martedì 8 maggio 2012

Terapie con la cannabis in Toscana

La Toscana è la prima regione ad avere approvato una legge per l’uso di farmaci a base di cannabis. Un decreto del 2007 ammetteva già in Italia l’utilizzo di preparazioni e derivati dalla marijuana a scopo terapeutico e palliativo. Ma in Italia tali farmaci non esistono; ora con questa nuova legge le ASL toscane penseranno alla fornitura. La norma disciplina l’uso dei cannabinoidi come antidolorifici, antiemetici nella chemioterapia. Inoltre permettono una riduzione della dipendenza dagli oppiacei. E’ davvero da molto tempo che la cannabis viene studiata per uso medico.

La letteratura medica sugli impieghi dei principi attivi estratti dalla cannabis per curare malattie anche gravissime è sconfinata e lunga è la storia delle sue proprietà curative, sia antinfiammatorie, sia antidolorifiche. Nelle antiche civiltà della Cina, dell’Egitto, della Grecia, dell’India, del sud est asiatico e nelle civiltà islamiche medievali. Nel caso del glaucoma, ad esempio, il THC tetraidrocannabinolo, anche in concentrazioni moderate, diminuisce la pressione intraoculare di circa il 25%, riducendo le distorsioni del campo visivo. Una combinazione fra THC e CBD, il cannabidiolo, altro principio attivo ottenuto dalla cannabis, calma gli spasmi muscolari dovuti alla sclerosi multipla, grazie ad una azione neuro protettiva e anti infiammatoria. Nella cura dell’Alzheimer le sperimentazioni hanno evidenziato come il THC prevenga la formazione dei depositi nel cervello che sono all’origine della malattia. Gli accumuli della proteina che inibisce la memoria e la capacità cognitiva nei pazienti.

cannabis

Studi accreditati considerano i farmaci derivati da cannabis una valida alternativa alla chemioterapia nel bloccare la diffusione delle metastasi di forme aggressive di cancro al seno. Il cannabidiolo bloccherebbe l’attività del gene ID1, ritenuto responsabile del meccanismo della metastasi. Questi sono alcuni esempi che possono spiegare il motivo per cui in molti paesi, tra cui Austria, Germania, Repubblica Ceca, Olanda, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, Israele e diversi stati africani, pur essendo vietato l’uso della cannabis come stupefacente, l’impiego nella produzione di farmaci da inalare o da assumere in capsule, o in altre forme, è largamente consentito.

Anche in Italia un decreto ministeriale del 2007, voluto dall’allora ministro della Sanità Livia Turco, consente l’uso farmacologico dei principi attivi contenuti nella cannabis, ma la sua applicazione è stata impossibile, dal momento che questa categoria di farmaci era prodotta soltanto all’estero e non esistevano percorsi sistematici di approvvigionamento da parte di farmacie, ospedali e altre strutture sanitarie.


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lunedì 7 maggio 2012

WiFi gratuito con la pupù dei cani nei parchi del Messico!

Gli escrementi dei cani spesso danno fastidio quando si cammina per strada o al parco. A parte gli escrementi che lasciano i randagi (che sono già un problema non indifferente), i padroni dei cani spesso non hanno la buona educazione di togliere i “ricordini” che i loro amici a quattro zampe lasciano in giro. In Messico hanno trovato una soluzione simpatica a questo inconveniente: fornire nei parchi un certo numero di minuti di WiFi gratis per ogni certa quantità di escrementi che vengono depositati in un apposito contenitore che li “pesa”.

Non ci credete? Allora guardate questo filmato!

Certo, si tratta di un ottimo incentivo per tenere puliti i parchi e le zone pubbliche dagli escrementi dei cani, ma mi chiedo solo una cosa: se nei contenitori che pesano i “ricordini” dei cani si mettono dei sassi o qualunque altra cosa, i minuti di WiFi gratuito vengono assegnati lo stesso? Lo sappiamo bene che siamo in Messico, ma credo che una trovata del genere in Italia avrebbe avuto davvero vita molto breve. Avremmo trovato un contenitore pieno di qualunque cosa, centinaia di persone a navigare gratis con notebook, cellulari, iPad, palmari, tablet e altro… e un parco ricoperto di cacca di cani!


venerdì 4 maggio 2012

Eolico fai da te windbelt: generare elettricità da una videocassetta!

Windbelt! Si tratta di un tipo di generatore eolico che utilizza una “cintura” (belt, in inglese) che viene fatta vibrare dal flusso del vento. La vibrazione meccanica viene poi trasformata in energia elettrica. Se ci sono in giro su internet moltissime guide per realizzare delle turbine eoliche fai da te di ogni tipo (ad asse verticale o ad asse orizzontale o di qualunque altro tipo), è molto più raro trovare guide per realizzare un generatore eolico windbelt fai da te.

