domenica 7 agosto 2022

Il paradosso del futuro, la relatività e la preveggenza

Esiste un legame tra il noto “paradosso del futuro” (per la prima volta citato da Aristotele), la teoria della relatività e la capacità (presunta) di prevedere il futuro? Cercherò di rispondere al quesito nel modo più semplice possibile.


Il paradosso del futuro si potrebbe spiegare in questo modo: supponiamo che di sabato formuliamo questa frase: “domenica la mia squadra del cuore vince la partita”. Questa affermazione non sappiamo se è vera o falsa di sabato, ma la domenica la partita viene disputata e, ad esempio, la squadra vince. La frase risulta vera, ma se è vera di domenica, doveva essere vera anche di sabato! Questa cosa sembra ovvia e innocua, ma non lo è, perché ha un significato molto profondo e cioè significa che il futuro è già scritto…

Questo risultato è una conseguenza di due principi fondamentali della logica noti come “principio di bivalenza”, che afferma che una proposizione non può essere contemporaneamente sia vera che falsa, e il “principio del terzo escluso” (tertium non datur) che stabilisce che una sola tra la proposizione e la sua negazione deve essere vera. Nell’esempio di prima la proposizione "domenica la mia squadra del cuore vince la partita” deve essere o vera o falsa (terzo escluso), non può essere sia vera che falsa, anche se apparentemente saremmo portati a pensare che prima di aver disputato la partita potrebbe essere così, ma il principio di bivalenza e del terzo escluso non lo consentono, quindi se dopo la partita sappiamo che, ad esempio, è vera, allora doveva essere vera fin dall’inizio. Si potrebbe pensare che il principio del terzo escluso e di bivalenza non siano poi così importanti e ci potremmo rinunciare dicendo che alcune proposizioni siano sia vere che false nello stesso tempo, ma questa rinuncia non è per niente facile perché renderebbe tutto estremamente arbitrario.


Tuttavia questo ragionamento è solo un ragionamento logico molto astratto e si potrebbe pensare che potrebbe essere solo un gioco di logica, ma che nella realtà le cose stanno diversamente. Dopotutto solo il passato è già scritto, ma il futuro è tutto da decidere. La nostra sensazione (o dovremmo dire il nostro preconcetto) è che il futuro non può essere già scritto e che pensare che tutto sia già predestinato sia riduttivo, lesivo della nostra libertà e contro il nostro concetto di libero arbitrio. Il problema è: siamo sicuri che la libertà e il libero arbitrio, così come li abbiamo sempre concepiti, non siano solo dei preconcetti? Non potrebbero essere proprio la libertà e il libero arbitrio i concetti da riformulare?


Come se non bastasse non c’è solo il paradosso del futuro che ci suggerisce che il futuro è già scritto, ma c’è anche una teoria scientifica che arriva esattamente alla stessa conclusione: la teoria della relatività! Vediamo perché la relatività ci mostra che il futuro è già deciso.

La relatività ci mostra come il concetto di eventi simultanei non è più assoluto, perché se per un osservatore due eventi sono simultanei, per un altro osservatore in moto non lo sono più e per un altro osservatore ancora che si muove in modo diverso addirittura l’ordine degli eventi può invertirsi. Il passato, il presente e il futuro sono un blocco unico in uno spazio a quattro dimensioni. Un evento che è nel futuro di un osservatore che chiamiamo Alice può essere nel passato di Bob, e poiché il passato di Bob non è modificabile, non è modificabile nemmeno il futuro di Alice. Da questo esempio, molto semplificato, si deduce che anche la relatività ci mostra come il futuro, come noi lo sperimentiamo, non è modificabile ed è già scritto.

Tutto questo che conseguenze ha sul nostro concetto di libero arbitrio e di responsabilità? Su questo sono già stati scritti fiumi di parole, ma evidentemente su questi argomenti, che sono più filosofici e morali che scientifici, bisogna sicuramente cominciare a mutare paradigma.


