Le allergie alimentari NON corrispondono alle intolleranze alimentari. Si tratta di due patologie distinte e separate anche se alcuni sintomi apparentemente sono simili. Entrambe le patologie sono in rapido aumento nei paesi più ricchi. La differenza più evidente tra allergie alimentari e intolleranze alimentari è che le prime producono shock anafilattico e si possono rilevare con i test allergometrici cutanei, le seconde invece sono più difficili da individuare perché la reazione dell’organismo non è immediata dopo avere ingerito il cibo. Vediamo quali sono i sintomi principali che distinguono i due disturbi.
Sintomi delle allergie alimentari (si manifestano subito dopo l’ingerimento del cibo)
- prurito alla bocca;
- orticaria;
- eczema e congestione degli occhi;
- In alcuni casi, si possono avere reazioni anafilattiche gravi, con:
- edema della gola;
- restringimento delle vie aeree e difficoltà respiratoria;
- nausea, vomito, dolori addominali;
- diarrea.
I cibi che più frequentemente portano a reazioni allergiche possono essere: pesce, arance, uova, soia, latte vaccino, pesche, kiwi, crostacei, ecc.
Sintomi delle intolleranze alimentari (NON si manifestano subito dopo l’ingerimento del cibo)
- Riniti, sinusiti, tosse, asma.
- Coliti, colon irritabile, gonfiori, stipsi, diarrea, dolori addominali, gastrite, prurito anale.
- Calo della libido, disuria, cistiti e vaginiti ricorrenti.
- Aritmie, palpitazioni.
- Crampi, spasmi, dolori ossei e muscolari.
- Eczema, acne, prurito, seborrea.
Esistono solamente 4 sostanze in grado di provocare intolleranze, i cui effetti sono stati sufficientemente studiati, e quindi riconosciute dalla comunità scientifica:
- intolleranza al lattosio;
- intolleranza al fruttosio e/o al sorbitolo;
- intolleranza al glutine.
I rimedi?
Al giorno d’oggi ancora non esistono adeguati trattamenti per la cura definitiva delle allergie e delle intolleranze alimentari. Una volta diagnosticata l’allergia, l’unico rimedio efficace è la cosiddetta dieta “di esclusione”, cioè l’eliminazione dell’alimento in questione dalla dieta della persona allergica. Occorre sempre ricordare che la completa rimozione di un alimento, soprattutto se di uno di quelli principali, dalla dieta deve avvenire sotto stretto controllo medico per evitare, in particolare nei bambini, carenze nutrizionali.