giovedì 30 settembre 2010

Nadia Comaneci e il primo 10 “perfetto” della ginnastica artistica alle Olimpiadi.

 

1976, olimpiadi di Montreal. Saranno le olimpiadi che faranno nascere il mito della ginnasta rumena Nadia Comaneci. Qui vediamo il primo 10 della storia della ginnastica artistica alle olimpiadi. Osserviamo la perfezione stilistica di questo esercizio alle parallele asimmetriche. Nel filmato vale la pena notare anche che nel display appare il voto 1.00, questo perché i display non prevedevano il voto 10.00 (non veniva dato mai), ma arrivavano al massimo a segnare 9.90, quindi per ovviare all’inconveniente si dovette scrivere 1.00!

Buona visione del filmato.

Di Pietro distrugge Berlusconi… ma non serve a niente!

 

Di Pietro pronuncia un discorso davvero durissimo contro Berlusconi, ma la cosa non serve a niente. Il 29 settembre 2010 Berlusconi ottiene lo stesso la fiducia. E adesso si tira avanti. Per chi volesse sentire quante gliene ha dette Di Pietro a Silvio, guardate il filmato.

Buona visione.

mercoledì 29 settembre 2010

Mutui e prestiti facili. Pubblicità ingannevole.

 

Quante volte vi è capitato di trovare nella cassetta delle lettere volantini che promettevano mutui o prestiti a condizioni davvero vantaggiose? Sicuramente vi capita quasi ogni giorno. Ma bisogna sempre stare attenti a queste pubblicità ingannevoli.

Al riguardo guardate questo filmato molto interessante:

Quindi, se avete bisogno di un finanziamento, occorre sempre fare un’attenta comparazione delle proposte che vengono fatte. Nel settore del credito al consumo ci sono tanti operatori scorretti e i costi effettivi delle rate possono essere molto superiori a quelli pubblicizzati. Come avete sentito nel filmato, l’antitrust ha scoperto ben 63 casi di pubblicità ingannevole tra le offerte di piccoli prestiti e mutui agevolati.

Se avete avuto una brutta esperienza con mutui e prestiti, segnalate tutto all’antitrust scrivendo al seguente indirizzo email: pratichescorrette@occhi-aperti.it

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Come vedrebbero il nostro Sistema Solare eventuali astronomi alieni.

 

Come vedrebbero gli astronomi alieni (nell’eventualità che esistessero davvero) il nostro Sistema Solare? In questo filmato possiamo trovare la risposta.

nube di polveri

Di seguito riporto la trascrizione in italiano (non si tratta di una traduzione letterale) di una parte dei sottotitoli in inglese del filmato.

Gli astronomi hanno appena iniziato a fornirci immagini di pianeti che orbitano attorno ad altre stelle. La tecnica non è ancora abbastanza avanzata e non è possibile vedere pianeti così piccoli come quelli che ci sono nel Sistema Solare.

Ma supponiamo per un momento che degli astronomi alieni stiano guardando il nostro Sistema Solare. Avrebbero potuto trovare qualche prova che ci sono pianeti attorno al Sole anche senza la possibilità di vederli direttamente?

La risposta è: probabilmente sì.

Questo perché almeno uno dei mondi nel nostro Sistema Solare avrebbe reso nota la sua presenza attraverso i suoi effetti su una enorme nuvola di polvere ai margini del Sistema Solare stesso, in una zona chiamata la Fascia di Kuiper.

La Fascia di Kuiper è una zona che potremmo definire una sorta di “cella frigorifera” che si trova oltre l’orbita di Nettuno, formata da milioni di corpi ghiacciati, compreso anche il pianeta nano Plutone. Gli oggetti ghiacciati nella fascia di Kuiper rilasciano polveri che da lontano potrebbero apparire come un disco nebuloso se osservato nelle lunghezze d’onda dell’infrarosso.

Nuovi modelli al computer creati dagli scienziati della NASA, mostrati nel filmato, rivelano come le polveri della fascia di Kuiper potrebbero apparire ad un astronomo alieno. Nettuno crea dei motivi intricati nella massa di polvere. La forza di gravità del massiccio pianeta trascina con sé i granelli di polvere delle nubi, dando un “colpetto” che modifica le loro orbite.

