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mercoledì 23 marzo 2011

La nebulosa Red Square (quadrato rosso)

 

Cosa potrebbe far apparire una nebulosa di forma quadrata? Ancora non si sa bene. Il caldo sistema stellare MWC 922 appare associato ad una nebulosa dalla forma davvero particolare, la nebulosa Red Square (quadrato rosso). L’immagine presentata sotto è una sovrapposizione di esposizioni nell’infrarosso del telescopio Hale dell’osservatorio di Monte Palomar (California) e del telescopio Keck-2 del Mauna Kea nelle Hawaii.

La migliore ipotesi che spiega la forma quadrata di questa meravigliosa nebulosa è che la stella o le stelle presenti nel suo centro abbiano espulso dei getti di gas di forma conica durante una fase avanzata della loro vita stellare. La particolare prospettiva da cui vediamo questi coni di gas spiegano gli angoli retti che osserviamo nella forma della nebulosa.

Alcuni ricercatori hanno pensato che questi coni di gas, visti da un angolo prospettico diverso, apparirebbero simili agli anelli giganti della supernova 1987a (qui ne potete vedere una foto) e questo farebbe pensare che la stella al centro della nebulosa Red Square potrebbe un giorno esplodere come supernova.


sabato 12 marzo 2011

Mare Orientale

 

E’ simile ad un bersaglio di un tiro a segno, il Mare Orientale è una delle strutture da impatto più grandi che esistano sulla Luna. E’ situato nella parte estrema del margine orientale della Luna, quindi è molto difficile da vedere dalla Terra. Per fortuna le sonde spaziali ci forniscono una prospettiva molto migliore, come possiamo vedere in questa foto realizzata dal Lunar Reconnaissance Orbiter. Il Mare Orientale è formato da alcuni anelli concentrici ed è il più giovane dei grandi mari lunari.

Il Mare Orientale è solo parzialmente riempito da flussi lavici e ha un’età di 3 miliardi di anni e un diametro di 950 chilometri. Si è formato in seguito all’impatto di un corpo celeste di dimensioni asteroidali. La collisione ha creato delle “onde” nella superficie lunare che adesso appaiono come anelli concentrici.

Può sembrare strano che in un corpo celeste secco e arido come la Luna queste strutture vengano chiamate “mari”. In effetti la ragione è storica, perché la denominazione di mari fu coniata in un’epoca in cui gli astronomi credevano ancora che si trattasse effettivamente di mari formati d’acqua.

Mare Orientale

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)


venerdì 31 dicembre 2010

Le migliori 14 immagini astronomiche del 2010

 

Chiudiamo questo 2010 con una classifica, ma non con una classifica “banale” come quelle che vedrete nei programmi televisivi di oggi, bensì una classifica “importante”. In questo filmato infatti potete ammirare le migliori 14 immagini astronomiche del 2010! (fonte http://blogs.discovermagazine.com/badastronomy/2010/12/14/the-top-14-astronomy-pictures-of-2010/).

Lustratevi gli occhi e stupitevi, perché il 2010 ha portato grandi risultati per l’astronomia e per tutta la ricerca scientifica in generale. Si spera che anche il 2011 sia altrettanto ricco di scoperte astronomiche e scientifiche.

Buona visione delle 14 più belle immagini astronomiche del 2010.

Le migliori 14 immagini astronomiche del 2010


martedì 28 dicembre 2010

Un milione di galassie

Le galassie più vicine sono distribuite in maniera casuale? Questa straordinaria immagine è la mappa di oltre un milione di galassie rilevate dalla Two Micron All Sky Survey (2MASS) e ci fa vedere che le galassie non sono affatto distribuite in maniera casuale.
Molti gruppi di galassie sono legate gravitazionalmente per formare degli ammassi (cluster), che si raggruppano a loro volta per formare i superammassi (supercluster). Ma persino i superammassi spesso si allineano per formare strutture ancora più grandi.
L’impressione è che la struttura su grande scala dell’Universo sia simile a quella di una spugna.
La striscia bluastra che solca l’immagine verticalmente è la nostra Via Lattea che con le sue polveri e gas filtra e indebolisce la luce degli oggetti extragalattici.