A questo punto, dopo avere visto che la logica ci suggerisce che il futuro è già scritto, la teoria della relatività ce lo conferma, arriviamo all’ultima parte di questo nostro breve dialogo: la preveggenza. Cos’è la preveggenza? Sappiamo che è la presunta capacità di prevedere il futuro. Ormai è considerata da tutti dominio della pseudoscienza e sembra una credenza tipica di persone che pensano con particolari bias cognitivi. Di solito la preveggenza è un fenomeno indagato dagli psicologi, alla stregua di uno stile di pensiero distorto. Dai risultati discussi in precedenza, però, la preveggenza non ha alcun modo di esistere, confermando le ricerche degli psicologi con buona pace dei credenti nei fenomeni del paranormale. Anche in questo caso facciamo un esempio semplice. Se con i miei “poteri” di preveggenza prevedo che domani avrò un contrattempo, ad esempio faccio tardi prendendo una strada affollata e perdo l’aereo, allora potrei evitare di prendere quella strada e così potrei cambiare il futuro… Ma… il futuro non si può cambiare! Quindi non può esistere un simile “potere” che mi permetterebbe invece di cambiare il futuro a piacimento. Pertanto la preveggenza è effettivamente solo un bias cognitivo di persone che hanno la propensione al pensiero paranormale.


E se un giorno si scoprisse che la preveggenza esiste? Beh, a questo punto dovremmo rinunciare alla correttezza della teoria della relatività e persino alla validità del principio del terzo escluso e del principio di bivalenza. Se la rinuncia alla teoria della relatività non è una gran tragedia, perché comunque, come tutte le teorie della fisica, prima o poi si scoprirà che è inadeguata a descrivere fenomeni ancora non scoperti e quindi si dovrà ampliare o riformulare, ma la rinuncia ai principi basilari della logica non è così indolore. Pensare che ogni proposizione può essere sia vera che falsa ci potrebbe portare ad una nuova epoca di arbitrarietà dove ad avere ragione sarà sempre fatalmente il più forte.


sabato 23 luglio 2022

MacBook M2, problemi con SSD 256 Gb

Molti tester in giro per la rete riportano problemi di scarse prestazioni nei nuovissimi Macbook Pro e Macbook air su piattaforma M2. Il problema si manifesta con le versioni "base" di questi Makbook che montano un drive SSD da 256 Gb. Questa "lentezza" finisce col ridurre drasticamente le prestazioni generali nell' uso quotidiano di queste macchine. Il problema non si manifesta però con le versioni che montano drive da 512 Gb e oltre. In questo post vi rimando alla visione di alcuni famosi tester che hanno eseguito dei benchmark molto accurati.

Ad esempio in questo filmato di Max Tech si dimostra come la lentezza del SSD da 256 Gb del modello base castra le prestazioni nell'uso quotidiano del MacBook Pro M2.




In questo filmato di Tally Ho Tech vengono descritti tutti i problemi dei MacBook su piattaforma M2.



La situazione è ben diversa se siete dei programmatori o degli sviluppatori. In questo caso le prestazioni dei modelli base di MacBook M2 sono così pessime? Se ne parla in questo filmato di Alex Ziskind:




domenica 25 aprile 2021

Meglio una dittatura o una democrazia corrotta?

Fermi tutti! Non sto dicendo che è meglio la dittatura, ovviamente. Gli orrori del nazismo e del fascismo sono ancora sotto gli occhi di tutti. Ci sono ancora nostalgici che sognano un mondo pieno di razzismo, disuguaglianze, violenze e tante altre cose brutte. Il problema è che i loro sogni si realizzano ogni giorno... nella nostra democrazia corrotta c'è la violenza contro le donne (in pratica uno stupro di gruppo ogni giorno), ragazzini ammazzati di botte da giovanotti palestrati e di "buona famiglia", gente che odia gli omosessuali e i trans. Esisterà una legge che potrà fermare questa escalation di violenze? 

Questo 25 aprile, Festa della Liberazione, è un giorno che ci dovrebbe ricordare che la perdita delle libertà non è affatto un ricordo. Basti pensare a cosa ha fatto Trump il 6 gennaio scorso. Pensiamoci.

