martedì 10 maggio 2011

Morgantina

 

Avete mai sentito parlare della zona archeologica di Morgantina? Fino a poco tempo fa io ne avevo sentito parlare vagamente, sapevo che era meta abituale di turisti e di gite scolastiche, ma non mi ero informato più di tanto. Alcuni giorni fa ci sono andato e sono rimasto davvero stupito dalla bellezza di questo sito. Ho letto che Morgantina è stata definita “la Pompei di Sicilia” e dopo aver visto i resti di questa meravigliosa città non posso che confermare appieno questa denominazione.

vista aerea di Morgantina

Partiamo da un po’ di storia, poi vi spiegherò qualcosa di più mostrandovi le foto che io stesso ho fatto a Morgantina.

Morgantina è una città decantata dai più grandi storici dell’antichità, fu fondata sulla collina della Cittadella (presso l’attuale comune di Aidone, in Sicilia) da re Morges, capo di una tribù sicula (XI sec. a.C.).

Dominata dai Greci dalla metà del VI sec. a.C., venne distrutta nel 459 a.C. da re Ducezio, capo carismatico ed erede dei Siculi, il quale distrusse la città originaria rifondandone una nuova sul terreno di Serra Orlando.

La città raggiunse un notevole sviluppo economico, politico e sociale nella metà del III sec. a.C., sotto il regno di Gerone II. Alleatasi con i Cartaginesi durante la Seconda Guerra Punica, venne punita duramente dai Romani (211 a.C.) che la occuparono per più di due secoli, fino all’abbandono totale avvenuto tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C.

Gli scavi condotti dagli archeologi statunitensi sin dal 1955, hanno riportato alla luce una città intatta, nella quale si rivivono intensamente le strutture della “polis” greca. In 12 chilometri quadrati di area archeologica è stato scavato ancora solo il 10%. Non a caso Sjoquist, il primo archeologo che effettuò scavi sistematici nell’area, la chiamò, come avevo già riferito prima, la “Pompei sicula”.

Vediamo quali sono le strutture più interessanti che potete vedere a Morgantina.

 

La Casa del Saluto (detta anche Casa del Capitello Dorico)

E’ forse uno dei resti più famosi di Morgantina. Si tratta di una costruzione molto elegante con pavimenti in cocciopesto e mosaico, ornato da disegni geometrici. La casa prende il suo nome da una scritta in mosaico EYEXEI (letteralmente: stai bene) posta all’ingresso di un ambiente dove è stata rinvenuta una vasca da bagno (conservata attualmente al Museo Archeologico di Aidone). Il quadriportico colonnato, senza tetto nella parte centrale, serviva per la raccolta dell’acqua piovana.

Casa del Saluto

 

Casa di Ganimede

Da come si presenta doveva, senza dubbio, appartenere ad una personalità molto ricca e in vista tra i ceti sociali più nobili della città. La sua forma rettangolare presenta sette colonne sui lati lunghi e tre sui lati corti che circondano un cortile per la raccolta di acqua piovana. Le colonne sono in pietra arenaria in stile Dorico. Sul lato sinistro due ambienti conservano i più antichi mosaici dell’arte ellenistica occidentale. Il primo raffigura il “Ratto di Ganimede”, figlio di Troo, mentre viene rapito da Zeus che nell’occasione assunse le sembianze di un’aquila. Nel secondo ambiente è visibile un meandro ornato da foglie di edera, simboli della vittoria in una competizione sportiva.

Casa di Ganimede

 

Teatro

Costruito nel IV secolo a.C. era composto da: cavea, orchestra ed edificio scenico. La cavea costruita con blocchi di pietra squadrata, è divisa in sei settori da cinque scalette verticali dove trovavano posto gli spettatori. Sul terzo gradino, dall’alto in basso del settore centrale si trovava una dedica a Dionisio: Nello spazio riservato all’orchestra, vicino i primi gradini, trovava posto il coro.

