Passa ai contenuti principali

Post

Chi ha scoperto l’America?

Che l’America sia stata scoperta dagli europei è ormai un dato acquisito, anche se molti dicono che i Vichinghi vi sbarcarono secoli prima di Cristoforo Colombo . Ora però si è aggiunta un’altra ipotesi: in un libro intitolato Across Atlantic Ice due archeologi affermano che i primi a colonizzare il nuovo continente furono effettivamente degli europei , ma di ben 20000 anni fa! Arrivavano dalla Spagna e dalla Francia viaggiando lungo un ponte di ghiaccio . Quindi non da est, ma da ovest, non dall’Asia, ma dall’Europa, non dalla Siberia , ma dall’ Iberia . Secondo Dennis J. Stanford e Bruce A. Bradley, a mettere per primi i piedi in America non furono gli asiatici dallo Stretto di Bering , ma degli europei che attraversarono l’Atlantico tra 22000 e 17000 anni fa , molto prima dell’arrivo in Alaska dei futuri pellerossa e indios. L’ultima glaciazione, il Würmiano , era al culmine e d’inverno l’oceano congelava fino alla Spagna del sud. Non è così strano, concludono i due archeo...

La vita su Marte: ecco le nuove scoperte

Sono passati 51 anni dal primo volo nello spazio di Jury Gagarin (nel 1961) e sono passati anche 31 anni dal primo volo dello Shuttle Columbia (12 aprile 1981). Anche il progetto Shuttle sembra qualcosa di " antico " nell'era dei computer. Molti di noi ricordano i suoi primi lanci quando eravamo ancora bambini. Sembra strano che l'esplorazione spaziale, da sempre sinonimo di " futuro ", stia diventando sempre più " passato ". Tra un decennio solo quelli vicini alla pensione (vicini si fa per dire...) ricorderanno il volo di Gagarin! Ma, a questo punto, qual è il vero futuro dell'esplorazione spaziale? Tracce di ghiaccio d'acqua all'interno di un cratere di Marte Il professor Roberto Orosei dell' Inaf  di Roma ha parlato recentemente delle ultime scoperte che riguardano il pianeta Marte . Orosei ritiene che la scoperta più importante sia quella del metano nell'atmosfera marziana. Questo perché il metano non ...

Letto di chiodi: in realtà è abbastanza comodo…

Molti sono convinti che per coricarsi in un letto di chiodi occorre possedere delle capacità particolari , di solito associate alla meditazione o alla spiritualità . In realtà la spiegazione non è affatto così “ trascendentale ” e per capirlo basta avere bene in mente il concetto di pressione . La pressione in Fisica è definita come il rapporto tra la forza che agisce perpendicolarmente su una superficie e la superficie stessa . In formula abbiamo: dove F è la forza e S è la superficie . Questo significa che anche se la forza è poco intensa, ma la superficie è molto piccola, la pressione è molto grande. E’ il principio del chiodo che riesce a bucare una superficie anche molto dura, infatti in questo caso la forza si concentra in una superficie molto piccola, la punta, e la pressione è altissima. Ma se la forza è grande e la superficie è pure molto grande? In questo caso si capisce subito che la pressione è molto minore. Questo fa capire che coricarsi in un letto di chio...

Il suono nel vuoto: non è possibile.

In questo video possiamo vedere un esperimento che dimostra che il suono non può propagarsi nel vuoto . Le onde sonore possono propagarsi nell’aria a causa del fatto che si trasmettono attraverso il movimento oscillante di miliardi di microscopiche molecole . Il suono per trasmettersi ha sempre bisogno di un “ mezzo ” di propagazione, che può essere un gas, un liquido o anche un solido. Quando il mezzo di propagazione viene a mancare, il suono sparisce . Di solito nei film di fantascienza questa nozione viene (per ragioni di spettacolarità) dimenticata , infatti le “ esplosioni di astronavi ” nello spazio vengono sempre associate ad un suono molto forte, invece qualsiasi impatto o esplosione di quel tipo avverrebbe nel più assoluto silenzio . Inoltre vengono rappresentate anche fiamme , ma anche questo è sbagliato: nello spazio è impossibile anche la combustione . Questa però è un’altra storia. Torniamo al suono nel vuoto . Nell’esperimento di questo filmato possiamo vedere un ca...