(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)


mercoledì 22 dicembre 2010

14 milioni contro 650!

 

Non succede spesso che una galassia appaia prospetticamente vicina ad una stella luminosa. Nella foto possiamo vedere uno di questi rari casi. Si tratta della galassia PGC 39040 e della stella HD 106381.

Ovviamente si tratta solo di una coincidenza: la stella si trova a 650 anni di distanza, mentre la galassia a 14 milioni di anni luce (che in realtà è una distanza abbastanza modesta per una galassia).

La galassia PGC 39058 è una galassia nana e contiene solo pochi milioni di stelle (contro i 100 miliardi di una galassia a spirale di “taglia media”). In questo caso la distanza gioca il suo ruolo e la stella appare luminosissima rispetto alla galassia, anche se si tratta di una stella invisibile ad occhio nudo!


giovedì 16 dicembre 2010

Un addobbo di Natale intergalattico!

 

Questo delizioso anello di gas luminoso sembra quasi un addobbo natalizio. Invece si tratta del residuo di una violenta catastrofe stellare avvenuta 400 anni fa. Si tratta infatti di un residuo di supernova che si trova nella galassia Grande Nube di Magellano, una galassia nana compagna della nostra Via Lattea e che dista da noi 160000 anni luce.

Questo involucro gassoso è catalogato come SNR B0509-67.5 ed ha un diametro di 23 anni luce. A seguito della potente esplosione avvenuta 400 anni fa, questa immensa bolla di gas si espande ad una velocità di 11 milioni di km/h.

Data l’età di 400 anni, la supernova avrebbe dovuto essere visibile ad occhio nudo per gli abitanti dell’emisfero australe intorno all’anno 1600, ma non ci sono mai pervenute cronache di osservazioni risalenti a quell’epoca. Nei primi anni del 1600 l’astronomia telescopica muoveva i primi passi grazie a Galileo Galilei, ma ovviamente questa rivoluzione scientifica riguardava solo l’Europa.

La supernova che ha prodotto questa meraviglia del cielo è di tipo 1a, causata da una stella nana bianca che sottrae materia gassosa da una stella compagna, accumulandola fino al punto di causare un’esplosione.

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martedì 30 novembre 2010

Una tempesta sulle praterie del Montana

 

Questa foto di una colossale tempesta che flagella le praterie del Montana (U.S.A.) è davvero spettacolare. Dal punto di vista della scienza metereologica si tratta di una supercella, la tipologia temporalesca più violenta, caratterizzata da una forte corrente ascensionale unita ad una rotazione.

tempesta


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martedì 23 novembre 2010

Un campo di dune scure nel cratere Proctor su Marte

 

Questa immagine è stata presa da un telescopio o da un microscopio? Beh, se quelli che vediamo fossero batteri, allora ci sarebbe di che spaventarsi, perché sarebbero grandi come un campo di calcio!

Questo strano terreno lo si può vedere all’interno del cratere Proctor su Marte. La foto è stata ripresa dallo strumento HiRISE montato sulla sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), una sonda automatica che attualmente è in orbita attorno al pianeta rosso.

Le dune di colore scuro si sono formate più recentemente rispetto alle rocce più chiare sullo sfondo e si spostano lentamente in base alla direzione prevalente del vento marziano.

Le dune si formano da una complessa relazione tra la superficie sabbiosa e i venti ad alta quota su Marte. Delle dune molto simili furono fotografate, sempre all’interno del cratere Proctor, dalla sonda Mariner 9 più di 35 anni fa.

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giovedì 18 novembre 2010

Sorelle del cielo polveroso

 

Emergendo da una nube cosmica lontana 400 anni luce, il meraviglioso ammasso aperto delle Pleiadi, chiamate anche le Sette Sorelle, è famoso anche per le stupende nebulose a riflessione di colore azzurro che circondano le stelle più luminose dell’ammasso.