Teatro di Morgantina

 

Fornace grande

Tra le più ampie fornaci conosciute del mondo antico, la “Fornace grande” possiede due corridoi di approvvigionamento (o praefurnia) contrapposti, collegati ad una camera di combustione di forma ovale tramite passaggi voltati in laterizio, le cui pareti vetrificate testimoniano danni determinati dalle alte temperature. La camera di combustione era coperta da un piano forato sostenuto da archi in laterizio di cui si conservano le basi. A differenza della gran parte delle fornaci, edificate con materiale di riutilizzo, la “Fornace grande” venne costruita con mattoni appositamente prodotti. In essa venivano prodotti materiali fittili di grandi dimensioni, come tegole, condutture e grandi contenitori per derrate. L’ubicazione della fornace, a ridosso di una parte delle fortificazioni greche, indica che queste non erano più in uso quando essa venne costruita.

Fornace grande

 

Ekklesiasterion

L’ekklesiasterion, luogo di riunione dell’assemblea cittadina, si configura come un complesso costituito da tre ampie gradinate che si incontrano formando angoli ottusi. In una prima fase furono realizzate solo la scalinata occidentale e quella centrale, ambedue dotate di dodici file di gradini. In un secondo momento venne aggiunta la scalinata più breve, quella orientale, insieme a tre nuove file di gradini nella parte superiore dell’insieme. Del béma o piattaforma dell’oratore si conserva soltanto il primo filare di blocchi. La presenza di un luogo destinato alle assemblee pubbliche, indica che nel III secolo a.C. la città godeva di una, seppur parziale, autonomia. L’ampio complesso dell’ekklesiasterion, che si adatta alla configurazione della vallata dell’agorà, non è allineato con l’impianto ortogonale della città. Oltre ad avere una funzione pubblica, le gradinate servivano, infatti, da terrazzamento, fornendo anche un agevole accesso ai tre lati dell’agorà superiore.

Ekklesiasterion

 

Non dimenticate a questo punto di andare a visitare il Museo Archeologico di Aidone. Qui sono esposti tutti i ritrovamenti del sito di Morgantina. Molto interessanti sono gli argenti “sacri agli dei” (davvero stupendi) e la famosa venere di Morgantina (che sarà in esposizione a partire dal 17 maggio 2011).


Le cimici

 

Le cimici sono insetti con un apparato boccale che taglia e succhia. Ci sono circa 82000 specie di cimici e se la maggior parte di queste vive sulla terra, alcune delle più grandi e più “feroci” vivono nei laghi e negli stagni. Le cimici usano la loro bocca perforante per mangiare vari tipi di cibo. Alcune, comprese le cimici d’acqua, attaccano altri animali. Dopo averli infilzati con le parti della bocca, ne succhiano le sostanze nutritive. Altre, tra cui gli afidi, cimici del terreno e le cicale, si nutrono di piante e bevono una linfa ricca di zucchero. Le cimici escono dalla uova come ninfe, simili in forma ai loro genitori. Cambiano la pelle fino a sei volte prima di diventare adulte, e durante questo processo, spesso cambiano colore. Le cimici arlecchine dell’Australia (vedi immagine sotto) da adulte sono di un arancio vivace, mentre da ninfe hanno un colore arancio e acciaio.

cimice arlecchino

 

BOCCHE AFFILATE

L’apparato boccale di una cimice è molto lungo e forma un organo chiamato rostro che contiene un tubo centrale con uno stiletto appuntito su entrambi il lati. All’interno del tubo vi sono due canali vuoti, che trasportano liquidi. Per nutrirsi, la cimice punge un animale o una pianta con lo stiletto e spinge il tubo nella ferita. Poi, rilascia della saliva da uno dei canali e succhia il cibo dall’altro. Quando non è usato, il rostro spesso si ritira contro il corpo.

