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venerdì 19 settembre 2014

Corso di astronomia a Catania il sabato dal 8 novembre al 20 dicembre 2014.

Cari amici, vi comunichiamo che sono aperte le iscrizioni al XXIX Corso di Astronomia del Gruppo Astrofili Catanesi (GAC) che si svolgerà tutti i sabati, dall'8 novembre al 20 dicembre 2014, nell’Aula Magna gentilmente messa a disposizione dal CUS Catania, alla Cittadella Universitaria.

Lezioni teoriche, attività pratiche e attività on-line. Si farà uso di tecniche multimediali con proiezione di immagini, filmati e simulazioni realizzate al computer. Durante le attività pratiche, condotte in gruppi fissi, guidati ciascuno da un tutor, si potranno usare i telescopi e le fotocamere del GAC. I gruppi saranno omogenei come età e i tutor coetanei dei corsisti.
Da casa propria (senza obbligo) si potrà partecipare, via internet, a una classe virtuale per esercitazioni e condivisione di materiale e ad un forum per notizie e domande.
Quattro lezioni di astrofisica saranno tenute da astronomi, tra cui due ricercatori dell'INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania.

Il corso si terrà il sabato dalle 16:00 alle 18:30 nell'aula magna del CUS CATANIA (Città universitaria) ingresso consigliato: via Santa Sofia 66. Inizio 8 novembre 2014.

Le iscrizioni si ricevono a Catania in VIA MILO 28, il giovedì dalle 19 alle 21. Per il corso è richiesta la quota di €50. I soci GAC in regola con le quote del 2015 potranno partecipare gratuitamente. Per poter essere inseriti nei gruppi devono comunque formalizzare l'iscrizione al corso. Ogni corsista riceverà dispense di appunti, mappe stellari e software astronomici. Il corso, divulgativo, è aperto a tutti. L’attestato è valido come credito formativo per gli studenti delle scuole secondarie.

A fine corso, sorteggio di un binocolo astronomico e di libri, forniti dal GAC.

PROGRAMMA
Un incontro si svolgerà da un sito con basso inquinamento luminoso - osservazioni ad occhio nudo, esercitazioni al telescopio e realizzazione di semplici foto astronomiche.

8 novembre 2013
Prof.ssa Claudia Russo - Stelle e costellazioni.

Conferenza. Illustrazione attività online. Conoscenza Tutors.

 

15 novembre
1. Dott. Paolo Romano (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) -Il Sistema Solare nell'Era spaziale
2. Con la guida dei tutors - Riconoscere stelle e costellazioni.

Conferenza. Premiazione attività online. Osservazioni a occhio nudo.

 

22 novembre
1. Prof. Giuseppe Marino- La vita di una stella
2. Con la guida dei tutors - L'osservazione astronomica

Conferenza. Osservazioni al telescopio.

 

29 novembre
Dott. Giuseppe Cutispoto (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) - La ricerca di pianeti extrasolari

Conferenza. Premiazione attività online.

 

6 dicembre
1. Dott. Alfio Bonanno (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) - Big Bang e destino dell'Universo
2. Con la guida dei tutors -L'osservazione astronomica

Conferenza. Osservazioni al telescopio.

 

13 dicembre
Con la guida dei tutors - L'osservazione astronomica

Da un sito con basso inquinamento luminoso - osservazioni ad occhio nudo, esercitazioni al telescopio e realizzazione di semplici astrofoto.

 

20 dicembre
Prof. Giovanni Strazzulla (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) - Nel Cosmo alla ricerca della vita

Conferenza. Consegna degli attestati di partecipazione, estrazione finale di un binocolo astronomico e di libri.


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giovedì 11 settembre 2014

NGC 6946: galassia fuochi d’artificio.

Ecco una bella galassia a spirale immersa in un ricco campo stellare. Si tratta di NGC 6946, nota come Fireworks Galaxy, la galassia “fuochi d’artificio”. Perché viene chiamata così? Perché in questa galassia, negli ultimi 100 anni sono esplose ben 9 supernovae! L’ultima esplosione è avvenuta nel 2008.

