martedì 23 ottobre 2012

Assassin Creed III, il trailer ufficiale in italiano.

Gli appassionati giocatori di Assassin Creed avranno pane per i loro denti. Sta per uscire (il 31 ottobre 2012) l'ultimo appassionante episodio della saga di Assassin Creed. Si tratta, ovviamente di Assassin Creed III, che era molto atteso. Negli ultimi mesi si erano susseguiti vari "rumors", ma adesso abbiamo anche il trailer ufficiale in italiano. Dalle immagini i combattimenti sembrano ancora più spettacolari, ma con effetti che si allontanano dal realismo del combattimento e invece si avvicinano ai tipici combattimenti "cinematografici" (tipo matrix, per intenderci).

In questo episodio l'alter ego virtuale di Desmond Miles sarà il pellerossa "mezzosangue" Connor e l'azione si svolgerà soprattutto in una meravigliosa Boston e in altri luoghi del Nord America tra il 1753 e il 1783 durante la Guerra di Indipendenza.

In ogni caso credo che sarà un episodio molto interessante. Ancora non ho pensato di prenderlo, aspetterò un po', ma sicuramente non mancherà nel mio "curriculum" di giochi.

Buona visione del trailer.

mercoledì 17 ottobre 2012

Il pianeta di Alfa Centauri

Alfa Centauri è una delle stelle più vicine a noi. Non è visibile dall'emisfero nord, ma per chi abita in zone come sud America, Australia, sud Africa, Alfa Centauri è una bella stella tra le più brillanti del cielo.

In realtà Alfa Centauri è un sistema multiplo formato da tre stelle. Le componenti A e B sono molto ravvicinate tra loro e sono due stelle con una massa e luminosità molto simili a quelle del Sole, mentre la componente C (chiamata anche Proxima Centauri) è una piccola e fredda nana rossa. Proxima Centauri è la stella che detiene il record della stella più vicina con una distanza di 4,23 anni luce. Le componenti A e B invece distano 4,36 anni luce.

Un confronto delle dimensioni relative del Sole e Alfa Centauri A, B, C (Proxima).


La scoperta è che Alfa Centauri B ha un pianeta di dimensioni simili alla Terra, ma che orbita così vicino alla stella da essere un mondo torrido e sicuramente inospitale per qualsiasi forma di vita.

La sua massa è 1,13 volte quella della Terra ed è una delle più piccole masse planetarie extrasolari che siano mai state rilevate, segno che la sensibilità di rilevazioni dei pianeti sta migliorando! Il suo periodo orbitale è di soli 3,24 giorni terrestri e la distanza dalla stella è di soli 6 milioni di chilometri. Per confronto, il torrido Mercurio non si avvicina mai a meno di 46 milioni di chilometri dal Sole.

In fondo Alfa Centauri B è un poco più fredda del Sole, ma questo non aiuta il nuovo pianeta scoperto ad essere un luogo più ospitale e non vi può esistere vita e nemmeno acqua allo stato liquido. Quindi non sembra una scoperta poi così importante, ma in realtà lo è.

Il fatto è che la scoperta è frutto di una misura di eccezionale precisione dell'effetto Doppler che mostra gli spostamenti di Alfa Centauri B. Quando due corpi sono legati gravitazionalmente essi orbitano attorno al centro di massa del sistema. Se un corpo è più massiccio dell'altro, questo percorrerà un'orbita più piccola a velocità più bassa. Tra una stella e un pianeta c'è una differenza di massa notevole, quindi il pianeta farà percorrere alla stella un'orbita molto piccola attorno al centro di massa e con una velocità decisamente molto bassa.

Per fortuna un pianeta che orbita molto vicino alla stella provoca degli spostamenti un po' più ampi e veloci, come nel caso del nostro nuovo pianeta. In questo modo è stato possibile rilevarlo anche se ha una massa molto piccola.

