martedì 30 settembre 2014

Le fonti energetiche: classificazione.

L’energia si trova dappertutto, ma solo una piccola parte è effettivamente disponibile per essere recuperata, trasformata, trasportata e utilizzata con le tecnologie oggi disponibili. In fondo, la materia stessa è una forma estremamente condensata di energia, come ha dimostrato Albert Einstein con la celebre equazione E = mc2, secondo cui una certa massa m di materia può liberare un’energia E pari al prodotto della massa medesima per la velocità della luce c al quadrato. Tuttavia, solo in condizioni particolarissime e con particolari tecnologie riusciamo a sfruttare questa enorme potenzialità.

Le fonti primarie

Quella piccola parte di energia effettivamente sfruttabile dall’uomo con le tecnologie attuali è contenuta nelle cosiddette fonti primarie. Una fonte di energia è definita primaria quando è presente in natura e quindi non deriva dalla trasformazione da parte dell’uomo di nessuna altra forma di energia. Rientrano in questa categoria i combustibili direttamente utilizzabili (petrolio grezzo, gas naturale, carbone), l’energia nucleare, l’energia del sole, del vento, dell’acqua e delle biomasse. D’altra parte, la stessa parola “fonte”, benché usatissima, non è appropriata dal punto di vista fisico: non c’è nulla che generi energia dal nulla! Essa va intesa semplicemente in riferimento all’uomo (e alle sue tecnologie) e quindi alle nostre capacità di conversione. Cento anni fa l’uranio non sarebbe stato considerato una fonte di energia e duecento anni fa nemmeno il gas naturale.

Tra le fonti primarie, quelle più utilizzate sono i combustibili fossili. Quelli solidi, le cui caratteristiche sono riassunte nella tabella sotto, derivano dalla carbonizzazione di biomasse legnose e per questo hanno contenuti di carbonio che variano dal 50% per i carboni più recenti a oltre il 90% per quelli più antichi.

I principali combustibili solidi derivati da biomasse

Torba carbonizzazione di vegetali erbacei, mescolata con terriccio, nessun uso industriale
Lignite carbonizzazione di piante ad alto fusto
Litantrace è il carbon fossile, bassa umidità, basso tenore di ceneri, viene distillato per produrre coke e gas combustibili
Antracite termine estremo del processo di carbonizzazione, basso tenore di sostanze volatili, difficoltà all'innesco, uso domestico per riscaldamento
Coke porzione di litantrace solida dopo riscaldamento a 900-1000 °C in assenza di aria, pregiato se poco poroso e resistente a compressione, è utilizzato in altoforno

Anche il petrolio si è formato in tempi geologici in seguito all’alterazione termica di depositi di materiale organico accumulatosi in diverse migliaia d’anni e ricoperto successivamente da strati impermeabili che ne hanno impedito la fuoriuscita e dispersione nell’ambiente. Il petrolio è un liquido denso, vischioso, dall’odore caratteristico e di colore variante da giallo-bruno a nerastro, costituito principalmente da una miscela di idrocarburi naturali liquidi (olio) e, in proporzione minore, gassosi (gas naturale) e solidi (bitumi e asfalti). Si concentra in bacini sedimentari, all’interno di rocce porose, dove è presente in gocce invisibili a occhio nudo. In genere in queste rocce si ritrovano gas, petrolio e acqua distribuiti secondo la loro densità: il gas, più leggero, negli strati più alti bloccato dagli strati impermeabili; sotto, il petrolio; e alla base, l’acqua, più pesante. La composizione del petrolio può variare sensibilmente a seconda del giacimento e si usa distinguere fra oli pesanti (minore di 26° API, una scala fissata dall’American Petroleum Institute, in sigla appunto API), medi (scala API compresa tra 26° e 34°) e leggeri (sopra 34°), i più pregiati. Un altro parametro importante per la caratterizzazione del greggio è il contenuto di zolfo: il greggio viene detto sweet (dolce) quando il contenuto di zolfo è inferiore alle 0,5% in volume, e medium sour e sour (acido) rispettivamente quando il contenuto di zolfo è compreso fra lo 0,5% e l’1,5% o superiore. I greggi a basso contenuto di zolfo sono di maggior valore perché se ne possono ottenere derivati più pregiati nei processi di raffinazione (vedi tabella sotto).

