Lamberti, l’ufologa Candida Mammoliti del Centro Ufologico della Svizzera Italiana (CUSI), il pilota civile di aerei Marco Guareschi.

Una bella discussione ad ampio raggio sull’ufologia con ospiti che riescono a spiegare bene i loro punti di vista. Da non perdere.

Buona visione a tutti.


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sabato 24 gennaio 2015

Civetta, uomo che corre e vortice, tre sorprendenti oggetti celesti

Nel cielo invernale è possibile fotografare molti oggetti celesti davvero sorprendenti. Partiamo da una nebulosa a riflessione e ad emissione nella ricca costellazione di Orione. Si tratta di NGC 1977, chiamata “The Running Man” (l’uomo che corre). Il suo nome è dovuto ai contorni di una nebulosa oscura al suo interno che ricordano una forma umana nell’atto di correre. Ecco la foto che ho fatto la sera del 21 gennaio 2015.

ngc1977maximgrezzo Scaled_elab_small

SCHEDA TECNICA

Telescopi o obiettivi di acquisizione:Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: Stark Labs PHD GUIDING 1.14.2, Maxim DLphotoshopO'Telescope BackyardEOS

Risoluzione: 4490x2991

Date: 21 gennaio 2015

Pose: 39x240" ISO800 21C

Integrazione: 2.6 ore

Dark: ~11

Flat: ~15

Dark dei flat: ~15

Bias: ~21

Giorno lunare medio: 0.50 giorni

Fase lunare media: 0.28%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 7.00

Centro AR: 83,845 gradi

Centro DEC: -4,784 gradi

Campionamento: 0,726 arcsec/pixel

Orientazione: -177,829 gradi

Raggio del campo: 0,544 gradi


Nel mese di gennaio, a tarda notte, cominciano a farsi vedere le costellazioni tipiche dei mesi primaverili. Anche l’Orsa Maggiore comincia ad alzarsi sull’orizzonte in direzione nord-est per mostrare le sue leggendarie sette stelle principali. In questa costellazione sono visibili numerose galassie e una delle più belle è sicuramente M51, la “Galassia Vortice”, in realtà formata da due galassie molto vicine tra loro. Si tratta del prototipo delle galassie interagenti e in cui è facile vedere gli effetti di marea gravitazionale che deformano il normale aspetto delle galassie. Ecco la foto realizzata la notte del 15 gennaio 2015.

bau

SCHEDA TECNICA

Telescopi o obiettivi di acquisizione:Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: riduttore spianatore 0,8x

Software: DeepSkyStackerIrisMaxim DL, photoshop

Risoluzione: 5118x3409

Date: 15 gennaio 2015

Pose: 24x300" ISO800 20C

Integrazione: 2.0 ore

Dark: ~11

Flat: ~11

Dark dei flat: ~15

Bias: ~21

Giorno lunare medio: 23.65 giorni

Fase lunare media: 34.33%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 7.00

Centro AR: 202,467 gradi

Centro DEC: 47,242 gradi

Orientazione: -178,370 gradi

Raggio del campo: 0,427 gradi


Sempre nella costellazione dell’Orsa Maggiore è possibile ammirare M97, detta “Nebulosa Civetta” o “Nebulosa Gufo”, una nebulosa planetaria ben visibile anche con piccoli telescopi. Deve il suo nome al fatto di avere due zone più scure all’interno di una forma circolare, queste zone scure sembrano due grandi occhi di una civetta o di un gufo. M 97 dista circa 2600 anni luce da noi. Questa la foto realizzata la notte del 21 gennaio 2015.

