martedì 17 gennaio 2012

Curare la cellulite

La cellulite. E’ una malattia? Oppure è un semplice difetto fisico? Qualunque sia la sua natura la cosa che più importa alla gente è capire se esiste un rimedio.

Intanto cominciamo col dire che la cellulite è tessuto grasso, cioè tessuto adiposo alterato, che da un aspetto omogeneo passa prima ad un tessuto rigonfio ed emadoso e poi ad un aspetto nodulare e a volte anche fibroso. La causa della cellulite è un disturbo del microcircolo dovuto a vari fattori. Innanzitutto c’è un fattore ormonale (e questo è il motivo perché è più frequente nelle donne), poi ci sono anche fattori costituzionali, lo stile di vita (soprattutto il fumo e le abitudini sedentarie), e, ovviamente, pesa moltissimo l’alimentazione.

Cellulite

I rimedi della cellulite

Alcune creme aiutano a risolvere il problema, in particolare i cosiddetti cosmeceutici, che non sono cosmetici ma farmaci veri e propri attivi localmente (la cui efficacia, è doveroso dirlo, non è sicura perché non sono stati testati con metodo scientifico). Però esistono dei trattamenti veri e propri che possono combattere la cellulite in maniera efficace. I più noti sono:

- la mesoterapia lipolitica;

- l’idroelettroforesi;

- il trattamento con ultrasuoni;

- il trattamento con la radiofrequenza.

In alcuni casi si può ricorrere alla chirurgia e qui l’ultima novità è la tecnica della laserlipolisi. Una fibra laser molto sottile (circa un millimetro), porta due lunghezze d’onda diverse. Una serve per sciogliere il grasso e l’altra per tonificare i tessuti. E’ un trattamento chirurgico sicuro e può essere effettuato con anestesia locale con una breve convalescenza. Finora non sono state descritte complicanze importanti.

La liposuzione invece è l’intervento chirurgico sulla cellulite che è più richiesto in assoluto perché il grasso viene rimosso completamente.

La mia opinione personale è che molte persone abusano di certe terapie contro la cellulite, considerata da molti un inestetismo insopportabile anche quando presente in quantità trascurabile. In ogni caso bisogna sempre valutare con attenzione quali sono i reali benefici. In questo caso ho riportato delle tipiche terapie contro la cellulite che gli esperti considerano collaudate e senza complicazioni, ma non è affatto detto che non possano mai avvenire problemi. Ci vuole prudenza ogni volta che ci si sottopone ad un qualsiasi intervento chirurgico, sia in anestesia locale, sia (soprattutto) in anestesia totale.

Nel seguente servizio televisivo possiamo ascoltare l’intervista del prof. Maurizio Valeriani, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e specialista in chirurgia vascolare presso l’ospedale San Filippo Neri di Roma.

Buona visione a tutti.


lunedì 16 gennaio 2012

Ordine di grandezza

Cosa significa ordine di grandezza? Per spiegarlo in modo efficace dobbiamo prima richiamare alcune facili nozioni sulle potenze. Sappiamo infatti che una delle applicazioni delle potenze e quello di poter scrivere, in modo conciso, numeri molto grandi o molto piccoli semplificandoci, e di molto, la vita.

ordine di grandezza

In particolare si dice che un numero è scritto in notazione scientifica quando si presenta sotto la forma a*10n, dove a è un numero decimale con 1 ≤ a < 10 ed n è un numero intero relativo (l’asterisco * indica il segno di moltiplicazione).

Per esempio:

1) distanza Terra-Sole: 1,5*108 km;

2) distanza Terra-Alfa Centauri: 4*1013 km;

3) massa della Terra: 5,98*1024 kg;

4) raggio dell’elettrone: 2,82*10-13 cm;

5) massa dell’elettrone: 9,11*10-31 kg;

6) raggio dell’universo (secondo Einstein): 1025 m.

A questo punto possiamo dire che si chiama ordine di grandezza di un numero la potenza di 10 più vicina al valore di quel numero.

Facciamo subito un esempio:

la distanza Terra-Sole, che è di 150000000 di km, è dell’ordine di grandezza 108. Nella seguente tabella possiamo leggere la distanza del Sole dagli altri pianeti (è compreso anche il pianeta nano Plutone) e il relativo ordine di grandezza.

