giovedì 29 marzo 2012

La Danimarca annuncia un piano per produrre il 100% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2050

Beh, era ora che qualcuno pianificasse il passaggio definitivo alle energie rinnovabili. La Danimarca è finora il primo paese al mondo che ha messo in pratica questo proposito. Questa settimana, infatti, il governo danese ha deciso di varare un piano che li impegnerà a produrre il 35% della propria energia entro il 2020 e il 100% entro il 2050, da fonti energetiche rinnovabili.

Si tratta del piano energetico più a lungo termine che sia mai stato varato al mondo. Una cosa del genere in Italia sarebbe semplicemente un'utopia!

Energia rinnovabile in Danimarca


I vantaggi di una simile impresa sono davvero tanti. Basti pensare che le emissioni di gas serra verranno completamente annullate entro i prossimi 40 anni e non bisogna dimenticare nemmeno il progressivo affrancamento dal petrolio e suoi derivati. Una cosa del genere sarebbe salutare anche in Italia, dove il prezzo dei carburanti è talmente elevato che il loro consumo diminuirà necessariamente a causa del fatto che la gente non se li può permettere! I carburanti diventeranno un bene di lusso? Non sarebbe meglio pensare ad una transizione ell'energia solare e a quella eolica?

In un post precedente avevo scritto che l'Europa è già leader nel campo delle energie rinnovabili, con questo annuncio della Danimarca il nostro continente rafforza ancora di più la sua posizione. Si tratta di una cosa molto positiva. Nel post linkato sopra, avevo già scritto che questa rapida transizione (più rapida è e meglio è) alle energie rinnovabili è più un'esigenza che altro, perché solo in questo modo l'Europa, molto povera di petrolio (che è costretta ad importare), potrà affrancarsi dalle enormi spese che riguardano il petrolio.

Si spera che questa iniziativa della Danimarca venga presto seguita dagli altri paesi dell'UE e si spera, soprattutto, che in Italia si possa giungere a varare un piano energetico efficace e a lungo termine. Basta solo un poco di buona volontà e di lungimiranza.

mercoledì 28 marzo 2012

Energie alternative: l’Europa in vantaggio.

La crisi ha ridotto gli investimenti, la voglia e anche la convenienza (soprattutto quest’ultima) di installare pannelli solari fotovoltaici sui tetti delle abitazioni. Nonostante tutto l’energia solare in generale resta uno dei capitoli più importanti per l’Europa, ma non soltanto in Europa. In effetti anche oltreoceano si utilizzano fonti energetiche rinnovabili, ma ci credono molto poco, infatti ricavano solo delle percentuali trascurabili di energia da questo tipo di fonti energetiche.

energie rinnovabili

La marcia verso “l’energia pulita” continua ad essere molto lenta ma, per fortuna, inarrestabile. Lo sfruttamento dell’energia solare e di quella eolica continuano a guadagnare spazio tra le fonti energetiche europee. Anche se la crisi ha in qualche modo rallentato l’installazione di nuovi impianti, nel 2011 sono stati allacciati 27,7 gigawatt provenienti da energia solare e questo ha portato la capacità totale a 67,4 gigawatt. In questo modo la produzione totale di energia dal Sole riesce a coprire il fabbisogno energetico di 20 milioni di famiglie in tutto il mondo. Si tratta di un quadro in cui l’Europa fa la parte del leone, tenendo da sola circa la metà dei nuovi gigawatt di potenza derivanti dal Sole.

Questo è merito anche degli impianti più moderni che hanno accresciuto notevolmente l’efficienza dei pannelli solari aumentando la capacità di concentrazione della radiazione solare.

Purtroppo però la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili non è omogenea a livello planetario. Se l’Europa e, in particolare, la Germania stanno puntando molto sullo sfruttamento di energia solare, non altrettanto si può dire degli Stati Uniti. Solo la scorsa estate, mentre i tedeschi ricavavano dal Sole il 40% della loro energia, gli USA ne ottenevano appena lo 0,5%. Un dato che fa sì che i tedeschi immettano in rete energia solare 80 volte in più degli Stati Uniti.

Il potenziale disponibile, quindi, è ancora molto grande. La riduzione del peso dei combustibili fossili mostra che l’Europa è in grado di effettuare una trasformazione notevole del proprio profilo di consumi energetici. Non stupisce affatto che l’Europa stia puntando molto sulle energie alternative, dato che è quasi priva di petrolio. Si spera che in questo modo ci si possa affrancare dalla famigerata “schiavitù del petrolio”!

Fonte.


lunedì 26 marzo 2012

Le meraviglie del Cosmo: galassie e buchi neri.

A volte c’è bisogno di guardare un bel documentario, ma di quelli che ci lasciano sognanti per le meraviglie che ci mostrano. In un’epoca in cui la televisione ci offre davvero poco che ci faccia pensare o che stimoli la nostra mente, i blog invece possono aiutare a segnalare dei contenuti un po’ più interessanti.

E’ il caso di questo filmato (durata poco superiore ai 49 minuti) che ci mostra straordinarie meraviglie del cielo come le galassie e i buchi neri. L’incipit di questo breve documentario ci mostra come dovrebbe apparire la Via Lattea (la galassia in cui si trova il Sole con i suoi pianeti) da cieli bui e lontani dalle città.

Questo ci fa capire che nei centri abitati, grandi o piccoli che siano, non c’è solo l’inquinamento atmosferico o ambientale, ma anche il fastidioso inquinamento luminoso che impedisce di vedere le stelle dai centri abitati e ostacola gli astronomi nel loro studio del Cosmo. Gli astronomi infatti sono costretti a far costruire gli osservatori astronomici in zone lontanissime dai centri abitati, a grande altitudine o nei deserti.

Ma per il momento non pensiamo all’inquinamento luminoso (ne scriverò in maniera più approfondita in un prossimo post), invece godiamoci questo interessante documentario su galassie e buchi neri.

Buona visione a tutti.


Si può prevedere l’infarto?

E’ possibile prevedere l’infarto? A quanto pare esiste realmente un modo per capire se sta per sopraggiungere un infarto. Se la scoperta fosse confermata potrebbe essere uno dei più interessanti traguardi della cardiologia.

infarto

Il segnale di un imminente infarto probabilmente è contenuto in alcune cellule del sangue che cambiano forma. I ricercatori americani hanno analizzato il sangue di persone vittime di infarto e si sono accorti che le cellule del tessuto endoteliale, cioè quelle che tappezzano la pareti del cuore e dei suoi grandi vasi, diventano più grandi e presentano malformazioni. Si tratta di un indicatore molto preciso e per questo sono già partiti gli studi per mettere a punto un test del sangue che individuino i pazienti a rischio cardiaco o quelli che hanno in atto la modifica delle cellule.

In effetti la possibilità di prevedere se una persona è a rischio di attacco cardiaco è una possibilità molto importante, perché la prevenzione con largo anticipo è l’unico modo per abbattere di molto la percentuale della popolazione colpita da infarto. Speriamo che i risultati di questo studio segnino la strada giusta per arrivare ad una proficua soluzione del problema.