Generatore eolico windbelt fai da te

Stavolta però una piccola guida l’ho trovata e ve la presento in questo filmato (durata 12 minuti) che spiega come costruire con una spesa irrisoria proprio un generatore windbelt. L’autore del video ha utilizzato il nastro di una videocassetta per realizzare la “cintura” che viene fatta vibrare dal vento. Certo, noterete che ha simpaticamente usato una videocassetta vietata ai minori, ma è ovvio che un nastro vale l’altro e che si può usare una videocassetta qualsiasi Occhiolino.

Un vecchio hard disk da 2 Gb fornirà invece alcuni suoi componenti per sfruttare la vibrazione del nastro. Due assi di legno di un metro di lunghezza forniranno invece il supporto per il nastro. Secondo me si tratta di una realizzazione geniale, semplice (come tutte le cose geniali…) e che dimostra come con un po’ di ingegno permette di realizzare dei dispositivi “didattici” molto belli.

Buona visione del filmato a tutti .


Un blog da visitare: InfoTech

Oggi vi presento un blog che potrebbe interessarvi. Si tratta di InfoTech. Ecco il suo aspetto grafico.

Infotech

Questo è un blog dedicato quasi esclusivamente alle novità informatiche con approfondimenti, guide, tutorial e video che permettono di capire meglio alcuni concetti. Inoltre vengono pubblicate lezioni di programmazione in linguaggio C/c++ e HTML, lezioni su argomenti di base sulla matematica come le proporzioni. Poi ci sono anche post dedicati alla logica che è un argomento indispensabile per la formazione di un bravo informatico!

Con una grafica semplice, sobria ed efficace, gli argomenti vengono presentati in maniera ordinata e adatta alla rapida comprensione. Si tratta certamente di un blog da aggiungere ai preferiti Occhiolino. Buona lettura a tutti.


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Apnea notturna e incidenti stradali

Un disturbo molto diffuso consiste nel dormire russando e poi trattenere il fiato. Una serie di apnee più o meno lunghe che certamente incidono sulla qualità del sonno. Ora si è capito che è una sindrome vera e propria in molti casi e bisogna farci attenzione perché le conseguenze possono anche essere gravi. Si chiama sindrome da apnee ostruttive nel sonno, o semplicemente apnea notturna.

Un sonno interrotto, un continuo emergere e sprofondare, un’altalena che porta ad un risveglio pesante. Quello che resta è una giornata piena di momenti di sonnolenza e una faticata che si replica giorno per giorno. Si tratta di una patologia sommersa perché prima o poi ci si fa l’abitudine, ma nei casi più gravi le conseguenze possono essere spiacevoli. Si parla di infarti, ictus ma anche incidenti automobilistici per colpi di sonno e incidenti sul lavoro. Secondo i dati della polizia inglese il 20% degli incidenti stradali sono provocati da eccessiva sonnolenza diurna. Per quelli mortali la stima arriva al 36%.

apnea notturna

Si tratta di una patologia molto poco conosciuta anche dalla categoria dei medici, ma soprattutto dai pazienti. Spesso una persona leggermente in sovrappeso che accusa una sonnolenza dopo pranzo o dopo cena, potenzialmente potrebbe avere una sindrome da apnee ostruttive nel sonno. Questo è un rischio enorme per gli incidenti stradali. Circa un incidente su tre è causato da un colpo di sonno. L’alcool che viene bevuto prima di mettersi alla guida non può fare altro che peggiorare il problema.

Fortunatamente questo tipo di patologia, che ha dei costi sociali enormi, sta “emergendo” all’attenzione della comunità scientifica grazie anche alla campagna di attenzione e prevenzione ad opera dei farmacisti di Ravenna e che dovrebbe essere in breve tempo estesa in tutta Italia.

Il test non è molto impegnativo, basta farsi una dormita con una mascherina che registra il ritmo del respiro e la frequenza delle apnee. Una via semplice per dire se quella spossatezza, quegli sbadigli, non sono da sottovalutare. Di norma i più colpiti sono i soggetti in sovrappeso di età superiore ai 35 anni con particolari conformazioni facciali. E’ come se ci fosse un collasso delle prime vie aeree con un’ostruzione che porta ad interrompere il respiro e costringe ad un breve risveglio.

La cura è fatta di tante cose. Trattamenti di tipo ventilatorio come dormire con una mascherina che pompa e regola l’aria da respirare. Strategie dietetiche, comportamentali e quando serve anche la chirurgia. La cosa importante è che le cure ci sono e le diagnosi prima o poi arriveranno…


giovedì 3 maggio 2012

Celle solari che si possono dipingere sulla plastica!