M97maximgrezzo Scaled_elab_small

SCHEDA TECNICA

Telescopi o obiettivi di acquisizione:Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: Stark Labs PHD GUIDING 1.14.2, Maxim DLphotoshopO'Telescope BackyardEOS

Risoluzione: 4467x2975

Date: 21 gennaio 2015

Pose: 17x240" ISO800 20C

Integrazione: 1.1 ore

Dark: ~11

Flat: ~15

Dark dei flat: ~15

Bias: ~21

Giorno lunare medio: 0.50 giorni

Fase lunare media: 0.28%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 7.00

Centro AR: 168,697 gradi

Centro DEC: 55,020 gradi

Campionamento: 0,725 arcsec/pixel

Orientazione: -177,010 gradi

Raggio del campo: 0,541 gradi


mercoledì 21 gennaio 2015

La sonda New Horizons si avvicina a Plutone

Ha viaggiato per nove anni per raggiungere Plutone. La sonda New Horizons sta per giungere nelle vicinanze del suo traguardo: l’osservazione di uno dei pianeti (nani) più interessanti del Sistema Solare. A fine dicembre 2014 la sonda ha acceso i suoi strumenti per cominciare le sue osservazioni. A partire da domenica 25 gennaio 2015 la sonda comincerà a scattare immagini del misterioso Plutone. Se devo essere sincero, la mia curiosità è davvero alle stelle (!), perché sin da bambino (sì, quando ancora era considerato un pianeta) Plutone era il più misterioso dei corpi celesti appartenenti al nostro sistema planetario. Finalmente l’attesa sta quasi per finire e vedremo il vero aspetto di Plutone e delle sue 5 lune. Sono quasi sicuro che saranno scoperte anche altre lune. Dopo il 25 gennaio scriverò un altro post per tenervi informati sugli sviluppi della missione.

Intanto guardatevi il filmato, a cura dell’INAF, dedicato alla missione New Horizons su Plutone.

Buona visione a tutti.


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domenica 11 gennaio 2015

Cometa C/2014 Q2 Lovejoy. Le mie foto.

Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di poter fotografare la cometa protagonista dei nostri cieli in queste settimane. Si tratta della C/2014 Q2 Lovejoy, una cometa che nei giorni scorsi è diventata abbastanza luminosa da essere al limite della visibilità ad occhio nudo. Nelle foto è possibile mettere in evidenza una debole coda. Non si tratta della cometa più spettacolare degli ultimi anni, ma certamente vale la pena cercare di osservarla visualmente o di fotografarla.

Ecco le mie due foto, la prima del 23/12/2014 e la seconda del 07/01/2015.

(cliccare sulla foto per vederla ingrandita)

Telescopi o obiettivi di acquisizione:Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: DeepSkyStackerIrisphotoshop, O'Telescope BackyardEOS

Risoluzione: 4484x2989

Date: 23 dicembre 2014

Pose: 23x30" ISO1600 20C

Integrazione: 0.2 ore

Dark: ~21

Flat: ~11

Dark dei flat: ~21

Bias: ~21

Giorno lunare medio: 1.02 giorni

Fase lunare media: 1.17%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 7.00


Telescopi o obiettivi di acquisizione:Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: DeepSkyStackerStark Labs PHD GUIDING 1.14.2photoshop, O'Telescope BackyardEOS

Risoluzione: 4962x3197

Date: 07 gennaio 2015

Pose: 25x120" ISO1600 20C

Integrazione: 0.8 ore

Dark: ~11

Flat: ~15

Dark dei flat: ~15

Bias: ~21

Giorno lunare medio: 16.42 giorni

Fase lunare media: 96.92%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 7.00


giovedì 1 gennaio 2015

Storia di un avvistamento UFO

Sono un astrofilo con alle spalle circa 33 anni di esperienza osservativa. Negli ultimi 3 anni mi sto dedicando anche alla fotografia (potete vedere le mie foto a questo link). Nel mio diario, in data 12 ottobre 1985 leggo:

“12/10/1985. Serata limpida. Oggetti osservati: Tr. 2, St 23, H1, NGC 381, 136, 7788, 133, 225, 1501, 891, 1444, 253, 288. Durante la serata ho visto un oggetto strano di colore giallastro solcare il cielo a velocità sostenuta.