 

PREDE MALEODORANTI

Se minacciate, le cimici verdi (foto sotto a sinistra) secernono dalle zampe posteriori una sostanza dall’odore pungente. Molte, comprese la specie del Borneo nell’immagine sotto a destra, sono vivacemente colorate per mettere in guardia gli uccelli.

cimice verde cimice del Borneo

 

CAMMINARE SULL’ACQUA

L’idrometra è una cimice dalle lunghe zampe che vice sulla superficie dell’acqua.

idrometra

 

CIMICI DEI LETTI

Le cimici dei letti usano il loro apparato boccale per nutrirsi di sangue umano. Sono attive di notte e si nascondono nel letto e nelle lenzuola durante il giorno. Con il diffondersi dei moderni insetticidi, sono quasi scomparse.

cimici dei letti


Tag di Technorati: ,

lunedì 9 maggio 2011

Gli animali più numerosi

 

Quali sono gli animali più numerosi? Gli zoologi dividono gli animali in due grandi gruppi: i vertebrati (dotati di colonna vertebrale) e gli invertebrati. Spesso quando si parla di animali pensiamo a quelli che si conoscono meglio e che sono evolutivamente più vicini a noi, come gli uccelli o i mammiferi. In realtà la parte più grande del regno animale è rappresentata dagli invertebrati, animali privi di scheletro interno, che comprendono addirittura il 95% delle specie viventi. Si tratta per lo più di animali di piccole dimensioni, a parte il calamaro gigante (vedi foto sotto) che è il più grande invertebrato vivente e uno degli animali più grandi in generale, e che con i tentacoli può arrivare a venti metri di lunghezza.

calamaro gigante

Gli invertebrati vivono in tutti gli ambienti acquatici e terrestri. I più numerosi sono gli insetti. Sono invertebrati anche le spugne, le meduse e i coralli, i vermi, gli aracnidi, i crostacei, i molluschi e gli echinodermi, tutti animali molto diversi tra loro sia per l’aspetto sia per lo stile di vita. Si potrebbe perfino dire che sono più diversi tra loro una medusa e una formica che una formica e un elefante!

Nessuno può dire con certezza quanti siano gli invertebrati che vivono oggi sulla Terra. Di certo, sono molte le specie che ancora non sono state scoperte dagli scienziati e moltissime sono quelle che scompaiono ogni anno a causa della distruzione degli ambienti naturali.

Secondo le stime, le specie di invertebrati sarebbero più di 1,3 milioni.

Ci chiediamo una cosa: come fanno gli invertebrati a vivere senza scheletro interno? Molti invertebrati hanno uno scheletro idrostatico, cioè un corpo pieno di liquido in modo da mantenere una forma e una posizione nello spazio (per esempio le meduse o i vermi). Altri hanno un guscio rigido che dà forma e protezione (per esempio i crostacei, i molluschi e gli insetti). Le vespe, come gli altri insetti, hanno un corpo rivestito da un esoscheletro, cioè uno scheletro esterno.

vespa

Una curiosità

Tra gli invertebrati ci sono animali con strane abitudini: le formiche del miele per esempio immagazzinano nel loro corpo una sostanza simile al miele, diventando gonfie come palloncini (come si vede nella foto mostrata sotto). Pensate che alcune popolazioni indigene, in Australia o in America centrale, le mangiano come caramelle! Sorriso

Un piccolo appunto sulle modalità di riproduzione. Alcuni invertebrati, come le spugne e alcuni celenterati, si riproducono senza bisogno di accoppiamento tra un maschi e una femmina, con una modalità di riproduzione “asessuata”, per esempio per gemmazione: sull’individuo adulto si formano dei bottoncini simili a gemme da cui si sviluppano nuovi individui, identici in tutto e per tutto al genitore. Nella foto possiamo vedere la gemmazione in un’Hydra.

Altri invertebrati, come le cavallette, hanno una riproduzione sessuata: le cellule sessuali di un maschio e di una femmina si incontrano nell’accoppiamento e danno origine a un nuovo individuo simile ma non identico ai genitori.

cavallette


sabato 7 maggio 2011

Ruote quadrate

 

E’ possibile pedalare con un bicicletta con le ruote quadrate? Nel filmato che vi presento alla fine di questo post si vede benissimo che si può fare, purché si abbiano le giuste conoscenze di matematica Occhiolino In che senso bisogna conoscere la matematica per pedalare con una bici a ruote quadrate?