L'effetto Doppler che è stato misurato sulla luce di Alfa Centauri B mostra una velocità di mezzo metro al secondo. Meno di un uomo che sta passeggiando! Si tratta di un segnale davvero molto debole! E' un vero miracolo che un segnale così debole sia potuto emergere dal rumore di fondo.

L'impresa è stata realizzata grazie alle osservazioni compiute con lo spettrografo HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) durante una campagna di osservazioni delle 10 stelle più vicine.

Il grafico sotto mostra l'effetto del pianeta sulla stella. RV significa "Radial Velocity" ed è la velocità "avanti e indietro" che ha la stella "spostata" dal pianeta. Nell'asse x invece vediamo il tempo orbitale indicato come frazione dell'orbita di 3,24 giorni.


Il grafico mostra l'andamento sinusoidale che indica la presenza di un pianeta.

Davvero eccezionale!

Mi dispiace solo per i credenti della vita aliena. Per la scoperta del primo pianeta davvero abitabile si dovrà aspettare ancora un po'.

Costruire un pannello solare fotovoltaico fai da te in casa. Saldare le celle solari.

Di nuovo a occuparmi di pannelli solari fotovoltaici. Perché finalmente ho trovato un altro interessante filmato sulla costruzione di pannelli solari fai da te! Il video è firmato da Mr Watt di Simone Cecchetti e ci guiderà nell'assemblaggio di un pannello solare fotovoltaico spiegando ogni fase della costruzione con tutti i dettagli possibili. Si tratta di 15 minuti di filmato che non si possono davvero perdere!

Si parte dalla saldatura delle celle solari. In questa prima fase si fa uso di un cartoncino per tagliare le strisce di ribbon senza avere sprechi. Il metodo è davvero molto efficace. In seguito si procede con la saldatura del ribbon sulle celle solari. Di solito i filmati che si vedono in giro non sono altrettanto dettagliati riguardo la delicata fase della saldatura del ribbon, quindi se qualcuno finora non ha un'idea chiara ha adesso l'occasione di capirne qualcosa in più.



Infine si passa alla realizzazione della "basetta" per sistemare le celle solari e si mostra come saldare le celle solari ottenendo delle stringhe da 12 celle solari. Alla fine si spiega anche come fissare le celle sul vetro nel modo migliore per ottenere l'incapsulamento anti condensa.

In definitiva si tratta di uno dei migliori video in circolazione (con didascalie in italiano) su come costruire un pannello solare fotovoltaico fai da te. L'autore ci avverte anche che prossimamente pubblicherà un altro video che mostrerà come terminare la realizzazione del pannello solare, come costruire una cornice e come effettuare le prove tecniche e ci darà anche qualche idea per le applicazioni di tale pannello solare. Noi aspettiamo anche questo secondo filmato, che non mancherò di pubblicare in questo blog, ma nel frattempo ci vediamo subito questo.

Buona visione del video: Costruire un pannello solare fotovoltaico fai da te in casa. Saldare le celle solari.

Le leggi della Fisica sono uguali in tutto l'Universo?

A scuola ci hanno sempre insegnato che le leggi della Fisica sono "Universali" e che pertanto sono le stesse in tutto l'Universo conosciuto e in tutte le epoche. A prima vista questo sembrerebbe solo un semplice postulato: nessuno è stato in tutti i luoghi dell'Universo per controllare se l'affermazione è vera e nessuno ha mai vissuto in tutte le epoche per verificare che le leggi della Fisica non siano cambiate nel tempo nel corso dell'evoluzione cosmica.

Sarebbe bello avere un'astronave per visitare luoghi sperduti dell'Universo e una macchina del tempo per vedere se le leggi della Fisica erano diverse alcuni miliardi di anni fa!

Vi farò una sorpresa, questa astronave e questa macchina del tempo l'abbiamo e ci ha già dato una risposta alla domanda.

