venerdì 16 marzo 2012

Soluzione per l’obesità in Giappone (video)

In Giappone l’obesità è molto rara. Solo 3 giapponesi su 100 ne soffrono (basti pensare che il loro governo ha fissato un limite massimo di 85 centimetri per il girovita); negli USA invece sono 10 volte di più. Il segreto della loro “forma fisica” è sicuramente legata alla loro particolare alimentazione. I loro cibi preferiti sono molto diversi da quelli tipici degli italiani e soprattutto degli statunitensi.

(Da noi in occidente il piatto giapponese più famoso è il sushi).

In questo filmato a cura del programma televisivo Cosmo, possiamo vedere quali sono i segreti che permettono ai giapponesi di evitare l’obesità. Infatti si analizza l’intera filiera alimentare giapponese per capire quali sono i suoi segreti e le sue stranezze. Dall’analisi dell’alimentazione in Giappone si possono trarre preziosi consigli alimentari per risolvere il problema dell’obesità nei paesi occidentali.

Buona visione del servizio televisivo dedicato alla cucina e all’alimentazione in Giappone.


mercoledì 14 marzo 2012

Pannello solare termico fai da te… nei pressi dell’Etna

Ho scovato questo interessante video di un pannello solare termico fai da te in cui si vede una inquadratura iniziale dell’Etna. Significa che l’utente che ha realizzato il filmato (e che ha realizzato il pannello solare) è delle mie parti Occhiolino.

Ma vediamo di scrivere qualcosa di questo pannello solare. I pannelli solari termici sono quelli che usano la radiazione solare per riscaldare l’acqua sanitaria, quindi non producono corrente elettrica. Nel filmato possiamo vedere subito che questa realizzazione è sorprendente, perché non sembra affatto fai da te. Solo seguendo la descrizione (purtroppo l’audio è troppo basso) ci si rende conto dell’autocostruzione.

Questo pannello solare termico fai da te è stato costruito tramite 10 tubi di rame sistemati all’interno di una struttura in policarbonato. L’acqua calda prodotta viene raccolta in uno scaldabagno modificato. Sono molto contento che i filmati di autocostruttori che realizzano, esibendo sempre notevoli doti artigianali, impianti ad energia rinnovabile non accennano a diminuire. Significa che la cultura delle energie rinnovabili riesce sempre più spesso ad “entrare nelle teste” delle persone. Questo succede perché ormai lo sfruttamento del sole e del vento per soddisfare il nostro fabbisogno energetico (o perlomeno per integrarlo) è diventata un’esigenza assoluta.

Adesso vi lascio al filmato di questo ottimo pannello solare termico fai da te (nei pressi dell’Etna). Buona visione a tutti.


martedì 13 marzo 2012

Cosmo: gioco d’azzardo patologico.

I programmi televisivi di maggiore qualità vengono “snobbati” nei palinsesti della tv e vanno in onda in orari scomodi, ad esempio vicini a mezzanotte. E’ il caso di un programma di divulgazione come Cosmo (Rai 3). Per fortuna esiste il tam-tam mediatico dei blog che può riproporre i contenuti più interessanti della tv a qualsiasi orario.

Cosmo

Vi consiglio di vedere qui questa prima puntata della seconda serie di Cosmo. Si tratta di un argomento molto attuale: il gioco d’azzardo patologico. In tempi di crisi economica sono sempre di più le persone che “tentano la fortuna” per cercare di risollevare la propria condizione economica. Più c’è crisi, più lo stato favorisce lotterie e giochi d’azzardo di vari tipi. Ogni italiano spende in media, ogni anno, 906 euro in scommesse legali, il triplo degli statunitensi!

Nel 2003 i soldi spesi dagli italiani nel gioco d’azzardo, erano 15,5 miliardi di euro. Nel 2006 erano già 35,2 miliardi, nel 2009 erano diventati 54,4 miliardi di euro! Nel 2011 il nuovo record: gli italiani hanno spesso 79,9 miliardi di euro in giochi d’azzardo! Una cifra notevole in grande crescita.

