La sfortuna è sempre in agguato e serve tenerla a bada. Nelle società primitive la magia e la superstizione servivano a placare l'ansia dell'imprevisto. Oggi molto è cambiato, anche se molti si affidano ancora a magia e scaramanzia. Tutti o quasi abbiamo un... "oggetto portafortuna"! Magari non lo chiamiamo così, o magari davvero non c'è ma ci affidiamo ad azioni scaramantiche, che inconsciamente compiamo nella speranza che ci possano aiutare. L'atleta che prima dei 100 metri si tocca i piedi seguendo una certa "ritualità", lo studente che prima di un esame va a trovare un certo amico perché quella stessa visita si era rivelata propizia in occasione di un esame precedente... sono tutti esempi di quello che gli psicologi chiamano "pensiero magico", la convinzione (inconscia) che le nostre azioni possano modificare il corso degli eventi, diffusa nei bambini come negli adulti, e prevalente nei momenti di particolare tensione...
La conoscenza a portata di mano