L'astronave e, nello stesso tempo, la macchina del tempo è il telescopio, in particolar modo il telescopio spaziale Hubble. Il telescopio ci consente di osservare luoghi lontanissimi, posti a distanza di alcuni miliardi di anni luce e ci consente di avere un effetto "macchina del tempo". Ogni volta che guardiamo lontano stiamo guardando anche indietro nel tempo. Una galassia lontana un miliardo di anni luce la vediamo com'era un miliardo di anni fa.

Ma le galassie più lontane visibili con i telescopi a che distanza si trovano? Si trovano a poco più di 13 miliardi di anni luce (13,2 per la precisione) e quindi le vediamo com'erano 500 milioni di anni dopo il Big Bang (avvenuto 13,7 miliardi di anni fa).

Un esempio spettacolare che ci fa vedere cosa c'era nell'Universo 13 miliardi di anni fa è il famoso Hubble eXtreme Deep Field (XDF). Si tratta della foto di una porzione di cielo molto piccola in direzione della costellazione della Fornace. Ecco cosa si vede in questa meravigliosa inquadratura del cielo:


Si vedono galassie, galassie e ancora galassie, di tutte le forme e di tutte le dimensioni. Le più distanti si trovano a circa 13 miliardi di anni luce da noi.

Cosa significa che a 13 miliardi di anni luce (e quindi 13 miliardi di anni fa) ci sono (c'erano) galassie? Significa che c'erano stelle, ma se c'erano stelle significa che c'erano reazioni nucleari di fusione (che sono le reazioni nucleari che fanno brillare le stelle) e se c'erano reazioni nucleari significa che le leggi della Fisica erano le stesse che ci sono adesso... Perché?

Perché significa che esistevano protoni, e che i protoni dovevano avere la stessa carica elettrica positiva che hanno adesso, esistevano elettroni con carica negativa, che i protoni decadevano in neutroni perché esisteva l'interazione debole, significa anche che la fusione di due nuclei di idrogeno produceva energia e che quindi valeva anche la famosa formula di Einstein E = mc2. E tante altre cose che sarebbe troppo lungo descrivere in questa sede. Se qualche costante fisica, come la massa del protone, la carica dell'elettrone, la costante di Gravitazione Universale, in quell'epoca fosse stata solo di pochissimo diversa da quella attuale, non avremmo osservato né stelle, né, ovviamente, galassie.

La cosa importante è che un'immagine del genere è davvero "potente" e non è solo una dimostrazione della qualità ottica del Telescopio Spaziale Hubble. Essa ci fa capire che già 13 miliardi di anni fa c'erano le stesse leggi fisiche che governano l'Universo attuale. Ovviamente questo non ci dice nulla riguardo alle leggi fisiche che c'erano nei primi istanti dell'Universo subito dopo il Big Bang, ma anche in quel caso, in maniera indiretta, è possibile dedurre che le leggi e le costanti della Fisica dovevano essere le stesse di ora. Solo per l'istante iniziale non si può dire nulla, ma forse non ce n'è nemmeno bisogno...

venerdì 12 ottobre 2012

Da 18 ore di lezione a 24 per gli insegnanti...

Questa è stata una "notizia bomba" per tutti gli insegnanti delle scuole medie e delle superiori. Sembra proprio che il loro orario di lavoro passerà dalle attuali 18 ore settimanali a 24 ore. Il cambiamento avverrà probabilmente a partire da settembre 2013. Secondo la maggior parte delle persone è una cosa molto buona: finalmente quei fannulloni e mangiapane a tradimento degli insegnanti avranno un orario di lavoro un po' più giusto, ma ancora nemmeno ci si avvicinano alle 36 ore di quelli che lavorano veramente!

Credo che il lavoro degli insegnanti sia il più misconosciuto e mal compreso che esista. Molti credono che le 18 ore la settimana di lezione svolta dagli insegnanti siano una vera e propria passeggiata, ma non è così. Lo dimostrano le testimonianze di coloro che hanno fatto diversi lavori, tra cui l'insegnante. 5 ore di lezione in classi diverse sono molto più stressanti di 10 ore in ufficio. L'insegnante non si può fermare mai, non può andare in bagno, non può cincischiare davanti alla classe, deve sempre tenere a bada quei 25 o spesso anche 30 "angioletti" che sono capaci di qualunque cosa non appena l'insegnante abbassa lo sguardo anche solo per scrivere gli argomenti svolti sul registro (che a partire da quest'anno non sarà più utilizzato).



