martedì 7 giugno 2011

Auto del futuro

 

Le tecnologie del futuro devono essere sempre progettate nel presente e in certi casi potrebbe accadere che sono già state ideate nel passato. Le auto del futuro non fanno eccezione e occorre sempre immaginare come potrebbero essere le automobili che percorreranno le nostre strade fra venti o trenta anni. Personalmente credo che nel futuro bisognerebbe concentrarsi soprattutto in una grande rivoluzione, molto attesa dalla maggior parte di coloro che sono attenti alle tecnologie, e cioè nella rivoluzione energetica. Mi riferisco ovviamente alle auto elettriche, parzialmente o completamente alimentate ad energia solare, alle automobili alimentate da biocarburanti oppure a idrogeno. Secondo me sarà questa la vera rivoluzione dei trasporti. Fino a questo momento invece si sono visti sono affinamenti delle tecnologie relativi al design, al comfort e alla sicurezza.

In questi tre filmati vengono illustrati i “sogni” tecnologici del futuro per quanto riguarda le automobili.

Buona visione delle auto del futuro.

 

 


Tablet ad energia solare da Pixel Qi

 

Pixel Qi è una compagnia statunitense specializzata nella produzione di schermi LCD a basso consumo. Negli ultimi tempi sta sviluppando degli schermi che possono rendere i tablet alimentabili con un pannello solare. In particolare Qixel Qi sta sviluppando un modo per alimentare un tablet installando semplicemente un pannello solare in grado di generare 1 solo watt, sufficiente per alimentare sia lo schermo sia la scheda madre.

tablet ad energia solare Pixel Qi

L’interesse riguardo a questa nuova tecnologia è dovuto al fatto che il costo di un simile pannello solare sarebbe intorno ai 2,5 euro, ma la cosa più entusiasmante è che il tablet potenzialmente potrebbe essere caricato per giorni o persino per settimane senza essere collegato alla rete elettrica.

Si tratterebbe di una innovazione interessante e che aspettiamo con ansia che si sviluppi fino in fondo. Nel frattempo vi mostro il filmato (in inglese) relativo al tablet ad energia solare sviluppato di Pixel Qi.

Buona visione.


Eruzione del vulcano Puyehue in Cile

 

Sabato 5 giugno 2011 un vulcano che appartiene al complesso vulcanico Puyehue-Cordon Caulle nella zona sud del Cile è entrato in eruzione dopo un periodo di inattività durato più di 50 anni. Il governo cileno ha evacuato immediatamente centinaia di residenti. La colonna di cenere del vulcano si è innalzata per oltre 10 chilometri e si è estesa fino a superare il confine della vicina Argentina.

L’area del vulcano è anche stata colpita da numerose scosse telluriche soprattutto nella giornata di sabato. Le scosse si susseguono con un ritmo di 230 ogni ora. Quelle che vi mostro sono alcune foto davvero spettacolari di questa eruzione.

Alcuni fulmini prodotti all’interno della nube di cenere.

 

Questa è la nube di cenere del vulcano Puyehue in tutta la sua spettacolare maestà.

 

In questa foto satellitare della NASA vediamo la nube di cenere che si estende nell’atmosfera.

 

Un elicottero passa nelle vicinanze della nube di cenere.

 

Un’altra spettacolare immagine dell’eruzione del vulcano Puyehue in Cile. Il vulcano si trova nei pressi della città di Osorno.

 

Meravigliosi giochi di colore della nube di cenere del vulcano Puyehue al tramonto.


lunedì 6 giugno 2011

La donna nell’arte

 

Alcuni filmati si prestano a lunghi commenti, altri invece non hanno bisogno di lunghe spiegazioni. Questo è sicuramente il caso del filmato che vi presento oggi, dedicato ai volti delle donne nell’arte. Un filmato tutto da guardare, creato per lasciarsi coinvolgere da queste immagini che vanno ben al di là del semplice valore estetico dei volti e che sconfinano con qualcosa di metafisico.

Buona visione del video.


domenica 5 giugno 2011

La storia del modello atomico (video da ridere)

 

La storia del modello atomico può essere resa più umoristica? Ovviamente sì e quelli che hanno realizzato questo filmato ci sono riusciti. In linea generale io sono contrario a ridurre la scienza a una cosa da ridere, perché sono più propenso a mantenerne intatto tutto il rigore, anche se con le dovute generalizzazioni o semplificazioni. Mi rendo conto che la ricerca scientifica è una delle attività umane più importanti e in questo particolare contesto bisogna mantenere tutta la serietà e il rigore possibili. Un’altra cosa è la divulgazione scientifica che può essere resa più divertente e scherzosa. Anche i “non addetti ai lavori” devono essere resi partecipi delle più grandi conquiste della scienza, quindi occorre “semplificare” molte nozioni per renderle comprensibili a chi non ha le necessarie conoscenze scientifiche o matematiche per capirle autonomamente. In questo processo di divulgazione c’è sempre il rischio di una certa “distorsione” che spesso diventa ambiguità che sconfina nell’equivoco, ma è un rischio calcolato che bisogna correre se si vuole portare la scienza al grande pubblico.

