domenica 25 luglio 2010

Condizionatori portatili senza unità esterna e senza tubo

 

condizionatore Oggi stavo passeggiando presso un noto centro commerciale e vedo esposti tre condizionatori. Nei cartelli dei prezzi compare la denominazione condizionatore portatile senza tubo. Vedo avvicinarsi una coppia e chiedere al commesso: “ma sono davvero condizionatori portatili che non hanno bisogno del tubo da portare all’esterno?”. Il commesso è un po’ imbarazzato e in maniera vaga spiega che in realtà un “piccolo” tubo da mettere fuori dalla finestra c’è, ma non da fastidio…

Appena sono tornato a casa ho fatto subito un piccola ricerca. La cosa mi interessava perché quei condizionatori portatili avevano un prezzo che variava tra i 286 euro e i 499. Anche se non sono mai stato intenzionato ad abusare dei condizionatori, in questi periodi di caldo non sarebbe male tenerne uno acceso dieci minuti prima di andare a letto e poi spegnerlo durante la notte, solo per poter dormire senza sudare. Ovviamente per un uso così limitato non vale la pena fare buchi nei muri per montare un condizionatore ad unità esterna. Per questo volevo vedere se in commercio esistono veramente dei condizionatori portatili senza tubo o perlomeno senza unità esterna, tipica caratteristica dei condizionatori “classici”.

condizionatore portatile

Ho trovato subito qualcosa. Da ciò che ho letto ho capito che in realtà è impossibile avere un condizionatore privo di uno sbocco all’esterno. Infatti il principio termodinamico su cui si basano questi apparecchi è quello di aspirare aria calda da un ambiente chiuso ed immetterla all’esterno. Senza questo tipo di circolazione il condizionamento dell’aria sarebbe impossibile. I condizionatori classici infatti hanno una unità esterna dotata di una grossa ventola che aiuta l’estrazione dell’aria, quelli portatili hanno semplicemente un tubo che va fatto uscire fuori da una finestra. In questo secondo caso la finestra deve restare il più possibile chiusa, altrimenti l’aria fredda sfugge all’esterno, quindi è necessario fare in modo che si sia solo una piccola apertura che permetta il passaggio del tubo.

Ho notato anche che su internet (su Ebay) vengono pubblicizzati in maniera truffaldina dei condizionatori senza tubo a prezzo bassissimo (sotto i 100 euro). Fate attenzione perché in realtà sono dei semplici deumidificatori, cioè dei dispositivi che servono per diminuire il tasso di umidità all’interno dei locali, ma non servono affatto per il condizionamento. Quindi, occhio a questo tipo di pubblicità, perché sono davvero ingannevoli.

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sabato 24 luglio 2010

Il grasso che fa dimagrire

 

Dal programma condotto da Piero Angela, SuperQuark, è stato estrapolato questo video che mostra un interessante servizio sul grasso "bruno", che può aiutarci a contrastare l'obesità e il diabete. Il grasso è sempre dannoso? In realtà non è sempre così. Nel servizio "Il grasso che fa dimagrire", Giovanni Carrada e Cristina Scardovi hanno seguito un'equipe di scienziati che ha effettuato studi sul tessuto adiposo umano. Si è scoperto che ce n'è uno che fa ingrassare, ed un altro che fa dimagrire. Vedremo in che modo e quali sono le implicazioni mediche e scientifiche di questi studi.

Buona visione del filmato.

 

Technorati Tag:

Velocizzare Windows 7

 

Questo filmato spiega come velocizzare l’avvio di Windows 7 tramite un piccolo accorgimento molto utile, senza l’ausilio di programmi o di modifiche di sistema. Secondo l’autore del filmato con questo trucchetto, l’avvio di Windows 7 risulterà molto più veloce senza rischiare di danneggiare files di sistema e compromettere il corretto funzionamento di Windows.

Buona visione.

venerdì 23 luglio 2010

Facebook arriva a 500 milioni di iscritti!

 

facebook 

Mezzo miliardo di iscritti al social network più amato del mondo. Mezzo miliardo è un numero che comincia a fare paura, anche perché è stato raggiunto in soli sei anni. Facebook sembra una forza potente che assorbe tutto: quasi un buco nero delle nostre menti. Pensate a tutto il tempo che le persone passano su Facebook e capirete cosa sta succedendo nel mondo! Ci dobbiamo spaventare? Difficile dirlo, anche perché in passato si era vissuta la preoccupazione della troppa attenzione della popolazione per la televisione. Adesso non è più la televisione al centro dell’attenzione della gente. Facebook potrebbe quasi essere la morte della televisione per come la conosciamo. Sarà anche la morte delle nostre menti e del nostro tempo libero? La morte della fantasia e della creatività.

In ogni epoca ogni novità sociale e tecnologica è stata sempre vista con sospetto, ma le previsioni catastrofiste sono sempre state smentite. Ogni volta che si crede di perdere qualcosa se ne guadagna sempre un’altra che possibilmente non si era prevista.