I principali combustibili liquidi derivati dal petrolio.

Benzina prima frazione di distillazione (Temperatura di ebollizione = 30-200 °C), miscela di idrocarburi con 4-12 atomi di C, alta volatilità, elevato potere antidetonante
Cherosene seconda frazione di distillazione (T.eb. = 150-280 °C), densità più elevata della benzina, bassa volatilità, usato per alimentazione di motori a turbina, riscaldamento
Gasolio    terza frazione di distillazione (T.eb. = 250-350 °C), usato per motori diesel, elevata tendenza all'accensione spontanea
Oli combustibili residui della distillazione, viscosità variabile, ma piuttosto elevata

Il gas naturale è una miscela di vari gas fra cui principalmente metano (fra il 70 e 90%) ed etano, butano, propano e pentano, tutti composti più o meno complessi del carbonio. Agli inizi è stato considerato una iattura dai petrolieri quando usciva dai pozzi e solo nella seconda metà del ‘900 si è cominciato a sfruttarlo commercialmente grazie allo sviluppo di tecnologie per la compressione e il trasporto. Nel caso dell’energia nucleare si distingue tra fusione e fissione. Il processo di fusione nucleare è quello che alimenta le stelle e, in particolare il Sole: sotto l’effetto di enormi pressioni e temperature, nuclei di atomi leggeri – tipicamente isotopi di idrogeno, deuterio e trizio – si uniscono in un nucleo più pesante. In questo tipo di reazione il nuovo nucleo costituitosi e il neutrone liberato hanno una massa totale leggermente inferiore (circa l’1%) della somma delle masse dei nuclei reagenti con conseguente liberazione di un’elevata quantità di energia (seconda la già citata legge E = mc2) che conferisce al processo caratteristiche fortemente esotermiche. La reazione incontrollata di fusione nucleare è stata già utilizzata nella cosiddetta “bomba H”; sulla fusione controllata si sta lavorando da decenni, purtroppo non è stato ancora raggiunto alcun risultato di pur minimo interesse pratico, a causa di una serie di ragioni di carattere tecnico fra cui la difficoltà di raggiungere e mantenere le enormi temperature necessarie (oltre 10 milioni di gradi) per innescare la fusione.

Nella fissione nucleare (il processo che alimenta le attuali centrali nucleari per la produzione di energia) il nucleo di atomi pesanti è scisso tramite il bombardamento con neutroni o altre particelle elementari in frammenti. La somma della massa dei nuclei e delle altre particelle formatasi dalla reazione è inferiore a quella del nucleo iniziale e del neutrone utilizzato per bombardarlo (di circa lo 0,1%), con conseguente liberazione di energia. Dal momento che nella reazione di fissione si liberano altri neutroni, se la massa di materiale fissile è sufficientemente alta (se cioè si raggiunge la massa critica) si innesca una reazione a catena che può essere controllata come nelle centrali nucleari o incontrollata come nelle bombe atomiche sganciate nell'agosto del 1945 su Hiroshima e Nagasaki.

 

Le fonti secondarie

Le fonti secondarie sono quelle che possono essere utilizzate solo a valle di una trasformazione di energia. La benzina e il gasolio utilizzati nei trasporti vengono per esempio prodotti tramite raffinazione del petrolio. L'energia elettrica prodotta tramite centrali termiche alimentate con combustibili fossili è tipicamente una fonte di energia secondaria. Il fatto che le fonti primarie siano disponibili in natura non significa che non siano necessari interventi più o meno rilevanti per po' cric sfruttare commercialmente. Le sabbie bituminose del Canada, r esempio, richiedono speciali tecnologie facenti uso di vapore o solventi (e quindi energeticamente costose) per ricavare petrolio. Anche l'estrazione di petrolio in mare (offshore) o tramite iniezione di acqua o gas può richiedere un notevole investimento energetico. Questo è vero anche nel caso della produzione di uranio. Quello Utilizzabile negli impianti di fissione nucleare è solo l'uranio con 235 neutroni (indicato quindi come U235), che si trova in concentrazioni molto inferiori al più comune e meno radioattivo isotopo U238 (detto isotopo perché ha lo stesso numero di protoni dell'U235, ma un maggior numero di neutroni). Per passare da una concentrazione media in natura di uranio 235 dello 0,7% a quella del 3%, necessaria per far funzionare impianti nucleari ad acqua leggera, è necessario sottoporre il minerale a un processo di arricchimento energeticamente molto costoso perché, essendo i due isotopi dello stesso elemento, non è possibile separarli per via chimica ma per diffusione o centrifugazione utilizzando la piccolissima differenza in peso (meno dell'1,5%). Il plutonio 239, utilizzato come materiale fissile nelle centrali autofertilizzanti, non esiste in natura e quindi va classificato come fonte secondaria.