Se la superficie a contatto con le ruote quadrate fosse una normale superficie piatta, capiamo subito che pedalare sarebbe estremamente difficile, ma nel filmato vediamo che la superficie ha un profilo particolare. Ciascuna “gobba” della carreggiata in realtà ha la forma di una curva che si chiama “catenaria”. La catenaria è la curva che formerebbe una catena che viene appesa ai due capi in due perni posti alla stessa altezza, come vediamo nella figura animata sotto:

L’equazione della catenaria è:

dove a è la distanza del punto più basso della curva dall’asse y, cosh è il coseno iperbolico, e è il numero di Nepero.

Nel nostro caso le gobbe hanno una forma di catenaria, ma la concavità è rivolta verso il basso. L’analisi matematica può essere usata per mostrare che questo profilo di catenaria delle gobbe, permette alle ruote quadrate di girare alla perfezione. Per capire meglio osserviamo l’immagine sotto in cui riusciamo ad intuire come possano scorrere le ruote.

Il risultato è quello che possiamo ammirare nel filmato, in cui vediamo le bici a ruote quadrate (in realtà sono dei tricicli) che sfrecciano muovendosi agevolmente nella particolare superficie descritta prima. Buona visione.

Bici a ruote quadrate (durata: 36 secondi)

Il video è stato ripreso durante il The World Science Festival Street Fair svoltosi a New Jork il 14 giugno 2009. Questa è solo una parte di una mostra itinerante che si chiama Math Midway. Per avere maggiori informazioni potete vedere a questo indirizzo http://www.mathmidway.org.


venerdì 6 maggio 2011

Mangiare la pizza fa ingrassare?

 

Molti si chiedono se mangiare la pizza fa davvero ingrassare. Teoricamente sì, perché, a secondo degli ingredienti, le quantità di calorie e di carboidrati di solito sono piuttosto cospicue! Avevo già scritto anni fa un articolo sull’opportunità o meno di mangiare la pizza quando si è a dieta. Tuttavia ho notato che la pizza, se mangiata il sabato sera in pizzeria, può produrre sgradite sorprese con la bilancia la mattina dopo. Il problema è la classica pizza in pizzeria con gli amici e in comitiva di solito è accompagnata da porzione di patatine fritte, da Coca Cola, da birra, da dolce finale. E poi molta, moltissima acqua. La pizza fa venire sete e senza accorgersene, si beve più del solito.

pizza

Questo stato di cose si può tradurre in un aumento di peso di oltre due chili! Sorpresa

A me infatti capita sempre dopo queste serate di pizza di avere un aumento di oltre due chili. Ma niente paura, questi due chili si perdono subito in un paio di giorni, perché in realtà sono costituiti in gran parte dai liquidi in più che sono stati bevuti, come dicevo prima, per accompagnare la pizza. La ritenzione idrica può quindi far prendere qualche piccolo spavento davanti alla bilancia Occhiolino.

E’ ovvio che la pizza mangiata troppo spesso, produce alla fine un aumento di peso “vero” e non apparente, come nell’esempio precedente. Per fortuna si tratta di un alimento sano a cui non vale proprio la pena di rinunciare per periodi troppo lunghi. Per molto tempo l’ho mangiata per circa 2 volte al mese e anche di più, senza averne nessuna conseguenza a livello di aumento di peso. Al momento attuale la frequenza si è un po’ ridotta, anche perché in questo periodo mi stanno appassionando altri alimenti, basati sul kamut o la soia.

A proposito di kamut e di soia, le pizze si possono facilmente preparare con questi due ingredienti, utili soprattutto a chi ha scoperto di avere una intolleranza al glutine. Io non ho questa intolleranza, ma mi piace lo stesso provare nuovi tipi di ingredienti e vi consiglio di provarli anche voi. Le pizze fatte con la farina di kamut o con la farina di soia si possono preparare facilmente a casa, basta eseguire una piccola ricerca su Google (o altri motori di ricerca) per trovare innumerevoli ricette per questo tipo di pizze.