Fonte.


sabato 24 marzo 2012

Motore ad energia solare

E’ possibile realizzare un motore che funziona ed energia solare? Certo che è possibile! Basta utilizzare un motore Stirling. Sul motore Stirling ho appena scritto un post in questo stesso blog.

Si tratta di un motore a combustione esterna che ha bisogno solo di una differenza di temperatura tra due zone di un gas per innescare un ciclo termodinamico (Ciclo di Stirling) pulsante che è in grado di far muovere un pistone. Ovviamente non è necessario che la differenza di temperatura sia creata da un combustibile. Anche l’energia solare va benissimo!

E’ il caso del motore ad energia solare di questo filmato che vi presento funziona con un concentratore solare formato da uno specchio con profilo parabolico che concentra calore in una parte del motore Stirling (in questo caso un bulbo di vetro).

Le potenzialità di questo tipo di motori sono notevoli, ma bisogna valutare se effettivamente il loro rendimento è davvero così elevato da essere competitivi con altri tipi di dispositivi.

Intanto guardiamoci questo filmato che mostra un motore ad energia solare basato su un motore Stirling. Buona visione a tutti.


Motore Stirling fai da te

Lo sapete cos’è un motore Stirling? E’ una macchina reversibile che è descritta dal cosiddetto Ciclo di Stirling. Il motore Stirling è molto interessante perché è indipendente dal combustibile e può funzionare, ad esempio, anche ad energia solare. Fu inventata nel 1816 dal pastore anglicano scozzese, nonché inventore, Robert Stirling (1790 – 1878). Stirling sviluppò la sua macchina nella speranza che fosse sicura per gli operai che la utilizzavano.

Descriviamo un attimo in cosa consiste il Ciclo di Stirling.

Questo ciclo termodinamico consiste in quattro fasi:

- (1) espansione isoterma (quindi a temperatura costante);

- (2) trasformazione isocòra (diminuisce la temperatura e la pressione, ma mantiene il volume);

- (3) compressione isoterma;

- (4) di nuovo trasformazione isocòra (riporta le variabili termodinamiche al loro valore iniziale, mantenendo il volume).

Ciclo di Stirling

(Diagramma pressione-volume del Ciclo di Stirling)

In parole povere, senza entrare nei dettagli tecnici, il motore Stirling ha bisogno solo di una differenza di temperatura tra due zone di un gas qualunque (di solito su usa aria, ma anche azoto, elio o idrogeno), per innescare il ciclo appena descritto in maniera pulsante. Questa trasformazione ciclica viene sfruttata per creare un moto alternato di un pistone, come si può vedere nella seguente gif animata.

motore Stirling

Per creare la differenza di temperatura è possibile usare ogni tipo di combustibile, infatti il motore Stirling è detto anche motore a combustione esterna.

La cosa più interessante è che per creare la differenza di temperatura è possibile sfruttare anche l’energia solare. In questo modo questo motore è in grado di funzionare usando una fonte di energia rinnovabile.

Il Ciclo di Stirling è stato a lungo dimenticato perché la macchina richiesta per realizzarlo era troppo complessa. Adesso è persino possibile costruire un motore Stirling fai da te con la massima facilità. Ad esempio nel filmato che vi presento in questo post, possiamo vedere come assemblare un motore Stirling fai da te in kit di montaggio. Buona visione a tutti.


Una supernova dal balcone di casa (disegno SN 2012aw)

Osservare una supernova è sempre una grande emozione. Riuscire a farlo dal balcone di casa è anche una soddisfazione. Nei giorni scorsi è esplosa una supernova in una galassia luminosa. Si tratta della galassia a spirale barrata M95, visibile nella costellazione del Leone. Questa galassia è abbastanza luminosa da essere ben visibile anche in strumenti amatoriali piccoli, con obiettivo di oltre 80 mm.

La supernova, denominata SN 2012aw, invece non è altrettanto luminosa, essendo stimata di magnitudine 13. Ieri sera (23 marzo 2012) dalle mie parti la serata non era molto limpida e la foschia rendeva difficile vedere ad occhio nudo stelle più deboli della magnitudine 4,5. Mi sono detto: perché non provare lo stesso a scovare questa supernova? E così ho fatto: dopo cena ho montato in balcone il Celestron CPC 800 e ho puntato la galassia M95. Ho realizzato il disegno che vi mostro sotto. La supernova non era facilissima da vedere, nonostante i 250 ingrandimenti, perché la trasparenza del cielo era davvero mediocre. Se avessi avuto il cielo della settimana scorsa! Dopo una decina di minuti di osservazione però riuscivo a vederla subito anche in visione diretta.

Ecco il mio disegno:

Supernova 2012 AW in M95























Ho segnato le magnitudini delle stelle attorno alla galassia. Si noti che M95 è una spirale barrata, ma con un telescopio da 200 mm non mostra i dettagli che si possono vedere con telescopi più grandi o nelle fotografie. Si riesce a vedere solo una macchia lattiginosa con un addensamento centrale.

M95 è una galassia che dista da noi circa 33 milioni di anni luce. Questa supernova quindi è esplosa in realtà 33 milioni di anni fa, quando sulla Terra l'uomo ancora non esisteva e i fenomeni orogenetici stavano innalzando le Alpi. Inoltre bisogna pensare che quella minuscola stellina (la supernova) brilla come 700 milioni di stelle come il Sole, avendo una magnitudine assoluta di circa -17,3. Un bel botto!

Se siete degli astrofili e avete un telescopio con obiettivo di almeno 15 cm non mancate di tentare la visione di questo violento evento cosmico! Buone serate di osservazione a tutti.

venerdì 23 marzo 2012

Numeri relativi

I numeri naturali e i numeri razionali assoluti non sono sufficienti per risolvere alcuni problemi pratici. Ad esempio, per indicare una temperatura non è sufficiente il suo valore numerico, ma occorre precisare se si tratta di una temperatura sotto lo zero o sopra lo zero: nel caso della data di un avvenimento del passato, non basta indicare l’anno, ma occorre specificare se è avanti Cristo o dopo Cristo; nel caso di un conto corrente bancario, non basta indicare il saldo, ma occorre specificare se è a debito o a credito.

Poiché, in ogni caso si tratta di indicare in qualche modo una di due possibilità fra loro opposte, per praticità si indica una possibilità ponendo il segno + davanti al valore numerico, l'altra possibilità ponendo il segno –.

Così ad esempio:

-15 °C indica la temperatura di 15 °C sotto lo zero

+6,7 °C indica la temperatura di 6,7 °C sopra lo zero

-500 euro indica un saldo a debito di 500 euro

+750 euro indica un saldo a credito di 750 euro

Spesso quindi si usano questi numeri particolari, i numeri con il segno, che non sono né numeri naturali, né numeri razionali assoluti, e che sono chiamati numeri relativi, usando il termine “relativi” per indicare che il loro valore dipende dal segno che li precede:

i numeri preceduti dal segno + si dicono numeri positivi

i numeri preceduti dal segno – si dicono numeri negativi

Per il numero 0 non ha senso parlare di +0 o –0 e quindi lo zero non si considera né positivo né negativo.