Il problema è che i giornali, la tv, i siti web non fanno altro che invitarci a giocare. Questa “istigazione” che poi non è affatto così velata (anche se si raccomanda di giocare con moderazione…), può far aumentare il numero di “giocatori patologici”? Attualmente le cifre sono preoccupanti: l’8% degli italiani hanno avuto in tempi recenti problemi di gioco d’azzardo patologico.

Il servizio ci spiega i vari tipi di giochi dal punto di vista matematico e statistico. Le sorprese non mancano! Guardate qui la puntata. Buona visione a tutti.


domenica 11 marzo 2012

Asteroide 2012 DA14 passerà a 27000 km dalla Terra il 15 febbraio 2013

L’asteroide 2012 DA14 è stato scoperto alcune settimane fa. Si tratta di una roccia di 40 metri di diametro con un’orbita che lo porterà a passare molto vicino alla Terra. L’anno prossimo, e precisamente il 15 febbraio 2013, passerà a 27000 km dal centro della Terra (quindi a circa 21000 km dalla sua superficie).

Come spesso succede, oggi stesso i peggiori siti del web hanno pubblicato la notizia scrivendo che questo asteroide “potrebbe colpire la Terra”. Non metto link per non pubblicizzare ulteriormente queste pessime testate giornalistiche che diffondono disinformazione scientifica a tutta forza.

Asteroide 2012 DA14

Ogni volta che qualche sassolino cosmico si avvicina alla Terra, si mette subito in moto il carrozzone del catastrofismo e della “fine del mondo annunciata”. Già c’è qualcuno che fa le solite affermazioni, del tipo: “Ma se la gravità della Terra cambia l’orbita? Poi potrebbe cadere!”.

Signori, ma godetevi la vita! Sorriso E poi un corpo di 40 metri di diametro, anche se cadesse da qualche parte, non può provocare la fine del mondo… (certo farebbe un bel po’ di danni se cade su zone abitate). Però non cadrà, proprio per il fatto che si è già calcolato che passerà a 27000 km di distanza dal centro della Terra. Perché la gente si fida molto di più delle vaghe previsioni dei “veggenti” che prevedono sventure e non si fidano altrettanto delle matematiche previsioni degli astronomi, anche quando prevedono cose positive? Questo, secondo me, è il vero mistero!

A beneficio di coloro che hanno già capito che l’asteroide 2012 DA14 non è una mortale minaccia per la Terra e per la nostra vita, propongo questo bellissimo filmato che mostra una spettacolare simulazione creata da Chris Laurel (con un software chiamato Cosmographia) dell’avvicinamento alla Terra di questo asteroide.

Nell’ultima parte del video si mette in evidenza che il passaggio ravvicinato alla Terra cambierà di molto i parametri orbitali dell’asteroide rendendo molto difficile valutare la distanza dei prossimi incontri. L’unica cosa da fare non è certo quella di prevedere catastrofi o la fine del mondo, ma puntare i telescopi di tutto il mondo per misurare con precisione i nuovi parametri orbitali e prevedere con la minima incertezza la data e la distanza del prossimo incontro di 2012 DA14 con la Terra.

Sarà anche una bella sfida per gli astrofili (mi metto anche io nel mezzo) per riuscire a vedere e fotografare questo asteroide che al momento della minima distanza dalla Terra dovrebbe avere una luminosità al limite della visibilità ad occhio nudo. Non sarà facile da puntare perché il suo moto apparente sulla volta celeste sarà notevole: quasi 50 primi d’arco ogni ora. Io farò di tutto per puntare il mio telescopio e vederlo. Per chi volesse fare la stessa cosa, ovviamente deve sapere che riuscirà a vedere solo un puntino luminoso del tutto simile alle stelle, perché un corpo di 40 metri di diametro a 21000 chilometri non può vedersi altro che come un oggetto puntiforme. L’unica cosa sarà dotarsi di buone effemeridi dell’asteroide (verranno sicuramente pubblicate su internet) e carte stellari e avere la pazienza di rintracciarlo. La cosa più interessante sarà quella di vederlo spostarsi tra le stelle di fondo e che questo movimento potrebbe essere apprezzabile anche tra osservazioni intervallate da pochi minuti. Il 15 febbraio 2013, se non è nuvoloso, sarò in balcone con il mio telescopio Occhiolino.