Quello che ho trovato è un filmato realizzato da studenti ed è un video “scherzoso” che può essere descritto così:

Per chi non sapesse cos'è il modello atomico, la storia si svolge così: prima Thomson con il suo modello a panettone (si chiama proprio così!), l'esperimento di Rutherford che spara delle particelle alfa verso una lamina d'oro per verificare il modello di Thomson, l'esperimento di Millikan con cui riesce a quantizzare la carica elettrica ed infine la scenetta tra Bohr e Rutherford.

Vi incuriosisce? Allora vi lascio guardare il filmato Sorriso e spero che vi piaccia.

Buona visione.


Sfere magnetiche sospese in aria (video)

 

Un solenoide industriale e dei magneti in miniatura pilotati tramite wifi o bluetooth tramite un computer portatile possono creare un effetto davvero da fantascienza. Regolando l’induzione magnetica dei magneti racchiusi all’interno delle sfere di plastica colorata è possibile vincere la forza di gravità. Questi piccoli magneti infatti sono immersi nel campo magnetico dei tre solenoidi posti in alto. Possibile?

Invece si tratta di uno stupendo effetto speciale creato da Physalia, uno studio grafico con sede a Barcellona che si occupa di effetti speciali e di animazioni 2D e 3D. Guardate il filmato e ditemi se “non sembra tutto vero”!

Quando guarderemo il filmato ci verrà forse un dubbio: siamo sicuri che è realmente un effetto speciale? E se fosse tutto vero? E se davvero ci fossero dei magneti in quelle palline e che sono realmente tenute sospese dal campo magnetico dei solenoidi in alto? Ma a questo punto, visto che il filmato è stato realizzato da uno studio di grafica computerizzata, torneremo a pensare che si tratta solo di un effetto speciale. I nostri dubbi cominceranno ad oscillare paurosamente tra le due versioni non appena faremo qualche ulteriore ricerca su Google.

Complimenti a Physalia, siete riusciti nel vostro intento di farci dubitare delle nostre percezioni! Occhiolino

Adesso vi lascio al filmato: buona visione.


sabato 4 giugno 2011

La celluloide

 

La celluloide fu la prima delle materie plastiche a essere prodotta a livello industriale. Lo statunitense John Wesley Hyatt la scoprì nel 1868, durante la ricerca di un sostituto dell’avorio per fabbricare palle da biliardo. Hyatt miscelò un derivato della cellulosa (nitrocellulosa) con della canfora, una sostanza cristallina aromatica di origine vegetale, ricavando una materia plastica solida e trasparente, flessibile, resistente all’umidità ma facilmente infiammabile.

celluloide

Prodotta in forma di lastre, bacchette e tubi, la celluloide si utilizza per fabbricare oggetti di uso comune, come casalinghi e giocattoli, ma la sua applicazione più nota è per le pellicole cinematografiche. Usata per questo scopo fino al 1940, per la sua infiammabilità fu in seguito sostituita con materiali più sicuri, il triacetato di cellulosa e il poliestere; nonostante oggi non sia più in uso, il cinema viene ancora definito “il mondo della celluloide”.


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Il Progetto Icaro: raccogliere gas da Urano per i viaggi interstellari!

 

Un team di scienziati sta lavorando ad una missione spaziale, chiamata Progetto Icaro (Project Icarus), che si basa sull’idea di raccogliere gas dal pianeta Urano per alimentare i motori di una sonda spaziale allo scopo di spedirla in un’altra stella. Si tratta di un progetto teorico ma, si sa, è proprio da questo tipo di progetti che poi partono le più grandi imprese dell’umanità. Il gas che verrà usato sarà l’elio-3, un isotopo dell’elio che sulla Terra è molto raro, ma che è molto importante per la realizzazione della fusione nucleare. Basti pensare che con un processo di fusione nucleare, basterebbero solo 14000 tonnellate di elio-3 all’anno per soddisfare l’intero fabbisogno energetico della Terra!

Project Icarus

Facendo uso di questo combustibile nucleare, questo veicolo spaziale dovrebbe raggiungere (dopo un’accelerazione che durerebbe poco più di 11 giorni) una velocità di crociera di ben 36000 km/s (circa il 12% della velocità della luce) raggiungendo la Stella di Barnard (distante 5,9 anni luce) in circa 50 anni di viaggio. Si tratta quindi di una “missione spaziale estrema” che potrebbe essere realizzata entro il 2100. Sembra una missione da “fantascienza”, ma non troppo. Infatti se nei prossimi decenni si dovesse riuscire realmente a controllare la fusione nucleare, questo tipo di viaggi interstellari non sarebbero più così fantascientifici.

Il Progetto Icaro è la reincarnazione di un progetto del 1970 chiamato Progetto Dedalo (Project Daedalus) il cui scopo era di progettare una missione spaziale interstellare per i secoli a venire, ma che fosse impostata su reali basi scientifiche e tecnologiche.

Nel seguente filmato possiamo vedere una rappresentazione schematica della propulsione a fusione nucleare del Progetto Icaro.