Pianeta Distanza media dal Sole (km) Notazione scientifica Ordine di grandezza
Mercurio 58000000 5,8*107 108
Venere 108000000 1,08*108 108
Marte 228000000 2,28*108 108
Giove 778000000 7,678*108 109
Saturno 1428000000 1,428*109 109
Urano 2736000000 2,736*109 109
Nettuno 4499000000 4,499*109 109
Plutone 6084000000 6,084*109 1010

Per trasformare un numero nella notazione decimale a quella scientifica, si procede come negli esempi:

745000 = (745000 : 100000) * 100000 = 7,45*105

0,00000057 = (0,00000057 * 10000000) : 10000000 = 5,7 : 107 = 5,7*10-7


Plutone (in geologia)

Quindi non stiamo parlando del pianeta nano plutone, ma di qualcosa di molto diverso. Infatti in geologia con il termine plutone si indica una massa rocciosa di dimensioni variabili (fino a centinaia di chilometri di lato) costituita da rocce ignee, dette plutoniche o intrusive, formatesi in seguito al raffreddamento di materiale magmatico all’interno della crosta terrestre.

plutone

Attualmente molte formazioni plutoniche sono diventate visibili per l’azione dei movimenti tettonici che le hanno trasportate a minori profondità o per intense spinte orogenetiche che le hanno sollevate in superficie; altri plutoni sono affiorati in superficie in seguito a fenomeni di erosione che hanno eliminato quegli strati rocciosi che in origine li sovrastavano. La classificazione dei plutoni risponde a numerosi criteri. Una prima distinzione può essere fatta prendendo in considerazione la natura della roccia intrusiva che il compone, o analizzando i rapporti di giacitura con le rocce che li inglobano. In questo modo si possono distinguere i corpi iniettati e i corpi soggiacenti, o batoliti.

Un altro metodo di suddivisione si basa sulla struttura interna, e si hanno così plutoni omogenei e plutoni differenziati a seconda che la roccia abbia composizione costante nei suoi vari punti o differenziata. I plutoni possono essere anche classificati, in base alla loro genesi in:

1) semplici;

2) multipli;

3) composti.

I primi derivano da un’attività magmatica sviluppatasi in un’unica fase; i secondi da un’attività sviluppatasi in diversi periodi ma con magma sempre dello stesso tipo; i terzi, infine, sono il risultato dell’intrusione di magmi diversi in periodi successivi.

Riferendosi all’ambiente tettonico di formazione si possono, infine, distinguere i plutoni magmatici e quelli vulcano-plutoni.

Il nome deriva dall’antico dio romano degli inferi, Plutone, per affinità con la provenienza dei plutoni, dalle profondità della Terra.


Tag di Technorati: ,

sabato 14 gennaio 2012

La censura e l’arte della censura: Toe Jam

Di solito la censura è un danno per la creatività artistica. Ma in certi casi la censura può invece favorirla, se la si riesce ad usare in maniera geniale. Basta guardare questo filmato per accorgersene. Si tratta di Toe Jam, un breve video la cui regia è firmata da Keith Schofield e la musica è dei “The Brighton Port Authority” il cui nome è abbreviato in The BPA.

Alcuni ragazzi e ragazze si spogliano e danzano al ritmo di una affascinante ed orecchiabilissima musica dance, ma, niente paura, le parti intime sono accuratamente censurate dai classici rettangolini neri. Solo che adesso le coreografie della danza sono fatte in modo che questi rettangolini formino lettere, forme geometriche, persino videogiochi.

Ci sono anche momenti più esilaranti degli altri, ma non vi anticipo altro, dato che il filmato è visibile alla fine di questo post.

Un modo davvero straordinario, divertente e ironico di intendere la censura. Questo filmato fa capire che per quanta censura, di qualsiasi tipo essa sia, ci sia nella nostra società, nulla può fare contro la geniale creatività dei veri artisti. Questo mi fa pensare al tormentone del “salvapischelli” di Fiorello che si oppone con ironia alla censura della parola profilattico voluta dalla RAI.

Buona visione a tutti.


venerdì 13 gennaio 2012

Luce misteriosa

In questo spettacolare filmato girato con la tecnica del time lapse il 23 settembre 2011 presso Yellowknife (Canada), possiamo vedere un aeroplano, delle nubi ad alta quota e dei raggi di aurora boreale. Ma ad un certo punto spicca una luce misteriosa ben visibile come un filamento sulla destra del campo inquadrato.

Chi è in grado di identificare questa strana luce che passa? Qualcuno ha qualche idea? E’ bene sapere che la luce appare tra le ore 01:31 e 01:45, quindi è stata visibile nel campo per 14 minuti circa. Significa che non poteva essere un meteorite, né un aereo.

Above heaven from kwon, o chul on Vimeo.

