Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). Gian Lorenzo nacque a Napoli ma, ancora bambino, si trasferì con la famiglia a Roma. La sua formazione artistica si svolse nella bottega del padre Pietro, pittore e scultore manierista, studiando i grandi maestri del Cinquecento e i modelli classici.
Su commissione del cardinale Scipione Borghese, tra il 1619 e il 1624, eseguì i gruppi marmorei Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, David, Apollo e Dafne, suscitando grande ammirazione. L'ascesa al soglio pontificio di Urbano VIII Barberini assicurò a Bernini un posto di rilievo nella vita artistica romana. Nel 1629 fu nominato architetto di San Pietro. La sua attività nella Basilica, già iniziata nel 1624 con la commissione del Baldacchino, lo occupò fino alla morte. Per San Pietro eseguì la Tomba di Urbano VIII, la scenografica Scala Regia, oltre allo spettacolare e imponente colonnato antistante la Basilica (1656-1667), con relativa sistemazione della piazza. Altre importanti opere architettoniche sono la Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale (1658-1670) e i progetti per la ristrutturazione del Louvre, mai realizzati. Sue sono anche alcune fontane monumentali, come la Fontana dei Fiumi in piazza Navona, la Fontana del Tritone e quella della Barcaccia in Piazza di Spagna. Morì nel 1680.
Gian Lorenzo Bernini è l'artista barocco per eccellenza. Fu architetto, scultore, pittore, scenografo; in tutti i campi mostrò una straordinaria capacità creativa e padronanza tecnica. Lavorò per i nobili romani e i papi che si succedettero nel Seicento, interpretandone la volontà di creare, attraverso l'arte, spettacoli sorprendenti: nelle sue opere fantasia, realtà e meraviglia giungono a confondersi, ponendo sempre l'osservatore di fronte ad autentici "miracoli visivi". Le sue architetture sembrano create con la sensibilità dello scultore: hanno superfici mosse e sono arricchite dall'uso di diversi materiali, modellati con maestria e sensibilità; marmi di diversi colori. bronzi, stucchi e superfici dorate. Fu autore di esemplari gruppi scultorei e anche di numerosi ritratti a mezzobusto in marmo. In alcune statue riuscì ad esprimere tutta la spiritualità e la sensualità barocca, come nell'Estasi di santa Teresa e nella Beata Ludovica Albertoni.