Un numero relativo privato del segno si dice valore assoluto o modulo del numero; il valore assoluto si indica ponendo il numero tra due sbarrette; ad esempio:

il valore assoluto di –5 è 5 e si scrive |-5| = 5

Ogni numero relativo è quindi formato da due elementi: il segno e il valore assoluto.

I numeri relativi che hanno lo stesso segno si dicono concordi; i numeri relativi che hanno segno diverso si dicono discordi. Ad esempio:

+7 +0,8 +12 sono concordi positivi
-4 -0,13 -24 sono concordi negativi
-3 e +5 +9 e -1 -0,65 e +88 sono discordi

Due numeri relativi che hanno lo stesso valore assoluto si dicono opposti o contrari; ad esempio:

+ 6 e –6 sono opposti.

I numeri relativi si possono rappresentare geometricamente con i punti di una retta orientata, allo stesso modo con cui si possono rappresentare i numeri naturali e i numeri razionali assoluti.

numeri relativi

I numeri positivi corrispondono ai punti della semiretta positiva a destra dello 0, i numeri negativi ai punti della semiretta negativa a sinistra dello 0.

Si può osservare che:

- due numeri concordi si trovano dalla stessa parte rispetto allo 0;

- due numeri discordi si trovano da parti opposte rispetto allo 0;

- due numeri opposti si trovano da parti opposte rispetto allo 0, in posizione simmetrica.


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giovedì 22 marzo 2012

Tempesta solare: nessuna conseguenza ma grande spettacolo celeste

Le temute conseguenze della tempesta solare avvenuta alcune settimane fa si sono ridotte semplicemente a una circolazione sul web di bellissime (e spettacolari) immagini di aurore boreali.

In questa foto spettacolare possiamo vedere una di queste aurore boreali. L’immagine è stata ripresa in Islanda e mostra un panorama a 180°.

aurora boreale marzo 2012

Le aurore sono causate dalle particelle elettricamente cariche provenienti dal Sole che collidono con il campo magnetico terrestre che circonda il nostro pianeta. Queste particelle sono elettroni e protoni che il campo magnetico convoglia verso i poli magnetici. Quando le particelle cominciano ad avvicinarsi all’atmosfera urtano le molecole di ossigeno facendo salire i loro elettroni in uno stato eccitato. Quando gli elettroni delle molecole di ossigeno tornano allo stato energetico iniziale emettono la caratteristica luce verde che vediamo nelle aurore boreali.

Nella macchia solare 1429 si era generato un brillamento di altissima intensità che aveva provocato una tempesta solare. Questa tempesta è arrivata indebolita sulla Terra, perché l’intensità di un tale fenomeno dipende dall’angolo con cui le particelle cariche vengono espulse dal brillamento che potrebbero non colpire in pieno la Terra.

Per questo motivo i disturbi alle comunicazioni radio sono stati trascurabili e soprattutto nessun problema per le linee elettriche. In caso di intensa tempesta solare, infatti, la conseguenza più temuta è proprio quella dei danni alle linee elettriche che potrebbero causare blackout della durata di molte ore o anche di giorni interi prima di poter riparare il danno.

In realtà questa evenienza è molto temuta, ma secondo molti studiosi è da ridimensionare. Nel 1989 l’attività solare fu estremamente intensa (molto più di quella attuale) e ci fu un solo blackout “pericoloso”, quello che colpì il Quebec (Canada) il 13 marzo del 1989.

Niente paura, quindi, che non è vero che si sta avvicinando la fine del mondo! OcchiolinoGodiamoci invece lo spettacolo di queste belle foto che si trovano su internet.


mercoledì 21 marzo 2012

Saturno filmato e fotografato con un piccolo telescopio

Come si vede il pianeta Saturno con un telescopio amatoriale? Io possiedo due telescopi e, con una semplicissima webcam e un software, sono riuscito con facilità a filmare e fotografare il pianeta con gli anelli.
La webcam è una Microsoft LifeCam VX-1000. Questa deve essere aperta e vi si deve smontare la sua ottica. Al posto della sua piccola lente, si utilizzerà l’intero telescopio!
Ecco il filmato:



Usando il software Registax 6, ho effettuato una elaborazione dei frames del filmato per ottenere una singola foto. Eccola:

Saturno 20 marzo 2012

Non è il massimo che si può ottenere con questo telescopio, ma per essere una prima prova mi posso ritenere soddisfatto.

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domenica 18 marzo 2012

Come smaltire l’olio usato?

Quando si cambia l’olio lubrificante della macchina o del motorino, bisogna stare molto attenti a dove lo si butta. Se non si fa in modo corretto si può incorrere in un vero e proprio reato.

Bastano poche gocce di olio per creare una pellicola sulla superficie dell’acqua che può impedire qualsiasi scambio gassoso all’interno dell’acqua stessa. Un cambio dell’olio di macchina (pari a circa 4 kg di olio lubrificante) è in grado di inquinare una superficie d’acqua pari a quella di un campo di calcio. Per questo motivo l’olio utilizzato non va assolutamente buttato nel tombino, ma va portato al cosiddetto Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU). Questo consorzio recupera l’olio e lo rigenera oppure effettua la termodistruzione.

olio usato

Si tratta dunque di una iniziativa molto importante dal punto di vista ecologico. Ma non è solo questo: bisogna considerare anche i vantaggi economici legati a questa importante attività di recupero. Gran parte del lubrificante raccolto viene utilizzato negli impianti di rigenerazione come materia prima per produrre nuovo olio di base. La sorpresa è che questa attività ha prodotto un risparmio di ben 2,9 miliardi di euro in un arco di tempo di 28 anni. Si tratta di 2,9 miliardi di euro di petrolio che non è mai stato importato.

Si tratta di un fatto che sconoscevo del tutto, ma che mi sembra davvero molto interessante. Vuol dire che anche in Italia a volte si fa qualcosa di intelligente! La realtà è che nella maggior parte dei casi gli oli usati sono rigenerabili e questa è una cosa che tutti dobbiamo sapere.

Il problema è che più siamo numerosi a sapere che esiste questo consorzio, più è grande il risparmio sia dal punto di vista ecologico che da quello economico.

Per avere maggiori informazioni sulla pericolosità dell’olio usato per l’ambiente e sul COOU, guardate con attenzione questo prezioso servizio televisivo. Buona visione a tutti.


venerdì 16 marzo 2012

Soluzione per l’obesità in Giappone (video)

In Giappone l’obesità è molto rara. Solo 3 giapponesi su 100 ne soffrono (basti pensare che il loro governo ha fissato un limite massimo di 85 centimetri per il girovita); negli USA invece sono 10 volte di più. Il segreto della loro “forma fisica” è sicuramente legata alla loro particolare alimentazione. I loro cibi preferiti sono molto diversi da quelli tipici degli italiani e soprattutto degli statunitensi.

(Da noi in occidente il piatto giapponese più famoso è il sushi).

In questo filmato a cura del programma televisivo Cosmo, possiamo vedere quali sono i segreti che permettono ai giapponesi di evitare l’obesità. Infatti si analizza l’intera filiera alimentare giapponese per capire quali sono i suoi segreti e le sue stranezze. Dall’analisi dell’alimentazione in Giappone si possono trarre preziosi consigli alimentari per risolvere il problema dell’obesità nei paesi occidentali.