Christopher Stark: Nettuno crea una struttura ad anello nella nube di polvere che presenta un vuoto dove il pianeta stesso orbita. Questo vuoto della nube dovrebbe essere più facile da vedere dello stesso pianeta Nettuno, soprattutto dalle grandi distanze da cui i pianeti appaiono troppo piccoli per essere rilevati direttamente.

Ecco, quindi nel filmato potrete vedere queste simulazioni al computer.

Ma se gli astronomi alieni esistessero veramente? Per Stephen Hawking sarebbe un guaio, infatti secondo il famoso scienziato gli alieni, se arrivassero sul nostro pianeta, lo farebbero solo con intenti ostili.

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martedì 28 settembre 2010

Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, è diventato più ricco del CEO di Apple!

 

mark zuckerberg facebook La rivista Forbes ha pubblicato la lista dei primi 400 uomini più ricchi d’America. I risultati mostrano che il CEO (CEO = Chief Executive Officer, che sarebbe il corrispettivo dell’amministratore delegato in Italia) di Facebook, Mark Zuckerberg, ha superato il CEO di Apple Steve Jobs.

In cima alla classifica domina incontrastato, e in effetti ce lo saremmo aspettato, Bill Gates. Gates infatti ha un patrimonio stimato di 54 miliardi di dollari. Al secondo posto abbiamo Warren Buffett, con un patrimonio di 45 miliardi di dollari, e poi viene Larry Ellison, il fondatore di Oracle con 27 miliardi di dollari.

Ma la cosa che ha destato più sorpresa è che Mark Zuckerberg, che ha solo 26 anni, fondatore di Facebook, adesso è diventato più ricco di Steve Jobs, con un patrimonio di 6,9 miliardi di dollari contro i 6,1 miliardi di Jobs. I due sono rispettivamente il numero 35 e il numero 42 d’America.

Zuckerberg però non sembra che stia usando i suoi soldi solo per scopi personali, vista la cospicua donazione (100 milioni di dollari) che ha fatto a favore delle scuole della città di Newark come riportato dal Wall Street Journal.

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lunedì 27 settembre 2010

Il metodo scientifico sperimentale

 

Il modo più semplice per descrivere il metodo scientifico sperimentale è contenuto nel seguente diagramma di flusso:

Il metodo scientifico sperimentale

All’osservazione del fenomeno naturale segue la formulazione di una ipotesi (o una serie di ipotesi) che verrà sottoposta a verifica sperimentale. Se l’ipotesi supera l’esame della verifica sperimentale, allora diventa una teoria, se invece l’ipotesi risulta essere falsa dopo la verifica sperimentale, allora si deve tornare indietro all’osservazione del fenomeno, oppure si deve procedere alla formulazione di una nuova ipotesi.

Semplice, no?

Eppure su questo modo di pensare si basa tutta la nostra scienza moderna che ci ha permesso di esplorare l’Universo dai quark alle galassie più distanti, cioè dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.

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Il ritorno delle scimmie di mare

 

Ultimamente in televisione ho notato alcun spot pubblicitari sulle “scimmie di mare”. Negli anni ‘70 erano pubblicizzate nei giornaletti (tipo Diabolik) e si diceva che era possibile persino ammaestrarle. Ma di cosa si tratta esattamente?

Le scimmie di mare sono in realtà dei crostacei marini noti con il nome scientifico di Artemia Salina che hanno una caratteristica davvero straordinaria. Le uova di Artemia Salina, infatti, sono in grado di rimanere in uno stato di quiescenza che può durare vari anni e che si chiama criptobiosi.

Questo è il motivo per cui le uova di questi minuscoli esseri viventi possono essere conservate in bustine il cui contenuto, riversato in acqua salata, fa “nascere” i piccoli crostacei. Ovviamente il fatto che si possano ammaestrare non è vero ;-)

Nel filmato possiamo vedere i naupli (cioè le uova appena schiuse) di Artemia Salina dopo 24 ore di incubazione.

Buona visione.

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domenica 26 settembre 2010

Il cervello. Nuovi studi sulle attività neuronali del cervello umano.

 

E’ un mistero davvero infinito quello dell’intelligenza. Perché alcune persone, come ad esempio Albert Einstein (mostrato nel filmato in immagini di repertorio), sono decisamente più brillanti di altre?