Come cambiare la scuola

Il nostro sistema di istruzione è al passo con i tempi oppure è obsoleto? La sensazione che sia ormai obsoleto è sempre più forte ormai da decenni e quindi occorre al più presto una profonda riforma. Ma, a parte i problemi politici ed ideologici che possono ritardare (o anche bloccare) una tale riforma, in che direzione dovremmo muoverci per cambiare alla base il nostro sistema di istruzione?

Per capirlo bisognerebbe prima analizzare come si è sviluppato e evoluto l’attuale sistema di istruzione. Se ci pensiamo le scuole in cui noi abbiamo studiato sono strutturate come se fossero delle catene di montaggio, cioè hanno una impostazione “industriale”. Ci sono campane che suonano ogni ora, ci sono registri per segnare assenze e ritardi, stanze in cui non è vietato entrare o uscire, gli studenti sono stipati nelle aule utilizzando come unico criterio l’età anagrafica. Per non parlare della burocrazia a cui sono sottoposti gli insegnanti: pagelle, pagellini, schede di valutazione, programmazioni strutturate e compagnia bella. E’ come se si stesse gestendo un’azienda e non la maturazione mentale dei bambini e dei ragazzi. La smania di “misurabilità” dei progressi degli studenti porta a eccessi di questo tipo. In realtà nella mente umana e nella sua crescita non è detto che sia tutto così misurabile.

(Una scena del film “The Wall” (1979) con la colonna sonora dei Pink Floyd. Nel film la scuola viene descritta come un luogo alienante).

Inoltre vengono valutate solo due tipi principali di abilità dell’intelletto umano: la capacità razionale e quella manuale. In base a questi due tipi di abilità le persone sono “smistate” verso lavori di tipo intellettuale-teorico o verso lavori di tipo manuale. Questa distinzione è ancora viva e operante nelle scuole attuali.

Sappiamo però che le abilità della mente umana non sono solo queste due. Ad esempio c’è la creatività e il pensiero divergente. Di solito la scuola, con i suoi metodi, distrugge sia la creatività, sia il pensiero divergente (che è quello che fondamentalmente genera la creatività). Si è potuto vedere che il pensiero divergente diminuisce all’aumentare dell’età e della scolarizzazione. E’ un vero peccato sprecare un tale patrimonio di creatività!

In questo filmato, davvero molto interessante, possiamo vedere, con una grafica davvero accattivante, il pensiero di Sir Ken Robinson, un esperto di fama mondiale sullo sviluppo dell’educazione. Guardate il filmato e fatemi sapere cosa ne pensate sul mondo dell’istruzione attuale e se è vero che deve essere rivoluzionato e non solo riformato.

Buona visione a tutti.


Come funziona un pannello solare fotovoltaico?

Sappiamo che i pannelli solari fotovoltaici sono in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica. Ma qual è il processo fisico che spiega questa conversione? Per capire cosa succede dobbiamo prima partire da un fenomeno chiamato effetto fotoelettrico.

Come funziona un pannello solare fotovoltaico

L’effetto fotoelettrico non è altro che l’emissione di elettroni dalla superficie di un materiale colpito da radiazione luminosa. Il silicio è attualmente il materiale più usato come materiale per ottenere la conversione da energia luminosa ed energia elettrica.

Prima di continuare bisogna spiegare il significato di alcuni termini che userò di seguito.