Buona visione del servizio televisivo dedicato alla cucina e all’alimentazione in Giappone.


mercoledì 14 marzo 2012

Pannello solare termico fai da te… nei pressi dell’Etna

Ho scovato questo interessante video di un pannello solare termico fai da te in cui si vede una inquadratura iniziale dell’Etna. Significa che l’utente che ha realizzato il filmato (e che ha realizzato il pannello solare) è delle mie parti Occhiolino.

Ma vediamo di scrivere qualcosa di questo pannello solare. I pannelli solari termici sono quelli che usano la radiazione solare per riscaldare l’acqua sanitaria, quindi non producono corrente elettrica. Nel filmato possiamo vedere subito che questa realizzazione è sorprendente, perché non sembra affatto fai da te. Solo seguendo la descrizione (purtroppo l’audio è troppo basso) ci si rende conto dell’autocostruzione.

Questo pannello solare termico fai da te è stato costruito tramite 10 tubi di rame sistemati all’interno di una struttura in policarbonato. L’acqua calda prodotta viene raccolta in uno scaldabagno modificato. Sono molto contento che i filmati di autocostruttori che realizzano, esibendo sempre notevoli doti artigianali, impianti ad energia rinnovabile non accennano a diminuire. Significa che la cultura delle energie rinnovabili riesce sempre più spesso ad “entrare nelle teste” delle persone. Questo succede perché ormai lo sfruttamento del sole e del vento per soddisfare il nostro fabbisogno energetico (o perlomeno per integrarlo) è diventata un’esigenza assoluta.

Adesso vi lascio al filmato di questo ottimo pannello solare termico fai da te (nei pressi dell’Etna). Buona visione a tutti.


martedì 13 marzo 2012

Cosmo: gioco d’azzardo patologico.

I programmi televisivi di maggiore qualità vengono “snobbati” nei palinsesti della tv e vanno in onda in orari scomodi, ad esempio vicini a mezzanotte. E’ il caso di un programma di divulgazione come Cosmo (Rai 3). Per fortuna esiste il tam-tam mediatico dei blog che può riproporre i contenuti più interessanti della tv a qualsiasi orario.

Cosmo

Vi consiglio di vedere qui questa prima puntata della seconda serie di Cosmo. Si tratta di un argomento molto attuale: il gioco d’azzardo patologico. In tempi di crisi economica sono sempre di più le persone che “tentano la fortuna” per cercare di risollevare la propria condizione economica. Più c’è crisi, più lo stato favorisce lotterie e giochi d’azzardo di vari tipi. Ogni italiano spende in media, ogni anno, 906 euro in scommesse legali, il triplo degli statunitensi!

Nel 2003 i soldi spesi dagli italiani nel gioco d’azzardo, erano 15,5 miliardi di euro. Nel 2006 erano già 35,2 miliardi, nel 2009 erano diventati 54,4 miliardi di euro! Nel 2011 il nuovo record: gli italiani hanno spesso 79,9 miliardi di euro in giochi d’azzardo! Una cifra notevole in grande crescita.

Il problema è che i giornali, la tv, i siti web non fanno altro che invitarci a giocare. Questa “istigazione” che poi non è affatto così velata (anche se si raccomanda di giocare con moderazione…), può far aumentare il numero di “giocatori patologici”? Attualmente le cifre sono preoccupanti: l’8% degli italiani hanno avuto in tempi recenti problemi di gioco d’azzardo patologico.

Il servizio ci spiega i vari tipi di giochi dal punto di vista matematico e statistico. Le sorprese non mancano! Guardate qui la puntata. Buona visione a tutti.


domenica 11 marzo 2012

Asteroide 2012 DA14 passerà a 27000 km dalla Terra il 15 febbraio 2013

L’asteroide 2012 DA14 è stato scoperto alcune settimane fa. Si tratta di una roccia di 40 metri di diametro con un’orbita che lo porterà a passare molto vicino alla Terra. L’anno prossimo, e precisamente il 15 febbraio 2013, passerà a 27000 km dal centro della Terra (quindi a circa 21000 km dalla sua superficie).

Come spesso succede, oggi stesso i peggiori siti del web hanno pubblicato la notizia scrivendo che questo asteroide “potrebbe colpire la Terra”. Non metto link per non pubblicizzare ulteriormente queste pessime testate giornalistiche che diffondono disinformazione scientifica a tutta forza.

Asteroide 2012 DA14

Ogni volta che qualche sassolino cosmico si avvicina alla Terra, si mette subito in moto il carrozzone del catastrofismo e della “fine del mondo annunciata”. Già c’è qualcuno che fa le solite affermazioni, del tipo: “Ma se la gravità della Terra cambia l’orbita? Poi potrebbe cadere!”.

Signori, ma godetevi la vita! Sorriso E poi un corpo di 40 metri di diametro, anche se cadesse da qualche parte, non può provocare la fine del mondo… (certo farebbe un bel po’ di danni se cade su zone abitate). Però non cadrà, proprio per il fatto che si è già calcolato che passerà a 27000 km di distanza dal centro della Terra. Perché la gente si fida molto di più delle vaghe previsioni dei “veggenti” che prevedono sventure e non si fidano altrettanto delle matematiche previsioni degli astronomi, anche quando prevedono cose positive? Questo, secondo me, è il vero mistero!

A beneficio di coloro che hanno già capito che l’asteroide 2012 DA14 non è una mortale minaccia per la Terra e per la nostra vita, propongo questo bellissimo filmato che mostra una spettacolare simulazione creata da Chris Laurel (con un software chiamato Cosmographia) dell’avvicinamento alla Terra di questo asteroide.

Nell’ultima parte del video si mette in evidenza che il passaggio ravvicinato alla Terra cambierà di molto i parametri orbitali dell’asteroide rendendo molto difficile valutare la distanza dei prossimi incontri. L’unica cosa da fare non è certo quella di prevedere catastrofi o la fine del mondo, ma puntare i telescopi di tutto il mondo per misurare con precisione i nuovi parametri orbitali e prevedere con la minima incertezza la data e la distanza del prossimo incontro di 2012 DA14 con la Terra.

Sarà anche una bella sfida per gli astrofili (mi metto anche io nel mezzo) per riuscire a vedere e fotografare questo asteroide che al momento della minima distanza dalla Terra dovrebbe avere una luminosità al limite della visibilità ad occhio nudo. Non sarà facile da puntare perché il suo moto apparente sulla volta celeste sarà notevole: quasi 50 primi d’arco ogni ora. Io farò di tutto per puntare il mio telescopio e vederlo. Per chi volesse fare la stessa cosa, ovviamente deve sapere che riuscirà a vedere solo un puntino luminoso del tutto simile alle stelle, perché un corpo di 40 metri di diametro a 21000 chilometri non può vedersi altro che come un oggetto puntiforme. L’unica cosa sarà dotarsi di buone effemeridi dell’asteroide (verranno sicuramente pubblicate su internet) e carte stellari e avere la pazienza di rintracciarlo. La cosa più interessante sarà quella di vederlo spostarsi tra le stelle di fondo e che questo movimento potrebbe essere apprezzabile anche tra osservazioni intervallate da pochi minuti. Il 15 febbraio 2013, se non è nuvoloso, sarò in balcone con il mio telescopio Occhiolino.