Buon 25 aprile a tutti.

mercoledì 5 agosto 2020

Le Due Lune, romanzo di fantascienza con sfumature fantasy

Ho da poco pubblicato il mio romanzo di fantascienza "Le Due Lune" con Amazon. Lo potete trovare a questo indirizzo:



Questo è l'abstract:

"Su un lontano pianeta una misteriosa razza di esseri giganti domina un popolo di umanoidi. Attorno a questo pianeta orbitano due lune, ma queste lune racchiudono un inquietante segreto... Una bambina sembra essere l'unica a possedere la capacità di essere immune ai poteri mentali dei Pachidermi, i giganteschi esseri che tengono sotto scacco gli umanoidi sopravvissuti e ormai confinati in un'unica città."

domenica 6 gennaio 2019

Come oscilla un pendolo su Giove? (filmato)

In questo filmato possiamo vedere una bella rappresentazione di come cambia il periodo di oscillazione di un pendolo semplice in vari corpi celesti conosciuti. E vedremo che le sorprese non mancano.

Il periodo di oscillazione di un pendolo semplice dipende dalla lunghezza del pendolo (più precisamente dalla lunghezza del filo inestensibile di massa nulla) e dipende anche dall'accelerazione di gravità. Se potessimo portare un pendolo semplice di lunghezza pari ad un metro sugli altri pianeti, essendo diversa l'accelerazione di gravità, sperimenteremmo dei periodi di oscillazione diversi da quelli misurati sulla Terra. Sulla Luna, ad esempio, l'oscillazione sarebbe ben più lenta di quella sulla Terra, mentre su Giove (g = 24,79 m/s2) sarebbe sensibilmente più veloce.

Se, idealmente, fosse possibile portare lo stesso pendolo sulla superficie del Sole, il periodo di oscillazione sarebbe ancora più veloce.

Come esempio estremo, nel filmato qui presentato, si immagina di portare il pendolo sulla superficie di una stella di neutroni. Qui la forza di gravità è talmente forte da fare oscillare il pendolo ad una velocità folle! In realtà in un simile corpo celeste la forza di gravità è talmente alta da stritolare qualsiasi oggetto tipico della nostra quotidianità.

Buona visione del filmato "Come oscilla un pendolo su Giove?".


Ralph Spacca Internet, recensione

Dopo Ralph Spaccatutto, uscito nel 2012, abbiamo un nuovo capitolo (Ralph Spacca Internet, 2018) che vede i due protagonisti, Ralph Vanellope, portare scompiglio anche su Internet. Il ritmo di questo nuovo film è incalzante per la maggior parte del tempo. La parte più gustosa è quella dell'incontro di Vanellope con le principesse Disney e, se avete visto la maggior parte dei film Disney dedicati alle principesse, non mancherete di apprezzare le numerose battute ironiche e le citazioni ben azzeccate. Non so se i bambini più piccoli saranno però in grado di cogliere queste sottigliezze.

Nella parte finale del film però il ritmo ha una battuta di arresto con qualche scena un po' "pesante" per i bambini meno grandi che potrebbero manifestare qualche piccolo malumore. Nel complesso è un bel film di animazione con una bella storia di amicizia che vuole insegnare che nell'amicizia non bisogna essere troppo possessivi. Consigliato per i tutti i bambini che abbiano superato gli 8 anni di età almeno e per tutti gli adulti che siano appassionati di film di animazione.

Nel seguente filmato possiamo vedere il trailer in italiano di Ralph Spacca Internet. Buona visione a tutti.


giovedì 3 gennaio 2019

Blazar, galassie, nebulose e ammassi aperti in una fredda notte del 1° gennaio 2019.

Osservazione del 01-02/01/2019. Pedara. Ore 23:30 - 02:30. Seeing 3/10, trasparenza 8-9/10. Strumenti utilizzati: Newton 155/1000 su base dobson, dobson GSO Deluxe 250/1250, binocolo Stein Optik 8x30. Oggetti osservati: Markarian 421, M47, M46, NGC 2438, NGC 2423, NGC 2414, NGC 2359, NGC 2374, NGC 2467, NGC 2451, NGC 2477, NGC 2546, NGC 2613, M65, M66, NGC 3628, M109, NGC 3177, NGC 3193, NGC 3190, NGC 3185, NGC 3187, NGC 3226, NGC 3227, NGC 3222. Una serata molto limpida e freddissima (circa 1° C!). Peccato che l’illuminazione natalizia in paese renda il cielo un po’ troppo chiaro. Per osservare gli oggetti più australi ho posizionato il 155/1000 su una sedia per superare l’ostacolo visivo della ringhiera del balcone.