  • Semiconduttori

Sono materiali solidi che presentano una resistività intermedia tra quella dei conduttori e quella degli isolanti.

  • Banda di valenza

E’ la più alta fra le bande di energia, in un semiconduttore o un isolante, in cui i livelli possono essere completamente occupati da elettroni.

  • Banda di conduzione

Banda di energia parzialmente vuota, al di sopra della banda di valenza. Gli elettroni della banda di conduzione possono muoversi liberamente all’interno del solido, dando luogo ad una corrente elettrica.

Teoria a bande

(Distinzione tra isolante, semiconduttore e metallo in base all’ampiezza dell’intervallo proibito detto gap, che separa la banda di valenza dalla banda di conduzione. L’energia elettronica viene misurata in elettronvolt [eV]. In un isolante il gap è troppo elevato perché gli elettroni possano saltare dalla banda di valenza e quella di conduzione, quindi all’interno di questi materiali non è possibile il movimento libero di cariche elettriche).

Il silicio è adatto perché è un semiconduttore e quindi il gap (intervallo proibito) tra la banda energetica di valenza e quella di conduzione è abbastanza piccolo da consentire ad un fotone incidente di far “saltare” un elettrone dalla banda di valenza a quella di conduzione. Il gap viene ulteriormente ridotto grazie all’immissione di impurità all’interno del silicio (semiconduttore drogato). La radiazione che colpisce il silicio quindi è in grado di aumentare il numero di elettroni di conduzione all’interno del materiale. Questo ovviamente aumenta sensibilmente la sua conducibilità elettrica. Purtroppo questo processo non è molto efficiente e l’energia luminosa che viene convertita in energia elettrica difficilmente supera il 20%. Per questo motivo si stanno sperimentando anche altri materiali per aumentare l’efficienza di conversione energetica, oppure dei metodi ottici per “concentrare” l’energia luminosa sulla superficie dei pannelli fotovoltaici.

Una volta che il silicio (o altro materiale semiconduttore) ha una conducibilità elettrica aumentata, è facile costruire un circuito in cui si fa circolare la corrente prodotta e il gioco è fatto! Ovviamente la realizzazione pratica di un pannello solare fotovoltaico è un po’ più complessa di come ho scritto in questo post. Infatti il pannello fotovoltaico è formato da numerosi elementi fotosensibili chiamati celle solari che vengono collegate tra loro per formare il circuito in cui passa la corrente. Poiché i pannelli solari forniscono ovviamente corrente continua, sarà necessario utilizzare un inverter per convertire la corrente continua così prodotta in corrente alternata utilizzabile nelle nostre abitazioni.

Un certo numero di celle solari formano un modulo fotovoltaico (o pannello) e diversi moduli formano un array, come possiamo vedere nella illustrazione sotto.

cella solare, modulo fotovoltaico, array

Se invece avete la curiosità di sapere come funziona un impianto solare fotovoltaico, potete guardare questo filmato (della durata di poco maggiore ai 2 minuti), dove vengono descritte le nozioni più semplici su questo tipo di impianti. Buona visione a tutti.


Forza centrifuga in una vasca d’acqua rotante

Quando un contenitore pieno d’acqua è fermo (in un sistema di riferimento inerziale) la superficie dell’acqua è piatta, quindi è orizzontale. Non appena il contenitore viene piazzato su una piattaforma rotante e ruota con una velocità angolare costante, la superficie dell’acqua assume un profilo di forma parabolica, dovuto alla forza centrifuga del sistema di riferimento rotante (non inerziale).