Nella foto sotto possiamo vedere anche un fotogramma tratto dal filmato in cui si vede molto bene la luce misteriosa. Io per il momento non ho sono riuscito a formulare nessuna ipotesi che mi convinca.


Tag di Technorati:

giovedì 12 gennaio 2012

Cos’è il tamarindo?

Il tamarindo è una pianta arborea (Tamarindus indica) appartenente alla famiglia delle Cesalpiniacee, originaria del Madagascar e dell’Africa Orientale; è molto diffusa in tutta l’Africa semiarida, in India e in molti paesi tropicali. Gli arabi la chiamavano Tamara hindi, da “tamar” che significa dattero e “hindi” che vuol dire indiano. Notizie riguardanti questo albero si hanno già nel IX secolo: il medico persiano Alhervi e la Scuola medica salernitana ne esaltavano diffusamente le virtù mediche.

tamarindo

Si tratta di alberi sempreverdi, alti fino a 25 metri, con fusto ramificato, foglie formate da 10-20 coppie di foglioline ovali; i fiori sono giallastri variegati di rosso, raccolti in piccoli grappoli. I frutti sono grossi legumi cilindrici con polpa acidula, profumata, ricca di grassi, proteine, pectine, vitamine e minerali (soprattutto, calcio, fosforo, potassio). E’ impiegato in farmacia come lassativo e nell’industria dolciaria per preparare sciroppi da cui si ottengono bevande dissetanti.

Ecco come appaiono i frutti del tamarindo.


Perché l’influenza viene in inverno?

Perché l’influenza viene in inverno? Quelli invernali sono i mesi in cui in quasi tutte le famiglie italiane c’è qualcuno che accusa i tipici malesseri della stagione. Di solito non è facile stabilire quale sia la vera e propria influenza anche perché i virus in circolazione sono molto numerosi. In ogni caso nel mese di gennaio si raggiunge il picco massimo di epidemia per l’inverno.

La domanda più interessante che ci possiamo porre è: come mai il virus dell’influenza è così efficace proprio durante i mesi più freddi?

La spiegazione tecnica è davvero molto interessante. Finora si era sempre pensato che il freddo causasse un abbassamento delle difese immunitarie e che quindi questo preparasse il terreno per l’infezione dei virus. Questa ipotesi, che a prima vista sembra assolutamente ragionevole, in realtà non è mai stata verificata. L’ipotesi infatti non spiegava perché i massimi epidemici si verificano quando, oltre alle basse temperature, c’è anche alta pressione atmosferica e vento. Queste condizioni rendono l’aria molto secca. Ed è proprio questa particolare condizione atmosferica, caratterizzata da bassa umidità, che permette al virus di permanere nell’aria mantenendosi con notevole vitalità. Inoltre predispone le mucose al suo attacco.

Anche l’altra ipotesi che andava per la maggiore, quindi, risulta incompleta, cioè quella che affermava che in inverno l’influenza si diffonde perché si sta molto più a lungo in luoghi chiusi e ciò favorisce il contagio. Questa semmai potrebbe essere un veicolo che potenzia la diffusione del virus, ma non la vera causa.

La scoperta non è recente, infatti risale al 2008 ed è stata fatta da alcuni ricercatori dalla Mount Sinai School of Medicine di New York. In ogni caso è una scoperta davvero interessante. Personalmente sono rimasto molto sorpreso dal fatto che una malattia così diffusa in tutto il mondo come l’influenza abbia avuto una spiegazione in tempi così recenti.

Nel seguente servizio televisivo tutti i dettagli sul perché l’influenza viene in inverno. Buona visione e buon ascolto.


mercoledì 11 gennaio 2012

Folle tango, ma folle davvero!

Il titolo di questo cortometraggio di animazione è Tango. Si tratta del lavoro che diede fama e notorietà al regista polacco Zbigniew Rybczyński (che per fortuna si fa chiamare Zbig, data l’impronunciabilità manifesta del suo nome!). Prima di tutto guardatelo e cercate di contare i personaggi che vi appaiono.

Li avete contati? Non è affatto facile! A parte la curiosità del numero di personaggi presenti, la particolarità di questo cortometraggio di animazione è che ciascun personaggio compie un’azione senza interferire mai con gli altri. Questo presuppone una notevole abilità di regia. Zbig filmò ogni personaggio in maniera indipendente e poi sovrappose le varie pellicole con un ritaglio eseguito fotogramma per fotogramma! Un lavoro certosino e delicatissimo durato quasi un anno, solo per ottenere 8 minuti di filmato. Questo perché nel 1980 non si utilizzava certo la computer grafica. Nonostante tutto il risultato è davvero fenomenale.

