venerdì 24 giugno 2011

Come costruire una nave

 

La costruzione di una nave inizia con la realizzazione dello scafo, la struttura che fa galleggiare l’imbarcazione. Il progetto viene approntato nell’ufficio studi del cantiere e può richiedere parecchi mesi o addirittura anni di lavoro. In questa fase vengono studiati tutti gli sforzi a cui la nave sarà sottoposta durante la navigazione. Per determinare le dimensioni delle varie parti dell’imbarcazione, sono necessari calcoli molto complessi e analisi dettagliate di ogni elemento della nave.

In diversi casi si preparano modelli da testare nelle cosiddette vasche navali. Contemporaneamente , viene analizzata la struttura del motore. La fase successiva è quella della costruzione vera e propria, nelle officine del cantiere. Si provvede all’approvvigionamento e alla sistemazione di tutti i materiali necessari, poi si passa alla fabbricazione della chiglia e delle fiancate. Dopo il varo, si sistema a bordo tutta l’apparecchiatura necessaria (radio, radar, computer) e i vari arredi. Lo scafo viene impermeabilizzato (calafatato) e si dà inizio alle prove con cui si rilevano le caratteristiche della nave e le prestazioni del motore. Nel seguente filmato possiamo vedere una nave costruita in 30 secondi, ripresa con la classica tecnica del time-lapse.

 

Un cantiere navale egizio

La costruzione di navi in legno nell’antico Egitto iniziò contemporaneamente alle grandi opere architettoniche, a partire dalla III dinastia (2700-2630 a.C.). Le assi di legno che formavano l’imbarcazione erano tenute insieme da corde di fibra vegetale. Le navi erano di forma larga e panciuta e fino al Nuovo Regno (1543-1069 a.C.) erano prive di chiglia, per poter attraversare anche acque molto basse. Si governavano grazie a un grosso timone a remo fissato sulla poppa. I rilievi (immagine sotto) che decorano la parete meridionale della rampa d’accesso alla piramide del faraone della V dinastia Unas a Saqqara, descrivono il lavoro svolto dai carpentieri nel cantiere navale.

Cantere navale egizio piramide del faraone Unas a Saqqara

 

I maestri d’ascia

Un tempo l’attività di costruzione delle navi era affidata alle abili mani dei maestri d’ascia, nome che deriva dall’abilità con cui adoperavano l’ascia per tagliare il legno. Questi esperti artigiani, oltre ad occuparsi del progetto, si dedicavano alla sua realizzazione. Oggi purtroppo le conoscenze accumulate nei secoli rischiano di scomparire per mancanza di manodopera qualificata.

maestro d'ascia

 

Lo sai che…?

la nave da crociera più grande del mondo è la Oasis of the Seas (immagine sotto) con una stazza di ben 225000 tonnellate. La Oasis of the Seas può trasportare 5400 passeggeri, è lunga 360 metri, alta 72 metri (quanto un palazzo di 24 piani) e larga 60,5. Questa immensa nave è entrata in servizio nel mese di dicembre 2009 ed è dotata anche di una pista di pattinaggio sul ghiaccio e di un parco giochi acquatico.

Oasis of the Seas


Lo scandaglio

 

Lo scandaglio è uno strumento per la misurazione della profondità delle acque. Il tipo più semplice è lo scandaglio comune, consistente in un peso di piombo o di ferro attaccato ad una funicella (sagola) graduata in metri; il peso viene calato dalla nave fino a toccare il fondo.

scandaglio comune

Nello scandaglio a mulinello il peso è fissato a un filo di acciaio avvolto su un mulinello e la profondità si può leggere direttamente su un contagiri. Spesso gli scandagli sono realizzati in modo da poter prelevare campioni di flora e fauna da utilizzare per ricerche idrografiche (scandaglio a presa di fondo e d’acqua).

Gli strumenti più moderni per misurare le profondità subacquee sono quelli acustici, detti sonar o ecoscandagli, che si basano sulla riflessione di ultrasuoni da parte del fondale marino. Sono formati da un generatore di ultrasuoni e da un ricevitore di eco (idrofono); la profondità viene ricavata misurando il tempo che intercorre dall’emissione del suono alla ricezione dell’eco.

ecoscandaglio

Lo scandaglio ecografico ultrasonoro consente di rilevare perfino il profilo del fondo marino mentre la nave è in movimento, emettendo un fascio di ultrasuoni e registrando su un apparecchio scrivente la ricezione degli echi.