L’osservazione di questo effetto incoraggiò Isaac Newton a formulare le sue leggi del moto per i sistemi di riferimento inerziali. Si tratta della famosa esperienza del secchio di Newton che fece pensare al grande scienziato che esistesse uno “spazio assoluto” in cui era possibile descrivere il moto dei corpi.

secchio di Newton

Il concetto di un sistema di riferimento assoluto dominerà la Fisica fino al 1893, anno in cui Ernst Mach formulerà il suo principio di Mach che afferma che: l'inerzia di ogni sistema è il risultato dell'interazione del sistema stesso con il resto dell'universo. In altre parole, ogni particella presente nel cosmo ha influenza su ogni altra particella. Con l’avvento della Relatività ristretta (1905) e della Relatività Generale (1916) da parte di Einstein, il concetto di spazio assoluto viene completamente abbandonato.

Questo effetto, anche se non è vero che dimostra l’esistenza dello spazio assoluto, permette però di modellare la forma dei grandi specchi per telescopi professionali. Essi infatti devono avere un profilo perfettamente parabolico. Il vetro fuso viene fatto ruotare in una fornace a temperatura e velocità angolare costanti. La velocità di rotazione determina la curvatura parabolica esatta dello specchio. La temperatura viene gradualmente abbassata e lo specchio si solidificherà esattamente con la forma desiderata.

Nel seguente filmato possiamo vedere cosa provoca la forza centrifuga in una vasca d’acqua rotante. Buona visione a tutti.


sabato 10 marzo 2012

La Fisica mal conosciuta (e fraintesa)

Molte teorie della Fisica moderne richiedono una conoscenza matematica notevole. Però i divulgatori non rinunciano a semplificare la materia per renderla più “digeribile” al grande pubblico. La divulgazione, però, introduce anche alcune distorsioni. Credo sia inevitabile, ma in certi casi queste distorsioni diventano molto accentuate quando ci si mette in mezzo la “spettacolarizzazione” giornalistica. Anche nei film la Fisica viene trattata molto male e vi si vedono cose che non hanno alcun corrispettivo nella realtà.

Le teorie della Fisica più “distorte” da una cattiva divulgazione sono sicuramente tre:

1) Relatività.

2) Meccanica quantistica.

3) Teoria delle stringhe.

Nell’immaginario collettivo la Teoria della Relatività viene confusa con il “relativismo”. Spesso sento dire frasi come questa: “Einstein ha detto che tutto è relativo”. Niente di più falso, ovviamente. La Teoria della Relatività invece si basa su due postulati che non lasciano spazio al “relativismo”. Leggiamo insieme questi due postulati:

a) La velocità della luce è uguale in tutti i sistemi di riferimento.

b) Le leggi della Fisica appaiono uguali in tutti i sistemi di riferimento inerziali (cioè che si muovono tra loro con moto rettilineo uniforme).

Dov’è finito il “relativismo”? Se leggiamo bene i due postulati si potrebbe anzi concludere che Einstein volesse affermare che “tutto è assoluto”. Si potrebbe ribattezzare con il nome di Teoria dell’Assolutismo.

Per quanto riguarda la Meccanica Quantistica le cose vanno anche peggio. Il Principio di Indeterminazione è stato ridicolmente deformato diventando “tutto è incerto” o anche “tutto è indeterminato” o persino “niente è sicuro”. Anche in questo caso l’interpretazione è catastroficamente lontana dalla realtà. Il Principio di Indeterminazione afferma solo che due grandezze fisiche come posizione e impulso o energia e tempo non possono essere misurate simultaneamente con precisione infinita. Se si misura la posizione di una particella con precisione, si deve rinunciare ad altrettanta precisione nella misura dell’impulso; se si misura l’impulso con grande precisione, si deve rinunciare alla precisione nella determinazione dell’impulso.

Perché succede questo? La spiegazione di questa indeterminazione ha creato uno dei più gravi fraintendimenti di questa teoria.

