In diversi episodi della serie TV Mandalorian, il protagonista pronuncia una frase che è diventata subito iconica: "questa è la Via". Non è famosa come "la forza sia con voi", ma c'è già una certa concorrenza. Con questa frase Din Djarin vuole esprimere che le sue azioni e i suoi pensieri sono compatibili con i dettami della religione dei Mandaloriani. Questo per noi è il punto di partenza per fare un ragionamento: cosa è esattamente una "via spirituale"? Di solito ci hanno insegnato che una via spirituale è una sorta di sentiero già tracciato da altri maestri che lo hanno già percorso in passato e ci hanno descritto come fare a percorrerlo anche noi. Ovviamente ci hanno avvertito che il sentiero può essere difficile o accidentato e che ognuno di noi lo affronta in maniera molto personale.
Probabilmente, però, questa immagine di via spirituale come un sentiero che si percorre in maniera progressiva e lineare potrebbe essere fuorviante e allontanarci dalla vera essenza di via spirituale. Questa crescita spirituale in realtà non si può paragonare alla partenza da un punto A per arrivare finalmente nel punto B (che magari è l'"illuminazione"). Un'immagine più calzante di via spirituale ci richiede di dimenticare la simbologia "stradale" di un sentiero che si percorre da una partenza fino ad un "traguardo", ma invece ci riporta al concetto di "espansione", di "orizzonte".
La vera via spirituale quindi si può paragonare ad un ampliamento del proprio orizzonte, più è ampio più si è avanti nella via spirituale. Pensiamo a quelle persone egoiste che pensano solo a "coltivare il proprio orticello", pensano solo agli oggetti che gli appartengono. Ecco delle persone che si trovano con un orizzonte molto ristretto. Poi pensiamo ad altre persone che coltivano interessi di ogni tipo, scientifici, letterari, sportivi, coltivano amicizie di ogni tipo, si mostrano interessati all'arte, alla musica e ad ogni aspetto della creatività umana. Ecco delle persone che hanno un orizzonte più ampio. Poi ci sono anche i veri e propri creativi che, oltre agli interessi citati prima, sono in grado di ampliare la conoscenza umana. Infine ci sono i veri e propri maestri spirituali che hanno potuto espandere così tanto il loro orizzonte da non potere nemmeno più scorgerlo. Non vedono più il confine. Questa è l'illuminazione? Io credo di sì.
Gesù diceva: "Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore". (Matteo 6, 19-20). Ecco un'idea di "ampliamento dell'orizzonte" che Gesù ci rappresenta mirabilmente con il simbolismo dei tesori in cielo.
L'ampliamento dell'orizzonte (o la Via) ha qualcosa a che fare con la felicità? Sicuramente sì. Torniamo alle persone che "si sono fatte tesori sulla terra", se succede qualcosa a questi tesori, hanno perso tutto in un solo colpo. Basta poco per passare dalla soddisfazione alla depressione. Se si ha un orizzonte più ampio, anche se entro questo orizzonte si perde qualcosa, ti resta ancora molto altro. Perdi da un lato e magari guadagni qualcosa da un altro lato. Se non si ha orizzonte non si può perdere più nulla.
Secondo voi chi è più felice, un uomo che considera le donne solo degli oggetti sessuali, oppure un uomo che sa cogliere molti altri aspetti in una donna?
L'ampliamento del proprio orizzonte corrisponde al percorrere una via spirituale, a prescindere dalla propria religione, cultura, ideologia, razza, provenienza.
Questo ci fornisce anche una linea di demarcazione tra una religione e una via spirituale. La religione è un sentiero vero e proprio che parte da un punto A e arriva in un punto B. Motivo per cui, per fare un esempio, il buddismo non è una religione perché questo non propone un sentiero ben determinato bensì una espansione del proprio orizzonte.
Ma a questo potremmo trovarci di fronte ad un quesito: la via spirituale, quindi questa espansione, è alla portata di tutti, oppure chi nasce, ad esempio, in una famiglia svantaggiata e deve lottare giorno per giorno per sopravvivere, non ha nessuna possibilità di espandere il proprio orizzonte? Voi che cosa ne pensate?