Quando si raggiungerà un miliardo di iscritti di Facebook? A questo ritmo, direi molto presto…

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La storia della matematica. Dagli egizi al XX secolo

 

La matematica spesso viene percepita come un insieme di regole e di teoremi “spiattellati” nei libri e destinati ad essere imparati a memoria e ad essere rapidamente dimenticati. Pochi conoscono il vero fascino e la reale bellezza della matematica che difficilmente risaltano dai programmi scolastici che in Italia sono fatti in modo da allontanare il più possibile gli studenti dalla materia.

In questo bellissimo documentario viene ripercorsa la straordinaria storia della matematica a partire dall’epoca egizia fino ai nostri giorni. Un’avventura incredibile, irta di difficoltà, di sconfitte e di vittorie. La matematica è molto più di un linguaggio astruso: è il linguaggio con cui si esprime Universo.

Il filmato è una playlist di ben 24 filmati della durata di quasi quattro ore.

Sedetevi ben comodi sul divano e godetevi questo lungo spettacolo ;-)

La meteora del 1860 che sfiorò la Terra

 

Frederich Church (1826 – 1900), pittore di paesaggi americano, della scuola di Hudson River, dipingeva ciò che vedeva in natura. Il 20 luglio del 1860 vide una spettacolare meteora nel cielo presso Catskill. Si trattava di una meteora del tipo Earth-grazing, cioè di un oggetto che non cade, ma penetra nell’atmosfera, si infiamma e si disgrega in pezzi più piccoli, ma poi torna di nuovo nello spazio. Un tipo di “incontro spaziale” molto raro.

Church dipinse questa meteora nell’atto di frammentarsi e il dipinto (davvero stupendo) è quello che vedete sotto.

giovedì 22 luglio 2010

La stella più massiccia che sia mai stata scoperta

 

Una immensa palla di gas caldissimo che arde in una galassia vicina pare essere la stella più massiccia che sia mai stata scoperta, centinaia di volte più massiccia del Sole.

stella più massiccia

La stella si chiama R136a1 e la sua massa è 265 volte quella del Sole, ma l’astrofisico Paolo Crowther ha spiegato che nel corso della sua vita ha già perso moltissima della sua massa e si è potuto calcolare che la sua massa originaria fosse di ben 320 volte quella del Sole. R136a1 consuma il suo “carburante nucleare” così velocemente da brillare ben 10 milioni di volte più del Sole. Tuttavia non è questo consumo che gli fa perdere massa, perché le reazioni di fusione nucleare che danno energia alle stelle non distruggono la materia bensì la trasformano, ma è il gas stellare che viene continuamente espulso a causa dell’enorme pressione della radiazione prodotta nel nucleo della stella.

Crowther ha rivelato che questa stella gigantesca è stata individuata al centro di un ammasso di stelle nella Nebulosa Tarantola, una nube tentacolare di gas e polvere nella Grande Nube di Magellano, una galassia a circa 165 mila anni luce di distanza dalla nostra Via Lattea.

Le altre caratteristiche di R136a1 sono anch’esse da record. La temperatura superficiale di 40000 gradi °C (altre fonti riferiscono una temperatura di 53000 gradi) la rende 7 volte più calda del Sole. La sua età è di soli 3 milioni di anni, un tempo davvero irrisorio rispetto ai tempi cosmici, basti pensare che il Sole ha un’età di oltre 5 miliardi di anni.

Nonostante la sua “giovinezza” è in realtà una stella di “mezza età”. Le stelle, più sono massicce, più invecchiano velocemente (vedi il mio articolo sull’evoluzione stellare).

Secondo Mark Krumholz, astronomo presso l'Università della California, Santa Cruz, la massa di questa stella sarebbe stata sovrastimata perché in realtà R136a1 sarebbe una stella doppia le cui componenti sarebbero troppo vicine tra loro per essere viste come due stelle distinte. Crowther ha riconosciuto che R136a1 potrebbe avere un partner, ma ha spiegato che è probabile che si tratti di una stella molto più piccola, il che significa che la stella avrebbe avuto comunque una massa notevole: forse 300 masse solari invece di 320.

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Il “mitico” apparecchio per la produzione dell’aurora polare!

 

Lo sapevate che potesse esistere un apparecchio per la produzione dell’aurora polare? Ebbene sì, esiste, ma si basa su principi che non sono corretti. Infatti questo apparecchio è stato realizzato per riprodurre in laboratorio le aurore polari in base a una teoria proposta intorno al 1855 dal fisico svizzero A. De La Rive, secondo la quale

“l’aurora si forma nell’atmosfera a grandissime altezze, e consiste nella produzione di un anello luminoso con centro nel polo magnetico… Le aurore sono prodotte da scariche elettriche che avvengono nelle regioni polari tra l’elettricità negativa della Terra e l’elettricità positiva dell’atmosfera”.

All’interno dell’apparecchio è posto un elettromagnete che riproduce il campo geomagnetico. Tra gli elettrodi presenti nelle campane da vuoto si possono produrre scariche elettriche.

Quando si verifica una scarica, la presenza del campo magnetico costringe gli elettroni a descrivere una traiettoria circolare luminosa al di sopra dei poli.