Nel “cielo polveroso” tra la costellazione del Toro e il braccio a spirale della Via Lattea nella costellazione di Orione, questa stupenda immagine mostra le Pleiadi nell’angolo in alto a sinistra.

La nebulosa di gas e polvere visibile vicino al centro dell’immagine è LBN 777. Tutta la regione inquadrata è una fertile regione di spazio cosmico in cui nasceranno nuove stelle. Questa immagine a largo campo, alla distanza delle Pleiadi, abbraccerebbe un’ampiezza di 70 anni luce.

Fonte dell’immagine.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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lunedì 15 novembre 2010

Vista dall’alto

 

Nessun posto è bello come casa nostra. Sbirciando dalle finestre della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), l’astronauta Tracy Caldwell Dyson, ammira il pianeta in cui tutti noi siamo nati e in cui lei presto tornerà.

Ad un’altezza di 350 chilometri la ISS si trova ad una distanza sufficiente per poter apprezzare la curvatura dell’orizzonte. E’ possibile distinguere il biancore delle nubi e l’azzurro delle distese del mare. La ISS compie un’orbita completa attorno alla Terra in tempo di circa 90 minuti.

E’ interessante sapere che la Stazione Spaziale Internazionale è anche visibile molto bene da terra come una stella luminosa che si muove nel cielo (anche dall’Italia). Basta conoscere gli orari del suo passaggio che potete trovare qui. Con un telescopio invece è possibile osservarne anche la forma (leggete questo topic su Forumastronautico.it).

Una piccola curiosità: il dott. Dyson (nella foto) canta nella band musicale (formata da astronauti) Max Q (potete vederne una performance qui).

mercoledì 10 novembre 2010

Bolle giganti che emettono raggi gamma vicino al centro della Via Lattea

 

Lo sapevate che dal centro della nostra galassia partono, in direzioni opposte, due bolle che emettono raggi gamma? In verità finora non lo sapeva nessuno. Questa scoperta, davvero eccezionale, è stata fatta (ed è stata presentata l’8 novembre 2010) analizzando i dati raccolti in questi ultimi due anni dal satellite Fermi (della NASA) orbitante attorno alla Terra.

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Nel filmato sotto è possibile vedere quali metodi di “ripulitura” dell’immagine sono stati usati per riuscire a distinguere le due bolle di gas caldissimo emesse dal centro della nostra Via Lattea. Finora non era stato possibile vedere emissioni di raggi gamma così deboli e “nascoste” a causa del fortissimo “rumore di fondo” dell’emissione gamma dovuto alle particelle che si muovono a velocità prossime a quella della luce che interagiscono con il gas interstellare nella Via Lattea.

Questi due enormi getti di gas caldo sono stati presumibilmente emessi dal gigantesco buco nero centrale della nostra galassia ed hanno raggiunto un’ampiezza di ben 50000 anni luce.

Buona visione del filmato.

Bolle giganti nei raggi gamma vicino al centro della Via Lattea

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sabato 23 ottobre 2010

Orione dalla testa ai piedi!

 

La costellazione di Orione si trova racchiusa tra polvere cosmica e incubatrici di stelle nascenti. Orione, che nella leggenda antica era un invincibile cacciatore, è una costellazione che si affaccia su una nube molecolare gigante che dista circa 1500 anni luce da noi. Con una ampiezza di 25 gradi, questa costellazione è abbracciata, dalla testa ai piedi (la testa a sinistra e i piedi e destra) da una fotografia (realizzata dall’astrofilo spagnolo Rogelio Bernal Andreo) davvero mozzafiato.

La Grande Nebulosa di Orione è la  più grande zona di formazione stellare vicina e la si può vedere verso il centrodestra della foto. Alla sua sinistra invece c’è la famosa nebulosa Testa di Cavallo, poi M78, infine la Cintura di Orione. La stella luminosa visibile sulla sinistra in basso, di colore rossiccio, è Betelgeuse, una immensa gigante rossa.