E’ possibile osservarla nella costellazione del Cigno ed è lontana 10 milioni di anni luce, la sua larghezza è di circa 58000 anni luce. Si tratta di una galassia interessante perché le sua braccia a spirale sono ricche di regioni HII, cioè regioni in cui c’è una intensa attività di formazione stellare.

E’ visibile abbastanza facilmente anche con un grosso binocolo, ma solo con telescopi da almeno 30 cm di diametro è possibile cominciare a scorgere la forma delle braccia a spirale.

Nelle foto a lunga posa la galassia mostra dettagli e colori davvero affascinanti. Il 25 agosto 2014 ho potuto fare questa foto che vi mostro subito:

Dati tecnici della foto:

Telescopi o obiettivi di acquisizione: Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: photoshop, DeepSkyStacker

Risoluzione: 5087x3394

Date: 25 agosto 2014

Luoghi: Rifugio "Margio Salice"

Pose: 29x180" ISO800 25C

Integrazione: 1.4 ore

Dark: ~13 Flat: ~21 Dark dei flat: ~21 Bias: ~21

Giorno lunare medio: 28.99 giorni

Fase lunare media: 0.33%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 4.00

SQM medio: 21.30

Centro AR: 308,716 gradi

Centro DEC: 60,153 gradi

Orientazione: -179,970 gradi

Raggio del campo: 0,523 gradi


Galassia M74, una perfetta spirale!

La galassia M74 è una bella galassia e spirale visibile nella costellazione dei Pesci. Osservando lo sviluppo delle sua braccia a spirale non si può non notare la simmetria della loro forma, almeno nella parte più vicina al nucleo. La galassia si trova a circa 35 milioni di anni luce ed è larga quindi circa 80000 anni luce. La visione in piccoli telescopi è piuttosto difficoltosa a causa del nucleo piccolo e della bassa luminosità superficiale. Solo sotto cieli poco inquinati dalle luci cittadine è possibile osservare lo sviluppo delle braccia a spirale, purché si abbia a disposizione di un telescopio di almeno 20 centimetri di diametro.

M74 appare in tutta la sua bellezza nelle foto a lunga posa fatte con reflex digitali o con camere CCD. Il 26 agosto 2014 anche io mi sono cimentato nella fotografia di questa galassia e sotto potete vedere il risultato.

Dati della foto:

Telescopi o obiettivi di acquisizione: Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: photoshop, DeepSkyStacker

Risoluzione: 5007x3388

Date: 26 agosto 2014

Luoghi: Rifugio "Margio Salice"

Pose: 39x240" ISO800

Integrazione: 2.6 ore

Dark: ~12 Flat: ~21 Dark dei flat: ~21 Bias: ~21

Giorno lunare medio: 0.36 giorni

Fase lunare media: 0.14%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 4.00

SQM medio: 21.30

Centro AR: 24,153 gradi

Centro DEC: 15,781 gradi

Orientazione: 179,882 gradi

Raggio del campo: 0,619 gradi


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lunedì 8 settembre 2014

Il cielo di settembre 2014 (video)

Settembre è un mese di transizione in cui dopo il tramonto si possono vedere ancora per qualche ora le costellazioni estive e in tarda serata dominano le costellazioni autunnali. Prima dell’alba si può cominciare a godere della visione di costellazioni invernali come Orione e il Cane Maggiore. Nel video si descrivono gli oggetti che è possibile vedere nel mese di settembre 2014, come l’ammasso globulare M15. Marte e Saturno sono visibili solo per poco prima del tramonto, mentre Giove e Venere sorgono poco prima dell’alba. Alcuni fenomeni celesti, come le congiunzioni planetarie, sono descritte nel filmato.

Buona visione a tutti.


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mercoledì 13 agosto 2014

Etna 12 agosto 2014 da Serra la Nave (CT)

La sera del 12 agosto sono andato presso la località Serra la Nave (CT), vicino all’osservatorio astronomico. Il mio intento era quello di vedere qualche Perseide, nonostante il disturbo della Luna. Perseidi ne ho viste davvero poche, in compenso ad aspettarmi c’era una intensa attività esplosiva dell’Etna che ho fotografato e filmato.

Ecco un paio di foto effettuate con fotocamera Canon 600d, la prima con obiettivo Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS II.

IMG_7732

Questa è stata ottenuta sempre con Canon 600d e obiettivo EF-S18-55mm f/3.5-5.6 IS II.

