giovedì 4 agosto 2011

Tuoni e fulmini. Come difendersi dai temporali.

Come difendersi dai fulmini durante un temporale? Agosto è un mese in cui si verificano numerosi e violenti temporali, quindi vale la pena sapere come fare per difendersi dai fulmini. Per farlo bisogna stare attenti alla posizione in cui ci si trova. Se si è in montagna è meglio non mettersi mai sotto una pianta, con l'illusione di ripararsi dalla pioggia. Se nelle vicinanze c'è un bosco bisogna entrarci ma evitando si mettersi in molti in un piccolo spazio, pensando si farsi coraggio! Il motivo è che una sola pianta isolata favorisce la possibilità che il fulmine cada proprio in quel punto, se invece stiamo sotto molte piante la caduta del fulmine proprio dove ci siamo noi è certamente meno probabile. Una concentrazione di persone in poco spazio crea un aumento localizzato di temperatura che attira i fulmini.

Se invece ci troviamo in autostrada in pianura è meglio non lasciarsi intimorire dalla grandine e non cedere alla tentazione di scendere dalla macchina a causa del rumore. La macchina è una "gabbia di Faraday" e la carica elettrica del fulmine si distribuirebbe all'esterno della carrozzeria lasciando illesi coloro che stanno all'interno. Ogni anno si contano più di 1000 vittime nel mondo a causa dei fulmini. Bisogna pensare che un fulmine sprigiona una temperatura di ben 50000 gradi (circa 8 volte la temperatura superficiale del Sole), con una potenza di circa 5 milioni di watt. Con una potenza del genere si potrebbero alimentare 250000 lampade a risparmio energetico da 20 watt! Ci si chiede a questo punto se per caso non sia possibile catturare, conservare e utilizzare tutta questa energia. In effetti c'è qualcuno che ci sta pensando, ma bisogna superare problemi pratici non indifferenti, questo perché è difficile prevedere dove cadono i fulmini e, anche se è possibile "convogliarli" tramiti appositi parafulmini, resta difficile "inseguire" i temporali.

In questo filmato possiamo vedere una interessante lezione sui fulmini e sui temporali a cura di Luigi Bignami e Marco Castellazzi. Buona visione e... attenzione ai fulmini ;-)

mercoledì 3 agosto 2011

Il fungo più grande del mondo è stato trovato in Cina

Il fungo più grande del mondo? Ve lo immaginate un fungo largo più di 10 metri e che pesa circa mezza tonnellata? Sembra incredibile, ma un fungo del genere l’hanno trovato ai piedi di un albero in Cina. La larghezza precisa del corpo fruttifero è di 10 metri e 80 centimetri e questo gigantesco fungo ha frantumato il precedente record di un fungo che cresce presso Kew Gardens in Inghilterra (dimensioni 1,5 x 1,33 metri). Il gigantesco fungo in Cina ha un’età stimata che supera i 20 anni. Il suo nome scientifico è Fomitiporia ellipsoidea ed è stato trovato nel 2010 nell’isola di Hainan (Cina).


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lunedì 1 agosto 2011

Prurito intimo: una malattia immaginaria?

Ovviamente il prurito intimo non è affatto una malattia immaginaria, ma avete notato quante pubblicità recenti inneggiano al "prurito intimo"? C'è un incredibile proliferare di questi prodotti che negli spot pubblicitari promettono di risolvere questo fastidio imbarazzante e quasi inconfessabile ;-) Sentiamo la ragazza che dice qualcosa come: "ho un prurito intimo..." e poi c'è sempre la soluzione giusta. Sembra quasi che il prurito vaginale sia uno dei problemi femminili più gravi! Che cosa è la disoccupazione o il precariato femminile in confronto al prurito intimo! Cosa sono le malattie che assillano l'umanità in confronto al prurito vaginale? Nulla, ovviamente...