Sulla sinistra è possibile vedere una nebulosa che corona la testa di Orione e che prende il nome di nebulosa di Lambda Orionis. Infine possiamo notare che approssimativamente verso il centro della foto è visibile un’altra nebulosa che ha la forma di mezzo anello che viene chiamata Barnard’s Loop (l’anello di Barnard).

Un panorama cosmico davvero straordinario.

Non guardatela troppo: crea dipendenza Occhiolino

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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giovedì 23 settembre 2010

Oggi è l’equinozio d’autunno: guardiamo il “Sole di ferro”.

 

Oggi, 23 settembre 2010, il Sole attraversa l’equatore celeste verso sud alle ore 03:09 U.T. Questo evento astronomico è noto come equinozio e nell’emisfero nord segna l’inizio dell’autunno mentre nell’emisfero sud segna l’inizio della primavera.

Equinozio, letteralmente, significa “notte uguale”. Con il Sole sulla linea dell’equatore celeste il giorno e la notte durano entrambi 12 ore. Ovviamente a nord le ore di luce continuano a diminuire lentamente e il Sole appare sempre più basso sull’orizzonte man mano che si avvicina l’inverno.

Oggi, per celebrare l’equinozio, ammiriamo questa immagine del Sole nell’ultravioletto estremo, ripresa dal Solar Dynamics Observatory. Questa immagine in falsi colori mostra le emissioni degli atomi di ferro altamente ionizzati.

Gli anelli e gli archi che si vedono sono formati da plasma caldissimo sospeso nei campi magnetici al di sopra delle regioni attive solari.

Equinozio

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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giovedì 16 settembre 2010

La Sicilia vista dal satellite di notte

 

In questa foto dallo spazio in realtà non si vede solo la Sicilia, ma tutto il sud dell’Italia, da Napoli a Malta. Vi si distinguono anche Catania e Palermo :-)

Questa foto è stata fatta dall’astronauta Douglas H. Wheelock dalla Stazione Spaziale Internazionale (I.S.S.) il 22 agosto 2010.

Ovviamente non è una bella cosa per gli astrofili vedere tutto questo inquinamento luminoso

Sicilia vista dal satellite di notte

mercoledì 15 settembre 2010

Nuvole, uccelli, Luna e Venere

 

Spesso il cielo che abbiamo sopra le nostre teste diventa un vero spettacolo. La scorsa settimana, ad esempio, la Luna e Venere sono apparse molto vicine, fornendo l’occasione a molti entusiasti astrofili di fare delle fotografie molto suggestive.

La foto mostrata sotto è stata fatta in Spagna e vi si scorge la Luna crescente e Venere (sulla destra) al tramonto che si stagliano sul cielo blu. Sulla sinistra ci sono delle spettacolari formazioni nuvolose temporalesche, come quella con la tipica forma ad incudine che si vede sullo sfondo.

Le macchie nere che punteggiano l’immagine sono uccelli in volo. Per fare una foto del genere bisogna saper cogliere l’attimo. In questo caso gli uccelli sono volati via, le nubi si sono dissipate, la Luna e Venere sono tramontate. Adesso la Luna e Venere non appaiono più vicine in cielo, anche se Venere sarà visibile al tramonto per tutto questo mese di settembre 2010.

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venerdì 3 settembre 2010

Foto di una macchia solare: la più dettagliata di sempre

 

Questa immagine è la foto più dettagliata di una macchia solare che sia mai stata finora ottenuta. E’ stata ottenuta con il New Solar Telescope (NST) da 1,6 metri di apertura ed ha una risoluzione di 80 chilometri. Ciò significa che i dettagli più minuti visibili nell’immagine hanno un diametro di 80 Km.