Buona ricerca Occhiolino e buon appetito…


Turbina eolica ad asse verticale (di tipo elicoidale). Video dimostrativo.

 

La costruzione di un generatore eolico richiede dei test che ne mettano alla prova l’affidabilità e l’efficienza. Nel caso di questa notevole turbina eolica ad asse verticale (con profilo alare di tipo elicoidale) possiamo vedere due test diversi. Nel primo filmato possiamo vedere un test di “laboratorio” in cui la turbina eolica viene fatta girare dal flusso d’aria generato ad un grande ventilatore. In questo primo caso il test viene effettuato simulando condizioni di velocità del vento variabile.

Turbina eolica verticale Savonius

 

Nel seguente filmato invece la turbina eolica viene testata “sul campo” dopo essere stata montata su una struttura telescopica metallica di altezza pari a 6 metri. In questo caso, visto che è in grado di produrre effettivamente energia elettrica, la turbina eolica può essere definita come facente parte di un generatore eolico.

Generatore eolico verticale (profilo Savonius)

 

Il generatore eolico che avete visto nei due filmati precedenti ha rotore con un diametro di 40 cm ed è in grado di produrre una potenza massima di 500 watt. Ricordo che le turbine eoliche con profilo alare elicoidale, come tutte le turbine eoliche ad asse verticale, presenta i seguenti vantaggi:

1) Ha funzionamento costante che non dipende assolutamente dalla direzione da cui spira il vento, pertanto non necessita di dispositivi di orientamento.

2) Resiste senza problemi anche a venti dotati di velocità molto elevate, anche quando generano fenomeni di turbolenza.

3) Si avvia anche con venti dotati di bassissima velocità.

4) Ha una rumorosità estremamente bassa.


giovedì 5 maggio 2011

Il cielo delle Canarie: un filmato davvero spettacolare

 

Questo spettacolare filmato è stato ottenuto grazie alla tecnica del time-lapse e riguarda splendidi panorami stellari e del cielo fotografati dalle isole Canarie. Grazie al talento del fotografo Daniel Lopez si sono raggiunti risultati davvero indescrivibili che superano la semplice tecnica cinematografica e rasentano l’arte e la poesia!

Come si fa a restare impassibili di fronte ad un cielo così stupendo? Di fronte ad un mare di nuvole che si infrange contro le montagne come se si trattasse di onde del mare? Impossibile non emozionarsi. E nel filmato avete riconosciuto la galassia di Andromeda, le Pleiadi, Orione? Sono sicuro di sì. E non vi siete lasciati sfuggire il doppio arcobaleno, la contessa dei venti che incappuccia la cima del vulcano Teide, gli aloni multicolori di nubi attorno alla Luna. E queste sono solo alcune delle cose avrete ammirato in questo video. Sono sicuro di poter dire che è uno dei video time-lapse più belli che abbia mai avuto la fortuna di vedere.

Le scene sono state riprese a 2000 metri di altezza sul livello del mare in un arco di tempo di circa un anno.


Giorno del Giudizio il 21 maggio 2011. Preparatevi!

 

Ve la ricordate la previsione del Giorno del Giudizio del 21 maggio 2011? Se l’avete dimenticata ve la ricordo io Occhiolino Visto che coloro che mettono in giro certe bufale pensano che ho la memoria corta, ma non è vero. Le bufale devono essere smascherate senza pietà per mettere in evidenza che chi fa certe previsioni sbaglia SEMPRE Occhiolino

Aspettiamo con ansia la data del 21 maggio, ormai vicina, per dimostrare una volta per tutte che questo tipo di previsioni servono solo a certi personaggi allo scopo di arricchirsi alle spalle dei creduloni.

Giorno del Giudizio

Al Giorno del Giudizio del 21 maggio 2011, seguirà la Fine del Mondo dell’11 ottobre 2011.