Cassiopea e Etna in eruzione

Ecco il filmato, sempre con fotocamera Canon 600d, obiettivo Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS II.


martedì 12 agosto 2014

Superluna (Supermoon) del 10 agosto 2014.

Negli ultimi anni si è diffusa la “moda” delle notizie sulle “superlune” o delle “bluemoon” e altre amenità del genere. In realtà il 10 agosto c’è stata davvero una superluna. Ma cosa è una superluna? E’ semplicemente una luna piena ad una distanza minima dalla Terra. Il 10 agosto era lontana “solo” 357534 Km dal nostro pianeta. Dal punto di vista astronomico non è un evento molto importante, ma evidentemente dal punto di vista mediatico è diventato un fenomeno importantissimo…

Chissà perché poi è diventato un fenomeno così importante. Dopotutto non è per niente facile accorgersi ad occhio nudo della piccola differenza di dimensione che c’è tra la Luna al perigeo e la Luna all’apogeo. Ma in fondo non mi stupisce più di tanto: siamo nell’epoca delle notizie “vuote” di contenuti, ma ricche di suggestioni. Probabilmente l’illusione di poter vedere una luna gigantesca nel cielo scatena delle emozioni molto profonde.

Luna o superluna, fotografare il nostro satellite naturale è sempre un divertimento. Ed ecco che anche io, sulla scia della suggestione della superluna, la sera del 10 agosto 2014 ho scattato una foto della Luna piena.

Questo è il risultato:

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Spero che vi piaccia.

Per i dettagli tecnici cliccare sull’immagine piccola sotto.


venerdì 8 agosto 2014

Come si scopre un pianeta di un’altra stella.

Molti mi pongono una domanda molto interessante: come si fa a scoprire un pianeta che orbita attorno ad una stella? Molti hanno letto che sono stati scoperti numerosi pianeti appartenenti ad altre stelle (pianeti extrasolari o esopianeti) e sono curiosi di sapere come hanno fatto gli astronomi a scoprirli.

A questa domanda risponde efficacemente minutephysics con un bellissimo video dedicato proprio alla scoperta degli esopianeti. In realtà esistono diversi metodi per scoprirli, ma tali metodi si possono dividere in due grandi categorie: i metodi diretti (vedere il pianeta vicino alla stella direttamente con un telescopio), oppure i metodi indiretti (scoprire il pianeta grazie alle influenze gravitazionali sulla stella o a transiti che ne fanno diminuire la luminosità in maniera molto lieve). I pianeti scoperti con metodi diretti sono molto pochi, con i metodi indiretti invece ne sono stati scoperti molti di più.

Tutti questi metodi hanno dei “difetti”, ad esempio il metodo dei transiti permette di scoprire solo pianeti che hanno un piano orbitale che passa proprio davanti alla stella e questa eventualità è piuttosto rara, infatti solo circa lo 0,5% dei pianeti gode di questa fortunata posizione orbitale. Il metodo diretto funziona solo nei casi in cui la stella è poco luminosa e il pianeta è grande e lontano.

Il video spiega in maniera divulgativa e divertente alcuni dei metodi più efficaci per scoprire gli esopianeti. Buona visione a tutti.


sabato 5 luglio 2014

Le meraviglie del cielo di luglio 2014

La nebulosa Laguna è uno degli oggetti celesti più belli che caratterizzano il cielo estivo. Non è facile da individuare ad occhio nudo, molto meglio con un binocolo. E' possibile trovare in queste sere di luglio verso sud, in direzione della costellazione del Sagittario, all'interno della Via Lattea. Apparirà come un batuffolo luminescente, circondato da numerose stelle. Nel filmato potete ascoltare altre descrizioni di oggetti ed eventi celesti di questo luglio 2014.

Buona visione e buon ascolto.

martedì 6 maggio 2014

Il cielo di maggio 2014 (video)

In questo filmato possiamo vedere le meraviglie visibili in cielo in questo mese di maggio 2014. Si descrive l'ammasso globulare M5, la costellazione del Leone, della Vergine e del Boote con la brillante stella Arturo. Anche le costellazioni estive in questo periodo anticipano sempre più il loro sorgere. Anche i pianeti come Marte, Saturno e Giove in questo periodo godono di buona visibilità, soprattutto Saturno che sarà in opposizione l'11 maggio e che quindi sarà visibile per tutta la notte.