Come cambiare la scuola

Il nostro sistema di istruzione è al passo con i tempi oppure è obsoleto? La sensazione che sia ormai obsoleto è sempre più forte ormai da decenni e quindi occorre al più presto una profonda riforma. Ma, a parte i problemi politici ed ideologici che possono ritardare (o anche bloccare) una tale riforma, in che direzione dovremmo muoverci per cambiare alla base il nostro sistema di istruzione?

Per capirlo bisognerebbe prima analizzare come si è sviluppato e evoluto l’attuale sistema di istruzione. Se ci pensiamo le scuole in cui noi abbiamo studiato sono strutturate come se fossero delle catene di montaggio, cioè hanno una impostazione “industriale”. Ci sono campane che suonano ogni ora, ci sono registri per segnare assenze e ritardi, stanze in cui non è vietato entrare o uscire, gli studenti sono stipati nelle aule utilizzando come unico criterio l’età anagrafica. Per non parlare della burocrazia a cui sono sottoposti gli insegnanti: pagelle, pagellini, schede di valutazione, programmazioni strutturate e compagnia bella. E’ come se si stesse gestendo un’azienda e non la maturazione mentale dei bambini e dei ragazzi. La smania di “misurabilità” dei progressi degli studenti porta a eccessi di questo tipo. In realtà nella mente umana e nella sua crescita non è detto che sia tutto così misurabile.

(Una scena del film “The Wall” (1979) con la colonna sonora dei Pink Floyd. Nel film la scuola viene descritta come un luogo alienante).

Inoltre vengono valutate solo due tipi principali di abilità dell’intelletto umano: la capacità razionale e quella manuale. In base a questi due tipi di abilità le persone sono “smistate” verso lavori di tipo intellettuale-teorico o verso lavori di tipo manuale. Questa distinzione è ancora viva e operante nelle scuole attuali.

Sappiamo però che le abilità della mente umana non sono solo queste due. Ad esempio c’è la creatività e il pensiero divergente. Di solito la scuola, con i suoi metodi, distrugge sia la creatività, sia il pensiero divergente (che è quello che fondamentalmente genera la creatività). Si è potuto vedere che il pensiero divergente diminuisce all’aumentare dell’età e della scolarizzazione. E’ un vero peccato sprecare un tale patrimonio di creatività!

In questo filmato, davvero molto interessante, possiamo vedere, con una grafica davvero accattivante, il pensiero di Sir Ken Robinson, un esperto di fama mondiale sullo sviluppo dell’educazione. Guardate il filmato e fatemi sapere cosa ne pensate sul mondo dell’istruzione attuale e se è vero che deve essere rivoluzionato e non solo riformato.

Buona visione a tutti.


Come funziona un pannello solare fotovoltaico?

Sappiamo che i pannelli solari fotovoltaici sono in grado di convertire l’energia solare in energia elettrica. Ma qual è il processo fisico che spiega questa conversione? Per capire cosa succede dobbiamo prima partire da un fenomeno chiamato effetto fotoelettrico.

Come funziona un pannello solare fotovoltaico

L’effetto fotoelettrico non è altro che l’emissione di elettroni dalla superficie di un materiale colpito da radiazione luminosa. Il silicio è attualmente il materiale più usato come materiale per ottenere la conversione da energia luminosa ed energia elettrica.

Prima di continuare bisogna spiegare il significato di alcuni termini che userò di seguito.

  • Semiconduttori

Sono materiali solidi che presentano una resistività intermedia tra quella dei conduttori e quella degli isolanti.

  • Banda di valenza

E’ la più alta fra le bande di energia, in un semiconduttore o un isolante, in cui i livelli possono essere completamente occupati da elettroni.

  • Banda di conduzione

Banda di energia parzialmente vuota, al di sopra della banda di valenza. Gli elettroni della banda di conduzione possono muoversi liberamente all’interno del solido, dando luogo ad una corrente elettrica.

Teoria a bande

(Distinzione tra isolante, semiconduttore e metallo in base all’ampiezza dell’intervallo proibito detto gap, che separa la banda di valenza dalla banda di conduzione. L’energia elettronica viene misurata in elettronvolt [eV]. In un isolante il gap è troppo elevato perché gli elettroni possano saltare dalla banda di valenza e quella di conduzione, quindi all’interno di questi materiali non è possibile il movimento libero di cariche elettriche).

Il silicio è adatto perché è un semiconduttore e quindi il gap (intervallo proibito) tra la banda energetica di valenza e quella di conduzione è abbastanza piccolo da consentire ad un fotone incidente di far “saltare” un elettrone dalla banda di valenza a quella di conduzione. Il gap viene ulteriormente ridotto grazie all’immissione di impurità all’interno del silicio (semiconduttore drogato). La radiazione che colpisce il silicio quindi è in grado di aumentare il numero di elettroni di conduzione all’interno del materiale. Questo ovviamente aumenta sensibilmente la sua conducibilità elettrica. Purtroppo questo processo non è molto efficiente e l’energia luminosa che viene convertita in energia elettrica difficilmente supera il 20%. Per questo motivo si stanno sperimentando anche altri materiali per aumentare l’efficienza di conversione energetica, oppure dei metodi ottici per “concentrare” l’energia luminosa sulla superficie dei pannelli fotovoltaici.

Una volta che il silicio (o altro materiale semiconduttore) ha una conducibilità elettrica aumentata, è facile costruire un circuito in cui si fa circolare la corrente prodotta e il gioco è fatto! Ovviamente la realizzazione pratica di un pannello solare fotovoltaico è un po’ più complessa di come ho scritto in questo post. Infatti il pannello fotovoltaico è formato da numerosi elementi fotosensibili chiamati celle solari che vengono collegate tra loro per formare il circuito in cui passa la corrente. Poiché i pannelli solari forniscono ovviamente corrente continua, sarà necessario utilizzare un inverter per convertire la corrente continua così prodotta in corrente alternata utilizzabile nelle nostre abitazioni.

Un certo numero di celle solari formano un modulo fotovoltaico (o pannello) e diversi moduli formano un array, come possiamo vedere nella illustrazione sotto.

cella solare, modulo fotovoltaico, array

Se invece avete la curiosità di sapere come funziona un impianto solare fotovoltaico, potete guardare questo filmato (della durata di poco maggiore ai 2 minuti), dove vengono descritte le nozioni più semplici su questo tipo di impianti. Buona visione a tutti.


Forza centrifuga in una vasca d’acqua rotante

Quando un contenitore pieno d’acqua è fermo (in un sistema di riferimento inerziale) la superficie dell’acqua è piatta, quindi è orizzontale. Non appena il contenitore viene piazzato su una piattaforma rotante e ruota con una velocità angolare costante, la superficie dell’acqua assume un profilo di forma parabolica, dovuto alla forza centrifuga del sistema di riferimento rotante (non inerziale).

