martedì 6 novembre 2007

Astronomia. I migliori software gratuiti in rete per osservare il cielo.

Skymap (gratuito solo nella versione demo)

Una carta stellare davvero molto completa, con tutti gli oggetti astronomici più importanti. Il catalogo delle comete e degli asteroidi è aggiornabile dal sito http://www.skymap.com/data.htm. Esiste solo per windows.

http://www.skymap.com/smp_eval.htm

Google Earth

L'ultima versione del famoso Google Earth può mostrare anche la volta celeste invece della superficie terrestre. La zoomata è davvero spettacolare, soprattutto se si vogliono guardare galassie e nebulose.

http://earth.google.com/intl/it/download-earth.html

Celestia

Celestia è un simulatore spaziale 3D in tempo reale multipiattaforma che permette all'utente di viaggiare tra stelle e pianeti verificandone la reale posizione rispetto al periodo temporale indicato. Il programma è disponibile per sistemi operativi Microsoft Windows, Linux e Mac OS X e, essendo un software libero, può essere prelevato e utilizzato gratuitamente.

http://www.shatters.net/celestia/

Stellarium

Stellarium è un planetario gratuito Open Source per il vostro computer. Mostra un cielo realistico in 3D proprio come lo vedreste ad occhio nudo, con un binocolo o un telescopio.
Viene utilizzato anche in planetari in videoproiezione. Imposta semplicemente le tue coordinate e vai! (Per Linux, Windows e Mac Os 10).

http://www.stellarium.org/it/

Cartes du ciel (Sky Charts)

Lo scopo di questo programma è di preparare diverse mappe stellari per una particolare osservazione.
Un grande numero di parametri ti permette di scegliere in modo specifico o automaticamente che catalogo usare, il colore e la dimensione di stelle e nebulose, la rappresentazione di pianeti, la visualizzazione di etichette e griglie delle coordinate, la sovrapposizione di fotografie, la condizione di visibilità e molto altro.
Tutte queste possibilità rendono questo programma più completo di altri planetari convenzionali.

http://www.stargazing.net/astropc/index.html

lunedì 5 novembre 2007

I misteriosi simboli dei sogni

Molti di voi visitatori, come posso vedere dalle ricerche con Google che vi fanno giungere a questo blog, cercate informazioni sui simboli dei sogni. L'argomento è certamente affascinante, anche perché il fenomeno dei sogni non è ancora perfettamente spiegato.

La simbologia che viene qui illustrata è quella secondo Jung.

Secondo Carl Gustav Jung, i sogni potevano essere letti oltre che col metodo causalistico del suo maestro Freud, che dal sogno perveniva ai motivi inconsci connessi alla storia del soggetto, anche con quello prospettico, con uno sguardo sul futuro, il che consentì a Jung di osservare nel vissuto onirico le linee di sviluppo della crescita psicologica a partire dalla potenzialità che nel sogno si manifestino "cose non ancora realizzate". Sin dall'inizio Jung aveva concepito i sogni come creazioni.

Un'altra differenza rispetto al modello freudiano sta nel fatto che secondo Jung il sogno può rappresentare oltre che contenuti dell'inconscio personale anche temi propri dell'inconscio collettivo che è quella parte della nostra psiche che conserva simboli universali detti archetipi che non provengono da acquisizioni personali, ma che sono ereditati dalla specie come risultato della storia dell'umanità a partire dalle origini. Secondo la concezione junghiana all'inconscio collettivo vanno ascritte la produzione dei miti, delle idee religiose, delle visioni e dei sogni, poiché persone di culture differenti possono spontaneamente attingere da un comune immaginario simbolico. Jung scrive trattarsi di <<"grandi" sogni, ossia di sogni ricchi di significato che provengono da questo strato più profondo della psiche. La loro significatività trapela già dalla loro plasticità che mostra non di rado forza e bellezza poetica. Tali sogni si presentano perlopiù in periodi decisivi della vita, vale a dire nella prima giovinezza, durante la pubertà, a mezzo del cammino (fra i 36 e i 40 anni) e in conspectu mortis. Non si tratta più, nel caso delle immagini archetipi che, d'esperienze personali, ma in certo qual modo d'idee generali il cui significato fondamentale va ricercato nel senso che è loro caratteristico e non in qualche contesto di eventi personali>>.