Buona visione del filmato.

martedì 18 febbraio 2014

La pietra marziana: risolto il mistero

Risolto il mistero della pietra improvvisamente comparsa lo scorso gennaio 2014 nei pressi del rover Opportunity su Marte. Si tratta di una pietra dall'aspetto inusuale con un centro rossastro. Si è capito che è un frammento di una roccia più grande su cui le ruote del rover erano passate in precedenza, frantumandola e facendone rotolare una parte leggermente più a valle, dove era stata appunto fotografata la misteriosa pietra.

Mi dispiace ovviamente per tutti coloro che avevano creduto che il fenomeno fosse "inspiegabile dalla scienza ufficiale" e che quindi avevano cominciato a fantasticare su fantomatici alieni che avevano provocato il fatto.

Per conoscere tutti i dettagli conviene però guardare il filmato per intero (solo 1 minuto e 44 secondi).

Buona visione a tutti.

giovedì 23 gennaio 2014

La supernova nella galassia M82

Ieri sera (22 gennaio 2014) ho avuto la fortuna di poter fotografare la supernova esplosa nella galassia M82. Dalle mie parti è stata una delle rare serate limpide delle ultime settimane e ne ho approfittato per tentare questa ripresa.

Ecco la foto.


Una versione ad alta risoluzione la potete trovare qui.

Questa supernova è la più vicina che sia esplosa dal 1987 ed è abbastanza luminosa da essere visibile con un grosso binocolo sotto un cielo buio. Dalle analisi preliminari si tratta di una supernova di tipo Ia, cioè una esplosione che si è originata in un sistema binario dove una delle due stelle è una nana bianca, che risucchia materia gassosa dalla compagna. Così facendo la nana bianca accresce la sua massa, fino al punto in cui la sua massa sorpassa il limite permesso per una nana bianca (il cosiddetto limite di Chandrasekhar) e si innesca una reazione nucleare esplosiva. Il fatto che tutte le supernove di tipo Ia abbiano origine da stelle con identica massa (fatto dovuto proprio alla natura del processo spiegato) le rende molto interessanti dal punto di vista astronomico. Infatti, possedendo tutte la stessa luminosità intrinseca, è molto facile, con una semplice misura della luminosità apparente calcolarne la distanza. Sono cioè una delle poche categorie di oggetti che possiamo definire "candele standard".

La supernova è stata scoperta da S.J. Fossey il 21 gennaio 2014. Bel colpo!

giovedì 26 dicembre 2013

Perché di notte il cielo è buio?

Perché di notte il cielo è nero? Si sarebbe tentati di pensare che la soluzione sia ovvia: non c'è il Sole! Ma l'unica ragione per cui il cielo appare azzurro di giorno è che la luce del Sole viene diffusa dall'atmosfera; se questa non ci fosse (come sulla Luna), il cielo sarebbe sempre nero, anche quando brilla il Sole. Quindi bisogna riformulare la domanda: perché lo spazio è nero?

Cioè, lo spazio è pieno di stelle, innumerevoli stelle, che splendono tutte almeno quanto splende il Sole, e, in un universo infinito ed eterno, qualunque direzione si scelga, se si guarda abbastanza lontano in quella direzione, vedrai una stella o una galassia. Quindi tutto il cielo dovrebbe essere luminoso come il Sole, giorno e notte!

Dato che questo non avviene, il fatto che di notte il cielo sia nero significa che c'è un punto lontano da noi in cui le stelle e le galassie, semplicemente, finiscono? Un confine tra qualcosa e niente? Esiste quindi un bordo nell'Universo?

Non esattamente. Tutti i dati a nostra disposizione sembrano indicare che lo spazio non ha un bordo, ma l'Universo sì. Non un bordo spaziale, ma un bordo temporale. Infatti l'Universo ha avuto un inizio. 13,7 miliardi di anni fa l'Universo era così minuscolo, denso e caldo che la nozione stessa di spazio-tempo non aveva più alcun senso. Dato che è passato un tempo finito da questo inizio, alcune delle stelle necessarie a riempire il cielo affinché ci sia "luminosità in ogni direzione", sono così distanti che la loro luce non ha ancora avuto il tempo per raggiungerci.