Chi lavora in un ufficio, per esempio, non è sottoposto allo stesso stress, perché può arrivare con calma, accendere il computer (che di solito ci sta anche cinque minuti per avviarsi...), prendersi un caffè, andare in bagno quando vuole, parlare e scherzare con i colleghi. E poi di solito in ufficio ci sono giornate calme e giornate convulse solo quando ci sono scadenze impellenti. In classe invece ogni ora è convulsa, ogni cosa è impellente. E poi c'è sempre la possibilità che si perda il controllo della classe... non è raro che accada realmente e tutti gli insegnanti, nessuno escluso, ne hanno fatto esperienza almeno una volta.

E proprio questo il problema, un'ora di lezione è difficile perché devi porgere gli argomenti insegnati con competenza e con semplicità (il che non è per nulla banale) e poi devi "controllare" i ragazzi, nel senso che devi sempre, continuamente, instancabilmente, ripristinare l'attenzione di 25 o 30 persone che in quel momento tutto vogliono fare tranne che ascoltare quello che stai dicendo! E questo è stressante, avvilente, frustrante. Un'ora di lezione è più faticosa di 2 ore di ufficio, fidatevi della testimonianza di coloro che hanno fatto sia gli insegnanti sia altri lavori...

La cosa più inquietante è che sono davvero pochi coloro che si rendono conto di questa realtà. Sembra che gli insegnanti siano molto "odiati", o mi sbaglio?

Un criceto sul mare...

Cosa ci fa un criceto sul mare? Non è l'inizio di una barzelletta, ma una bizzarra invenzione di Chris Todd che ha costruito una gigantesca "ruota" come quella in cui corrono i criceti, per navigare dal Galles all'Irlanda. La traversata, della lunghezza di 66 miglia, non è andata a buon fine. A circa metà strada il sul fantastico "Treadalo" ha avuto problemi ed è stato caricato a bordo di una imbarcazione di appoggio.



In ogni caso il trentacinquenne Todd non si è dato per vinto ed ha dichiarato che riproverà ad effettuare la traversata a fine ottobre 2012. Vedremo come andrà a finire. Intanto vediamo in questo video il funzionamento della sua barca a propulsione umana che utilizza una gigantesca "ruota per criceti". Buona visione a tutti del filmato.

mercoledì 10 ottobre 2012

La storia delle conchiglie

Il tipo molluschi raggruppa 130000 specie dall'enorme variabilità di forme, tale da essere rappresentata da organismi diversi da loro come la patella  e la seppia. I più conosciuti sono quelli dotati di un rivestimento esterno di natura calcarea, la conchiglia. Sin dall'antichità, l'uomo fu talmente attratto da queste forme che esse costituirono oggetto di venerazione. Nella mitologia si possono leggere motivi ricorrenti che vi fanno riferimento: Afrodite, dea dell'amore e della bellezza, nasce emergendo dalle onde del mare appoggiata su una conchiglia. Per le forme eleganti, le conchiglie giocarono un ruolo importante nel campo delle soluzioni decorative, nella pittura, nella scultura e anche nell'architettura. Nel Rinascimento ne sono esempio "La nascita di Venere" di Botticelli, che dipinse una personale interpretazione della conchiglia Pecten come piano d'appoggio della dea, e la "Casa delle Conchiglie" a Salamanca in Spagna, dove le finestre e la porta principale sono incorniciate da una decorazione fittissima di conchiglie.

Un esempio di varietà di forme delle conchiglie.