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Cos’è la polena?

 

La polena è una figura scolpita in legno che anticamente ornava la prua di un veliero. La polena ha spesso significato simbolico o scaramantico e generalmente allude al nome della nave. Nelle galee era una testa di cinghiale, di serpente o di drago, mentre successivamente ebbe spesso forma umana, soprattutto di donna o di sirena.

polena

Durante il medioevo i Vichinghi foggiarono le prue delle loro imbarcazioni in forma di animali feroci e serpenti marini, facendo assomigliare le loro navi a terribili draghi di legno che corrono veloci sulle onde. L’età dell’oro delle polene è il XVII secolo, quando galeoni e vascelli inglesi, spagnoli, olandesi, francesi e portoghesi mostravano figure sospese a prua sempre più grandi e vistosamente colorate realizzate da artisti specializzati.


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giovedì 23 giugno 2011

Rimedi contro le zanzare

 

Quanto sono fastidiose le zanzare? Pensate a quel sibilo che si avvicina all’orecchio svegliandovi alle 4 del mattino di una nottata in bianco a causa del caldo estivo. Vi eravate appena addormentati, ma la zanzara purtroppo se n’è accorta…

zanzara

Questi sono i casi in cui vi vorreste alzare dal letto e cominciare a pensare un metodo scientifico per provocare l’estinzione totale delle zanzare! Per fortuna non c’è bisogno di fare una cosa del genere, perché le zanzare si possono tenere lontane in vari modi e alcuni di questi modi non prevedono nemmeno il zanzaricidio! Sorriso Comunque per difendere il proprio sonno e la propria pelle da fastidiose punture, penso che siamo disposti a questo ed altro Occhiolino

Dopo una breve ricerca su internet ho trovato tantissimi rimedi contro le zanzare e di seguito ve li elenco (non si assicura niente riguardo alla reale efficacia Occhiolino).

  • Spray alla citronella.
  • Zanzariera elettrica, come ad esempio queste.
  • Racchetta antizanzare, come ad esempio queste.
  • Zanzariere da applicare alle finestre.
  • Eliminare, dove possibile, i ristagni d'acqua presso la tua abitazione come pozzanghere, sottovasi, lavandini intasati, fontane. Bisogna sapere che ovunque ci sia acqua ferma è un ambiente favorevolissimo per la proliferazione delle larve di zanzara!
  • Candele alla citronella, come queste. Ovviamente non sono adatte per gli interni.
  • Evitate i prodotti omeopatici, tanto non hanno nessuna efficacia, come viene chiaramente spiegato qui.
  • Riempirsi la casa di pipistrelli… Sorriso Ovviamente scherzo, ma sappiate che i pipistrelli sono efficacissimi predatori delle zanzare. Comunque se per caso vi piace avere la casa come quella della famiglia Addams non vi resta che provare anche questo drastico rimedio. Secondo alcuni invece i pipistrelli non sarebbero particolarmente efficaci nella lotta contro le zanzare.
  • Il classico zampirone (la spirale che si brucia ed emette un fumo repellente) dovrebbe essere efficace. Anche questo è adatto per ambienti esterni, l’odore prodotto è davvero molto intenso.
  • Gli insetticidi spray sono molto efficaci, ma sono anche piuttosto tossici, quindi dovrebbero essere usati con parsimonia.
  • Da qualche parte ho letto questa: “legane una (zanzara) alla zampetta e portala appesa alla cintura: servirà da monito per tutte le altre…”. Questa è davvero geniale!
  • I dissuasori elettronici ad ultrasuoni non funzionano con le zanzare.
  • Una ciabatta, mano ferma, freddezza e riflessi da Jedi non possono fallire!
  • Ho letto che qualcuno usa l’aspirapolvere per risucchiare le zanzare ferme su un muro. Comunque non accendete l’aspirapolvere tra le dieci di sera e le sei del mattino Sorriso, altrimenti oltre alle zanzare vi ritroverete anche i vicini di casa infuriati.
  • Perché Noè ha fatto salire sull’Arca quelle due zanzare? Questo sì che è un mistero che bisognerebbe approfondire a Voyager, altro che UFO, alieni, Templari e Rennes Le Chateau!
  • Le zanzare sono sopravvissute ai dinosauri, potrebbero sopravvivere anche all’umanità! Non bisogna mai sottovalutare l’avversario, quindi sappiate che ogni vostro tentativo di allontanarle potrebbe essere vano. Spostatevi voi in luoghi dove non ci sono zanzare, oppure passate la notte a pungerle ripetutamente… e a ronzare vicino alle loro orecchie (ma ce le hanno le orecchie? Occhiolino).