L’osservazione di questo effetto incoraggiò Isaac Newton a formulare le sue leggi del moto per i sistemi di riferimento inerziali. Si tratta della famosa esperienza del secchio di Newton che fece pensare al grande scienziato che esistesse uno “spazio assoluto” in cui era possibile descrivere il moto dei corpi.

secchio di Newton

Il concetto di un sistema di riferimento assoluto dominerà la Fisica fino al 1893, anno in cui Ernst Mach formulerà il suo principio di Mach che afferma che: l'inerzia di ogni sistema è il risultato dell'interazione del sistema stesso con il resto dell'universo. In altre parole, ogni particella presente nel cosmo ha influenza su ogni altra particella. Con l’avvento della Relatività ristretta (1905) e della Relatività Generale (1916) da parte di Einstein, il concetto di spazio assoluto viene completamente abbandonato.

Questo effetto, anche se non è vero che dimostra l’esistenza dello spazio assoluto, permette però di modellare la forma dei grandi specchi per telescopi professionali. Essi infatti devono avere un profilo perfettamente parabolico. Il vetro fuso viene fatto ruotare in una fornace a temperatura e velocità angolare costanti. La velocità di rotazione determina la curvatura parabolica esatta dello specchio. La temperatura viene gradualmente abbassata e lo specchio si solidificherà esattamente con la forma desiderata.

Nel seguente filmato possiamo vedere cosa provoca la forza centrifuga in una vasca d’acqua rotante. Buona visione a tutti.


sabato 10 marzo 2012

La Fisica mal conosciuta (e fraintesa)

Molte teorie della Fisica moderne richiedono una conoscenza matematica notevole. Però i divulgatori non rinunciano a semplificare la materia per renderla più “digeribile” al grande pubblico. La divulgazione, però, introduce anche alcune distorsioni. Credo sia inevitabile, ma in certi casi queste distorsioni diventano molto accentuate quando ci si mette in mezzo la “spettacolarizzazione” giornalistica. Anche nei film la Fisica viene trattata molto male e vi si vedono cose che non hanno alcun corrispettivo nella realtà.

Le teorie della Fisica più “distorte” da una cattiva divulgazione sono sicuramente tre:

1) Relatività.

2) Meccanica quantistica.

3) Teoria delle stringhe.

Nell’immaginario collettivo la Teoria della Relatività viene confusa con il “relativismo”. Spesso sento dire frasi come questa: “Einstein ha detto che tutto è relativo”. Niente di più falso, ovviamente. La Teoria della Relatività invece si basa su due postulati che non lasciano spazio al “relativismo”. Leggiamo insieme questi due postulati:

a) La velocità della luce è uguale in tutti i sistemi di riferimento.

b) Le leggi della Fisica appaiono uguali in tutti i sistemi di riferimento inerziali (cioè che si muovono tra loro con moto rettilineo uniforme).

Dov’è finito il “relativismo”? Se leggiamo bene i due postulati si potrebbe anzi concludere che Einstein volesse affermare che “tutto è assoluto”. Si potrebbe ribattezzare con il nome di Teoria dell’Assolutismo.

Per quanto riguarda la Meccanica Quantistica le cose vanno anche peggio. Il Principio di Indeterminazione è stato ridicolmente deformato diventando “tutto è incerto” o anche “tutto è indeterminato” o persino “niente è sicuro”. Anche in questo caso l’interpretazione è catastroficamente lontana dalla realtà. Il Principio di Indeterminazione afferma solo che due grandezze fisiche come posizione e impulso o energia e tempo non possono essere misurate simultaneamente con precisione infinita. Se si misura la posizione di una particella con precisione, si deve rinunciare ad altrettanta precisione nella misura dell’impulso; se si misura l’impulso con grande precisione, si deve rinunciare alla precisione nella determinazione dell’impulso.

Perché succede questo? La spiegazione di questa indeterminazione ha creato uno dei più gravi fraintendimenti di questa teoria.

Infatti si dice che l’indeterminazione quantistica è dovuta al fatto che quando si osserva un sistema fisico, nello stesso tempo si modifica in sistema stesso. Se voglio osservare la posizione di una particella, ad esempio, devo usare un almeno un fotone (o diversi fotoni) che urtano contro la particella, vengono riflessi fino a colpire il mio occhio (o un rivelatore). Il problema è che il fotone urtando la particella ne modifica necessariamente posizione e impulso. Da qui deriva l’indeterminazione. Il problema è che nell’immaginario collettivo questa indeterminazione viene estesa anche ai sistemi fisici visibili ad occhio nudo. Un oggetto visibile ad occhio nudo è formato da miliardi di miliardi di particelle e quindi i fotoni che vengono fatti urtare sulla sua superficie per poterlo vedere, non lo spostano di niente! Quando guardiamo un masso di una tonnellata la nostra “osservazione” non lo modifica per niente. Però questo non ha impedito a molti di restare legati alla convinzione che “l’osservazione modifica la realtà”, tanto da poter usare la Meccanica Quantistica come una conferma scientifica per spiegare fenomeni paranormali come la telecinesi. La cosa sembra suggerire che si possa cambiare la realtà con il pensiero! Peccato che la Meccanica Quantistica non ha nessuna correlazione con questa convinzione che così resta del tutto campata in aria, senza nessun supporto scientifico.

Il fenomeno dell’entanglement quantistico, divulgato in maniera distorta, ha fatto danni ancora maggiori. Se si creano due particelle nello stesso punto dello spazio-tempo, queste due particelle restano legate dal punto di vista delle caratteristiche fisiche anche se vengono allontanate a grande distanza. Se si modifica lo stato fisico di una particella, si modifica istantaneamente lo stato fisico dell’altra. Il fraintendimento di questo fenomeno è così radicato che ha creato la convinzione che possa fornire un supporto scientifico al fenomeno della telepatia, cioè della comunicazione a distanza con il pensiero. Peccato che l’entanglement quantistico non è in grado di trasmettere informazioni e quindi non permette di comunicare alcunché a distanza. Invece potrebbe avere applicazioni tecnologiche molto “fantascientifiche” come il teletrasporto. Alla fine, anche in questo caso, i fraintendimenti hanno generato una “leggenda metropolitana” dura a morire. Credo che per quanto riguarda i fenomeni paranormali questi fraintendimenti siano stati “voluti” allo scopo di dare una base scientifica a ipotesi che altrimenti sarebbero state completamente campate in aria.

La Teoria delle Stringhe è una teoria ancora più affascinante ed ha persino la pretesa di essere una “teoria del tutto”, cioè in grado di unificare i fenomeni della Fisica sotto un unico denominatore comune. Ma la Teoria delle Stringhe possiede una complessità matematica davvero straordinaria e più aumenta la complessità matematica e più il “grande pubblico” ci vede qualcosa di misterioso ed esoterico. In particolare uno dei principi compatibili con la Teoria delle Stringhe è il famoso Principio Olografico. Il fraintendimento di questo principio ha portato moltissimi pessimi divulgatori ad affermare che “siamo tutti degli ologrammi”! L’affermazione è stata riportata con il copia-incolla in moltissimi siti, blog, riviste, telegiornali senza minimamente controllarne la correttezza. Per anni e anni questo copia-incolla ha imperversato (e continua a farlo) fino a diventare una specie di “verità acquisita” dura a morire.