 

Fonti rinnovabili e non rinnovabili

Le fonti primarie possono poi essere classificate come fonti rinnovabili e fonti non rinnovabili (o esauribili). Queste ultime sono notoriamente petrolio, gas e carbone, dal momento che la loro coi naturale richiede tempi geologici. Anche l'uranio non è una fonte rinnovabile. Al contrario, solare, idroelettrico, eolico, geotermico e l'energia delle maree e del moto ondoso sono risorse rinnovabili perché si rigenerano in continuazione tramite fenomeni naturali. Questo è vero anche per l'energia ricavata dalle biomasse, sebbene queste ultime, pur rinnovabili, siano potenzialmente esauribili quando il tasso di sfruttamento è sistematicamente superiore a quello di rigenerazione. Per parte sua, l'idroelettrico è soggetto alla variabilità (e ai cambiamenti) del clima: benché il ciclo dell'acqua, alimentato dall'energia del sole, sia certamente inesauribile, tuttavia un bacino idroelettrico mal sfruttato può diventare temporaneamente improduttivo. Al contrario, sole, vento, maree, moto ondoso e calore della Terra possono essere considerate fonti sostanzialmente inesauribili (per quanto la convenienza del loro sfruttamento da un punto di vista commerciale dipenda da specifiche condizioni locali). A parte l'energia geotermica o quella prodotta con centrali nucleari, tutte le altre fonti di energia primaria sono direttamente o indirettamente alimentate dal Sole. I combustibili fossili si sono formati principalmente milioni di anni fa in processi geologici che hanno operato su immensi depositi di biomassa vegetale morta, prodotta a sua volta attraverso la fotosintesi clorofilliana che utilizza l'energia solare. Il vento è un movimento di masse d'aria generato da gradienti (variazioni) di pressione e temperatura originati dall'irraggiamento del Sole. Solare fotovoltaico e termico ricevono energia direttamente dal Sole. L'energia geotermica è dovuta in parte al decadimento di alcuni elementi radioattivi, fra cui l'uranio, e in parte dai lenti processi di raffreddamento del nucleo del pianeta che risalgono alla genesi della Terra.


Bibliografia: Energia e salute della Terra. (Giulio de Leo, Giulia Fiorese, Giorgio Guariso). Fondazione Achille e Giulia Boroli.


mercoledì 24 settembre 2014

Come si forma la pioggia

Nel mare, come sappiamo, la pressione idrostatica aumenta con la profondità per effetto del peso della colonna di liquido sovrastante. Analogamente nell’atmosfera la pressione dipende dalla massa di aria che si trova al di sopra di un certo punto. La pressione atmosferica è quindi massima al livello del mare e diminuisce man mano che si sale di quota. Infatti, scendendo velocemente di quota, avvertiamo generalmente che le orecchie si “tappano”, proprio a causa dell’aumento di pressione.

Occorre comunque precisare che nel caso dell’aria, a differenza dell’acqua, la diminuzione della pressione è accompagnata da una diminuzione della densità e che, pertanto, i cambiamenti della pressione atmosferica al variare della quota hanno un andamento complesso.

Variazione pressione Atmosferica con l'altezza

In ogni caso la diminuzione della pressione con l’altitudine è uno dei fattori fondamentali che dà luogo al più importante fenomeno atmosferico sul pianeta: la pioggia.

Per spiegare la formazione della pioggia partiamo immaginando di lasciare libero un palloncino pieno di elio: questo inizierà a volare verso l’alto in quanto la sua densità è inferiore a quella dell’aria. Nella salita il palloncino si troverà attorno una pressione sempre minore: l’elio tenderà ad espandersi fino probabilmente a fare esplodere il palloncino.