Nel seguente filmato possiamo vedere un altro rimedio contro le zanzare (ora torniamo seri) che sembra avere una certa efficacia. Si tratta di realizzare una trappola per zanzare riempendo una bacinella nera di acqua e aggiungendo alcune gocce di un liquido vischioso. Il colore della bacinella è dettato dal fatto che le zanzare sono attratte dai colori scuri (questa affermazione non è però dimostrata). Il liquido vischioso può essere nafta (come nell’esperimento originale) o olio di vaselina. Lo scopo è quello di imprigionare le zanzare che si posano su pelo dell'acqua per la deposizione delle uova. Guardiamo il filmato.

Apparentemente funziona realmente, ma in questi casi è ovvio che la riproducibilità dell’esperimento è essenziale per verificarne l’efficacia in modo sicuro. Provatelo a casa vostra e, mi raccomando, se funziona riferitelo in un commento Occhiolino.

Se amate i filmati contro le zanzare (sono sicuro che molti di voi che in questo momento avete la casa infestata li preferite ai film di fantascienza), ve ne propongo un altro che soddisferà il nostro inesauribile rancore contro questi insetti alati.

Arriva l’estate e con la bella stagione anche le zanzare che, ci dicono gli esperti, anche quest’anno saranno numerose… Questo è l’incipit del filmato, degno di un film catastrofico tipo fine del mondo del 2012. Immergetevi per due minuti e 7 secondi in queste scene inquietanti.

Capito? In ogni caso sappiate che molti di questi rimedi contro le zanzare in realtà sono i classici “rimedi della nonna” che si diffondono “di bocca in bocca” ma che non hanno una reale efficacia.

Purtroppo il problema di solito non è eliminare una grande quantità di zanzare, bensì eliminare L’UNICA che è riuscita ad intrufolarsi in camera da letto dopo l’una di notte (pare che le zanzare abbiano l’orologio…). Cosa fare in questi casi? Secondo me la pantofola è il rimedio più efficace per numeri di zanzare che tendono a uno Occhiolino.

A questo punto spero di avere detto tutto e vi auguro buone notti estive prive di zanzare e di punture di zanzare.


La propagazione del calore

 

L’esperienza ci insegna che se mettiamo sul fornello un recipiente con il manico di metallo, dopo un po’ di tempo anch’esso scotta. Evidentemente in qualche maniera il calore si diffonde e la temperatura degli oggetti che lo assorbono cresce.

I processi secondo cui il calore si propaga sono:

  • conduzione;
  • convezione;
  • irraggiamento.

 

CONDUZIONE

Se prendiamo uno scalpello con l’impugnatura metallica e mettiamo la sua punta sopra una fiamma, nel giro di poco tempo sicuramente dobbiamo mollarlo.

Conduzione del calore

Per spiegare come mai si riscalda l’intero scalpello e non solo la parte a contatto con la fiamma, dobbiamo ricorrere al modello molecolare. Nei metalli, e in generale nei solidi, le molecole possono solo vibrare attorno alla loro posizione, in quanto non hanno molta libertà di movimento. Con l’assorbimento di calore, le molecole della punta dello scalpello a diretto contatto con il fuoco aumentano la loro energia cinetica e, poiché vibrano con maggiore energia, hanno più urti con le molecole vicine e cedono loro una parte dell’energia.

Questo processo è la conduzione, che consente la trasmissione del calore attraverso il metallo, per cui alla fine anche l’impugnatura dello scalpello dalla parte opposta della fiamma diventa rovente.

Possiamo quindi affermare che:

la conduzione è un fenomeno di propagazione del calore, quindi di energia, dentro una sostanza senza che si abbia spostamento di materia.

Immaginiamo di riscaldare una sbarra metallica omogenea di sezione S e lunghezza L all’estremo A, che raggiunge la temperatura t2. Ci domandiamo: dopo quanto tempo l’estremo B, che inizialmente è a temperatura t1 (con t1 < t2), si riscalda raggiungendo la temperatura t2? Da quali fattori dipende tale processo?