Scienza e fede

Siamo nel Terzo Millennio e gli uomini vivono tra scienza e tecnologie pervasive e non solo resta spazio per Dio , ma Dio è ovunque. Così esordisce un numero speciale del NewScientist , una delle più importanti riviste scientifiche del mondo. Si tratta di un numero speciale intitolato The God Issue ( la questione Dio ). La rivista indaga su dove e da quanto tempo risieda nel cervello umano l’idea o il bisogno di religiosità. Un pensiero, una sensibilità costante, probabilmente insopprimibile, occupa i pensieri dei filosofi, ma anche di tutte le persone che si dicono laiche o che professano l’ateismo. ( La copertina del numero speciale del 17 marzo 2012 della rivista NewScientist, dedicato alla questione Dio ). L’indagine del NewScientist non potrebbe non procedere in modo scientifico. Lo psicologo e antropologo sostiene che la mente nasce con uno spazio interno dedicato a Dio o all’idea o al bisogno di Dio o di divinità o di religione che dir si voglia. Da un punto di vista pi...

Le bibite gassate fanno male al cuore

Le bevande gassate sono nemiche del cuore . Lo afferma il “ solito ” studio americano finito sulle pagine di una prestigiosa rivista scientifica, Circulation , della associazione dei cardiologi americani ( American Hearth Association ). Addirittura, chi beve le più popolari bevande gassate, rischia di aumentare le probabilità di un attacco di cuore. Se guardiamo bene questo studio, vediamo che il nemico non è il gas, l’anidride carbonica, che produce le bollicine, bensì il solito zucchero . Lo studio che ha coinvolto quasi 43000 uomini americani, seguendone gli stili di dieta, mostra come il tipico bicchiere di bevanda gassata da 12 once (un terzo di litro), contenga 10 cucchiaini di zucchero. Se poi pensiamo che mediamente si consumano, per un pasto da fastfood con hamburger e patatine, 20 once di bevanda (quindi mezzo litro), ecco che lo zucchero sale fino a 15-18 cucchiaini. Se a questo poi si aggiungono l’abitudine al fumo , sedentarietà e sovrappeso , la probabilità di rovin...

Allarme tsunami a Sumatra

Allerta tsunami nell’oceano Indiano per un terremoto violentissimo (magnitudo 8,9 della scala Richter) che è avvenuto al largo dell’isola di Sumatra a poco più di 600 chilometri dalla città di Banda Aceh . Questo terremoto ovviamente ha riportato alla memoria il terremoto del 26 dicembre 2004 che arrivò a mietere ben 230ooo vittime. Ma fu soprattutto il devastante tsunami che seguì a quel terremoto a fare tante vittime. Nelle ultime ore l’Istituto Geosismico americano ha affermato che essendo stato un sisma con oscillazioni orizzontali e non verticali non si ritiene probabile lo scatenarsi di un’onda di tsunami . ( L’epicentro del sisma avvenuto oggi 11 aprile 2012 al largo dell’isola di Sumatra ). Perché questo tipo di fenomeni sismici stanno avvenendo di nuovo in questa zona? Bisogna partire dal fatto che questo sisma ha avuto una magnitudo tra 8,5 e 8,9 della scala Richter e quindi con un’energia variabile tra 1 e 31 miliardi di tritolo equivalente , in grado di caus...