UFO

C’è anche un piccolo disegno dell’oggetto “misterioso”. Perché è così importante questo avvistamento? Forse perché conferma l’esistenza degli UFO? Lo vedremo presto. In realtà è importante perché è l’unico oggetto “strano” che ho visto nei miei 33 anni di osservazioni astronomiche. E’ stato quindi l’unico che non sono riuscito a identificare, almeno in un primo momento. Non essendo riuscito a identificarlo, per molti anni ho creduto di avere visto un UFO, nel senso di “oggetto volante non identificato”; ovviamente non mi è mai passato per la testa di avere visto una “astronave aliena”.

Due anni fa, però, ho visto qualcosa che mi ha fatto capire cos’era quello strano oggetto…

Prima di svelarvi la soluzione di questo mistero, vorrei far notare una caratteristica tipica degli avvistamenti UFO effettuati da osservatori occasionali. Di solito si tratta di situazioni del tipo:

“Circa 20 (o qualsiasi altro numero, ma sempre molto alto) anni fa, uscivo dal ristorante di sera…”, oppure “Ero in macchina e dal finestrino ho visto…”. Poi le testimonianze continuano generalmente con la descrizione dell’oggetto, ad esempio sfere di luce, dischi, sigari, ecc… e a volte con la descrizione di movimenti rapidi, con curve a gomito “impossibili da eseguire per aerei o elicotteri”.

Il denominatore comune di questi avvistamenti è però uno: la maggior parte dei testimoni fornisce una collocazione temporale (e spaziale) molto vaga, infatti difficilmente ricordano il giorno esatto dell’avvistamento e molti addirittura non riescono a ricordare nemmeno l’anno! Il giorno viene ricordato solo se l’avvistamento avviene a ridosso di date particolari, come matrimoni, battesimi, festività, ecc…

I singoli avvistamenti quindi si possono considerare delle prove dell’esistenza degli UFO? Generalmente no, dato che sono spesso molto “imprecisi”. Ma qualcuno potrebbe pensare: gli UFO li ho visti io stesso, li ha visti mio zio, li ha visti il mio amico, li ha visti mio cugino, li hanno visti MIGLIAIA di persone. Sommando tutti questi avvistamenti (e sono MOLTE migliaia), non si possono avere più avere dubbi: gli UFO esistono con assoluta certezza!

E invece non è così… sommando anche moltissimi avvistamenti di scarsa qualità, non otteniamo affatto una prova di qualità. Perché? Perché non possiamo affatto sommarli. Se non si sa nemmeno l’anno dell’avvistamento, possiamo fare dei “confronti incrociati”? Ovviamente no, ed è proprio per questo che anche se ci sono milioni di avvistamenti “scadenti”, questi non si possono cumulare per determinare una prova valida. In tutti quei casi in cui invece si conosce minuto, ora, giorno, mese ed anno dell’avvistamento, si è sempre potuto risalire ad una origine non misteriosa dello stesso. Ad esempio si è sempre riusciti a capire che si trattava di pianeti luminosi, aerei, palloni sonda, satelliti, meteoriti, ecc…

Valgono quindi le seguenti evidenze:

a) se non c’è una buona determinazione temporale e spaziale dell’avvistamento non è possibile fare “confronti incrociati” con eventuali altri avvistamenti e quindi l’avvistamento costituisce uno scarso indizio di qualche “fenomeno sconosciuto”. In pratica non serve a niente.

b) se c’è una buona determinazione temporale e spaziale dell’avvistamento si riesce a trovare una causa “naturale” o “convenzionale”.

Ma torniamo all’avvistamento UFO oggetto di questo post. La sera del 8 luglio del 2013 capisco cosa avevo visto 28 anni prima. Mentre sto effettuando una sessione fotografica dell’ammasso globulare M15, passano alcuni volatili, probabilmente dei rapaci notturni (ovviamente non ne sono sicuro, non me ne intendo), ad alcune decine di metri di altezza rispetto alla mia postazione. Stanno planando e quindi hanno le ali ferme per diversi secondi e la loro parte inferiore è illuminata dalle luci stradali che conferisce loro un colore giallastro quasi fosforescente. Scivolano nel cielo totalmente silenziosi come dei fantasmi irreali, poi battono le ali e fanno una virata stretta che li porta a scomparire dietro un palazzo.