La teoria di De La Rive non poteva essere corretta: le proprietà elettromagnetiche del sistema Terra-atmosfera erano in quel tempo ancora sconosciute, non si sospettava l’esistenza della ionosfera, ipotizzata solo nel 1902 a seguito delle osservazioni di Guglielmo Marconi sulla propagazione delle onde radio, né si immaginava che alla formazione delle aurore contribuissero fenomeni esterni all’atmosfera.

Potete trovare la moderna spiegazione del meccanismo delle aurore polari presso questa interessante pagina: Aurore polari, scienza miti e arte.

apparecchio per la produzione dell'aurora polare

Apparecchio di De La Rive per la produzione delle aurore polari, Societé genevoise, Plainpalais, 1880 circa, Museo del Dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma.

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mercoledì 21 luglio 2010

Un pannello solare e una turbina eolica che alimentano un hotspot WiFi

 

Alcuni studenti del Rochester Institute of Technology hanno realizzato questo hotspot WiFi alimentato da un pannello solare e da una turbina eolica. Il pannello solare produce 30 watt ed è in grado di caricare due batterie da 6 volt collegate in serie. In una giornata ventosa la turbina eolica è in grado di produrre ben 120 watt.

Si tratta di una realizzazione davvero interessante. L’idea di alimentare dei dispositivi wireless con turbine eoliche e pannelli solari è certamente un ottimo punto di partenza per future realizzazioni più vaste e ambiziose. Tutti i dettagli del progetto li potete trovare nel filmato che vi propongo e nel sito: http://www.turbinehotspot.com/

Buona visione.

La ballerina spagnola, nudibranco che può nuotare.

 

Sono state classificate più di 3000 specie di nudibranchi e gli scienziati stimano che possano essercene altre 3000 ancora da scoprire. La cosiddetta “ballerina spagnola”, come quella che possiamo trovare presso le coste del Galles del Sud (Australia), presenta alcune peculiarità rispetto agli altri nudibranchi.

La prima è che ha dimensioni enormi: 46 centimetri, mentre le altre specie di nudibranchi arrivano a malapena a raggiungere la lunghezza di 10 centimetri. La seconda è che può nuotare, capacità che manca ai suoi “parenti” più piccoli.

nudibranco ballerina spagnola

Un bellissimo esemplare di Ballerina Spagnola (Hexabranchus sanguineus).

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I sogni dei bambini

 

Non è possibile sapere se prima dei tre anni si verificano dei sogni: la mancanza del linguaggio verbale non consente di averne prove certe. Come stabilire infatti se i sorrisi che possiamo osservare nel bimbo piccolo che dorme sono dovuti ad automatismi sensomotori o ad esperienze oniriche?

Dopo i tre anni compare la capacità di raccontare, ma manca ancora la maturità cognitiva che consente di elaborare il concetto di sogno, e di distinguerlo dalla fantasia della veglia.
Secondo Freud i sogni infantili sono estremamente chiari, brevi, coerenti: è molto facile capirli, poiché il loro contenuto è trasparente. Si tratta in genere dell'adempimento di un desiderio diurno, o la copia fedele di vicende familiari e scolastiche. È solo dalla terza infanzia che, a seguito dello sviluppo psicosessuale e dello strutturarsi della personalità, inizia a formarsi il sogno simbolico, con contenuti mascherati e spesso enigmatici come quello degli adulti.

Studi di psicologia cognitiva hanno osservato che intorno ai tre anni il contenuto dei sogni pare essere piuttosto statico: la partecipazione personale è scarsa, poche le interazioni sociali, prevalenza di animali. Negli anni successivi l'elaborazione del sogno segue le fasi dello sviluppo cognitivo e affettivo: compaiono personaggi fantastici, luoghi immaginari. Il pensiero si fa più astratto e si condensa in simboli.

E’ facile che il bambino, anche molto piccolo, abbia degli incubi, che non sa nemmeno raccontare. A volte si verificano dei sogni ricorrenti, quasi a riflettere un blocco che non riesce a superare. È importante in questi casi accogliere le sue associazioni spontanee, cioè tutte le notazioni e le impressioni che aggiunge di sua iniziativa: farlo raccontare, fargli disegnare il racconto, lasciar emergere il nocciolo dell'angoscia dell'incubo.

Soprattutto cercare di evitare di alimentare la paura dei sogni, come purtroppo fa la bambinaia in un racconto di E.T.A. Hoffmann, riferendosi ad una popolare credenza anglosassone: «Non sai chi sia il Mago Sabbiolino? È un uomo cattivo che viene dai piccini, quando questi non vogliono saperne di andare a nanna, e getta loro delle manate di sabbia negli occhi, finché questi sgusciano via dal capo tutti sanguinolenti; allora egli se li butta nel sacco e al chiaro di luna li porta in cibo ai suoi piccolini; questi stan nel nido e hanno il becco storto come i gufi; con esso si beccano gli occhi dei bimbi disobbedienti»

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[Bibliografia: Olga Chiaia, “Il sonno e il sogno”, Tascabili Economici Newton.]

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...