Al centro della macchia solare la zona più scura corrisponde ad un’area più fredda rispetto alle zone circostanti. La temperatura qui è di circa 3600 °C. Attorno alla macchia vediamo un mosaico di piccole celle che viene chiamato “granulazione fotosferica”. La temperatura di queste celle è di circa 5800 °C ed hanno un diametro medio di 1000 Km. L’origine delle celle è spiegabile con colonne di convezione di gas che risalgono dalle profondità del Sole.

macchia solare

venerdì 20 agosto 2010

Un dettaglio della meravigliosa nebulosa pellicano

 

Questo favoloso panorama celeste mostra la nebulosa catalogata come IC 5067. E’ solo una parte di una estesa nebulosa ad emissione dalla forma particolare che le ha fatto meritare il nome di “nebulosa Pellicano”. La parte fotografata ha un’estensione di circa 10 anni luce.

Possiamo vedere delle complesse strutture di gas luminosi e di polveri oscure. Il tutto è mosso dalla intensa radiazione ultravioletta prodotta dalle caldissime stelle di grande massa che sono nate all’interno della nebulosa. Le stelle si formano anche all’interno delle dense zone oscure e producono strutture particolari, come quella che vediamo al centro dell’immagine. Un getto di polveri e gas indica la presenza di una protostella (una stella in fase di formazione) catalogata come Herbig-Haro 555.

La nebulosa Pellicano, catalogata come IC 5070 si trova a 2000 anni luce da noi e si può vedere nella costellazione del Cigno a nord-est della luminosa stella Deneb.

Nebulosa Pellicano

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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martedì 17 agosto 2010

Un uomo lotta contro le onde giganti!

 

Di solito la mattina, per svegliarci, qualche schizzo d’acqua in faccia ce lo buttiamo… Il tizio di queste foto invece deve avere pensato che qualche schizzo d’acqua non era sufficiente per lui! E allora ha sfidato le onde della North Bondi Beach in Australia. Coraggioso, ma folle, visto che ha rischiato davvero la vita dopo essere stato ricoperto dai furiosi schizzi d’acqua.

L’uomo aveva scavalcato le barre di protezione diversi metri più indietro dal bordo dello scoglio che vediamo in foto e ha avuto la fortuna di sopravvivere dopo che la zona è stata inghiottita dall'acqua.

Le coste del New South Wales, sono state colpite da onde simili alzate da venti di oltre 80 chilometri orari. Sydney Harbour è stata trasformata in una zona off-limits per i traghetti dopo che l'Australian Bureau of Meteorology ha emesso avvisi di burrasche imminenti per la maggior parte della costa.

Comunque vi do un consiglio: non fatelo a casa… e neanche a mare! :-)

 

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lunedì 9 agosto 2010

Una misteriosa nube stellare

 

Cosa illumina la nebulosa IRAS 05437+2502? Ancora non si riesce a capire. In particolare è enigmatica la zona in alto della nebulosa, quella a forma di V rovesciata. Sembra quasi la cima di una invisibile montagna di polvere cosmica. Di solito queste nebulose dall’aspetto simile ad un fantasma nascondono una zona di formazione stellare attorniata da polvere stellare oscura.

La meravigliosa foto che vediamo proviene dal Telescopio Spaziale Hubble che mostra dettagli che non erano mai stati finora notati. Una ipotesi sostiene che l’arco incandescente è stato creato da una stella massiccia che per qualche motivo ha raggiunto una velocità elevata e adesso si trova lontana dalla nebulosa.

Questa meraviglia del cielo si trova nella costellazione del Toro ed ha una dimensione (apparente) di solo un diciottesimo del diametro della Luna piena.

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mercoledì 21 luglio 2010

La ballerina spagnola, nudibranco che può nuotare.

 

Sono state classificate più di 3000 specie di nudibranchi e gli scienziati stimano che possano essercene altre 3000 ancora da scoprire. La cosiddetta “ballerina spagnola”, come quella che possiamo trovare presso le coste del Galles del Sud (Australia), presenta alcune peculiarità rispetto agli altri nudibranchi.

La prima è che ha dimensioni enormi: 46 centimetri, mentre le altre specie di nudibranchi arrivano a malapena a raggiungere la lunghezza di 10 centimetri. La seconda è che può nuotare, capacità che manca ai suoi “parenti” più piccoli.

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Un bellissimo esemplare di Ballerina Spagnola (Hexabranchus sanguineus).

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...