Questo è un tango folle, ma folle davvero, in cui i personaggi entrano in scena sempre perfettamente sincronizzati con il ritmo musicale. Poi riappaiono eseguendo svariate volte la stessa azione. Man mano entrano altri personaggi che si aggiungono a quelli precedenti, ma sincronizzati in modo tale da non avere “collisioni” con gli altri. Direi che c’è un rapporto particolare tra lo spazio e il tempo che ha qualcosa di musicale (da cui il titolo di tango, che è anche una danza). In fondo è come una sinfonia di strumenti musicali che suonano insieme, ma senza mai “collidere” gli uni con gli altri.

C’è anche una storia di fondo. Si noti come la narrazione cominci con un bambino che gioca a pallone e finisca con una donna anziana che si porta via il pallone, qui inteso, probabilmente come un simbolo dell’infanzia.

Credo che sia uno dei cortometraggi di animazione più affascinanti che abbia mai visto.


martedì 10 gennaio 2012

Musica in strada

Molti dicono che il vero musicista è quello che suona per strada. Questo pianista l’ho incontrato a Noto (provincia di Siracusa) il 30 dicembre 2011. Devo dire che la musica in strada ha davvero un fascino ineguagliabile. Ascoltare per credere Sorriso.

Il filmato dura poco, ma la magia è assicurata.


Tag di Technorati:

lunedì 9 gennaio 2012

Il primo occhio bionico in Europa

Il primo occhio bionico in Europa è stato “installato” (lo so, non è il termine giusto, ma mi piace moltissimo) all’ospedale di Pisa ad un uomo che è cieco da 40 anni. Dopo una lunga riabilitazione dovrebbe essere in grado di vedere in bianco e nero. Si tratta di Riccardo Santini, attualmente il presidente dell’Unione Italiana Ciechi di Prato. Si è sottoposto a questo “esperimento” per poter vedere il volto della figlia Elena, che non aveva mai visto…

Il sistema visivo adottato è ancora ben lontano da quelli che si vedono nei film di fantascienza, ma è già un ottimo inizio. Il sistema è basato su una telecamera installata all’interno degli occhiali. Il segnale visivo è trasformato in impulsi elettrici che vengono immessi nell’occhio dove c’è un microchip (!) che permette il collegamento tra il segnale digitale esterno e il cervello. Sembra una cosa inaudita (per adesso), ma nel futuro credo che questi sistemi diventeranno molto più miniaturizzati e poco costosi e permetteranno anche una visione di maggiore qualità e a colori. In fondo la fantascienza è stata fonte di ispirazione per realizzazioni del genere. Poi quando gli occhi bionici diventeranno anche più perfetti di quelli umani, ne riparleremo in altri termini! Ma non è il caso di avere paura che un giorno saremo pieni di parti del corpo bioniche, perché in fondo non sarebbe una cosa così inquietante come si crede.

Probabilmente non è lontano il tempo in cui molte persone che hanno perso la vista la potranno riguadagnare in poco tempo con un occhio bionico (e magari anche due…). Sono contento che queste tecnologie siano sempre portate avanti e che anche in Italia si faccia ricerca in questo campo. Ridare la vista alle persone che per qualche motivo l’hanno persa è un “dono” davvero straordinario.

Nel filmato potete vedere una breve intervista a Riccardo Santini, il primo uomo in Europa ad avere un occhio bionico. Buona visione (e buon ascolto) a tutti.


domenica 8 gennaio 2012

Latitudine e longitudine

La latitudine è la coordinata geografica che indica la distanza, misurata in gradi, di un punto della superficie terrestre dall’Equatore, la linea immaginaria che divide la Terra in due emisferi e corre esattamente a metà strada tra i due poli (Nord e Sud): per questo motivo la latitudine può essere “nord” o “sud”.

La longitudine è la distanza angolare, misurata in gradi, di un punto della superficie terrestre dal meridiano fondamentale di riferimento (meridiano di Greenwich). Insieme alla latitudine permette di stabilire la posizione di qualsiasi punto sulla superficie della Terra. Viene calcolata misurando l’arco di parallelo compreso tra il meridiano di Greenwich (che ha longitudine 0°) e il punto da definire; si misura verso est e verso ovest fino a un massimo di 180°. Per convenzione i valori di longitudine si considerano positivi verso ovest: pertanto le longitudini orientali vanno da 0 a +180°. Le linee immaginarie dei meridiani uniscono verticalmente i punti rappresentati dai due poli dividendo la Terra, come un’arancia, in tanti “spicchi”.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...