Inoltre, quando osserviamo abbastanza lontano, con i radiotelescopi, arriviamo a vedere anche la luce emessa dal Big Bang, detta radiazione di fondo cosmica. Questa è il "flash" di energia emesso dal Big Bang. Da ciò si deduce che il cielo di notte non è veramente "nero", ma la radiazione delle galassie più distanti e del Big Bang, sono talmente "spostate verso il rosso" dall'espansione cosmica che non cade più nel dominio della luce visibile.

Se i nostri occhi fossero sensibili alle microonde o alle onde radio, il cielo di notte non sarebbe affatto nero.

Tutto ciò che ho scritto (e anche qualcosa in più) lo potete trovare in questo filmato spiegato con bellissime vignette.

Buona visione a tutti.

mercoledì 11 dicembre 2013

Come funziona il Sole? (video)

In questo filmato da un minuto, possiamo trovare una bella spiegazione del perché il Sole riesce a fornirci la sua indispensabile energia.

Lo sapevate che se il Sole fosse alimentato dalla combustione, ad esempio, di benzina o legno, si sarebbe spento in poche migliaia di anni? Come mai invece splende da quasi 5 miliardi di anni? In realtà il Sole è come un grande sottomarino nucleare nel cielo. Infatti è alimentato da reazioni nucleari che fondono insieme nuclei di idrogeno per formare elio e anche altri elementi più pesanti. Queste reazioni di fusione rilasciano enormi quantità di energia. In questo modo il Sole sta lentamente convertendo la sua massa in energia, sotto forma di luce. Ed ha ancora abbastanza carburante per durare altri 5 miliardi di anni.

La cosa più curiosa è che sulla Terra abbiamo bisogno di rendere l'idrogeno 100 volte più caldo rispetto a come è nel Sole per ottenere una reazione di fusione. Come mai sul Sole bastano temperature più basse? Si tratta del famoso effetto tunnel.

L'effetto tunnel consiste nel fatto che esiste una piccola possibilità che gli atomi di idrogeno si fondano lo stesso anche se non hanno abbastanza energia. Il Sole è così grande ed ha così tanto idrogeno che questa piccola probabilità diventa una continua certezza. Ed è questo straordinario effetto quantistico che, alla fine, tiene il Sole acceso!

Nel seguente filmato potete vedere quanto ho appena scritto con delle divertenti vignette. Buona visione a tutti.

Un Sistema Solare in miniatura

Come si può rappresentare un Sistema Solare in miniatura? Non è difficile e qualcuno ci ha provato con ottimi risultati divulgativi con una bella iniziativa. La manifestazione si è svolta sabato 7 dicembre 2013 presso gli impianti del CUS Catania, dove è stato realizzato questo interessante Sistema Solare in miniatura, con ognuno dei corpi rappresentati (il Sole, i pianeti, gli asteroidi e le comete) illustrato da un grande pannello 3D e da un secondo pannello che ne descrive le principali caratteristiche fisiche.

Nel filmato possiamo vedere alcune fasi salienti della manifestazione.

sabato 7 dicembre 2013

L'esagono di Saturno visto in alta definizione

Essendo un pianeta gigante gassoso, quello che Saturno mostra alla nostra vista non è la superficie, ma lo strato più esterno delle nuvole. Tra i vari fenomeni che avvengono  in questa atmosfera turbolenta, uno particolarmente bizzarro, è il cosiddetto esagono di Saturno, una corrente di gas che circola a più di 300 chilometri orari sopra il polo nord del pianeta, descrivendo una forma geometrica, curiosamente regolare e stabile, di dimensioni paragonabili a quelle della Terra.

Più volte la sonda Cassini ha fotografato questo gigantesco uragano e ripreso in dettaglio il furioso vortice che imperversa nel suo centro. Grazie al fatto che in questo periodo il Sole illumina l'interno della tempesta in maniera più favorevole, Cassini ha ora ottenuto una sequenza di immagini dell'esagono (che nel filmato possiamo vedere in falsi colori) con un dettaglio senza precedenti, fornendo per la prima volta una vista totale dell'intero fenomeno, permettendo di distinguere bene le differenze tra l'interno e l'esterno.