In realtà il Principio Olografico non dice affatto che siamo tutti ologrammi. E non è nemmeno un principio, ma una semplice congettura che afferma che le particelle che cadono in un buco nero possono essere descritte come se si muovessero in uno spazio bidimensionale (superficie) e non nel normale spazio-tempo a quattro dimensioni. La portata del Principio Olografico è quindi molto limitata e non si spiega come mai possa essere stato esteso a tutta la nostra esistenza fino a farlo diventare “siamo tutti ologrammi”.

Fate attenzione ai fraintendimenti scientifici Occhiolino.


venerdì 9 marzo 2012

Allarme meteo in Sicilia del 10 marzo 2012

Di nuovo allarme meteo in Sicilia per il 10 marzo 2012. Scuole chiuse in vari comuni della costa ionica della Sicilia. Non sono previste grandi precipitazioni ma vento molto forte. Le raffiche potrebbero raggiungere i 120 km/h. In questi casi fanno bene a chiudere scuole e uffici: la sicurezza non è mai troppa. Negli anni scorsi per chiudere le scuole doveva succedere qualcosa di realmente catastrofico, ma solo dopo che era successo! Negli ultimi tempi si comincia a fare un po’ di prevenzione. Per fortuna le previsioni del tempo sono diventate abbastanza accurate (viva le simulazioni con i supercomputer!) da non creare “falsi allarmi”.

Io ho già levato tutte le cose che potrebbero volare via dal mio balcone per evitare che possano cadere creando danni a qualcuno.

Diciamo che le previsioni del tempo corrette sono una gran cosa. Intanto sento già che l’intensità del vento sta crescendo. Speriamo che di notte non ci sia un rumore tale da disturbare il sonno. Domani vi farò sapere cosa è successo di preciso.

Intanto vi mostro un filmato che ho trovato su YouTube che mostra l’intensa grandinata che c’è stata tra Nicolosi, Pedara e Belpasso il 7 marzo 2012. Buona visione a tutti.


Un’ipotesi inutile

Le ipotesi scientifiche devono in qualche modo spiegare più fatti di quelli che lasciano irrisolti. Insomma, un’ipotesi che aggiusta una cosa e ne sfascia due non sembra essere una buona ipotesi. Poi esistono delle ipotesi che sembra che aggiustano tutto, ma in realtà non riescono ad aggiustare proprio niente.

Qualche mese fa mi è balenata in mente proprio una di queste (brillanti) ipotesi…

A parte lo scherzo dell’immagine sopra (che richiama in qualche modo l’idea che esporrò), sono partito da un noto mistero scientifico che assilla i fisici da molto tempo: il problema dell’antimateria. Com’è noto, nel nostro Universo l’antimateria sembra essere assente. Ovviamente ancora non si è del tutto sicuri di questa assenza, ma ormai sembra proprio che sia così. Le più moderne teorie del Big Bang invece prevedono che nell’istante iniziale si dovrebbero essere formate materia ed antimateria in ugual misura. Ovviamente questo non è successo, perché altrimenti non saremmo qui a parlare oziosamente di questi argomenti, infatti materia e antimateria primordiali si sarebbero annichilate rapidamente trasformando l’Universo in una “zuppa di fotoni” in cui non sarebbero mai esistite stelle e pianeti e quindi nemmeno la vita.

Ciò significa che in realtà nel Big Bang (o negli istanti immediatamente successivi) deve esserci stato un “surplus” di materia che in questo modo è sopravvissuta all’annichilazione ed ha formato l’Universo che noi conosciamo. I fisici ritengono che l’eccesso di materia rispetto all’antimateria si può stimare intorno al 1%. Solo questo 1% di materia in più ha formato il nostro immenso Universo.

Peccato però che questo eccesso di materia è del tutto inspiegabile con le attuali teorie della Fisica. Infatti queste prevedono una perfetta simmetria tra materia e antimateria.

Come uscire da questo labirinto?

E qui interviene la mia brillante idea!

Secondo il famoso fisico Feynman l’antimateria non sarebbe altro che materia che “si muove indietro nel tempo”. Da qui sorge la mia idea. Se nel Big Bang sono state prodotte esattamente le stesse quantità di materia e antimateria, perché non pensare che la materia si sia espansa avanti nel tempo e l’antimateria invece “indietro” nel tempo?

Per capirci meglio. Ci sarebbe un universo, o per meglio dire un “antiuniverso”, in cui l’antimateria si evolve con una freccia del tempo inversa rispetto alla nostra. Ovviamente all’interno dell’antiuniverso il tempo apparirebbe scorrere “in avanti” in maniera normalissima. La freccia del suo tempo sarebbe opposta rispetto alla nostra, ma lì non se ne potrebbe accorgere nessuno (se fosse abitato da esseri intelligenti), per quanto riguarda lo scorrere del tempo non ci sarebbe nessuna strana anomalia.

Ovviamente l’antiuniverso non sarebbe affatto la copia “in negativo” del nostro Universo. Non ci sarebbero, cioè, una anti-Terra e un anti-me che in questo momento sta anti-scrivendo un anti-post su delle anti-sciocchezze! Sarebbe un Universo che avrebbe esattamente le stesse leggi della Fisica del nostro Universo, con la sola differenza che sarebbe interamente formato di antimateria. Avendo le stesse leggi della Fisica probabilmente si evolverà in maniera molto simile. Ci sarebbero stelle, galassie, pianeti e forse, da qualche parte, anche la vita.

Se vogliamo visualizzare questa situazione con un diagramma di Penrose, lo possiamo disegnare così (in maniera molto semplificata, anche troppo):

diagramma di Penrose

La linea ondulata in mezzo rappresenta la singolarità del Big Bang. Il tempo del nostro Universo si sviluppa verso l’alto con l’espansione della materia. La cosa più ardita che ho pensato (e non so nemmeno se sia una cosa lecita dal punto di vista matematico) è che un anti-tempo si possa sviluppare “sotto” la linea della singolarità del Big Bang.

Sappiamo anche che la metrica di Friedmann-Lemaître-Robertson-Walker che descrive l’Universo si può scrivere così:

Si nota subito che dt è al quadrato, quindi se il tempo è positivo o negativo la cosa è indifferente. La metrica FLRW è simmetrica rispetto all’inversione dell’asse del tempo.

In buona sostanza l’evoluzione di questo Universo simmetrico avrebbe una freccia del tempo tale da essere formato interamente da antimateria (come lascia presagire l’affermazione di Feynman).

Il problema più grave di questa ipotesi qual è? E’ semplice: non c’è alcuna speranza di verificarla sperimentalmente! Infatti l’antiuniverso si troverebbe definitivamente “al di là” della singolarità iniziale dello spazio tempo e quindi nessun segnale luminoso (e nemmeno segnali di altra natura) potrà mai farci vedere la minima traccia di questo antiuniverso.

Bella ipotesi, molto simmetrica e forse anche elegante. Compatibile con le teorie di Feynman (e con la metrica FLRW) e spiegherebbe persino l’assenza di antimateria nel nostro Universo. Peccato che non c’è modo di trovare la benché minima prova della sua veridicità.

