mercoledì 30 giugno 2010

La prima foto diretta di un pianeta alieno!

 

Un pianeta al di fuori del Sistema Solare è stato fotografato in maniera diretta da un telescopio posto sulla Terra. La scoperta è stata recentemente confermata, come vediamo nella foto che ho presentato sotto.

pianeta alieno

Questa storica immagine è stata ottenuta mediante l’ottica adattiva del Gemini Observatory nell’infrarosso. Il puntino visibile in alto a sinistra è un pianeta orbitante attorno alla stella 1RSX J160929.1-210524 (l’immagine grande al centro). Questo pianeta ha una massa 8 volte maggiore di quella di Giove. La sua orbita attorno alla stella centrale è molto larga, infatti la sua distanza dalla stella è 300 volte quella che separa la Terra dal Sole.

Essendo un pianeta così grande ovviamente sarà gassoso e quindi non dovrebbe essere adatto allo sviluppo della vita (anche perché la sua temperatura superficiale è di circa 1500 °C). In ogni caso questa è davvero una immagine storica, perché si tratta del primo pianeta extrasolare fotografato direttamente. Gli altri pianeti extrasolari finora scoperti (sono ben 400) erano stati individuati mediante altri metodi, basati sulle influenze gravitazionali che i pianeti avevano sulle stelle attorno a cui orbitavano.

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Gli stivali termoelettrici che caricano il cellulare usando il calore dei tuoi piedi!

 

stivali termoelettrici 

Un paio di stivali di gomma che convertono il calore dei vostri piedi in energia elettrica sono una trovata bizzarra, ma certamente geniale. Con questi stivali è possibile produrre abbastanza energia da poter ricaricare un cellulare. Gli stivali di gomma “energetici” sono il risultato di una collaborazione tra Orange, una società britannica di telecomunicazioni, e Gotwind che si occupa di energie rinnovabili.

stivali termoelettrici 2

Le suole degli stivali contengono dei moduli termoelettrici che convertono le differenze di temperatura (tra il piede caldo e il resto dello stivale più freddo) in una differenza di potenziale elettrico. Si tratta dell’effetto Seebeck. Non appena si accumula una carica elettrica sufficiente, basta collegare al cellulare l’uscita elettrica che si trova nella parte alta degli stivali (come si vede nell’immagine sopra) e attendere che il cellulare si carichi. Però occorrono almeno 12 ore di camminata per ottenere una carica sufficiente a far funzionare il cellulare per un’ora. Ovviamente è una soluzione adatta solo ai grandi camminatori! ;-) Per non parlare delle camminate ad agosto ;-)

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martedì 29 giugno 2010

Lego Technic: un camion ribaltabile davvero straordinario!

 

Il codice del prodotto Lego è 8052, ma si tratta di un vero capolavoro di “tecnologia” Lego Technic. Basta guardare il filmato per rendersene conto. Lo avete mai visto un camion ribaltabile così? Sì certamente, uno vero… ;-)

Internet potrebbe diventare da 100 a 1000 volte più veloce!

 

 

fibre otticheNell’attuale internet i dati viaggiano attraverso fibre ottiche sotto forma di fasci di luce che devono essere convertiti in segnali elettrici per essere poi elaborati dai computer. Se si potesse evitare tale conversione, la velocità di trasmissione dati potrebbe aumentare da 100 a 1000 volte.

Recentemente un gruppo di ricercatori del MIT guidati da Vincent Chan, professore di Ingegneria Elettrica e di Informatica, ha sviluppato un nuovo modo di organizzare le reti ottiche che, nella maggior parte dei casi, consente di superare il problema della conversione inefficiente. Questo nuovo sviluppo porterebbe la rete internet a diventare da 100 a 1000 volte più veloce, riducendo nel frattempo anche il suo consumo energetico.

Direi che potrebbe essere davvero un grande progresso della rete internet. Fino a 10 anni fa sembrava quasi impossibile che si potessero vedere interi film (o la tv) in alta definizione in streaming, adesso invece è assolutamente normale.

Chissà quali immense altre possibilità di potrebbe aprire una così grande velocità di trasmissione dati.

Qui potete leggere l’articolo completo (in inglese): http://web.mit.edu/newsoffice/2010/100x-internet-0628

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lunedì 28 giugno 2010

Pannelli solari fai da te. Un esempio pratico

 

Esistono molti modi per costruire in casa propria, con materiali economici, un pannello solare. In questo post presento un esempio che ho trovato in un forum straniero. Ovviamente un qualsiasi processo di autocostruzione passa sempre attraverso una serie di tentativi ed errori che è molto personale, quindi ognuno deve “sporcarsi le mani” per ottenere il risultato voluto. Nei vari post in cui ho parlato di autocostruzione di pannelli solari (o di turbine eoliche) si è trattato sempre, ovviamente, di esperienze personali da cui si possono però trarre ampi spunti per le proprie realizzazioni.