Proseguendo nel tempo, un'epoca, il rococò, trae addirittura il nome dal francese "rocaille" che designava un particolare tipo di decorazione a conchiglie e a pietre. Nel XIX secolo, in seguito ai viaggi e alle nuove scoperte, le conchiglie assunsero un importante ruolo nel campo del collezionismo. In un certo senso questa tendenza fu iniziata in Gran Bretagna da Giorgio IV che fece edificare il Padiglione delle conchiglie a Brighton. Le conchiglie, per le loro forme e varietà così diverse, sono sempre state quindi motivo d'interesse da parte dell'uomo. Attualmente, pur avendo perso ogni valore mistico e ogni significato nella ricerca stilistica, nei musei di storia naturale stimolano ancora l'interesse del pubblico. Oggi il commercio di conchiglie è in una fase di notevole sviluppo dovuto alla facilità con cui si possono reperire sul mercato (oggi ancora di più grazie ad internet), anche le più rare e belle; ovviamente per gli esemplari piuttosto rari, esistono ancora dei vincoli, dovuto all'alto valore commerciale e alle protezioni contro la pesca indiscriminata.

I super batteri che producono oro a 24 carati!

Un team di ricercatori della Michigan State University hanno scoperto un batterio in grado di resistere a incredibili livelli di tossicità per creare oro a 24 carati. Questo processo chimico è stato battezzato alchimia microbica, aiuterà gli scienziati a trasformare sostanze prive di valore in oro.

Ovviamente non è esattamente come il sogno degli alchimisti che speravano di trasformare il piombo in oro, ma la sostanza di partenza l'oro lo deve già contenere. La sostanza di cui si nutre questo batterio, noto come Cupriavidus metallidurans, è il cloruro d'oro AuCl (chiamato anche "oro liquido") che è una sostanza fortemente tossica.

Il valore commerciale e scientifico della scoperta sembra che sia modesto anche perché il cloruro d'oro è piuttosto raro in natura, ma il fatto che esistano dei batteri che sono in grado di estrarre da alcune sostanze dei metalli puri è comunque piuttosto interessante.

I ricercatori hanno trasformato questo metodo in un'opera d'arte, come potete vedere, tra l'altro, nel seguente filmato. Buona visione a tutti.

martedì 9 ottobre 2012

Molluschi velenosi

Tra le varietà di animali rappresentate dai molluschi ne esistono alcune munite di apparato velenifero: i Conidi (Gasteropodi) e i polpi (Cefalopodi). I primi sono diffusi soprattutto nella regione indo-pacifica; i loro morsi procurano fitte dolorose e cui sintomi iniziali sono: ischemia localizzata (mancanza di sangue nella zona colpita), cianosi (colorazione bluastra della zona colpita), insensibilità della zona circostante la ferita, bruciore pungente. Nei casi più gravi  l'insensibilità può diffondersi in tutto il corpo ed essere accompagnata da paralisi, da stato comatoso cui fa seguito la morte per insufficienza cardiaca.

Un esemplare di Conus Geographus, considerato uno dei più velenosi del suo genere.


I secondi, cioè il polpi e specialmente quelli di piccole dimensioni, appartengono al genere Octopus. E' stata descritta accuratamente una serie di casi accaduti in Australia quando Octopus Maculatus causò molti incidenti. Il suo morso lascia due piccole ferite determinate dalle mascelle. La prima sensazione è di bruciore e di prurito, cui può seguire emorragia. Nella zona circostante la ferita possono apparire: edema (cioè un gonfiore determinato da afflusso di sangue), rossore ed infiammazione. Tra i sintomi si possono elencare anche: arsura, difficoltà di deglutizione, vomito, perdita del controllo muscolare, difficoltà nella respirazione e impossibilità di parlare. Nei casi più gravi può sopraggiungere la morte. Di fatto non esistono antidodi specifici.