Stelle, pianeti e galassie vicino a Donnafugata

Martedì sera, dopo avere visitato il bellissimo castello di Donnafugata (ne scriverò in un prossimo post), ho alloggiato con mia moglie presso l’agriturismo Casato Licitra . I proprietari (davvero molto disponibili) mi hanno dato il permesso di sistemare il mio telescopio presso la loro piscina e, alle 21:00 circa mi sono lanciato in una veloce scorpacciata di galassie (e anche qualche altra cosa). Il cielo da quella posizione sembrava abbastanza inquinato in direzione dell’orizzonte ad ovest e a sud, a causa della presenza di diversi centri abitati vicini alla costa come Santa Croce Camerina e Marina di Ragusa . La trasparenza del cielo era media e la magnitudine limite ad occhio nudo circa 5,7 . ( Una foto del “terzetto del Leone” M65-M66-NGC 3628, un gruppo di galassie nella costellazione del Leone facili da vedere anche visualmente con piccoli telescopi nelle notti di primavera ). Prima di tutto ho dato un’occhiata a M51 e ho potuto notare un primo indizio di visione de...

Le donne dell’astronomia: Cecilia Payne Gaposchkin

Molte donne, spesso nascoste da un fatale anonimato, hanno dato contributi non indifferenti alla scienza. E’ sicuramente il caso di Cecilia Payne Gaposchkin , nata a Wendower il 10 maggio 1900 e scomparsa a Cambridge il 7 dicembre 1979. Nei libri di scienze c’è scritto che il Sole è composto per il 90% da idrogeno, chi ha un minimo di memoria per le nozioni scolastiche probabilmente lo ricorderà. Bene, è stata proprio Cecilia Payne a scoprirlo nel 1925, in un epoca in cui si era convinti che la nostra stella avesse una composizione quasi del tutto simile al nostro pianeta, cioè che fosse formato soprattutto da ferro . Decisivo, per questa scoperta, fu l’incontro con l’astronomo Harlow Shapley nel 1923 a Cambridge. Shapley convinse Cecilia a trasferirsi negli Stati Uniti. Infatti Cecilia si laureò ad Harvard con una tesi dal titolo: “ Stellar Atmospheres, A Contribution to the Observational Study of High Temperature in the Reversing Layers of Stars ”. Questa tesi fu definita da...

Il sale fa bene o fa male?

Noi esseri umani non potremmo sopravvivere senza il sale . Ma qual è la dose giusta per il nostro organismo ? Infatti sembra che ne consumiamo davvero troppo. Le linee guida sono chiare: la dose ideale è la metà di quella che ciascuno di noi in media assume! Uno studio recente però non è d’accordo e questo ha portato ad una leggera confusione. Il sale favorisce il mantenimento dell’equilibrio dei liquidi nell’organismo e il sodio è uno degli ioni che contribuiscono a creare impulsi elettrici nel cervello . Si tratta di due funzioni fondamentali, eppure il sale è uno degli indiziati principali nell’aumento delle malattie cardiovascolari nelle zone più ricche del mondo. Contro il sale sono stati scritti e pubblicati decine di studi scientifici. Negli ultimi tempi alcuni studi scientifici hanno cominciato, con cautela, a considerare il sale meno dannoso di quello che finora si era sempre pensato. Si calcola che nei paesi occidentali ogni persona consumi in media 8 grammi di s...

Un metodo per misurare la lava dell’Etna

L’Etna sta attraversando un periodo di notevole attività vulcanica . Si stima che nell’ultimo anno abbia prodotto 28 milioni di metri cubi di lava . E’ piuttosto difficile misurare la quantità di lava eruttata da un vulcano , ma è una misura molto importante, perché qualsiasi variazione può essere un segnale che il vulcano si sta preparando a qualche grande eruzione. Per calcolare i volumi di lava recentemente è stato messo a punto un nuovo metodo. Vediamo per quale motivo si è sentito il bisogno di “ escogitare ” questo nuovo metodo. Il primo aprile 2012 l’Etna ha avuto uno dei suoi parossismi che negli ultimi due anni si stanno verificando con grande frequenza. L’attività più recente dell’Etna è stata caratterizzata da piccole effusioni laviche accompagnate però di intense emissioni di fontane di lava e di ceneri . Questo tipo di attività nel tempo ha un andamento irregolare. Nel 2005, ad esempio, si ebbero solo effusioni laviche (cioè colate di lava ), nel 2000 invece si ebb...