Il metodo più ragionevole è sempre uno: la semplicità.

 

Questa prima immagine mostra le celle solari poste con la parte sensibile verso il basso sistemate in una maschera di cartone spillato in un pannello di compensato dello spessore di 6 mm. In seguito sono stati saldati i contatti elettrici delle celle, cioè quelle sottili striscette metalliche (ribbon) che attraversano ciascuna cella. Questa saldatura è indispensabile per ottenere il circuito elettrico del pannello solare.

 

Qui vediamo le varie celle solari in cui è stato applicato (in ciascuna di esse) del silicone.

 

Adesso è il momento di applicare un pannello di compensato facendolo aderire mediante il silicone “spalmato” dietro alle celle solari. Per posizionare correttamente questo pannello di compensato sono stati usati dei listelli di legno che fungevano da distanziatori. Quando la posizione è quella giusta, i listelli si sfilano via e il pannello di compensato si “incolla” grazie al silicone. Anzi, per meglio dire, sono le celle solari che restano incollate al compensato.

 

Il passo successivo è quello di capovolgere il tutto. Vediamo che ciascuna cella solare è rimasta incollata al pannello di compensato che era stato applicato nel modo visto prima. Il pannello solare comincia a prendere forma.

 

Adesso è arrivato il momento di sistemare i contatti elettrici delle celle. Una vite tiene ferma una lamina di rame che fa contatto con i ribbon delle celle solari.

 

In questa immagine vediamo come sono state sistemate le lamine di rame. I contatti sono stati saldati.

 

Adesso viene applicato un doppio strato di nastro per guarnizioni di tubature intorno al perimetro del pannello.

 

L’ultimo passo consiste nell’avvitare un pannello si plexiglass che va a ricoprire le celle solari e funge da protezione.

 

Il pannello solare fai da te è completato.

L’unica cosa che resta da fare è il collegamento dei contatti elettrici con un inverter (che trasforma la corrente continua in corrente alternata) e costruire un supporto che possa orientare il pannello in modo da assorbire efficacemente i raggi solari. Ma questo eventualmente sarà argomento per un prossimo post.

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La terrificante bellezza della Nebulosa Cono

 

La Nebulosa Cono fa parte di un grande complesso di nebulose in cui avviene un’intensa formazione di nuove stelle. La nebulosa si trova nelle vicinanze dell’ammasso stellare aperto NGC 2264, nella costellazione dell’Unicorno. Nelle foto realizzate con i grandi telescopi la Nebulosa Cono e le nebulosità adiacenti appaiono come un panorama celeste di straordinaria bellezza, come possiamo ben vedere nelle immagini sotto. Tutto ciò dista 2700 anni luce da noi.

 

Un’immagine “zoomata” della Nebulosa Cono.

 

Un’immagine a largo campo della zona di cielo vicino alla Nebulosa Cono. E’ un panorama celeste davvero spettacolare.

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domenica 27 giugno 2010

La più grande simulazione dell’Universo (video)

 

Alla velocità della luce ci vogliono più di 4 anni per arrivare alla stella più vicina (Proxima Centauri e non Alfa Centauri, come si vede nel filmato), ma l’Universo è immensamente più grande di così. La nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro di oltre 100000 anni luce e la galassia di Andromeda dista 2 milioni e 200000 anni luce. Le galassie più distanti che siano mai state individuate sono lontane ben 13 miliardi di anni luce.

In questo filmato possiamo vedere una simulazione della struttura dell’Universo. Le stime più recenti hanno evidenziato che nell’Universo ci dovrebbero essere da 125 a 200 miliardi di galassie, ciascuna di esse possiede a sua volta centinaia di miliardi di stelle.

La simulazione, chiamata Millennium Simulation, è stata realizzata nel 2005 tramite un supercomputer dal Virgo Consortium, un gruppo internazionale di astrofisici provenienti da Germania, Inghilterra, Canada, Giappone e USA.

Buona visione della “Millennium Simulation”

Fine del mondo nel 2036? Falsa anche quella!

 

Apophis Ai dispensatori di amore fraterno e cosmico, come di solito si autodefiniscono i veggenti e i “ricercatori della verità”, poteva mai bastare la fine del mondo del 2012? Giammai! Ed ecco che adesso la fine del mondo è rimandata al 2036 in occasione del passaggio ravvicinato dell’asteroide Apophis.

L’asteroide Apophis è una roccia orbitante attorno al Sole del diametro di circa 300 metri (è di forma irregolare) che avrà due passaggi molto ravvicinati con la Terra nel 2029 e nel 2036. L’avvicinamento maggiore avverrà però nel 2036 tanto da fare sospettare la possibilità di un disastroso impatto con il nostro pianeta.