Markarian 421, Blazar. Un oggetto lontano oltre 400 milioni di anni luce, anche se appare come un puntino luminoso, è sempre affascinante. Sapere che al suo interno un buco nero gigante crea dei getti di materia di cui uno è direzionato verso di noi e che questa radiazione è visibile con un telescopio comodamente sistemato nel balcone di casa per me è un vero brivido.

M47, ammasso aperto. Molto bello a 70x con il 250/1250 anche se riempie l’intero campo visivo. Si vede anche a occhio nudo in questa serata molto limpida.

M46, ammasso aperto. Meraviglioso a 70x con 250/1250 con un centinaio di stelle visibili e con la nebulosa planetaria NGC 2438 in bella evidenza nella sua zona periferica.

NGC 2438, nebulosa planetaria. A 70x si vede chiaramente la forma anulare perfettamente tonda con il “buco nel mezzo”.

M46 ammasso aperto
(L'ammasso aperto M46 con la nebulosa planetaria NGC 2438).

NGC 2423, ammasso aperto. Un bellissimo addensamento stellare nella ricco campo della costellazione dell’Unicorno. Si contano una trentina di stelle non troppo luminose. Osservato a 70x con dobson 250/1250. Un ammasso piuttosto bello.

NGC 2414, ammasso aperto. A 70x si osserva un addensamento di stelle abbastanza luminose attorno ad una stella brillante. Anche questo appare molto bello.

NGC 2359, nebulosa “Elmo di Thor”. A 70x senza filtro OIII non si vede nulla, con il filtro la nebulosa compare quasi per magia e si riesce a vedere una forma ovale più addensata in un bordo (visibile a sinistra in visione oculare).

NGC 2374, ammasso aperto. Si trova a poca distanza apparente dalla nebulosa Elmo di Thor. Appare formato da una decina di stelle non particolarmente luminose. Osservato a 70x.

NGC 2467, nebulosa ad emissione (Skull Nebula). Sorprendente nebulosa ad emissione nella costellazione della Poppa. A 70x appare molto facilmente con il 250/1250 e si vedeva anche con il 155/1000 a 55x. Immersa in un ricco campo stellare, si vede una macchia luminosa di forma approssimativamente ellittica attorno ad una stella.

NGC 2451, ammasso aperto “Scorpione Pungente”. Osservato con il 155/1000 a 55x appare molto grande e formato da poche stelle luminose.

NGC 2477, ammasso aperto “Electric Guitar”. Con il 155/1000 a 55x appare largo, ricco, formato da stelle non troppo luminose e sembra un mucchietto di glitter sparso nel cielo. La forma, a prima vista sembra allungata perché c’è una propaggine di stelle luminose che sembra uscire dal centro dell’ammasso e che gli fanno meritare il nome di Chitarra Elettrica.

NGC 2546, ammasso aperto “Cuore e Pugnale”. Largo e formato da una ventina di stelle non troppo luminose. Osservato con 155/1000 a 55x.

NGC 2613, galassia a spirale. A 70x con 250/1250 appare debole, ma si nota facilmente la sua forma allungata con un lieve addensamento centrale. In foto è una spirale meravigliosa che ricorda l’aspetto della galassia NGC 7331.

M65, galassia a spirale. A 70x con dobson 250/1250 appare evidente la sua luminosità, forma allungata e condensazione centrale. Si capisce che è una galassia e non è solo un batuffolino luminoso.

M66, galassia a spirale. Anche questa galassia appare come M65 ma la sua forma è meno allungata, anche se è ancora più luminosa (70x).