Octopus Maculatus

Celle solari: scienziati tedeschi riescono a raddoppiarne l'efficienza

Uno dei più gravi problemi delle celle solari basate sul silicio è la loro bassa efficienza. Recentemente sono state sviluppate delle celle solari "black" che permettono di assorbire energia dalla maggior parte dello spettro luminoso, comprese le frequenze dell'infrarosso. Alcuni ricercatori del Fraunhofer Institute (Germania) sono riusciti a raddoppiare l'efficienza delle celle solari al silicio nero. Sono riusciti a combinare un normale pannello fotovoltaico con il silicio nero per creare un pannello solare molto efficiente che riesce a sfruttare l'energia solare in maniera molto proficua.

Il silicio nero viene ottenuto dal normale silicio irradiandolo con un laser in un ambiente ricco di zolfo. Il silicio integra lo zolfo nella sua struttura interna dopo essere stato colpito dagli impulsi laser. E' questo arricchimento di zolfo che conferisce al silicio il caratteristico colore nero.



Nel silicio normale le radiazioni infrarosse non hanno abbastanza energia per eccitare gli elettroni nella banda di conduzione necessari per generare la corrente elettrica. Incorporando lo zolfo si forma un livello intermedio nel reticolo atomico. Questo livello energetico crea un gradino che permette agli elettroni di saltare nella banda energetica di conduzione.

Adesso alcuni campioni di celle solari al silicio nero sono in produzione. Il Fraunhofer Institute sta preparando lo sviluppo di sistemi laser per la produzione in massa di silicio nero in maniera tale che ai produttori di pannelli solari tocchi solamente l'assemblaggio meccanico degli stessi.

venerdì 28 settembre 2012

Super cometa in arrivo sarà visibile ad occhio nudo nel 2013

L'hanno annunciata come una super cometa, ma ancora è troppo presto per dire se la cometa denominata C/2012 S1 (ISON) sarà veramente uno spettacolo o sarà una delusione. Nel passato molte comete che promettevano di diventare visibili ad occhio nudo hanno deluso le aspettative, al contrario è anche successo che comete che sembravano a prima vista più "tranquille" hanno offerto uno spettacolo non indifferente. Il problema è che le comete sono degli oggetti piuttosto "imprevedibili" su tempi lunghi.

Per capire il motivo della imprevedibilità delle comete giova ricordare un attimo cosa è una cometa. Si tratta di oggetti celesti molto piccoli, di solito con un diametro che non supera le poche decine di chilometri, ma composti prevalentemente di ghiaccio (si tratta di biossido di carbonio, metano e acqua ghiacciati). Il ghiaccio evapora quando l'oggetto si avvicina sufficientemente al Sole lungo la sua orbita fortemente allungata. E' questo fenomeno di evaporazione che forma la spettacolare "coda" che fa delle comete uno degli spettacoli celesti più "terrificanti".

La cometa Ikeya Seki del 1965. Secondo alcuni astronomi la cometa ISON potrebbe offrire uno spettacolo simile a quello di questa cometa passata quasi 50 anni fa.

Il problema è proprio questo, il materiale che può evaporare da questa cometa è poco o molto? Ecco in cosa consiste l'imprevedibilità delle comete; per la cometa ISON lo sapremo solo quando sarà abbastanza vicina al Sole da esibire una coda e questo non avverrà prima di ottobre-novembre 2013. In ogni caso, se le previsioni più ottimistiche (attenzione: le più ottimistiche) degli astronomi si verificheranno, questa cometa potrebbe diventare un vero spettacolo. Dovrebbe diventare facilmente visibile ad occhio nudo. Il massimo avvicinamento al Sole è previsto per il 28 novembre 2013 e la cometa gli passerà molto vicino, a soli 1,2 milioni di chilometri di distanza. Ovviamente nei giorni vicini al 28 novembre la cometa non sarà visibile perché troppo vicina al Sole, ma dovrebbe essere facilmente osservabile nei giorni precedenti e successivi.

Noi attendiamo pazienti, ma saremo pronti con i nostri telescopi e con le nostre fotocamere per immortalare questo probabile spettacolo celeste.

Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...