Trasmissione del calore in una sbarra omogenea

Si può trovare per via sperimentale che la quantità di calore Q trasmessa in un tempo Δτ, cioè la rapidità di trasmissione del calore individuata dal rapporto Q/Δτ:

  • è direttamente proporzionale alla superficie S di propagazione;
  • è direttamente proporzionale alla differenza di temperatura Δt = t2 – t1;
  • diminuisce in modo inversamente proporzionale all’aumentare della lunghezza L (o spessore) secondo la quale avviene la propagazione:
  • dipende dal tipo di materiale.

(per l’intervallo di tempo abbiamo usato Δτ per non confonderlo con la variazione di temperatura; τ è una lettera greca che si legge “tau”).

Si perviene così alla legge della conduzione termica:

Q/Δτ è il calore trasmesso nell’unità di tempo, S è la superficie attraverso la quale avviene la trasmissione, Δt = t2 – t1, la differenza di temperatura fra i due estremi, L la distanza fra essi e λ (“lambda”) la costante, che dipende dal tipo di sostanza, chiamata coefficiente di conducibilità termica, che ha come unità di misura:

I buoni conduttori termici (in cui si ha una propagazione veloce del calore) hanno un elevato coefficiente di conducibilità termica. Gli isolanti termici (in cui la propagazione del calore è lenta), invece, hanno un basso coefficiente di conducibilità.

Di seguito riporto una tabella con alcuni coefficienti di conducibilità termica (per la maggior parte delle sostanze si tratta di valori medi). Per avere una interpretazione della tabella bisogna ricordare che più λ è grande, tanto più è grande la quantità di calore trasmessa per unità di tempo, a parità di superficie, di lunghezza (o spessore) e di intervallo di temperatura.

Sostanza λ   (W/m·K)
acqua 0,58
alluminio 203
aria 0,02
calcare 2,20
calcestruzzo 0,69
ferro e ghisa 63,8
ghiaccio 1,63
lana 0,05
legno 0,20
marmo bianco 3,23
mattoni 0,81
mercurio 7,55
piombo 34,7
rame 383
ottone 102
sughero 0,23
tessuti isolanti 0,09
vetro 0,94
zinco 117

 

CONVEZIONE

L’acqua ha un basso coefficiente di conducibilità termica e la si può classificare tra gli isolanti. Quando mettiamo una pentola d’acqua sul fuoco, la conduzione all’interno dell’acqua avviene con molta lentezza e quindi gli strati d’acqua lontani dalla fiamma dovrebbero rimanere freddi a lungo. Tuttavia, sappiamo che non è così. Il motivo è che esiste un’altra modalità di propagazione del calore, detta convezione.

Gli strati più vicini alla fiamma si riscaldano e perciò si dilatano. Dato che a parità di massa aumenta il volume, si ha una diminuzione della loro densità. Per il principio di Archimede gli strati meno densi vengono sospinti verso la superficie, costringendo quelli più freddi a scendere. In questo modo si producono nel liquido delle correnti convettive che favoriscono il suo riscaldamento uniforme.

Convezione del calore

Possiamo quindi dire che:

la convezione è un fenomeno di propagazione del calore in una sostanza, che avviene tramite lo spostamento di materia.

Quanto visto per l’acqua vale anche nel caso dell’aria, che è un fluido. E’ questo il motivo per il quale i termosifoni vengono collocati nelle pareti in basso e non vicino al soffitto.

 

IRRAGGIAMENTO

Finora abbiamo visto due processi di propagazione del calore che richiedono la presenza di materia. Ma esiste anche un processo in cui il calore si propaga anche nel vuoto.

Una bibita in bottiglia abbandonata al Sole in poco tempo diventa imbevibile. Possiamo dedurre che il calore proveniente dal Sole giunga in qualche modo fino alla Terra, attraversando uno spazio interplanetario praticamente vuoto. Si tratta in effetti di onde elettromagnetiche che, investendo la bottiglia, determinano la trasformazione dell’energia che trasportano in energia cinetica delle molecole colpite, fatto che provoca l’aumento di temperatura della bibita. Il calore vero e proprio, pertanto, entra in gioco solo nella fase in cui il liquido assorbe l’energia dalla radiazione elettromagnetica. Questo processo di trasmissione del calore si chiama irraggiamento.