NGC 3628, galassia a spirale. A 70x appare debole, grande e di forma molto allungata (fusiforme). In realtà per vedere altri dettagli richiede un cielo molto più buio.

M109, galassia a spirale. Appare come una macchia luminosa ovale con modesta condensazione centrale. Osservata a 70x con 250/1250. In altre occasioni non ero riuscito a trovarla.

NGC 3177, galassia a spirale barrata. A 70x appare evidente anche a 70x e meglio ancora a 139x come una piccola macchia luminosa abbastanza compatta e con forte condensazione centrale.

Le 4 galassie che seguono (segnate con H44) fanno parte del gruppo Hickson 44 nella costellazione del Leone.

NGC 3193, galassia ellittica (H44). È la più luminosa del gruppo e a 70x e 173x appare come una macchia luminosa tonda, abbastanza larga e con evidente condensazione centrale.

NGC 3190, galassia a spirale (H44). Di luminosità simile alla precedente, ma si nota la forma decisamente allungata. Osservata sempre a 70x e a 173x

NGC 3185, galassia a spirale (H44). La più debole del gruppo Hickson 44 visibile con certezza con questo cielo. A 70x e a 173x si riesce a vedere solo con visione distolta e appare più facile a 70x. La sua forma appare rotonda e senza una evidente condensazione centrale. È di magnitudine 12,2.

NGC 3187, galassia a spirale (H44). A 70x e a 173x, contrariamente alle altre tre galassie del gruppo Hickson 44, questa non si riesce a vedere con questo cielo. In realtà ho avuto spesso la sensazione che si vedesse qualcosa nel punto in cui si dovrebbe trovare la galassia, ma era così sfuggente che non posso dire con certezza di averla vista.

NGC 3226, galassia ellittica. Forma una coppia stretta con NGC 3227. A 70x si vede come un debole pallino luminoso non troppo compatto.

NGC 3227, galassia a spirale. A 70x appare come una macchia luminosa diffusa di forma leggermente allungata.

NGC 3222, galassia lenticolare barrata. Nonostante la magnitudine di 12,8, è facilmente visibile a 70x come una macchia luminosa piccola e compatta. Probabilmente è facile da vedere a causa del suo nucleo compatto a brillante. Si trova a 257 milioni di anni luce!

mercoledì 2 gennaio 2019

L'effetto Tunnel: uno dei fenomeni più strani della Fisica

In Fisica Quantistica si descrivono e si verificano alcuni fenomeni che si possono considerare "strani" In realtà non sono strani in senso letterali, ci appaiono strani solo perché si allontanano un po' troppo dalla nostra esperienza quotidiana. Cosa pensereste se qualcuno passasse attraverso un muro senza rompere il muro e senza farsi male? Come se fosse un fantasma! Però le particelle elementari si comportano proprio in questa maniera e questo avviene perché le particelle elementari non sono "palline" fatte di "qualcosa", ma sono appunto "elementari" e sfuggono alla fenomenologia propria degli oggetti della nostra quotidianità.

In questo filmato possiamo vedere una descrizione semplice e divertente del fenomeno quantistico chiamato Effetto Tunnel, un fenomeno "strano", ma che in realtà strano non è.

Buona visione a tutti.


martedì 1 gennaio 2019

A grandi sorsate mi ubriacavo di stelle. Osservazione del 25-26 maggio 2017.

Osservazione del 25-26 maggio 2017. Pedara (CT). Seeing 5-6/10, trasparenza 7-8/10. Oggetti osservati: M57, M56, M10, M12, NGC 6819 (amm. ap.), NGC 6811 (amm. ap.), NGC 6884 (neb, plan. di apparenza puntiforme). Strumenti utilizzati: telescopio Newton 155/1000.

M57, nebulosa planetaria “anello”. Di nuovo ho puntato questa nebulosa planetaria con il Newton 150/1000. I dettagli sono sempre gli stessi, cioè: “Ben visibile la forma ad anello un po’ allungato, con i vertici del semiasse maggiore un po’ più deboli del resto dell’anello.” Più che altro l’ho puntata per vedere la magnitudine limite della serata. Quando il seeing era sufficiente mi è sembrato di vedere la stella di mag. 13 vicina all’anello, poi il seeing è peggiorato e non si vedeva più (con il 18mm e barlow 2,5x).

