L'acido folico (chiamato anche vitamina B9) non viene prodotto dall'organismo, quindi deve essere introdotto attraverso gli alimenti. Il fabbisogno giornaliero di acido folico in condizioni normali è di circa 0,2 mg. Durante la gravidanza può salire fino a 0,4 mg o anche di più, questo perché il feto durante lo sviluppo usa le sostanze dell'organismo materno.
La carenza di acido folico durante la gravidanza può avere conseguenze molto serie. Una delle malformazioni del feto causate da tale carenza è la cosidetta "spina bifida". La spina bifida è una malformazione congenita causata da una non perfetta saldatura della spina dorsale nel feto, che provoca lesioni più o meno gravi del sistema nervoso periferico. Il neonato affetto da questa patologia inizia con il primo giorno di vita un calvario di interventi chirurgichi e riabilitativi che durano tutta la vita.
Per minimizzare il rischio di spina bifida nei neonati conviene seguire quindi alcuni accorgimenti. Il primo è seguire una dieta con alimenti che contengono acido folico. Ad esempio: verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), le arance (e il succo di arancia dal concentrato), i legumi, i cereali, frutta come limoni, kiwi e fragole, e nel fegato. Il processo di cottura però distrugge la grande maggioranza di folato presente nei cibi. Il secondo è di fare uso di un integratore. Gli integratori di acido folico sono in vendita in tutte le farmacie e possono facilmente essere acquistati dietro presentazione di ricetta medica. E’ importante attenersi alle quantità indicate, perché un eccesso di vitamine (soprattutto se si assumono i complessi multivitaminici) può causare altri danni.