Zoofobia è la paura ingiustificata e patologica degli animali. Freud ammise che è normale per i bambini da 2 a 4 anni avere paura di alcuni animali. Ovviamente si tratta di animali che fanno parte del loro mondo come il cane, il gatto, il cavallo e sono quelli stessi animali che conoscono attraverso le fiabe e che circondano di timori immaginari. La paura degli animali di solito diminuisce fino a scomparire, a meno che un brutto ricordo (ad esempio un morso ricevuto da un cane) non la faccia riaffiorare nell’età adulta.
Gli studiosi hanno potuto verificare che, nel caso in cui la paura degli animali continui anche nell’età adulta, entrano in gioco anche fattori di “apprendimento”: le paure dei genitori vengono spesso trasmesse ai figli. E’ anche vero che sovente le paure degli adulti si concentrano su animali dall’aspetto repellente (come ragni o topi), a volte pericolosi, come i serpenti, ma in altri casi hanno per oggetto animali innocui e di aspetto tutt’altro che sgradevole, come i piccioni.
La zoofobia si manifesta spesso, quando non alla presenza diretta dell’animale, con incubi: l’individuo sogna di trovarsi di fronte, all’improvviso, un enorme ragno oppure di venire aggredito da uno stormo di uccelli o da una schiera di topi.
Ecco alcune delle zoofobie più diffuse.
Aracnofobia
Il ragno è uno degli animali di cui si servono di più i creatori di film dell’orrore per cercare di spaventare gli spettatori. Il suo aspetto non molto gradevole, con le lunghe zampe sproporzionate rispetto al corpo peloso, non fa che aumentare la sua cattiva reputazione. Oltre a ciò, gioca a sfavore del ragno la sua fama di predatore: egli tesse la sua tela per attirare lentamente la vittima che finisce per cadere in suo potere. Per questo motivo, il ragno è da sempre, per l’inconscio di ogni uomo, simbolo delle relazioni “soffocanti”, in cui uno dei partner voglia, in un certo senso, impadronirsi dell’altro e “divorarlo”, annullandone la personalità. Anche per questo, quindi, il ragno continua ad essere un animale temuto da molte persone: queste associano nel loro inconscio l’immagine dell’animale davanti a loro con ciò che esso rappresenta a livello simbolico e ne hanno timore.
Nel filmato il trailer del film Aracnofobia (1990). I ragni sono un soggetto tipico dei film dell’orrore.
La paura dei topi (musofobia)
Anche i topi sono penalizzati dal loro aspetto sgradevole, ma altresì il loro movimento nervoso, a scatti, imprevedibile fa sì che vengano guardati con poca simpatia. Nell’inconscio delle persone che temono questi animali, essi sono il simbolo dei rapporti dominati appunto dal nervosismo, dall’incostanza, dall’imprevedibilità. Si tratta di soggetti che vivono con grande ansia questo tipo di relazioni.
Ecco alcune scene del film Willard e i topi (1971). Nella storia Willard Stiles è un mite disadattato sociale con una strana passione per i topi. Non sono pochi i film horror che ricorrono ai topi nelle scene più disturbanti.
La paura degli uccelli (ornitofobia)
Il film Gli uccelli di Afred Hitchcock sembra essere stato ideato proprio in seguito al racconto di una persona che patisse questa particolare fobia. Si parla infatti, nell’opera cinematografica, di un attacco improvviso condotto dagli uccelli nei confronti degli uomini. Gli incubi delle persone che soffrono di una fobia degli uccelli hanno per oggetto aggressioni da parte di questi animali. L’individuo può sognare di non riuscire a tenere fuori dalla casa uno stormo di uccelli che con i loro becchi vogliono sfondare la porta, oppure venire assalito dai piccioni mentre cammina per la strada.
Ecco una scena tratta dal film Gli Uccelli di Hitchcock (1963).
[Bibliografia: Complessi, da Edipo a Biancaneve, Daniela Tosi, Ed. Biesse]
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