Infatti si dice che l’indeterminazione quantistica è dovuta al fatto che quando si osserva un sistema fisico, nello stesso tempo si modifica in sistema stesso. Se voglio osservare la posizione di una particella, ad esempio, devo usare un almeno un fotone (o diversi fotoni) che urtano contro la particella, vengono riflessi fino a colpire il mio occhio (o un rivelatore). Il problema è che il fotone urtando la particella ne modifica necessariamente posizione e impulso. Da qui deriva l’indeterminazione. Il problema è che nell’immaginario collettivo questa indeterminazione viene estesa anche ai sistemi fisici visibili ad occhio nudo. Un oggetto visibile ad occhio nudo è formato da miliardi di miliardi di particelle e quindi i fotoni che vengono fatti urtare sulla sua superficie per poterlo vedere, non lo spostano di niente! Quando guardiamo un masso di una tonnellata la nostra “osservazione” non lo modifica per niente. Però questo non ha impedito a molti di restare legati alla convinzione che “l’osservazione modifica la realtà”, tanto da poter usare la Meccanica Quantistica come una conferma scientifica per spiegare fenomeni paranormali come la telecinesi. La cosa sembra suggerire che si possa cambiare la realtà con il pensiero! Peccato che la Meccanica Quantistica non ha nessuna correlazione con questa convinzione che così resta del tutto campata in aria, senza nessun supporto scientifico.

Il fenomeno dell’entanglement quantistico, divulgato in maniera distorta, ha fatto danni ancora maggiori. Se si creano due particelle nello stesso punto dello spazio-tempo, queste due particelle restano legate dal punto di vista delle caratteristiche fisiche anche se vengono allontanate a grande distanza. Se si modifica lo stato fisico di una particella, si modifica istantaneamente lo stato fisico dell’altra. Il fraintendimento di questo fenomeno è così radicato che ha creato la convinzione che possa fornire un supporto scientifico al fenomeno della telepatia, cioè della comunicazione a distanza con il pensiero. Peccato che l’entanglement quantistico non è in grado di trasmettere informazioni e quindi non permette di comunicare alcunché a distanza. Invece potrebbe avere applicazioni tecnologiche molto “fantascientifiche” come il teletrasporto. Alla fine, anche in questo caso, i fraintendimenti hanno generato una “leggenda metropolitana” dura a morire. Credo che per quanto riguarda i fenomeni paranormali questi fraintendimenti siano stati “voluti” allo scopo di dare una base scientifica a ipotesi che altrimenti sarebbero state completamente campate in aria.

La Teoria delle Stringhe è una teoria ancora più affascinante ed ha persino la pretesa di essere una “teoria del tutto”, cioè in grado di unificare i fenomeni della Fisica sotto un unico denominatore comune. Ma la Teoria delle Stringhe possiede una complessità matematica davvero straordinaria e più aumenta la complessità matematica e più il “grande pubblico” ci vede qualcosa di misterioso ed esoterico. In particolare uno dei principi compatibili con la Teoria delle Stringhe è il famoso Principio Olografico. Il fraintendimento di questo principio ha portato moltissimi pessimi divulgatori ad affermare che “siamo tutti degli ologrammi”! L’affermazione è stata riportata con il copia-incolla in moltissimi siti, blog, riviste, telegiornali senza minimamente controllarne la correttezza. Per anni e anni questo copia-incolla ha imperversato (e continua a farlo) fino a diventare una specie di “verità acquisita” dura a morire.

In realtà il Principio Olografico non dice affatto che siamo tutti ologrammi. E non è nemmeno un principio, ma una semplice congettura che afferma che le particelle che cadono in un buco nero possono essere descritte come se si muovessero in uno spazio bidimensionale (superficie) e non nel normale spazio-tempo a quattro dimensioni. La portata del Principio Olografico è quindi molto limitata e non si spiega come mai possa essere stato esteso a tutta la nostra esistenza fino a farlo diventare “siamo tutti ologrammi”.