M56, ammasso globulare. Di aspetto granuloso, immerso in un ricco campo stellare, appaiono alcune stelline nelle zone periferiche. (18mm da solo e con barlow 2,5x).

NGC 6819 (Cygnus), ammasso aperto “testa di volpe”. Di piccola estensione, si contano una decina di stelle immerse in una debole nebulosità indistinta. Da osservare sotto un cielo più buio per vedere se si riescono a vedere altre componenti dell’ammasso. Bello.

NGC 6811 (Cygnus), ammasso aperto. Di grande estensione, a 55x con il 18mm sembra riempire quasi un terzo del campo visivo. È immerso in un ricco campo stellare e si possono contare facilmente una trentina di stelle. Molto bello.

NGC 6884 (Cygnus), nebulosa planetaria. In un ricco campo stellare l’apparenza di questa brillante nebulosa (mag. 10.9)  è di una stella sfocata, anche a 139x con 18mm + barlow 2,5x.

M10, ammasso globulare. A 139x appare molto granuloso (quasi risolto) fino al centro con alcune deboli stelline periferiche.


(L'ammasso globulare M10 fotografato da me il 10 giugno del 2015. Cliccare sulla miniatura per vedere l'immagine ad alta risoluzione e per dettagli sulla foto).

M12, ammasso globulare. Granuloso e quasi risolto al centro con diverse stelle ben visibili ai bordi. (139x).

lunedì 31 dicembre 2018

Ammassi globulari in una nottata di maggio 2017

Con questo post inauguro una nuova sezione di questo blog con i report delle mie osservazioni astronomiche visuali. In seguito mi dedicherò anche a postare le foto degli oggetti di Messier che nell'arco di 5 anni, sono riuscito a fotografarli tutti.

Osservazione del 22-23 maggio 2017. Pedara. Ore 23:00 - 00:30. Seeing 7/10, trasparenza 7/10.

Osservazione eseguita con il Newton 155/1000. Giove mostrava dettagli netti e sorprendenti per un 150 mm, ma solo nei rari momenti di calma atmosferica che duravano pochi secondi perché ormai il pianeta stava tramontando dietro il palazzo.

M5, ammasso globulare. Con il 18 mm (55x) era risolto in un gran numero di stelline di contorno e forse solo nelle zone centrali appariva nebuloso. Con il 18 mm e la barlow 2,5x la visione migliorava e sembrava risolto del tutto anche nelle zone centrali.

M13, ammasso globulare. Con il 18 mm era risolto fino al nucleo, con la barlow 2,5x la visione era davvero gradevole e le stelline che lo compongono erano ben separate.

M92, ammasso globulare. Con il 18 mm era risolto nelle zone periferiche e mostrava un nucleo denso, brillante e non risolto.

M56, ammasso globulare. Di aspetto granuloso, immerso in un ricco campo stellare, appaiono alcune stelline nelle zone periferiche.

M107. Ammasso globulare. Appare come una macchia indistinta senza una evidente condensazione centrale in un campo non troppo ricco di stelle. Con la visione distolta sembra di vedere alcune stelline periferiche.

M57, nebulosa planetaria “anello”. Ben visibile la forma ad anello un po’ allungato, con i vertici del semiasse maggiore un po’ più deboli del resto dell’anello. Con il 18 mm e la barlow 2,5x nelle vicinanze della nebulosa è possibile scorgere in visione distolta una stella di mag. 12.8, in visione diretta una di mag. 12.3 (lo specchio del 150 mm è stato rialluminato nel 2011).




Una foto della nebulosa M57 realizzata da me nel 2013.

Buon 2019 a tutti i lettori

Come avrete notato, in questo mese di dicembre 2018 ho ripreso a pubblicare qualcosa in questo blog che ormai trascuro da molto tempo. Nell'augurarvi un buon 2019 vi anticipo che ci saranno alcune novità in questo blog soprattutto per gli appassionati di astronomia.

BUON 2019 A TUTTI.

Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...