Ma a quale “genio” dobbiamo tale infausta previsione? Si chiama Harold Camping ed è un predicatore americano novantenne. Secondo lui nella Bibbia esisterebbero dei riferimenti nascosti che consentono di calcolare le date del Giorno del Giudizio e della Fine del Mondo.

La cosa bella è che Camping non è la prima volta che fa una previsione del genere. Già questa bufala l’aveva proposta diversi anni fa quando aveva previsto che la fine del mondo sarebbe avvenuta il 6 settembre 1994. Quando l’evento non avvenne, il nostro furbo predicatore si giustificò pateticamente dicendo che aveva sbagliato alcuni calcoli matematici per il computo della data.

Per il 21 maggio 2011 preparatevi, quello sarà il giorno del giudizio… di Harold Camping in matematicaOcchiolino Il giudizio sarà ovviamente insufficiente! Sorriso


mercoledì 4 maggio 2011

Osama Bin Laden è morto o no?

 

Sembra che Osama Bin Laden sia morto. Il più famoso terrorista della storia è stato ucciso. Qualcuno ha festeggiato, qualcuno no. Parlando con la gente, però, la sensazione è che pochi credano a questa morte.

In realtà ho notato due schieramenti differenti. Il primo schieramento, meno numeroso, ammette la possibilità che Osama Bin Laden sia morto davvero, ma che questa morte sia avvenuta diversi anni fa. Il secondo schieramento, ben più nutrito e convinto, è formato da persone che credono fermamente che Osama Bin Laden sia vivo e vegeto e che stia già cospirando per organizzare il prossimo attentato.

Osama Bin Laden

Con tutta questa confusione mediatica è diventato molto difficile capire la verità. L’unica cosa che possiamo fare è paragonare questa situazione a quelle morti di personaggi famosi, come Elvis Presley, Jim Morrison, Paul McCartney (che è vivo, ma da molti anni dicono che è morto ed è stato sostituito da un sosia…), e anche Ettore Majorana.

Come mai i personaggi famosi (nel bene e nel male) vengono sempre “avvistati” dopo la loro morte? La stessa sorte la ebbe Hitler. Anche sul dittatore tedesco si sono sviluppate leggende sul fatto che nel 1945 si sarebbe rifugiato, accompagnato dalla moglie Eva Braun, in Argentina.

Ma come facciamo a sapere che si tratta di leggende metropolitane e non sono invece “storie vere”? Basta analizzarle, ovviamente, e se vediamo che questi racconti sono strutturati come delle leggende, molto probabilmente di leggende si tratterà! Sorriso

Ecco le caratteristiche principali delle leggende metropolitane:

1) i fatti sono sempre ipotetici e le testimonianze sono riferite a persone di cui non viene fornita l’identità (l’amico del cugino del portinaio del… ecc…).

2) la verosimiglianza. Sono sempre storie che “potrebbero” essere vere, ma restano sempre molto vaghe. Spesso vengono riprese dai giornali e dalla televisione, ma questo avviene per la scarsa professionalità dei giornalisti.

3) Spesso presentano degli elementi di razzismo. Ad esempio il fatto che i ROM rapiscono i bambini o mettono dei segni sulle case per segnalare ai complici che possono essere svaligiate. Oppure, a organizzare l’attentato alle Torri Gemelle sarebbero stati gli ebrei e gli stessi ebrei sarebbero invischiati in altri terribili complotti di estensione mondiale. Sotto molte leggende si nasconde quindi l’odio inconfessabile per alcuni gruppi particolari.

Ma le notizie che si susseguono sulla morte di Osama Bin Laden (o sulla sua non morte) rispondono alle stesse caratteristiche? Per il momento è difficile dirlo, perché la notizia è troppo fresca. Con il passare del tempo capiremo qualcosa in più…

cadavere Osama Bin Laden
Una foto del cadavere di Osama Bin Laden che è risultata essere un fotomontaggio.