Gli scienziati possono usare queste immagini per comprendere meglio le diverse dinamiche atmosferiche di Saturno, ben diverse da quelle terrestri, dove, fatte le dovute proporzioni, una tempesta analoga si sarebbe esaurita in una settimana, mentre questa dura da decenni o forse da secoli.

Una curiosità: l'esagono di Saturno non è difficile da fotografare, accontentandosi di pochi dettagli, anche con piccoli telescopi amatoriali. Anche io ci ho provato con il mio telescopio e ho ottenuto questa immagine:


Sulla sinistra vediamo Saturno come era il 22 giugno 2013, a destra vediamo la proiezione polare della foto. Proprio nella zona del polo nord possiamo intuire la caratteristica forma esagonale della famosa tempesta. Per i dettagli tecnici della foto, vedi qui.

Adesso vi lascio al filmato dell'INAF dedicato alla tempesta esagonale su Saturno. Buona visione a tutti.

mercoledì 27 novembre 2013

Cos'è la materia oscura? La Fisica in un minuto.

Avete mai avuto l'impressione che fuori ci sia qualcosa di più grande, qualcosa che non potete vedere? In effetti c'è e si chiama materia oscura. La materia oscura è sparsa nello spazio e inghiotte la Via Lattea e le altre galassie. E' quattro volte più abbondante della materia visibile e finora non è mai stata vista in maniera diretta.
Come facciamo a sapere che c'è? A causa della gravità. Una galassia è come una gigantesca giostra su cui sono salite tutte le stelle. Per rimanere a bordo, ogni stella deve tenersi stretta (e qui entra in gioco la gravità), altrimenti verrebbe spazzata via nello spazio. Il problema è che la forza di gravità dovuta a tutte le stelle che vediamo non è abbastanza forte per tenere unite le galassie (tutte le stelle dovrebbero sfuggire via dalla giostra). Ma le stelle non sfuggono. E' come se ci fosse una corda invisibile che le aiuta a mantenersi a bordo. I fisici ritengono che questa corda sia la forza gravitazionale dovuta a materia che non possiamo vedere, da qui il nome di materia oscura.
Come facciamo a conoscere la velocità delle stelle appartenenti a galassie lontane? L'effetto doppler (che è la causa del perché la sirena della polizia si sente a toni più alti quando la volante si avvicina e a toni più bassi quando si allontana) funziona anche per la luce. E' così che funziona l'autovelox, ed è così che gli astronomi misurano la velocità di rotazione delle galassie.
La cosa affascinante è che utilizziamo ciò che si può vedere per avere informazioni su ciò che non si può vedere.

Nel seguente video (della durata di poco più di un minuto), possiamo vedere ciò che ho scritto accompagnato da simpatiche vignette.

Buona visione a tutti.

giovedì 21 novembre 2013

Un ammasso di stelle dai colori vivaci

L'ammasso denominato M37 (visibile nella costellazione dell'Auriga) è molto conosciuto dagli astrofili, perché è un ammasso di stelle (classificato come ammasso aperto) ben visibile anche con un binocolo (e un cielo limpido e buio). Ma la visione di questo ammasso comincia a diventare interessante con piccoli telescopi, da 100 mm di diametro in su, perché si riescono a vedere decine di stelle molto compattate in uno sfondo stellare molto ricco.

Il lato più spettacolare di questo oggetto celeste però si riesce ad apprezzare nelle foto, perché in queste si riesce ad evidenziare il colore delle stelle più luminose.

Le foto astronomiche di oggetti come gli ammassi stellari o le nebulose vengono effettuate con la tecnica della lunga posa. Non viene effettuata solo una posa, ad esempio, di due ore, ma tante pose da alcuni secondi o da alcuni minuti che poi vengono sommate con appositi software. Il motivo di questa somma è che è possibile minimizzare il rumore elettronico e il rumore termico della fotocamera o del CCD che viene usato per fare la foto. Nel mio caso ho sommato 19 pose da 5 minuti ciascuna.

Questo il risultato: ecco la mia foto dell'ammasso aperto M37.

