Irraggiamento

Quindi possiamo dire che:

l’irraggiamento è un fenomeno di propagazione di energia che avviene anche nel vuoto per mezzo di onde elettromagnetiche. Si manifesta come calore solo nella fase di assorbimento delle radiazioni da parte dei corpi.


martedì 21 giugno 2011

Chi crede alla fine del mondo del 2012?

Se ne parla da anni, si fanno film, seminari, documentari, trasmissioni tv sulla fine del mondo del 2012. Ma c’è ancora qualcuno che ci crede? In effetti non ci sarebbe niente di strano se fossero in molti a crederci, vista l’enorme pubblicità che si è fatta riguardo a questo evento. Si sono scritti anche molti libri, ma nessuno si sbilancia fino in fondo. Quanti sono quelli che hanno realmente “cambiato modo di vivere” nell’attesa della fine? Coloro che professano la venuta della fine del mondo sono i primi a continuare a vivere esattamente come vivevano prima, dimostrando anche di essere i primi a non crederci.

fine del mondo

Una delle tante previsioni di fine del mondo o di “giorno del giudizio” è già fallita il 21 maggio 2012. La notizia del fallimento non ha avuto lo stesso spazio nei media della previsione stessa in ogni caso se non c’è stato il giorno del giudizio non ci sarà, presumibilmente, nemmeno la fine del mondo da qualcuno prevista per il 21 ottobre 2011.

In fondo è facile prevedere una fine del mondo. Basta sparare una data qualsiasi, giustificandola con qualche astruso ragionamento numerologico preso dalla Bibbia, creare l’aspettativa, vendere un sacco di libri in cui si spiega perché ci sarà la fine del mondo, aspettare il giorno prefissato e quando la fine del mondo non ci sarà basta dire che nel frattempo “qualcosa è cambiato” nel tessuto dello spazio-tempo o nelle “altre dimensioni” spirituali. Facile, no? Lo potrei fare anche io, lo potrebbe fare chiunque.

Ma adesso io mi chiedo, c’è ancora qualcuno che si ostina a credere nella fine del mondo prevista per il 21 dicembre 2012? Oppure forse c’è qualcuno che crede che avverrà “una evoluzione spirituale di tutta l’umanità”, o semplicemente ci sarà un’invasione aliena? Fatemi sapere se ci credete e, soprattutto, perché ci credete. Vi attendo numerosi. Buona giornata.



L'astronave LEGO di Dart Fener esce il primo settembre 2011

Il primo di settembre 2011 la Lego comincerà a vendere uno speciale set che rappresenta l'astronave di Dart Fener. Il set avrà un prezzo di 400 dollari e sarà il modello più lungo che sia mai stato venduto dalla Lego. L'astronave è lunga 1,27 metri ed è costituita da 3152 pezzi per un peso totale di 3,6 chilogrammi. Davvero un gigante per essere un set di costruzioni!



L'altra caratteristica saliente è che è presente un "ponte di comando" removibile nella parte bassa dell'astronave dove possono prendere posto cinque personaggi di Guerre Stellari (ovviamente c'è Dart Fener).



 Un'altra visuale dell'astronave Lego di Dart Fener.



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lunedì 20 giugno 2011

La collezione di conchiglie di Francesco Settepassi

 

In questo filmato (a cura dell’Istituto Luce) possiamo vedere un documento raro, cioè delle immagini che mostrano parti della immensa collezione di conchiglie di Francesco Settepassi (1886 – 1982), uno dei massimi malacologi italiani.

La passione della raccolta delle conchiglie di Francesco Settepassi cominciò quando aveva solo 6 anni. Con una pazienza da certosino e con non pochi sacrifici, da ragazzo esplorava le valli e le montagne armato di lente di ingrandimento, paletta e subiello alla ricerca di conchiglie fossili. Con il passare degli anni la sua collezione si arricchì di esemplari anche molto rari.

Negli anni che seguirono la raccolta arrivò a superare il milione di esemplari. Il Settepassi li ordinava in appositi casellari e li classificava. Oggi questa collezione è considerata una delle più complete che riguardano le conchiglie del Mediterraneo.

Egli scrisse anche un’opera monografica sui molluschi del Mediterraneo in tre volumi dove si possono annoverare ben 2500 raffigurazioni in bianco e nero e a colori di conchiglie. Il titolo è ATLANTE MALACOLOGICO MOLLUSCHI MARINI VIVENTI NEL MEDITERRANEO.

Buona visione del filmato.