Il disegno fatto nel 1985 è perfettamente compatibile con un volatile, ma la distanza, la poca luce, la brevità dell’osservazione, non mi consentirono di capirlo e mi diedero l’impressione di qualcosa di “solido” che si muoveva nel cielo.

Se non avessi preso questo appunto e fatto quel disegno, non avrei mai capito che quello era un volatile e, possibilmente, con la normale elaborazione psicologica dei ricordi, avrei ricordato tutt’altro e mi sarebbe rimasta per sempre l’impressione di avere visto qualcosa di strano.

Questa storia ci insegna che se si vogliono indagare dei “misteri”, presunti o reali che siano, bisogna essere il più possibile accurati, perché solo in questo modo siamo in grado di scoprire di cosa si tratta. Anzi, devo farmi una tiratina d’orecchie da solo, perché nell’avvistamento non ho riportato l’orario preciso, cosa che avrei dovuto fare.

La prossima volta che vedete qualche oggetto in cielo che vi sembra strano, non raccontatelo semplicemente a parenti e amici dopo mesi o anni. Prendete appunti! Orario preciso e luogo preciso. Non avete giustificazioni adesso, perché praticamente tutti avete uno smartphone dotato di gps e quindi potete prendere nota di orario, posizione e descrizione dell’avvistamento. In questo modo sarà più facile fare dei confronti incrociati e sarà molto più facile capire cosa avete visto.


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domenica 21 dicembre 2014

La paleontologia

La paleontologia è una scienza che studia gli organismi viventi che hanno abitato il pianeta Terra dalle origini fino ai nostri giorni. Il termine, coniato nel 1825, ha origine greca (palaios on ontos) e significa lo “studio degli antichi esseri viventi”. La paleontologia si suddivide in quattro ambiti di studio: la paleozoologia che studia gli organismi animali fossili; la paleobotanica; la paleoantropologia, che studia i resti umani fossili; la micropaleontologia, che studia gli organismi fossili al microscopio.

Museo di Storia Naturale di Firenze

L’interno del Museo di Storia Naturale di Firenze.

Oggetto di studio primario per la paleontologia sono i fossili, resti, più o meno modificati, conservati nelle rocce. Già a partire dal V secolo a.C., con Erodoto, abbiamo notizia del fatto che i fossili erano considerati tracce di corpi del passato. Come oggetto di studio e analisi, essi esistono quindi prima della paleontologia.

La paleontologia è una scienza vastissima, che comprende il contributo di botanica, zoologia, antropologia e molte altre scienze per ricostruire la forma e le modalità di esistenza primitive. Per farlo vengono analizzati molti altri elementi, quali escrementi fossili, uova fossili, impronte e tragitti di nutrimento.

Attraverso la raccolta di dati come questi, i paleontologi riescono a ricostruire il comportamento e la forma di un animale ormai estinto e a immaginare l’ambiente passato in modo dettagliato.


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sabato 20 dicembre 2014

Chi è Lucy?

Lucy è il nome dato a un ominide fossile (Australopithecus afarensis) i cui resti risalgono a circa 3 milioni di anni fa. Lucy venne scoperta nel 1974 da Y. Coppens, D. Johanson e M. Taieb nella località di Hadar, nell’Etiopia centro-orientale. Lucy era alta poco più di un metro e doveva pesare circa 25 chilogrammi; la sua capacità cranica era di 412 centimetri cubi.

La struttura anatomica di Lucy rispecchia in pieno quella delle Australopitecine. Si deduce che questa ominide avesse postura eretta, leggermente curva in avanti, e che potesse muoversi agevolmente sugli alberi. Si tratta quindi di una forma arcaica di ominide, che visse contemporaneamente ai primi rappresentanti di Homo habilis.

Ricostruzione dello scheletro di Lucy presso il museo di storia naturale di Cleaveland.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...