Dettagli tecnici:

Telescopi o obiettivi di acquisizione: Celestron CPC-800
Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i
Montature: Celestron HD Pro Wedge
Telescopi o obiettivi di guida: Urania C.R.T. Newton 150
Camere di guida: ZW Optical ASI120MC
Riduttori di focale: Antares Antares f/6.3 SCT
Software: DeepSkyStacker, photoshop, Stark Labs PHD GUIDING 1.14.2, Iris
Date: 02 novembre 2013
Pose: 19x300" ISO800 29C
Integrazione: 1.6 ore
Dark: ~7
Flat: ~11
Bias: ~21
Giorno lunare medio: 27.89 giorni
Fase lunare media: 3.02%
Scala del Cielo Scuro Bortle: 7.00
Centro AR: 88,102 gradi
Centro DEC: 32,588 gradi

martedì 19 novembre 2013

Nuovi asteroidi da sorvegliare (filmato)

Sono stati scoperti altri 3 piccoli corpi celesti appartenenti al Sistema Solare da sorvegliare. Si tratta di due asteroidi e di una cometa di lungo periodo. Per fortuna questi oggetti non si avvicineranno molto al nostro pianeta e non diventeranno una minaccia importante.

Però sono degli oggetti piuttosto peculiari. Ad esempio l'asteroide 2013 UQ4 ha un'orbita fortemente inclinata e retrograda e ha un diametro di 20 chilometri. Probabilmente non è altro che il residuo di un'antica cometa che ha ormai esaurito il materiale che evapora quando si avvicina al sole formando il fenomeno della coda cometaria.

Nel filmato dell'INAF tutti i dettagli su questi nuovi corpi del Sistema Solare.

Buona visione a tutti.

domenica 17 novembre 2013

Cometa ISON fotografata da me

Giorno 8 novembre 2013 sono riuscito a fotografare la cometa ISON C/2012 S1. Si tratta di una cometa che dovrebbe fare molto "rumore" nei prossimi giorni, perché secondo le previsioni dovrebbe raggiungere la visibilità ad occhio nudo.

Nell'attesa che questa cometa diventi più luminosa man mano che si avvicina al Sole, vi mostro questa mia foto ottenuta alcuno giorni fa (8 novembre).

(cliccare sull'immagine per vederla ingrandita)



Scheda tecnica

Telescopi o obiettivi di acquisizione: Celestron CPC-800
Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i
Montature: Celestron HD Pro Wedge
Telescopi o obiettivi di guida: Orion Orion Mini Guidescope
Camere di guida: ZW Optical ASI120MC
Riduttori di focale: Antares Antares f/6.3 SCT
Software: BinaryRivers BackyardEOS, photoshop, DeepSkyStacker, Stark Labs PHD GUIDING 1.14.2, Iris
Risoluzione: 4192x3028
Date: 08 novembre 2013
Pose: 10x180" ISO800 28C
Integrazione: 0.5 ore
Dark: ~9
Flat: ~1
Bias: ~21
Giorno lunare medio: 4.94 giorni
Fase lunare media: 25.18
Scala del Cielo Scuro Bortle: 7.00

martedì 12 novembre 2013

A cosa serve l'astronomia?

A cosa serve l'astronomia? Ha delle ricadute nella vita quotidiana? La risposta è certamente sì! Recentemente nel sito dell'Unione Astronomica Internazionale è comparso un articolo molto interessante: Why is Astronomy Important? Il titolo sembra pretenzioso, ma si fa notare che le lan WiFI devono la loro esistenza a delle applicazioni astronomiche, oppure che i detector a raggi X che vediamo negli aeroporti furono progettati in origine per studiare i fenomeni violenti dell'Universo. Anche i termometri ambientali come quelli che controllano la temperatura delle culle nei reparti di maternità, il GPS, il CCD e tante altre cose avrebbero un'origine che deriva da applicazioni astronomiche.

Per i dettagli su questo interessante argomento potete guardare questo video (durata poco più di 2 minuti) che ci spiega perché l'astronomia è davvero importante, non solo perché ci permette una meravigliosa conoscenza dell'Universo, ma anche perché ha delle interessanti ricadute tecnologiche nella nostra vita quotidiana.

Buona visione a tutti.

Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...