La compagnia
Carbon Recycling International è specializzata nella cattura di CO
2 dalle emissioni industriali per convertirla in
Renewable Metanol (RM), un combustibile che può essere miscelato con la benzina per soddisfare le direttive energetiche rinnovabili. In precedenza questa compagnia ricavava la CO2 dalle emissioni urbane, ma adesso sta modificando le sue "mire" su qualcosa di molto più esplosivo:
i vulcani.
La
Carbon Recycling International sta cercando di sviluppare un modo commercialmente praticabile di produzione di combustibile liquido direttamente dall'anidride carbonica. L'ambizioso progetto potrebbe ridurre i livelli di CO
2 a livello mondiale e nel frattempo permetterebbe la produzione di una fonte rinnovabile di energia. In Islanda l'azienda ha già sviluppato dei sistemi per sfruttare le emissioni di anidride carbonica dai combustibili fossili e dalle sorgenti geotermali. Adesso stanno cercando di sfruttare anche le emissioni dei vulcani.
In nuovo tipo di combustibile ottenuto dall'anidride carbonica dei vulcani è stato chiamato
Vulcanol e sembra che abbia un potenziale enorme. Purtroppo, come succede in questi casi, ci sono anche dei grossi problemi da superare. Innanzitutto è molto costoso, perché ricavarlo è piuttosto difficile. In realtà si è ben lontani da una reale competitività con altri tipi di carburanti, soprattutto con quelli di origine fossile.
Una cosa del genere potrebbe essere interessante da sperimentare anche in Italia,
visti i vulcani attivi presenti nel territorio. Chissà se non si possano trovare delle soluzioni per rendere il processo di produzione più economico.
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Una fase dell'eruzione dell'Etna del 28 novembre del 2013. |