La “fisica dei gas” ci permette di sapere che una massa d’aria che si espande senza cambi di calore tende a raffreddarsi. Sappiamo inoltre che il vapore acqueo presente nell’aria umida può condensare per raffreddamento, come accade sullo specchio freddo del bagno. Un effetto simile può verificarsi anche senza una superficie solida: quando una massa d’aria umida si raffredda si possono formare mini goccioline d’acqua che si trasformano in pioggia se raggiungono una certa dimensione.

Dunque, con questi “ingredienti” fisici possiamo intuire che una massa d’aria che sale verso l’alto si espande e contemporaneamente si raffredda, come accade all’elio del palloncino. Il raffreddamento fa sì che l’umidità dell’aria condensi in piccolissime gocce d’acqua dando origine alle nuvole. Se l’aria è sufficientemente carica di vapore acqueo e i moti verticali sono consistenti, le goccioline possono diventare abbastanza grandi per formare infine le gocce di pioggia.


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martedì 23 settembre 2014

L’accelerometro negli smartphone

Quasi tutti i moderni telefoni cellulari , come altri dispositivi elettronici, contengono al loro interno accelerometri in cui funzionamento è basato su sensori che misurano le forze agenti su una massetta nota.

Il principio di funzionamento di questi sensori si basa sulla misura della forza impressa agli elementi elastici che racchiudono la massetta disposti lungo i tre assi di un sistema cartesiano.

Accelerometro smartphone

Si può assumere che se la deformazione degli elementi elastici è molto piccola la massa acceleri in modo solidale con il telefono . Per il secondo principio della dinamica, se il telefono viene accelerato in avanti, la forza necessaria per far accelerare la massa al suo interno verrà impressa dall’elemento elastico che gli sta dietro che risulta leggermente compresso. Il dispositivo è progettato per misurare tramite sensori le forze impresse sugli elementi elastici. Dalla misurazione della forza impressa si può risalire al valore dell’accelerazione in avanti del telefono.

Naturalmente anche la gravità genera una forza sulla massa. Questi accelerometri sono pertanto in grado di determinare la direzione della forza di gravità. Se, per esempio, l’apparecchio è posizionato verticalmente, i sensori misurano un’accelerazione di 9,81 m/s2 lungo la direzione y; se invece è in posizione orizzontale l’accelerazione si manifesta lungo la direzione x. Proprio sulla direzione della forza di gravità si basa la diversa modalità dello schermo che passa istantaneamente da “ritratto” a “panorama” con una semplice rotazione dell’apparecchio.


lunedì 22 settembre 2014

I frattali (documentario)

In questo interessante documentario si compie un affascinante viaggio nel complesso mondo dei frattali. Verranno presentati due concetti fondamentali della geometria frattale: l’autosomiglianza e il caos. Verranno presentati anche due personaggi che hanno dato un contributo fondamentale a queste idee: Benoît Mandelbrot e Edward Norton Lorenz.

Perché questo grande interesse per la geometria frattale? Perché in natura le forme geometriche semplici, come sfere, ellissi circonferenze, sono delle rare eccezioni, mentre le forme geometriche molto complesse sono molto più comuni. Di solito è difficile studiare forme geometriche complesse con un approccio formale. La geometria frattale ci viene in soccorso. Come si fa a descrivere una nuvola? E una montagna? Anche gli alberi hanno una struttura complessa. La geometria euclidea (quella che si impara a scuola) non riesce a rendere conto di queste strutture complesse. Il linguaggio della geometria frattale invece è il linguaggio giusto per descrivere la complessità delle forme della natura.

Insieme di Mandelbrot

In poco più di un’ora questo documentario vi conquisterà (ve lo assicuro) e permetterà di capire i concetti più basilari e affascinanti del mondo dei frattali. La geometria frattale ha al giorno d’oggi molte applicazioni pratiche che permettono di risolvere problemi che spaziano dalla geologia, all’astronomia fino alla biologia.