Fate attenzione ai fraintendimenti scientifici Occhiolino.


venerdì 9 marzo 2012

Allarme meteo in Sicilia del 10 marzo 2012

Di nuovo allarme meteo in Sicilia per il 10 marzo 2012. Scuole chiuse in vari comuni della costa ionica della Sicilia. Non sono previste grandi precipitazioni ma vento molto forte. Le raffiche potrebbero raggiungere i 120 km/h. In questi casi fanno bene a chiudere scuole e uffici: la sicurezza non è mai troppa. Negli anni scorsi per chiudere le scuole doveva succedere qualcosa di realmente catastrofico, ma solo dopo che era successo! Negli ultimi tempi si comincia a fare un po’ di prevenzione. Per fortuna le previsioni del tempo sono diventate abbastanza accurate (viva le simulazioni con i supercomputer!) da non creare “falsi allarmi”.

Io ho già levato tutte le cose che potrebbero volare via dal mio balcone per evitare che possano cadere creando danni a qualcuno.

Diciamo che le previsioni del tempo corrette sono una gran cosa. Intanto sento già che l’intensità del vento sta crescendo. Speriamo che di notte non ci sia un rumore tale da disturbare il sonno. Domani vi farò sapere cosa è successo di preciso.

Intanto vi mostro un filmato che ho trovato su YouTube che mostra l’intensa grandinata che c’è stata tra Nicolosi, Pedara e Belpasso il 7 marzo 2012. Buona visione a tutti.


Un’ipotesi inutile

Le ipotesi scientifiche devono in qualche modo spiegare più fatti di quelli che lasciano irrisolti. Insomma, un’ipotesi che aggiusta una cosa e ne sfascia due non sembra essere una buona ipotesi. Poi esistono delle ipotesi che sembra che aggiustano tutto, ma in realtà non riescono ad aggiustare proprio niente.

Qualche mese fa mi è balenata in mente proprio una di queste (brillanti) ipotesi…

A parte lo scherzo dell’immagine sopra (che richiama in qualche modo l’idea che esporrò), sono partito da un noto mistero scientifico che assilla i fisici da molto tempo: il problema dell’antimateria. Com’è noto, nel nostro Universo l’antimateria sembra essere assente. Ovviamente ancora non si è del tutto sicuri di questa assenza, ma ormai sembra proprio che sia così. Le più moderne teorie del Big Bang invece prevedono che nell’istante iniziale si dovrebbero essere formate materia ed antimateria in ugual misura. Ovviamente questo non è successo, perché altrimenti non saremmo qui a parlare oziosamente di questi argomenti, infatti materia e antimateria primordiali si sarebbero annichilate rapidamente trasformando l’Universo in una “zuppa di fotoni” in cui non sarebbero mai esistite stelle e pianeti e quindi nemmeno la vita.

Ciò significa che in realtà nel Big Bang (o negli istanti immediatamente successivi) deve esserci stato un “surplus” di materia che in questo modo è sopravvissuta all’annichilazione ed ha formato l’Universo che noi conosciamo. I fisici ritengono che l’eccesso di materia rispetto all’antimateria si può stimare intorno al 1%. Solo questo 1% di materia in più ha formato il nostro immenso Universo.

Peccato però che questo eccesso di materia è del tutto inspiegabile con le attuali teorie della Fisica. Infatti queste prevedono una perfetta simmetria tra materia e antimateria.

Come uscire da questo labirinto?

E qui interviene la mia brillante idea!

Secondo il famoso fisico Feynman l’antimateria non sarebbe altro che materia che “si muove indietro nel tempo”. Da qui sorge la mia idea. Se nel Big Bang sono state prodotte esattamente le stesse quantità di materia e antimateria, perché non pensare che la materia si sia espansa avanti nel tempo e l’antimateria invece “indietro” nel tempo?

Per capirci meglio. Ci sarebbe un universo, o per meglio dire un “antiuniverso”, in cui l’antimateria si evolve con una freccia del tempo inversa rispetto alla nostra. Ovviamente all’interno dell’antiuniverso il tempo apparirebbe scorrere “in avanti” in maniera normalissima. La freccia del suo tempo sarebbe opposta rispetto alla nostra, ma lì non se ne potrebbe accorgere nessuno (se fosse abitato da esseri intelligenti), per quanto riguarda lo scorrere del tempo non ci sarebbe nessuna strana anomalia.