Jung giunse a formulare il concetto di inconscio collettivo proprio grazie all'interpretazione di un suo sogno, in cui compare un classico simbolo onirico: la casa. Egli sognò di trovarsi in un comodo salotto arredato in stile settecentesco, al primo piano di un'abitazione ignota che però sentiva essere la sua casa. Si diresse ad esplorare il resto della casa. Scorse un pesante portone che dava su una scalinata, scese al piano sottostante che immetteva in una cantina. Questa cantina era un grande locale dall'aspetto antico con uno splendido soffitto a volta; sotto di essa, passando per un'altra scala, si ritrovò in una sorta di caverna simile ad una tomba preistorica piena di ossami, con teschi e frammenti di ceramiche. Jung interpretò il sogno così: <<Mi era chiaro che la casa rappresentava una specie di immagine della psiche, cioè della condizione in cui era allora la mia coscienza, con in più le integrazioni inconsce fino allora acquisite. La coscienza era rappresentata dal salotto: aveva un'atmosfera di luogo abitato. Col pianterreno cominciava l'inconscio vero e proprio. Quanto più scendevo in basso, tanto più diventava estraneo e oscuro. Nella caverna avevo scoperto i resti di una primitiva civiltà, cioè il mondo dell'uomo primitivo in me stesso, un mondo che solo a stento può essere raggiunto o illuminato dalla coscienza. Il mio sogno rappresentava pertanto una specie di diagramma di struttura della psiche umana. Il sogno divenne per me una immagine guida. Fu la mia prima intuizione dell'esistenza, nella psiche personale, di un a priori collettivo che ritenni fosse costituito da tracce di primitivi modi d'agire. In seguito, con la più vasta esperienza e sulla base di più ampie conoscenze, ravvisai in quei modi d'agire delle forme istintive, cioè degli archetipi>>.

Se la tecnica elettiva freudiana dell'interpretazione è l'associazione libera, il procedimento utilizzato dagli analisti junghiani è l'"amplificazione" che consiste nel richiedere al soggetto di intrattenersi sul proprio sogno, fornendo le sue impressioni su di esso, esprimendo quel che in esso lo colpisce in modo particolare, arricchendolo con altre immagini e simboli, illuminando così i temi onirici in tutte le loro sfumature di possibili significati, utilizzando anche l'"immaginazione attiva" che porta il paziente ad entrare da sveglio nello stato mentale del sogno, seguendo spontaneamente le fantasie, le immagini e i simboli che emergono.

Fonte: SONNO, SOGNO E INCUBO

La spiegazione scientifica della fortuna (o della sfortuna). Perché alcuni sono molto più fortunati di altri?

Gli antichi dicevano: faber est suae quisque fortunae. Ognuno è artefice del proprio destino. La maggior parte di noi non crede a questa antica massima. La propria sorte sembra invece sotto il controllo di eventualità capricciose e a volte persino malevole. In realtà sono numerose le persone che cercano di controllare la buona sorte facendo uso di atteggiamenti scaramantici per allontanare il più temuto dei mali: la sfortuna. Indossiamo amuleti e corni per attirare la buona sorte, evitiamo di rovesciare il sale per non allontanarla. Alcuni ci credono, altri ci ridono. Eppure, considerando l'esistenza dei nostri conoscenti, sembra proprio vero che alcune persone siano sempre baciate dal destino, mentre altre sono tormentate dai rovesci della malasorte.

Ma come si può spiegare che alcuni sono più fortunati di altri?

Alcuni anni fa, Richard Wiseman, uno psicologo dell'Università inglese dell'Hertfordshire, organizzò una serie di esperimenti molto interessanti.

Utilizzando 400 persone, dai 18 agli 84 anni, una metà dei quali si riteneva molto fortunata e l'altra metà molto sfortunata, Wiseman decise allora di capire se non è il modo in cui noi affrontiamo e reagiamo alle esperienze della vita a renderci fortunati o meno. Ad esempio, non sarà che chi è nato con la camicia sa cogliere le occasioni favorevoli quando gli si presentano, mentre altri se le fanno banalmente sfuggire, tutti tesi solo a ciò che hanno in mente?

In un primo esperimento fece sfogliare una rivista ai soggetti, dicendo di contare quante fotografie vi comparivano. Ebbene, la maggioranza del gruppo degli "sfortunati" contò le immagini e restituì la rivista mediamente dopo due minuti. Invece la maggioranza dei "fortunati" si accorse che a pagina due una nota diceva chiaramente "Non contate oltre: questa rivista contiene 43 immagini", e che un'altra nota a metà della rivista - grande quanto la pagina - offriva "250 sterline se riferite di avere visto questa pagina".