Buona visione del documentario.


domenica 21 settembre 2014

La sezione aurea

La sezione aurea è sempre esistita, sia nel nostro Universo, sia nella nostra casa: la Terra. La sua storia è antica di 3 millenni; rappresenta lo standard di riferimento della perfezione e dell’armonia. I primi che la studiarono furono i greci che la utilizzarono in architettura e scultura. Numerosi artisti e matematici la approfondirono nel corso dei secoli. Uno dei più importanti matematici del medioevo, Fibonacci, scrisse il Liber Abaci, un libro che introdusse l’algebra araba nel mondo occidentale. In questo libro compare anche il rapporto aureo, considerato come un numero che dona perfezione. Qui compare anche la cosiddetta successione di Fibonacci, ossia una serie di numeri che parte dal numero zero:

0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55…

i successivi sono la somma dei precedenti fino all’infinito. Questi numeri sono i numeri aurei. Dividendo due numeri ci si accorge che, più andando avanti, più il risultato diventa sempre più vicino al numero aureo 1,61803…

In natura troviamo innumerevoli esempi di proporzioni auree; le conchiglie dei molluschi gasteropodi, ad esempio, hanno una forma a spirale che è detta spirale aurea. L’esempio che meglio rappresenta la spirale aurea è il guscio del Nautilus.

Anche molte galassie presentano una forma a spirale che approssima molto bene la spirale aurea, come vediamo ad esempio nella galassia M74, visibile e fotografabile con piccoli telescopi nella costellazione dei Pesci.

Nel seguente filmato possiamo vedere una bella spiegazione della sezione aurea in molti dei suoi aspetti più interessanti. Si passa dalla matematica alla pittura, dalla natura alla fotografia. Si tratta di una notevole ricerca realizzata dalla classe 3a A del Liceo Scientifico “G. Spezia” di Domodossola. 29 minuti di un vero e proprio documentario in cui, con esempi semplici ed incisivi, potrete capire molte cose sulla sezione aurea.

Buona visione a tutti.


Quando saremo mangiati dalla galassia di Andromeda

La galassia di Andromeda è una delle poche galassie del cielo visibile ad occhio nudo. Nelle belle serate di fine estate o di autunno è possibile rintracciarla nei pressi della stella Mirach sfruttando come punti di riferimento le stelle mu andromedae e nu andromedae. La galassia, catalogata come M31 (o anche NGC 224), è visibile molto vicino alla stella nu andromedae come un fuso luminoso allungato in direzione NE/SW.

Una bella immagine della galassia di Andromeda ottenuta dall’astrofilo Riccardo Cafarelli.

Non tutti sanno che tra cinque miliardi di anni la galassia di Andromeda e la nostra Via Lattea avranno una collisione. La nostra galassia, come tante sua consimili, è cresciuta di dimensioni e di peso anche cannibalizzando intere piccole galassie, e nonostante non vi siano stati recenti banchetti, i resti di queste libagioni sono riconoscibili per gli astronomi.

Fra qualcosa come cinque miliardi di anni la Via Lattea cercherà di addentare la vicina galassia di Andromeda (attualmente a 2,3 milioni di anni luce), ma tecnicamente in realtà sarà lei a mangiare noi, visto che è più grande.

Nel filmato possiamo vedere una simulazione di come sarà questo immane scontro. Negli scontri tra galassie le stelle non si urtano reciprocamente, ma le nubi di gas e di polveri si compenetrano aumentando la loro densità. Questo innescherà nuovamente una intensa formazione stellare.

Buona visione del filmato.


venerdì 19 settembre 2014

Corso di astronomia a Catania il sabato dal 8 novembre al 20 dicembre 2014.

Cari amici, vi comunichiamo che sono aperte le iscrizioni al XXIX Corso di Astronomia del Gruppo Astrofili Catanesi (GAC) che si svolgerà tutti i sabati, dall'8 novembre al 20 dicembre 2014, nell’Aula Magna gentilmente messa a disposizione dal CUS Catania, alla Cittadella Universitaria.

Lezioni teoriche, attività pratiche e attività on-line. Si farà uso di tecniche multimediali con proiezione di immagini, filmati e simulazioni realizzate al computer. Durante le attività pratiche, condotte in gruppi fissi, guidati ciascuno da un tutor, si potranno usare i telescopi e le fotocamere del GAC. I gruppi saranno omogenei come età e i tutor coetanei dei corsisti.
Da casa propria (senza obbligo) si potrà partecipare, via internet, a una classe virtuale per esercitazioni e condivisione di materiale e ad un forum per notizie e domande.
Quattro lezioni di astrofisica saranno tenute da astronomi, tra cui due ricercatori dell'INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania.