Solstizio d’estate 21 giugno 2011

 

Domani 21 giugno 2011 alle ore 17:17 (ora locale) cade il solstizio d’estate. Si tratta dell’inizio dell’estate astronomica e non solo, il 21 giugno è anche il giorno più lungo dell’anno. Infatti il sole sorgerà alle ore 05:35 e tramonterà alle 20:49. In definitiva il Sole resterà sopra l’orizzonte per 15 ore e 14 minuti. Questi ultimi orari variano a seconda della latitudine del luogo e quelli riportati si riferiscono alla città Roma.

Nel filmato (in inglese) che vi propongo in questo post c’è una spiegazione delle stagioni. Il titolo è “Cosa causa le stagioni?”. Il video spiega con immagini e schemi per quale motivo durante i 12 mesi dell’anno l’altezza del Sole sull’orizzonte cambia, causando le variazioni climatiche che ben conosciamo.

Buona visione.


domenica 19 giugno 2011

Superquark, puntata del 16 giugno 2011

 

I buoni programmi televisivi meritano di essere divulgati il più possibile. E’ il caso di Superquark, programma di divulgazione scientifica condotto da Piero Angela ormai da moltissimi anni. In questo blog ogni settimana, da questo momento in poi, pubblicherò le puntate di questa nuova stagione 2011 di Superquark nel formato di filmati di YouTube.

So che molti altri blog diffondono le varie puntate di Superquark e questa è sicuramente una buona abitudine Sorriso.

Buona visione di Superquark, puntata del 16 giugno 2011.

Sommario:

  • Nepal e India.
  • Animazioni in 3D dell’interno delle cellule create dalla collaborazione tra Hollywood e università di Harvard.
  • Le stampanti laser 3D che stampano “oggetti”.
  • La storia del MIT.
  • Dietro le quinte della Storia, dedicato ai 4 grandi personaggi del nostro Risorgimento: Garibaldi, Cavour, Mazzini e Vittorio Emanuele II.
  • Scienza in Cucina, i falsi miti dell’alimentazione.

 

Superquark 16 giugno 2011 prima parte

 

Superquark 16 giugno 2011 seconda parte

 

Superquark 16 giugno 2011 terza parte


Il calcolo quantistico

 

In questo video possiamo vedere una interessante lezione che riguarda il calcolo quantistico. Si tratta di una rivoluzione informatica molto attesa e che si ritiene imminente. In breve posso dire che l'informatica quantistica è l'insieme delle tecniche di calcolo e del loro studio che utilizzano i quanti per memorizzare e elaborare le informazioni. Molte sono le differenze con l'informatica classica, soprattutto nei principi fondamentali.
La macchina di Turing ad esempio utilizza gli assiomi della fisica classica, ossia lo stato del nastro e della testina sono sempre univocamente identificabili, gli spostamenti sono sempre regolati dalle leggi del moto, ecc… Quindi la macchina di Turing è totalmente deterministica. Una sua variante, che si dimostra equivalente ma più veloce, è la macchina di Turing probabilistica. Essa può risolvere ogni problema che è possibile risolvere tramite la macchina di Turing deterministica, ma di solito lo fa più velocemente (nel senso della teoria della complessità algoritmica). Anch'essa, però, è soggetta agli assiomi della fisica classica, e soprattutto nessuna delle due è reversibile, per il secondo principio della termodinamica. Dato che la meccanica quantistica è reversibile, una macchina di Turing quantistica deve essere reversibile. Inoltre deve rispettare i vincoli della meccanica quantistica, tra cui il principio di indeterminazione di Heisenberg e l'equazione di Schrödinger.

Insomma, ma alla fine un computer basato su una macchina di Turing quantistica (o probabilistica) cosa riesce a fare rispetto ai moderni computer? Riesce a fare esattamente le stesse cose, ma ad una velocità molto superiore e questo è importante nel campo dell’informatica in cui c’è sempre bisogno di velocità di calcolo sempre più alte.

In ogni caso prima di ottenere un dispositivo di questo tipo bisognerà superare alcune difficoltà tecniche per cui molti scienziati stimano che il primo computer quantistico vero e proprio non vedrà la luce prima di un decennio.

Nel frattempo cerchiamo di capirci qualcosa in più riguardo al calcolo quantistico seguendo questa interessante lezione sull’argomento tenuta dal professore Mario Rasetti del Politecnico di Torino.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...