Ippopotamo tra scienza e leggenda

 

I primi uomini che videro un ippopotamo dovettero davvero rimanere molto stupiti! Scambiarono questo grosso animale, dalle zampe molto corte e la bocca ampia con due lunghi denti canini, per un… cavallo Occhiolino

Probabilmente non ebbero il coraggio di osservarlo meglio, ma sta di fatto che l’etimologia di ippopotamo viene dal greco hyppos, che significa cavallo e da potamòs, che significa fiume. Letteralmente quindi l’ippopotamo sarebbe il “cavallo di fiume”. Non ci è dato sapere, purtroppo, cosa pensò il primo ippopotamo quando vide un uomo…

Da un punto di vista più scientifico invece possiamo dire che ippopotamo è il nome comune di alcuni mammiferi artiodattili, famiglia Ippopotamidi. Lungo fino a 4,5 metri, l’ippopotamo comune (Hippopotamus amphibius, vedi immagine sotto) con i suoi 450 chilogrammi di peso è uno degli animali terrestri più pesanti, dopo l’elefante e il rinoceronte. L’ippopotamo ha una corporatura massiccia, con un tronco voluminoso, rivestito da uno spesso strato di pelle grigiastra, che si sostiene su zampe robuste e corte.

ippopotamo comune

La testa è molto grande e presenta una bocca enorme munita di circa quaranta denti robustissimi, fra cui spiccano i lunghi canini inferiori, vere e proprie zanne ricurve verso l’esterno che l’ippopotamo utilizza per strappare le piante acquatiche di cui si ciba.

L’ippopotamo vive in Africa, in branchi che possono contare da 15 a 150 individui; vive generalmente in prossimità di fiumi e laghi e trascorre gran parte della sua giornata immerso nell’acqua, per eliminare gli eccessi di calore e mantenere in equilibrio la propria temperatura corporea.

Hexaprotodon liberiensis (immagine sotto), l’ippopotamo pigmeo, è molto simile all’ippopotamo comune, ma è più piccolo, slanciato e agile, grande più o meno come un cinghiale. Anche questa specie vive in Africa, dove conduce una vita prevalentemente notturna e solitaria.

ippopotamo pigmeo

Di solito, vedendo gli ippopotami nei documentari televisivi, placidamente e pigramente immersi nell’acqua si può pensare che siano degli animali molto pacifici. Il seguente filmato mostra invece che questa impressione è del tutto sbagliata. Gli ippopotami sono degli animali fortemente territoriali e questa spiccata territorialità è fonte di aggressività. Si verificano anche frequenti aggressioni contro l’uomo. I loro lunghi denti canini, poi, sono delle vere e proprie armi mortali. Guardate subito il filmato e capirete (durata 2 minuti e 58 secondi).

Lotta degli ippopotami

Un’ultima curiosità su questo curioso e straordinario animale. Ho scoperto, per caso, mentre cercavo informazioni sugli ippopotami nei meandri di internet, che questo grosso animale è sognato da molte persone. A me non è mai capitato, per dire la verità.

Nella categoria del significato dei sogni infatti sembra che l’ippopotamo sia interpretato come un simbolo di forza e di aggressività. E dopo avere visto quel filmato, devo dire che i nostri sognatori hanno scelto, inconsciamente, il simbolo giusto…


martedì 3 maggio 2011

Biografia di John Von Neumann

 

In questo breve documentario a cura di RAI Educational, possiamo vedere la biografia di una grande scienziato: John Von Neumann. Si tratta di una mente geniale che ha contribuito a cambiare la tecnologia dell’età moderna, soprattutto per aver sviluppato il computer programmabile.

Partecipò anche al Progetto Manhattan per la costruzione della prima bomba atomica e fu lui a compiere una serie di calcoli per ottenere la massima capacità distruttiva delle bombe atomiche che si progettava di sganciare in Giappone. Il macabro obiettivo era di raggiungere il massimo numero di vittime…

In ogni caso Von Neumann è stato un genio precoce e brillante dai molteplici interessi a cui resta comunque il merito di avere profondamente trasformato le nostre vite quotidiane contribuendo alla nascita dei moderni computer.

Buona visione del documentario. (durata 10 minuti e 41 secondi).

Biografia di John Von Neumann


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...