Il corso si terrà il sabato dalle 16:00 alle 18:30 nell'aula magna del CUS CATANIA (Città universitaria) ingresso consigliato: via Santa Sofia 66. Inizio 8 novembre 2014.

Le iscrizioni si ricevono a Catania in VIA MILO 28, il giovedì dalle 19 alle 21. Per il corso è richiesta la quota di €50. I soci GAC in regola con le quote del 2015 potranno partecipare gratuitamente. Per poter essere inseriti nei gruppi devono comunque formalizzare l'iscrizione al corso. Ogni corsista riceverà dispense di appunti, mappe stellari e software astronomici. Il corso, divulgativo, è aperto a tutti. L’attestato è valido come credito formativo per gli studenti delle scuole secondarie.

A fine corso, sorteggio di un binocolo astronomico e di libri, forniti dal GAC.

PROGRAMMA
Un incontro si svolgerà da un sito con basso inquinamento luminoso - osservazioni ad occhio nudo, esercitazioni al telescopio e realizzazione di semplici foto astronomiche.

8 novembre 2013
Prof.ssa Claudia Russo - Stelle e costellazioni.

Conferenza. Illustrazione attività online. Conoscenza Tutors.

 

15 novembre
1. Dott. Paolo Romano (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) -Il Sistema Solare nell'Era spaziale
2. Con la guida dei tutors - Riconoscere stelle e costellazioni.

Conferenza. Premiazione attività online. Osservazioni a occhio nudo.

 

22 novembre
1. Prof. Giuseppe Marino- La vita di una stella
2. Con la guida dei tutors - L'osservazione astronomica

Conferenza. Osservazioni al telescopio.

 

29 novembre
Dott. Giuseppe Cutispoto (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) - La ricerca di pianeti extrasolari

Conferenza. Premiazione attività online.

 

6 dicembre
1. Dott. Alfio Bonanno (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) - Big Bang e destino dell'Universo
2. Con la guida dei tutors -L'osservazione astronomica

Conferenza. Osservazioni al telescopio.

 

13 dicembre
Con la guida dei tutors - L'osservazione astronomica

Da un sito con basso inquinamento luminoso - osservazioni ad occhio nudo, esercitazioni al telescopio e realizzazione di semplici astrofoto.

 

20 dicembre
Prof. Giovanni Strazzulla (INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania) - Nel Cosmo alla ricerca della vita

Conferenza. Consegna degli attestati di partecipazione, estrazione finale di un binocolo astronomico e di libri.


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Turbina eolica fai da te in alluminio (tripala)

In questo video della durata di poco più di un minuto possiamo vedere una interessante turbina eolica fai da te. Si tratta di una turbina realizzata in alluminio, tripala, in configurazione ad asse orizzontale (quella più classica). Il diametro del rotore è di 2,5 metri. Durante la ripresa del filmato la velocità del vento era di 10 metri al secondo. Il vento è una risorsa molto interessante anche per essere sfruttata con piccole turbine eoliche che alimentano una singola abitazione. Ovviamente in Italia la maggior parte delle abitazioni sono immensi alveari condominiali che non consentono l’installazione di piccole turbine eoliche.

Tuttavia le abitazioni isolate in luoghi non cittadini potrebbero ben avvalersi di installazioni di turbine eoliche e pannelli solari. Invece sono ancora pochi che riescono a installare simili impianti, non so se per disinteresse o per le numerose difficoltà burocratiche. In realtà non mancano nemmeno le difficoltà tecniche; ad esempio una turbina eolica deve trovarsi ad una distanza minima dall’edificio e non tutti dispongono di simili spazi attorno ad una casa seppur isolata, inoltre è necessario che l’intensità media del vento sia sufficiente e anche questo non si può dare per scontato per tutti i luoghi (la velocità del vento deve essere di almeno 5 metri al secondo). In questi casi però si potrebbe pensare ad un impianto con pannelli solari fotovoltaici.

L’importante è che ci si attrezzi per l’uso di energie rinnovabili… Sorriso

Buona visione del filmato.


giovedì 18 settembre 2014

I segreti del Kung Fu, documentario National Geographic

Pugni potenti, calci mortali, attacchi veloci come il lampo; questo è il Kung Fu, l’arte marziale dell’antica Cina che ha difeso dinastie e scatenato rivoluzioni. Oggi, sull’isola di Taiwan, esistono molti maestri di Kung Fu. Alcuni sono avvolti nel mistero, sotto la maschera di società segrete, alcuni compiono imprese di forza sovrumana per la salute e la virilità. Altri gareggiano in competizioni internazionali.