Si è potuto capire che non c’entrano le dimensioni del cervello. Quando si fece l’autopsia di Einstein, infatti, il suo cervello risultò addirittura un po’ più piccolo della media. E’ la qualità, dunque, del cervello a fare la differenza, ma in cosa consiste questa famosa “qualità”?

Un recente studio dell’Università di Utrecht concentra la sua attenzione sul modo in cui i neuroni riescono a collegarsi. Più efficiente è il “network”, più breve è il giro che l’impulso nervoso compie, migliore è il risultato.

Poi c’è la guaina che ricopre le fibre dei neuroni, la velocità dei segnali elettrici del cervello dipende dalla qualità di tale copertura.

E i geni?

Contribuiscono all’intelligenza dal 40% all’80%. C’è una ragione per questa enorme differenza: dipende un po’ dall’età. Infatti, man mano che si invecchia, dice uno studio del King’s College di Londra, i geni sono sempre più importanti per l’intelligenza, creano nuove connessioni neuronali e si attivano per spingere alcuni di noi verso esperienze che stimolano il cervello.

Buona visione del filmato.

Morso di vipera - ecco cosa fare.

 

La vipera è l’unico serpente velenoso del nostro Paese, l’unico che possa veramente creare dei seri problemi ad un essere umano. Si stima infatti che almeno 300 persone ogni anno in Italia vengono morse da serpenti velenosi.

La vipera è un serpente diffuso in tutta Italia (tranne in Sardegna), dal nord al sud e dal livello del mare fino a 3000 metri di quota (ne esistono quattro specie differenti).

Pertanto, nonostante tutte le precauzioni che si possano osservare, non è affatto difficile fare un brutto incontro con una vipera, per questo è sicuramente molto utile sapere come comportarsi in caso di morso di vipera.

Il tutto ci viene spiegato dal tossicologo Sandro Barelli del Policlinico Gemelli di Roma.

Buona visione del filmato.

sabato 25 settembre 2010

Andando alla velocità della luce

 

spazio tempoAlcune delle conseguenze legate al concetto di spazio-tempo (chiamato anche cronòtopo) e che colpiscono l'immaginario, sono indubbiamente quelle relative alla contrazione della lunghezza e alla dilatazione del tempo. Lo spazio e il tempo sono tra loro così intimamente collegati da non poter essere veramente separati l'uno dall'altro, per la qual cosa le misure di spazio non possono essere indipendenti dalle misure degli intervalli di tempo. E viceversa.

Purtroppo, la maggiore difficoltà che si incontra nella comprensione piena delle scoperte della fisica moderna non è dovuta solamente ai complessi strumenti matematici a cui si fa ricorso in questo ambito, ma soprattutto alla circostanza che gli schemi che la mente dell'uomo è in grado di elaborare non sono sufficienti a rappresentare determinati fenomeni: certamente reali e dimostrabili, ma assai poco comprensibili attraverso il semplice intuito.

Però possiamo capire le conseguenze più clamorose, cioè cosa accade in virtù dell'esistenza dello spazio-tempo, quando i corpi (o per meglio dire le particelle) cominciano a viaggiare a velocità che sono paragonabili con la velocità della luce.

Se indichiamo con L0 la lunghezza che ha un oggetto mentre è fermo rispetto a noi che lo misuriamo, allora si ha, come conseguenza delle leggi che governano la relatività ristretta, che quando questo corpo si muove a una velocità v nella direzione della lunghezza, dal nostro punto di vista di osservatori immobili la sua lunghezza L si... contrae, cioè ci appare minore. E tutto questo avviene secondo la seguente legge:

 

in cui c non è altro che la velocità della luce.

Vediamo che cosa accade, ad esempio, a un aereo di 12 m di lunghezza quando vola a 1980 km/h (equivalenti a 550 m/s).

Con la formula precedente, usando per semplicità 300000000 m/s (cioè 3•108 m/s) per la velocità c della luce, ricaviamo:

Sarebbe un po' meno di 12 m, ma qualunque calcolatrice in uso ti darà come risultato sempre 12 m! Dunque, la contrazione della lunghezza è qualcosa che si trova al di fuori della nostra esperienza umana, la velocità di un aereo supersonico non è sufficiente a metterla in rilievo.