Insomma, un’ipotesi del tutto inutile!

Comunque, fatemi sapere se per caso trovate qualche errore nel mio ragionamento e perdonatemi questa mia escursione ai limiti della pseudoscienza Occhiolino.


giovedì 8 marzo 2012

Una nuova teoria sul naufragio del Titanic

Si avvicina l’anniversario del naufragio più famoso e tragico della storia: quello del Titanic (14-15 aprile 1912). Sono passati 100 anni e adesso viene formulata una ipotesi nuova per spiegare questo disastroso naufragio. Si tratterebbe di una marea eccezionale provocata da un allineamento Sole-Luna-Terra che capita molto raramente. Questa marea avrebbe mosso gli iceberg nella zona dell’incidente!

Sarà, ma questa ipotesi mi convince molto poco. Ogni volta che succede qualcosa, ci si appella sempre ai fantomatici “allineamenti planetari”. Di solito questa cosa viene usata per “prevedere” le catastrofi. Questa è una delle rare volte in cui l’allineamento tra pianeti viene usato per spiegarle. E’ di certo una novità, ma è altrettanto poco convincente delle previsioni! Fatemi sapere cosa ne pensate voi.

Per saperne di più potete guardare questo filmato, a cura di TG Leonardo, dedicato proprio alla nuova teoria per spiegare il naufragio del Titanic.

Buona visione a tutti.


lunedì 5 marzo 2012

Considerazioni sul bullismo

E’ da molti anni ormai che si parla di bullismo. Si cerca sempre di fare qualcosa per arginare questo fenomeno molto diffuso nelle nostre scuole. La sensazione, però, è che si stia perdendo la partita. Anziché diminuire, il fenomeno bullismo sembra sempre più presente nelle scuole e anche in altri contesti. E’ vero, l’Italia ha molti problemi in questo momento storico e queste difficoltà si riflettono sui comportamenti devianti dei giovani. L’assoluta mancanza di valori di riferimento, inculcati da una televisione sempre più povera di contenuti e sempre più ricca di immagini che inneggiano ad un modo di vivere falso e artefatto, fanno il resto del danno.

bullismo

C’è da dire che nelle scuole degli USA il bullismo sembra molto più diffuso che nelle nostre scuole (o forse è semplicemente meglio monitorato), nonostante tutte quelle “americanate” che vengono utilizzate come il “role playing” e altre tecniche a cui molti (giustamente) non credono. Forse è per questo che oltreoceano il bullismo dilaga quasi indisturbato nelle scuole? E’ un problema di metodologia sbagliata?

C’è da dire anche che molti telefilm americani (che i nostri giovani vedono molto volentieri in tv) mostrano il bullismo in maniera sottilmente positiva. Pur condannando il fenomeno in maniera formale, le immagini però raccontano qualcos’altro. Il bullo è sempre un bel ragazzo, alto, sportivo, bello, ammirato da un sacco di ragazze, la sua vittima invece è un ragazzo “sfigato” (si noti anche l’uso spropositato di questo fastidiosissimo vocabolo), magro, poco incline agli sport, rifiutato dalle ragazze, ancora vergine ben oltre i 18 anni…

Chi è quel fesso che vorrebbe indentificarsi con la vittima?

E’ un trionfo di luoghi comuni che vengono però assimilati ben bene dai nostri dodicenni (probabilmente anche più giovani) e forse vengono introiettati senza che gli adulti se ne accorgano, dato che i nostri figli sono lasciati davanti alla tv senza alcun controllo, basta che non “rompano le scatole”.

Il bullismo non può essere combattuto solo con alcune (discutibili) tecniche terapeutiche somministrate ad alunni difficili, ma deve essere combattuto anche sul fronte culturale. Se nei cervelli dei ragazzi inseriamo spazzatura, attraverso i media (soprattutto la televisione), dai loro cervelli otterremo solo spazzatura! E quando andranno a navigare su internet, non andranno mai e poi mai a cercare quelle risorse meravigliose che internet mette a disposizione di tutto il mondo, ma cercheranno solo quella spazzatura che è l’unica cosa che conoscono.

La prepotenza è un tratto tipico della natura umana, così come la sottomissione. Fanno parte del nostro universo “umano” e non sono eliminabili. I tratti della prepotenza e della sottomissione possono essere però largamente “smussati” da una visione del mondo che deve diventare contemporaneamente più ampia e profonda. Questa nuova visione però deve passare, secondo me, attraverso una profonda riforma dei palinsesti televisivi che non possono più propinare ai nostri giovani delle schifezze come quella, solo per fare un esempio, dell’affinità di coppia stabilita da un sms!

Ora basta con tutti questi reality (che di reale non hanno nulla), questi programmi che presentano il paranormale, gli UFO e altre amenità come se fossero un dato di fatto. Basta con i telefilm che inneggiano al bullismo. Basta con la spazzatura.

Se potete avere un minimo di controllo sui vostri figli (e se volete… soprattutto) fate in modo che possano vedere qualcosa di bello. Una visita in un museo, ad una mostra, una passeggiata in mezzo alla natura. Sul versante tecnologico, se sono un po’ più grandicelli, fategli vedere quante cose belle possono trovare su Internet. Fate in modo che diventi la loro enciclopedia personalizzata. Fate in modo che conoscano!

Chi conosce non ha paura e chi non ha paura difficilmente diventa violento…


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domenica 4 marzo 2012

Saturno e Marte, marzo 2012

In questo mese di marzo 2012 i pianeti del nostro Sistema Solare dominano il cielo. Giove, Venere e Mercurio sono visibili subito dopo il tramonto ad ovest, Marte e Saturno sono visibili ad ore più tarde a est. In particolare Saturno, all’inizio del mese, si alza abbastanza sull’orizzonte da essere osservato in maniera proficua solo dopo le ore 23.

In questi primi giorni di marzo 2012 ho provato a fotografare Marte e Saturno con il telescopio e vi mostro il (modesto) risultato. Modesto perché l’attrezzatura fotografica a mia disposizione non è delle più sofisticate, ma permette comunque di fare qualcosa. Ecco subito una foto di Saturno.

Saturno 3 marzo 2012

Non si vedono molti dettagli, ma si scorge con difficoltà la divisione di Cassini e una fascia atmosferica equatoriale. Per ottenere un’immagine più dettagliata gli astrofili di solito creano un filmato del pianeta (con una webcam) e sovrappongono (con appositi software come Registax e IRIS) i migliori fotogrammi per ottenere immagini spesso sorprendenti.

Ecco un’immagine di Marte.

Marte 3 marzo 2012

Anche in questo caso pochi dettagli. Si riesce però a scorgere la calotta polare in alto e una larga zona scura in basso. Anche in questo caso per ottenere migliori risultati occorre usare una webcam per sovrapporre i migliori fotogrammi.

Entrambe le foto sono state ottenute con un telescopio Celestron CPC 800, oculare Celestron ortoscopico 5 mm, fotocamera Casio Exilim EX-Z1050 da 10,1 megapixel.

Come programmi per il futuro, infatti, intendo comprare una webcam, anche di basso prezzo, per fare qualche prova. Credo di poter fare qualcosa di più.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...