E ancora: non sarà che gli sfortunati vedono "il bicchiere mezzo vuoto", mentre i fortunati "mezzo pieno"? Wiseman chiese ai soggetti di immaginare di essere stati testimoni di una rapina a mano armata, durante la quale sarebbero stati lievemente feriti a un braccio. I commenti degli "sfortunati" a questo episodio immaginario erano tutti negativi ("proprio a me doveva capitare, potevo rimetterci la vita"); invece, i "fortunati" sapevano ragionare in modo controfattuale, vedendo anche in questa circostanza un lato buono ("me la sono cavata bene, ho avuto solo un graffio... e forse verrò anche intervistato dalla TV").

I fattori importanti che Wiseman ha individuato nei "baciati dal destino" sono: sfruttare le occasioni favorevoli, cambiare le proprie abitudini, ascoltare di più il proprio intuito, pensare che le cose sarebbero potute andare peggio, anziché lamentarsi perché non sono andate meglio; guardare il futuro con ottimismo.

Wiseman non si è fermato solo allo studio della fortuna ma ha anche creato una sorta di "Scuola della Fortuna" in cui ha spiegato agli "sfortunati" perché essi erano tali. I risultati sono stati incredibili: l'ottanta per cento di questi strani studenti ha cambiato il proprio atteggiamento e ora ritengono che il destino sorrida loro.

Ecco l'indirizzo del suo libro "The Luck Factor" in cui ha spiegato tutti i suoi studi sulla fortuna.

domenica 4 novembre 2007

L'acido folico può prevenire una delle malformazioni neonatali più gravi: la spina bifida.

L'acido folico (chiamato anche vitamina B9) non viene prodotto dall'organismo, quindi deve essere introdotto attraverso gli alimenti. Il fabbisogno giornaliero di acido folico in condizioni normali è di circa 0,2 mg. Durante la gravidanza può salire fino a 0,4 mg o anche di più, questo perché il feto durante lo sviluppo usa le sostanze dell'organismo materno.

La carenza di acido folico durante la gravidanza può avere conseguenze molto serie. Una delle malformazioni del feto causate da tale carenza è la cosidetta "spina bifida". La spina bifida è una malformazione congenita causata da una non perfetta saldatura della spina dorsale nel feto, che provoca lesioni più o meno gravi del sistema nervoso periferico. Il neonato affetto da questa patologia inizia con il primo giorno di vita un calvario di interventi chirurgichi e riabilitativi che durano tutta la vita.

Per minimizzare il rischio di spina bifida nei neonati conviene seguire quindi alcuni accorgimenti. Il primo è seguire una dieta con alimenti che contengono acido folico. Ad esempio: verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), le arance (e il succo di arancia dal concentrato), i legumi, i cereali, frutta come limoni, kiwi e fragole, e nel fegato. Il processo di cottura però distrugge la grande maggioranza di folato presente nei cibi. Il secondo è di fare uso di un integratore. Gli integratori di acido folico sono in vendita in tutte le farmacie e possono facilmente essere acquistati dietro presentazione di ricetta medica. E’ importante attenersi alle quantità indicate, perché un eccesso di vitamine (soprattutto se si assumono i complessi multivitaminici) può causare altri danni.

sabato 3 novembre 2007

10000 visitatori unici per il mio blog. Grazie a tutti voi!

Naturalmente non tutti nello stesso giorno ;-) ma dall'inizio. Penso che per un blog di argomento prevalentemente scientifico-letterario non sia male come risultato ;-)

10000

Questo blog era nato per parlare dei miei romanzi e dei miei racconti, ma alla fine la mia passione per la divulgazione scientifica ha preso il sopravvento. A partire dal 28 giugno del 2007, ben 10000 di voi hanno letto queste pagine. Vi ringrazio ad uno ad uno :-)

Isola dei Famosi. Guardate questi due che vogliono fuggire dall'isola A PIEDI! E per fortuna che hanno studiato...

Questa è la collocazione geografica dell'arcipelago in cui c'è l'isola in cui avviene il reality show...

famosi

venerdì 2 novembre 2007

Tra le prove dell'atletica, una delle più affascinanti e ricca di suggestioni è certamente quella dei 100 metri piani. Vediamo quali sono le capac

Il centometrista è un atleta che deve sviluppare ai massimi livelli alcune espressioni particolari della forza. Parliamo di "espressioni di forza" perché questa capacità fisica può essere estrinsecata in modalità diverse.

TIPI DI FORZA RICHIESTI AL CENTOMETRISTA
Le principali qualità di forza che il centometrista deve sviluppare sono:

Forza massima dinamica
E' la tensione massima che il sistema neuromuscolare è in grado di esprimere e che permette di spostare il maggior carico possibile senza limitazione di tempo. Si definisce 'dinamica' per contrapporla alla forza isometrica nella quale non c'è movimento ma che permette di esprimere forze maggiori.