E così in tv e su internet un esercito di esperti pubblicitari ha studiato una soluzione su misura per tutti (anzi, per tutte...). Si sono inventati un vero e proprio disturbo fantasma e lo hanno fatto diventare un business. Ogni minimo prurito lì sotto ha bisogno di un prodotto specifico per essere curato. Non cercate la causa del prurito (che potrebbe anche essere abbastanza seria...) usate il prodotto, e via! Ma adesso vediamo di sdrammatizzare questa situazione di prurito intimo e ci guardiamo questa parodia di un possibile spot pubblicitario sul problema più grave delle donne ;-). Buona visione a tutti.

Sintomi delle allergie alimentari e delle intolleranze alimentari

Le allergie alimentari NON corrispondono alle intolleranze alimentari. Si tratta di due patologie distinte e separate anche se alcuni sintomi apparentemente sono simili. Entrambe le patologie sono in rapido aumento nei paesi più ricchi. La differenza più evidente tra allergie alimentari e intolleranze alimentari è che le prime producono shock anafilattico e si possono rilevare con i test allergometrici cutanei, le seconde invece sono più difficili da individuare perché la reazione dell’organismo non è immediata dopo avere ingerito il cibo. Vediamo quali sono i sintomi principali che distinguono i due disturbi.

Sintomi delle allergie alimentari (si manifestano subito dopo l’ingerimento del cibo)

- prurito alla bocca;

- orticaria;

- eczema e congestione degli occhi;

- In alcuni casi, si possono avere reazioni anafilattiche gravi, con:

- edema della gola;

- restringimento delle vie aeree e difficoltà respiratoria;

- nausea, vomito, dolori addominali;

- diarrea.

I cibi che più frequentemente portano a reazioni allergiche possono essere: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, ecc.

 

Sintomi delle intolleranze alimentari (NON si manifestano subito dopo l’ingerimento del cibo)

- Riniti, sinusiti, tosse, asma.

- Coliti, colon irritabile, gonfiori, stipsi, diarrea, dolori addominali, gastrite, prurito anale.

- Calo della libido, disuria, cistiti e vaginiti ricorrenti.

- Aritmie, palpitazioni.

- Crampi, spasmi, dolori ossei e muscolari.

- Eczema, acne, prurito, seborrea.

Esistono solamente 4 sostanze in grado di provocare intolleranze, i cui effetti sono stati sufficientemente studiati, e quindi riconosciute dalla comunità scientifica:

- intolleranza al lattosio;
- intolleranza al fruttosio e/o al sorbitolo;
- intolleranza al glutine.

I rimedi?

Al giorno d’oggi ancora non esistono adeguati trattamenti per la cura definitiva delle allergie e delle intolleranze alimentari. Una volta diagnosticata l’allergia, l’unico rimedio efficace è la cosiddetta dieta “di esclusione”, cioè l’eliminazione dell’alimento in questione dalla dieta della persona allergica. Occorre sempre ricordare che la completa rimozione di un alimento, soprattutto se di uno di quelli principali, dalla dieta deve avvenire sotto stretto controllo medico per evitare, in particolare nei bambini, carenze nutrizionali.


domenica 31 luglio 2011

Misurare la velocità della luce con una barretta di cioccolato!

Tutte le onde dello spettro elettromagnetico (luce visibile, raggi X, radioonde, microonde, ecc…) viaggiano alla velocità della luce (c = 299792,428 m/s nel vuoto). Per un’onda, la lunghezza d’onda moltiplicata per la frequenza ci da la velocità della luce:

Dove λ è la lunghezza d’onda e ν è la frequenza. I forni a microonde funzionano creando un’onda stazionaria al loro interno. Le diverse parti dell’onda riescono a cucinare in maniera più o meno efficiente. La distanza tra questi punti non è altro che la lunghezza d’onda delle microonde generate dal forno. Se il forno produce microonde alla frequenza di 2,45 GHz, ci possiamo aspettare una lunghezza d’onda pari a:

Nel calcolo è stata inserita la velocità della luce nel vuoto, ma quella nell’aria differisce di pochissimo. Ogni 12,2 cm all’interno del forno a microonde si dovrebbe trovare uno “spot” in cui la cottura è maggiore, se questo si può effettivamente misurare, allora abbiamo misurato la velocità della luce! Sorriso

Nel seguente filmato possiamo vedere come si può effettuare, alla luce dei calcoli che sono stati appena fatti, la misura della velocità della luce usando un forno a microonde e una semplice barretta di cioccolato Sorriso. Alla fine della misura, la barretta di cioccolato potrebbe sparire ad una velocità superiore a quella della luce! Occhiolino Fate attenzione se ci sono bambini vicino a voi (ma anche io sono ghiotto di cioccolato).

Buona visione.


sabato 30 luglio 2011

Eruzione dell'Etna del 30 luglio 2011 (video)

Dopo soli 5 giorni dall'ultima eruzione, l'Etna si ripete e stavolta "in prima serata". Il seguente filmato (scusate la qualità davvero pessima, ma l'ho girato con una fotocamera digitale) l'ho fatto verso le ore 21 del 30 luglio 2011 e mostra delle alte fontane di lava e si scorge anche una colata. Il tutto è emesso dalla bocca eruttiva ai piedi del cono del cratere di Sud Est. Il filmato che avevo ripreso il 25 luglio 2011 (di mattina) lo potete trovare qui.

UPD del 31 luglio. Ho inserito un secondo filmato un po' migliore.

Buona visione dei due filmati.




Questo è un po' migliore:

Principio di indeterminazione di Heisemberg: una semplice dimostrazione

Il principio di indeterminazione di Heisemberg è un principio fondamentale della meccanica quantistica. La formulazione più famosa di questo principio si può riassumere nella seguente formula:

Dove Δx è l’incertezza nella posizione e Δp è l’incertezza dell’impulso, “h tagliato” è la costante di Planck divisa per . In pratica significa che il prodotto delle incertezze di posizione e impulso di una particella è maggiore o uguale della costante di Planck. Questo significa che ogni volta che diminuisce l’incertezza della posizione deve aumentare l’incertezza dell’impulso e viceversa.

Nell’esperimento che possiamo vedere nel seguente filmato possiamo assistere ad una bellissima dimostrazione sperimentale del principio di indeterminazione di Heisemberg che fa uso dei fotoni, le particelle che compongono la luce. In questo caso possiamo vedere come tanto più una fenditura da cui passa un raggio laser diventa stretta, tanto più indeterminata risulta la direzione di uscita di questo stesso raggio laser da quella fenditura. Un esperimento davvero semplice ma che ci permette di vedere un principio davvero fondamentale della fisica! Sorriso Buona visione.


giovedì 28 luglio 2011

La scienza spesso è magia: le onde del pendolo (video)

Quindici pendoli con fili di lunghezze diverse, posti l’uno accanto all’altro con lunghezze crescenti che formano giochi visivi dinamici davvero suggestivi e, in qualche modo, realmente spettacolari. Spesso la Fisica non è solo scienza ma è anche un po’ magia… Poiché il periodo di oscillazione di un pendolo dipende dalla lunghezza del filo (oltre che dall’accelerazione di gravità), pendoli di lunghezze diverse avranno periodi di oscillazione diversi. Se tutti i pendoli vengono fatti partire nello stesso modo, dopo un po’ le loro oscillazioni si “sfaseranno”, creando degli effetti davvero bellissimi Sorriso. Per una spiegazione più esauriente di questo esperimento potete consultare questa pagina (in inglese): Pendulum Waves.