Ovviamente l’antiuniverso non sarebbe affatto la copia “in negativo” del nostro Universo. Non ci sarebbero, cioè, una anti-Terra e un anti-me che in questo momento sta anti-scrivendo un anti-post su delle anti-sciocchezze! Sarebbe un Universo che avrebbe esattamente le stesse leggi della Fisica del nostro Universo, con la sola differenza che sarebbe interamente formato di antimateria. Avendo le stesse leggi della Fisica probabilmente si evolverà in maniera molto simile. Ci sarebbero stelle, galassie, pianeti e forse, da qualche parte, anche la vita.

Se vogliamo visualizzare questa situazione con un diagramma di Penrose, lo possiamo disegnare così (in maniera molto semplificata, anche troppo):

diagramma di Penrose

La linea ondulata in mezzo rappresenta la singolarità del Big Bang. Il tempo del nostro Universo si sviluppa verso l’alto con l’espansione della materia. La cosa più ardita che ho pensato (e non so nemmeno se sia una cosa lecita dal punto di vista matematico) è che un anti-tempo si possa sviluppare “sotto” la linea della singolarità del Big Bang.

Sappiamo anche che la metrica di Friedmann-Lemaître-Robertson-Walker che descrive l’Universo si può scrivere così:

Si nota subito che dt è al quadrato, quindi se il tempo è positivo o negativo la cosa è indifferente. La metrica FLRW è simmetrica rispetto all’inversione dell’asse del tempo.

In buona sostanza l’evoluzione di questo Universo simmetrico avrebbe una freccia del tempo tale da essere formato interamente da antimateria (come lascia presagire l’affermazione di Feynman).

Il problema più grave di questa ipotesi qual è? E’ semplice: non c’è alcuna speranza di verificarla sperimentalmente! Infatti l’antiuniverso si troverebbe definitivamente “al di là” della singolarità iniziale dello spazio tempo e quindi nessun segnale luminoso (e nemmeno segnali di altra natura) potrà mai farci vedere la minima traccia di questo antiuniverso.

Bella ipotesi, molto simmetrica e forse anche elegante. Compatibile con le teorie di Feynman (e con la metrica FLRW) e spiegherebbe persino l’assenza di antimateria nel nostro Universo. Peccato che non c’è modo di trovare la benché minima prova della sua veridicità.

Insomma, un’ipotesi del tutto inutile!

Comunque, fatemi sapere se per caso trovate qualche errore nel mio ragionamento e perdonatemi questa mia escursione ai limiti della pseudoscienza Occhiolino.


giovedì 8 marzo 2012

Una nuova teoria sul naufragio del Titanic

Si avvicina l’anniversario del naufragio più famoso e tragico della storia: quello del Titanic (14-15 aprile 1912). Sono passati 100 anni e adesso viene formulata una ipotesi nuova per spiegare questo disastroso naufragio. Si tratterebbe di una marea eccezionale provocata da un allineamento Sole-Luna-Terra che capita molto raramente. Questa marea avrebbe mosso gli iceberg nella zona dell’incidente!

Sarà, ma questa ipotesi mi convince molto poco. Ogni volta che succede qualcosa, ci si appella sempre ai fantomatici “allineamenti planetari”. Di solito questa cosa viene usata per “prevedere” le catastrofi. Questa è una delle rare volte in cui l’allineamento tra pianeti viene usato per spiegarle. E’ di certo una novità, ma è altrettanto poco convincente delle previsioni! Fatemi sapere cosa ne pensate voi.

Per saperne di più potete guardare questo filmato, a cura di TG Leonardo, dedicato proprio alla nuova teoria per spiegare il naufragio del Titanic.

Buona visione a tutti.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...