Forza veloce esplosiva
In questo caso si intende quella forza che viene espressa con una contrazione alla massima velocità, per conferire al carico la maggior velocità possibile partendo da una situazione di immobilità dei segmenti propulsivi.

Forza esplosiva-elastica
È una forza prodotta da un "doppio ciclo" di lavoro muscolare detto di "stiramento-accorciamento". E' quindi una forza reattiva che la muscolatura immagazzina ogni qual volta subisce, prima di accorciarsi, uno stiramento.

Per maggiori informazioni, anche sull'allenamento del centometrista, leggere la fonte di questo articolo.

Di solito quelli che vengono rapiti dagli UFO vengono rilasciati dopo poche ore, ma questa bambina non ha avuto la stessa fortuna...

Ogni tanto vi rompo le scatole con i miei romanzi di fantascienza, ma sapete com'è... un po' di "promozione" non fa mai male ;-)

http://www.lulu.com/content/1154730

L'uomo che è stato colpito il maggior numero di volte da un fulmine. Ben 7 volte!

L'uomo che è stato colpito il maggior numero di volte da un fulmine è stato Roy C. Sullivan, un ranger forestale di Waynesboro, Virginia (USA), che venne colpito 7 volte da un fulmine tra il 1942 e il 1977. La prima volta perse un'unghia del piede. Il secondo fulmine bruciò le sopracciglia; il terzo gli danneggiò la spalla sinistra; il quarto bruciò i capelli; il quinto gli bruciò il cappello e lo scaraventò a 10 passi dalla sua auto sulla quale stava viaggiando. Il sesto gli danneggiò l'anca. Venne colpito per l'ultima volta da un fulmine il 25 giugno 1977, mentre stava pescando; in quell'occasione fu ricoverato per bruciori allo stomaco e al bacino. Si uccise con un colpo di pistola nel 1983, a 71 anni, per una delusione amorosa.

Questa è stata l'unica volta in cui il "colpo di fulmine" gli è stato fatale...

Si ricorda che in Italia si rilevano 10-15 decessi all'anno a causa dei fulmini, che quindi non sono un pericolo da sottovalutare. Il massimo rischio si corre quando ci si trova in montagna. Il pericolo di essere investiti dai fulmini diventa concreto quando l’intervallo tra fulmine e tuono è inferiore a 30 secondi e si considera cessato 30 minuti dopo l’ultimo tuono o fulmine.

giovedì 1 novembre 2007

Il più grande vulcano d'Europa si trova sotto la superficie del mare e si chiama Marsili.

Il Marsili è il più grande vulcano d'Europa: alto 3265 metri (più dell'Etna), lungo 70 km e largo 40 km, la sua cima si trova solo 500 metri dalla superficie marina. Dista 150 km dal golfo di Napoli e 70 km dalle isole Eolie. Ha due milioni di anni, le sue fumarole furono riprese nel 1990 da un video-robot di ricercatori americani. Questo enorme gigante sottomarino fa parte di una vera e propria "cintura di fuoco" di vulcani, anch'essi sottomarini, tra cui si possono citare il Valinov ed il Palinuro. Quest'ultimo dista circa 150 km dal golfo partenopeo e a 83 dalla costa calabra di Diamante, in direzione nord-est rispetto al Marsili. L'origine risale a meno di due milioni di anni fa. Il Mar Tirreno è quindi popolato da una serie di vulcani (tra questi ricordiamo naturalmente quelli delle Isole Eolie) molto interessanti, che devono essere ovviamente monitorati per minimizzarne la pericolosità.

I grandi vulcani sottomarini del Tirreno sembrano inattivi da milioni di anni, ma nessuno può assicurare che lo restino per sempre. Le eruzioni sottomarine di questi centri eruttivi potrebbero infatti produrre maremoti molto pericolosi per gli abitanti delle coste vicine, come quelle della Campania, Calabria e Sicilia. La direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, Lucia Civetta, tuttavia ritiene che la possibilità di una eruzione del Marsili sia molto remota.

La poesia sulla Pace scritta da mio nipote. Non sempre i bambini della nuova generazione sono superficiali.

Fiocchi di Pace

Fiocchi di pace

cadono dal cielo,

imbiancano le strade d’amore,

dopo arriva il sole

e riscalda i cuori.

Si imbiancano

i tetti delle case,

sono imbiancati dalla

pace e il freddo

unisce davanti al camino

i nostri cuori.

Orazio (11 anni)

Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...