Questa è la premessa, ma in questa “sfigatissima” previsione c’è, come al solito, una infinita dose di disinformazione e forse anche di sadica soddisfazione nel creare paura nelle persone più psicologicamente indifese.

Per quando riguarda questa “bufala” dell’asteroide Apophis, occorre fare due precisazioni:

1) La probabilità calcolata di impatto con la Terra è di 1 a 250000, quindi è una probabilità davvero ridicola e con le prossime misurazioni astronomiche potrebbe diminuire ulteriormente.

2) Apophis è largo solo 300 metri, quindi è troppo piccolo per creare danni a livello globale. Se dovesse veramente cadere (ma nel punto 1 abbiamo spiegato che è davvero molto, ma molto difficile) creerebbe sicuramente immensi danni in un’area di raggio di un centinaio di chilometri dal punto dell’impatto, ma non sarebbe assolutamente sufficiente a generare la temuta fine del mondo. Produrrebbe gli effetti di una potente eruzione vulcanica, certamente catastrofica, ma niente fine del mondo.

In ogni caso, lo ripeto, l’asteroide non cadrà, quindi non farà danni.

Riguardo ad Apophis e alla falsa fine del mondo del 2036 ho trovato un post molto completo ed esauriente che spiega tutto con dovizia di dettagli e dati numerici e che fa capire in maniera definitiva che nel 2036 non ci sarà nessuna fine del mondo! Vi consiglio di dare una lettura a tutto il blog (fuffologi e creduloni… Se li conosci non ti uccidono), perché è molto interessante.

Spero di esservi stato utile e di avere tranquillizzato le vostre eventuali incertezze o paure. :-)

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sabato 26 giugno 2010

Firefox: il browser di fuoco

 

Il suo nome è Firefox, Mozilla Firefox, ed è un browser, un programma per navigare in Internet. Attualmente Firefox è il secondo browser più utilizzato al mondo dopo Internet Explorer per Windows, che forse primo non sarebbe, se non si trovasse già installato insieme ai sistemi operativi Microsoft. Firefox (attualmente giunto alla versione 3.6.4) è disponibile per qualsiasi sistema operativo: ovviamente per Linux, visto che è Open Source, ma anche per Windows e Mac. E chiaramente è gratuito.

Nel filmato gli altri dettagli.

Buona visione.

La fine della “fine del mondo” del 21 dicembre 2012

 

E’ cominciata la nuova serie di Superquark e già alla prima puntata, tra tanti servizi davvero interessanti, spicca il servizio sulla discussa fine del mondo del 21 dicembre 2012. I due video presentati, relativi alla puntata di Superquark del 24 giugno 2010, fanno piazza pulita su tutte le teorie della fine del mondo, mostrandone l’assoluta infondatezza. Il tutto viene fatto intervistando “veri” studiosi e scienziati e lasciando perdere le stupidaggini di “veggenti” e “ricercatori della verità”.

Nella mia “crociata” a favore di una corretta divulgazione scientifica non poteva mancare una chicca del genere.

P.S. Questi filmati fateli vedere a più persone che potete! ;-)

Buona visione.

 

venerdì 25 giugno 2010

Mini turbina eolica: Energy ball

 

turbina eolica domestica Nell’ambito della produzione eolica casalinga l’efficienza e la silenziosità sono molto importanti, oltre al prezzo, ovviamente. Una turbina eolica domestica deve avere caratteristiche tali da poterla installare in uno spazio abbastanza ristretto.

Nell’ambito dell’offerta riguardante le turbine eoliche domestiche, la Energy ball è una piccola turbina di forma sferica, disegnata dalla Home Energy ed è perfettamente adatta proprio ad una produzione domestica.

La turbina Energy ball sfrutta il cosiddetto paradosso idrodinamico (effetto di Venturi) ovvero l’aumento di velocità e la diminuzione di pressione di un fluido costretto a passare per un condotto la cui sezione si rimpicciolisce. In pratica la turbina convoglia il vento al suo interno e riesce quindi ad ottenere un’alta efficienza anche con venti molto deboli, dai 2 ai 4 m/s.

Il rotore prende posto in un solo metro cubo di volume, la turbina viene installata generalmente su un palo di altezza variabile, ma si adatta bene anche ai tetti.

La sua caratteristica migliore è sicuramente la silenziosità, tanto che l’ECN (Energy Research Center of The Nederland) non è riuscito a distinguere il suo rumore da quello di fondo, in orario serale.

La turbina eolica Energy ball dovrebbe costare intorno ai 2500 Euro e produrre circa 500 KWh all’anno, facendo un rapido calcolo ci si rende conto subito che si rientra dei costi dopo un periodo abbastanza lungo, rispetto ad altre mini turbine.

[fonte: EcoWiki]

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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...