Buona visione.


venerdì 3 giugno 2011

Timeo Danaos et dona ferentis

 

Virgilio, Eneide, II, 49, parole che il sacerdote troiano Laocoonte rivolge ai suoi concittadini per dissuaderli dall’introdurre nelle mura della città il cavallo di legno donato dai Greci (ferentis è un accusativo arcaico usato al posto di ferentes). La traduzione più “in voga” è: temo i Greci anche quando portano doni. Altre traduzioni molto diffuse (e altrettanto corrette) sono: "temo i greci e i doni che portano", oppure "temo i greci e coloro che portano doni".

timeo Danaos et dona ferentis

Al giorno d’oggi questa frase viene usata per esortare a diffidare di persone infide anche qualora si mostrino gentili.


Preparare la granita siciliana

 

L’estate si avvicina e si avvicina anche un cambiamento del nostro modo di nutrirci. Anche i dolci cambiano in questo stesso periodo, si passa ai gelati, alle granite e a tutto ciò che è “freddo”. Per quanto mi riguarda, sono ghiotto di gelati e di granite, quindi l’estate è la mia stagione preferita Sorriso

Per questo ho cominciato a cercare qualche filmato per prepararmi gelati e granite da solo e mi sono imbattuto in quello che vi sto per presentare. Si tratta di un video che mostra la preparazione della granita siciliana tradizionale. E’ relativo alla 11ma edizione della Festa della Neve (11 luglio 2009), presso il Parco delle Madonie (PA). La granita tradizionale siciliana in questo caso viene preparata con la neve Occhiolino, guardare per credere.

Buona visione del filmato.


giovedì 2 giugno 2011

La pompa di calore

 

Di solito per riscaldare gli ambienti si sfrutta la combustione di idrocarburi, come gasolio o metano, con conseguente emissione di biossido di carbonio e altri gas, anche nocivi. Da diversi anni, per rendere più economico il riscaldamento degli edifici si sono studiate, oltre a migliori tecniche di isolamento termico, anche soluzioni più efficaci per le macchina termiche sfruttate per il riscaldamento. Sono così tornate d’attualità le osservazioni effettuate nel 1852 dal fisico inglese William Thompson (poi nominato Lord Kelvin per meriti scientifici), il primo a descrivere il ciclo termico della pompa di calore e intuirne le potenzialità economiche.

La sua idea consiste nel riscaldare l’aria interna all’edificio (che ha una temperatura più elevata) mediante il raffreddamento dell’aria esterna (che ha una temperatura inferiore).

Il nome “pompa di calore” è collegato all’idea di cedere calore a una temperatura più elevata di quella alla quale è stato prelevato. Nel suo funzionamento essa si comporta come le macchine frigorifere con il compressore posto nei locali interni e la serpentina dell’evaporatore situata all’esterno. Il vantaggio del suo uso, rispetto a un sistema di riscaldamento tradizionale, è contenuto del diagramma mostrato sotto:

pompa di calore

alla sorgente calda (la stanza) giunge una quantità di calore il cui valore assoluto è:

dove Q1 è il calore (questa volta positivo) che la pompa riceve dalla sorgente fredda e W(e) è il lavoro esterno (positivo) compiuto dal motore, tipicamente elettrico, contenuto nella pompa. Se avessimo fornito la stessa quantità di energia esterna W(e) mediante combustibili o l’uso di energia elettrica, la stanza avrebbe ricevuto una quantità di calore:

Quindi l’uso della pompa di calore implica un vantaggio che è descritto matematicamente dal rapporto K (detto coefficiente di guadagno) tra la quantità di calore |Q2| che giunge a riscaldare l’interno e il lavoro W(e) necessario per ottenere tale riscaldamento:

Quindi una pompa di calore ideale è costituita da una macchina reversibile (e che funziona nel senso inverso) che lavora tra le temperature T1 e T2 (con T1 < T2) con un coefficiente di guadagno dato da:

La pompa di calore risulta quindi più adatta per i climi temperati nei quali è minore lo sbalzo di temperatura fra interno ed esterno, mentre nei climi più rigidi è utilizzata spesso in combinazione con i sistemi tradizionali, che forniscono il surplus di energia richiesto nei giorni più freddi.

Una buona pompa di calore reale può avere un valore di K pari a 5 o 6: per ogni joule di energia fornita dall’esterno (cioè pagata dal gestore dell’edificio) si ottiene un riscaldamento di 5 o 6 J. Inoltre, in una pompa di calore è possibile invertire la direzione del funzionamento. In questo modo si obbliga il fluido a scorrere nella direzione opposta rispetto all’inverno. Così il calore è assorbito dall’ambiente freddo, che è la casa che si vuole raffreddare, ed è ceduto all’ambiente caldo, cioè l’esterno. Quindi la pompa di calore funziona anche come condizionatore.

L’economicità e la compatibilità ambientale del sistema sono notevoli a parità di prestazioni, anche tenendo conto delle dispersioni di energia nella centrale e nelle linee elettriche.

Una pompa di calore fa risparmiare il 35% di combustibile rispetto ad un modello tradizionale per riscaldamento; quindi, riduce della stessa percentuale le emissioni nocive nell’atmosfera.


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