Potete immaginare delle celle solari che stanno dentro un barattolo invece di stare un ingombrante pannello solare e che si possono dipingere su una superficie di plastica? Lo so, lo potete immaginare benissimo, tanto voi che seguite costantemente i progressi della tecnologia ormai siete abituati a tutto e avrete già capito che qualcuno sta sviluppando proprio questo tipo di tecnologia.

Vi racconto come stanno andando le cose. Alcuni ricercatori della University of Southern California stanno sviluppando un nuovo tipo di cella solare basata su nanocristalli talmente piccoli che 250 miliardi di essi potrebbero stare comodamente in un’area equivalente a quella della punta di uno spillo. Ma è proprio grazie alla piccola dimensione di questi nanocristalli che è possibile ricavarne un inchiostro da stendere o stampare su superfici lisce.

Questa scoperta è importante perché potrebbe aprire la strada a celle solari che possono essere stampate su plastica anziché su vetro e che hanno quindi anche il vantaggio di poter essere piegate e sagomate molto facilmente per adattarsi a qualunque situazione.

celle solari liquide

Le celle solari a nanocristalli liquidi hanno il vantaggio di essere più economiche delle classiche celle solari al silicio che vengono utilizzate nella stragrande maggioranza dei pannelli solari in commercio, ma non hanno altrettanta efficienza nel convertire la luce solare in energia elettrica. In passato si era tentato di realizzare in questo modo le celle solari, ma le difficoltà legate alla scarsa efficienza erano risultate insuperabili. I nanocristalli non riuscivano a fare scorrere la corrente elettrica tra loro. Gli scienziati della University of Southern California sono riusciti ad ovviare all’inconveniente realizzando un “legante” sintetico che costruisce dei piccoli “ponti” che collegano tra loro i nanocristalli aumentando così la conducibilità elettrica.

Il difetto decisivo per questa tecnologia nascente è il fatto che il rivestimento superficiale dei nanocristalli è composta da seleniuro di cadmio, un semiconduttore che risulta impossibile da immettere sul mercato a causa della sua tossicità. Anche se questo problema ferma in partenza la commerciabilità delle “vernici” per fare celle solari, non ferma certo la creatività dei ricercatori. C’è già qualcuno che sta cercando di studiare nanocristalli con rivestimento che non contiene cadmio


martedì 1 maggio 2012

Esplorazione del Sistema Solare

Il Sistema Solare si può esplorare anche dal balcone di casa, basta avere un piccolo telescopio e una fotocamera digitale per le “foto ricordo”. Ovviamente non sarà possibile compiere una esplorazione completa, ma un bel giretto lo si potrà fare lo stesso.

A Pedara (CT) la sera del 30 aprile 2012 c’era un bel cielo con un buon seeing e ho portato fuori in balcone il telescopio per fare qualche “foto ricordo”. Ecco cosa sono riuscito a riprendere in questo mio piccolo viaggio.

LUNA

platone 3 prova

Cratere Platone (da confrontare con la foto fatta l’1 aprile 2012). Si tratta di un bellissimo cratere con un’età di 3,84 miliardi di anni. Dopo l’impatto del corpo che l’ha formato si è riempito di lava e per questo motivo il fondo è così piatto. Ha un diametro di 109 chilometri.

 

Archimedes

Cratere Archimedes (in basso a destra). Altro stupendo cratere da impatto con un diametro di circa 83 chilometri. Si nota il fondo piatto con lievi chiaroscuri.

 

cratere prova 2

Cratere Copernico. E’ un cratere dall’aspetto spettacolare e sembra che sia molto “giovane” rispetto ad altri famosi crateri lunari. Infatti ha un’età stimata di circa 800 milioni di anni. Sembra che il corpo che l’ha formato si sia letteralmente “spappolato” contro la superficie lunare e i materiali siano stati proiettati a formate un’ampia raggiera. Il bordo interno è ampiamente terrazzato e si notano bene anche alcuni picchi centrali.

 

Marte 30 aprile 2012

Marte. Cosa dire del pianeta rosso? E’ sempre una grande emozione riuscire a cogliere anche solo qualche tenue particolare sulla sua superficie.

 

Saturno prova

Saturno. Il pianeta con gli anelli non ha bisogno di commenti. E’ forse il pianeta più spettacolare che si riesce a vedere con un piccolo telescopio. Fotografarlo anche con modesti mezzi regala sempre qualche piccola soddisfazione.

Per il momento questo piccolo viaggio nel Sistema Solare si ferma qui, ma lo riprenderò volentieri quando sarò diventato un po’ più esperto nell’arte della fotografia astronomica.

Tutte le foto mostrate in questo post sono state realizzate il 30 aprile 2012 con telescopio Celestron CPC 800, fotocamera digitale Casio Exilim EX-Z1050, proiezione con oculare ortoscopico 5 mm e 9 mm (solo per Saturno). Seeing buono.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...