In questo video potete vedere i pendoli con i loro suggestivi effetti visivi. Buona visione.


mercoledì 27 luglio 2011

Energia dalle canne (video)

La comune canna domestica si chiama Arundo donax ed è molto diffusa nelle acque dolci. Fino ad oggi non è stata considerata una specie vegetale molto interessante, ma tra alcuni mesi potrebbe diventare la protagonista di una straordinaria “rivoluzione energetica”. Nel seguente filmato possiamo vedere di cosa si tratta. Gli inviati della trasmissione Superquark sono andati a “spiare” nei laboratori di una delle industrie chimiche più importanti in Italia, la Mossi & Ghisolfi. Questa industria è specializzata nella produzione di plastiche.

Ed è in questi laboratori della Mossi & Ghisolfi che è stato messo a punto un metodo per estrarre il bioetanolo dalla cellulosa dei residui agricoli come la paglia, o da piante non alimentari come la Arundo donax citata prima. Questo viene chiamato bioetanolo di seconda generazione, per distinguerlo da quello che viene ricavato da piante alimentari come la canna da zucchero o il mais. Ovviamente ottenere il bioetanolo da piante che non servono per l’alimentazione umana ha dei grandi vantaggi, come ad esempio il fatto che le piante da cui viene estratto non rischiano di avere delle impennate di prezzo, essendo legate in questo modo al mercato dei carburanti.

I dettagli di questo nuovo metodo del estrarre bioetanolo dalla canna comune li potete vedere (e sentire Occhiolino) nel seguente filmato tratto dalla puntata di Superquark del 21 luglio 2011.

Buona visione.


martedì 26 luglio 2011

Bosone di Higgs: forse la scoperta è vicina!

Il bosone di Higgs è una delle particelle elementari che hanno acquisito più fama negli ultimi anni, non solo perché è una particella fondamentale per confermare uno dei meccanismi più importanti del Modello Standard (la teoria oggi più accreditata per spiegare il mondo delle particelle elementari), ma anche perché è una delle ricerche più importanti che si stanno effettuando presso il grande acceleratore LHC del CERN. Per dare una spiegazione “terra terra” possiamo pensare che il bosone di Higgs è una particella che conferisce massa alle altre particelle. Il bosone di Higgs spiegherebbe pertanto come mai le varie particelle hanno una certa massa e non un’altra.

La notizia recente è che l’effettiva osservazione del bosone di Higgs sembra avvicinarsi. Lo dimostrano alcuni risultati ottenuti presso l’acceleratore LHC e che sono riassunti nei due seguenti grafici.

 

 

I due grafici mostrano la massa ipotetica del bosone di Higgs (sull’asse orizzontale) e la frequenza di produzione e decadimento del bosone di Higgs che siamo in grado di escludere (asse verticale). In verde e in giallo sono le fasce previste della teoria del modello Standard, la linea nera continua invece è quella osservata sperimentalmente. I due grafici sono stati ottenuti con due strumenti diversi (Atlas e CMS) e mostrano qualcosa di interessante: alle basse energie (sotto 145 GeV) la curva osservata è leggermente più alta di quella prevista. Il fatto che questo sia stato osservato con due strumenti diversi indica che “qualcosa ci potrebbe essere”. Ancora niente di sicuro, ma almeno si conosce l’intervallo di energie in cui potrebbe essere più probabile trovare il tanto agognato bosone di Higgs. Restiamo in attesa di nuove misure e, forse, prepariamoci a stappare una bottiglia di spumante Occhiolino.


lunedì 25 luglio 2011

Eruzione dell'Etna del 25 luglio 2011 (video)

Stamattina l'Etna ci ha svegliati con potenti boati. Sono riuscito a fare un breve video di questa breve eruzione e ve lo faccio vedere subito. Non è di grande qualità, ma rende l'idea del fenomeno. Tra i rumori delle automobili si sentono anche i boati. Questa eruzione dell'Etna del 25 luglio 2011 rientra tra le numerose brevi eruzioni che l'Etna ha prodotto nelle ultime settimane.

Buona visione.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...