Ma nell'universo ci sono particelle che viaggiano a velocità prossime a c. Ripetendo il calcolo precedente, ancora con L0 = 12 m, osserviamo la tabella sotto, per valori crescenti della velocità a partire da un decimo di quella della luce.

v (m/s) 0,3•108 0,75•108 1,5•108 2,25•108 2,7•108
L (m) 11,94 11,62 10,39 7,94 5,23

Come si può constatare, solo quando le velocità sono incredibilmente elevate, cominciano a vedersi gli effetti dovuti alla relatività.

Ciò che avviene non è dovuto a una effettiva contrazione della materia del corpo che procede a grandi velocità, ma è legato esclusivamente ai processi con cui misuriamo lo spazio e il tempo, in altre parole alla struttura dello spazio-tempo.

Per quanto riguarda invece il tempo, le cose avvengono in modo tale per cui, a noi che restiamo fermi, sembra che il tempo a bordo del corpo che viaggia a velocità prossime a quella della luce scorra più lentamente. Si parla perciò di dilatazione del tempo. Riportiamo di seguito la legge:

dove t0 è l'intervallo di tempo di un evento che si verifica sul riferimento che si muove rispetto a noi a velocità v, mentre t è l'intervallo di tempo del medesimo evento secondo noi che siamo fermi.

Se un'astronave si sposta con velocità pari alla metà di c, allora un intervallo di tempo di 24 ore a bordo, dal nostro punto di vista dura invece:

 

Una giornata si è dilatata di quasi quattro ore!

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venerdì 24 settembre 2010

Tiri ad effetto

 

Una spettacolare conseguenza delle leggi della fisica viene sfruttata in molti sport basati sull'uso della palla. Nel calcio, ma non solo, nel tentativo di ingannare in particolare il portiere avversario, si fa spesso ricorso al tiro "ad effetto", grazie al quale la palla non procede secondo le normali traiettorie, ma compie delle curve difficili da prevedere.

Il termine tecnico è effetto Magnus.

Quando si studiano i fluidi (e l'aria è un fluido), dal principio di conservazione dell'energia meccanica si ricava, in determinate condizioni, un'equazione molto importante, che prende il nome di equazione di Bernoulli:

 

Le grandezze che compaiono sono tutte relative al fluido in questione: p è la sua pressione, (si legge rho) è la sua densità, v la velocità con la quale si sposta.

Nell'ipotesi che la densità non si modifichi, che cosa succede se a un certo punto la velocità aumenta?

Un fluido (aria, con densità pari a 1,3 kg/m3) quando è fermo ha una pressione di 1,013. 105 Pa. Calcoliamo la pressione nel caso in cui si muova alla velocità di 50 m/s.

Indichiamo con il pedice 1 le grandezze iniziali e con il pedice 2 quelle finali. Quando l'aria è ferma si ha e quindi anche

 

Per cui l'equazione di Bernoulli dà:

Quando invece l'aria si muove con velocità di 50 m/s, si ricava:

 

Ma per l'equazione di Bernoulli, anche questa seconda quantità deve dare 1,013 • 105 Pa:

Ricavando p2, abbiamo infine:



Dovendo la somma tra p e rimanere invariata, puoi rilevare che se v aumenta, allora p dovrà necessariamente diminuire.

Ciò significa che laddove il fluido va più veloce, si abbassa la pressione.

Del resto, se in un dato senso di moto la velocità cresce, ciò implica che la pressione diminuisce in modo da favorire l'accelerazione del fluido.

tiri ad effetto


Quando un pallone si muove nell'aria, accade che l'aria gli scorra tutt'attorno. Anche nell'eventualità che sia il corpo a muoversi, anziché il fluido, l'equazione di Bernoulli è ugualmente valida. Se allora il pallone possiede un moto di rotazione attorno a se stesso, accade che le particelle di aria sulla parte laterale (A), trascinate dalla rotazione, scorrano più velocemente di quelle che si trovano sulla parte (B). Ne consegue che in (A) la pressione è minore rispetto a (B): questa differenza determina una forza deviatrice F.

È così che si realizza il famoso tiro "ad effetto".

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...