350 anni fa, un rivoluzionario generale di guerra, Zheng Cheng-gong, venne dalla Cina e liberò l’isola di Taiwan dal dominio coloniale olandese. Gli abitanti dell’isola considerano il generale Zheng l’antenato originale che fondò Taiwan. Una figura storica santificata sulla quale abbondano le leggende, inclusa quella sul suo coinvolgimento con una società segreta. Questa potente associazione e il suo ricorso al Kung Fu mortale, generarono una tradizione delle arti marziali a Taiwan che ancora oggi trova eco nei migliori maestri di arti marziali.

In questo documentario, realizzato dal National Geographic, possiamo vedere quali sono i segreti dal Kung Fu.

Buona visione a tutti.


mercoledì 17 settembre 2014

Fulmini nel cielo, 16 settembre 2014 (foto e filmato)

La sera del 16 settembre 2014, verso le ore 21, mi affaccio dal mio balcone orientato in direzione sud e vedo qualcosa che mi impressiona moltissimo. Fulmini spettacolari che illuminano il cielo. Questi fulmini sono davvero frequentissimi e sembrano saettare nel cielo in maniera incontrollata. Subito rientro in casa per prendere treppiede e reflex digitale: non posso perdere di filmare e fotografare un simile spettacolo della natura. Mi devo sbrigare, perché non so se il temporale di sta avvicinando velocemente: già qualche debole tuono si comincia a sentire. Dopo due minuti sono già fuori a fare i primi scatti. Nel frattempo mia moglie guarda su internet la mappa dei fulmini e vede che l’attività elettrica è lontana, sul mare, in direzione di Augusta (CT). Fa impressione che quei fulmini sembrino così colossali dal mio punto di osservazione a Pedara (CT).

Ecco alcune delle foto che sono riuscito a scattare.

Fulmine1

Fulmine2

Fulmine 4 bis

Ed ecco il breve filmato.

Dopo un paio d’ore il fenomeno si è esaurito. Nella mia zona non ha neanche piovuto e i tuoni sono sempre rimasti dei suoni lontani. Per fortuna è rimasto solo un bellissimo spettacolo. Ad Augusta invece c’è stato un vero e proprio nubifragio e sono caduti 17 mm di pioggia.


Oro falso: come si riconosce.

L’oro è un metallo prezioso che nella nostra società ha un valore intrinseco anche se la sua quotazione può cambiare. Nel passato questo metallo veniva usato per scambi di merci tra Paesi le cui monete avevano valore proprio in virtù del materiale con cui erano fatte. Con l’oro si forgiavano monete e lingotti che venivano utilizzati per i pagamenti.

Monete d'oro

Ma come verificare che una moneta, un lingotto o un gioiello siano veri? A un esame visivo è quasi impossibile capire se un oggetto invece di essere di oro zecchino è stato ottenuto mescolando metalli diversi, o semplicemente placcato in oro. Scalfire l’oggetto o valutarne la resistenza alla deformazione attraverso un morso, come si vede nei film western, sono metodi che possono essere utilizzati per riconoscere oggetti falsi; questi metodi tuttavia rovinano irrimediabilmente gli oggetti stessi.

Si racconta che per primo, Archimede escogitò un esperimento per verificare la purezza di una corona costruita per il tiranno di Siracusa Gerone II da un orafo di fiducia, senza intaccarne la bellezza.

Archimede si basò sull’osservazione che due quantità di uguale massa di argento e oro, immerse in un vaso colmo d’acqua, fanno fuoriuscire quantità di liquido differenti. Egli confrontò quindi la quantità di acqua fuoriuscita dal vaso immergendo prima la corona, poi una quantità di oro puro di uguale massa. Racconta l’architetto e scrittore romano Vitruvio: “Onde discorrendo sopra quel che più usciva fuori, ponendovi la corona, che ponendovi la massa, ritrovò il mescolamento dell’argento con l’oro, e insieme il manifesto furto dell’orefice”.

L’esperimento progettato da Archimede si basa sul fatto che l’oro ha una densità molto alta (19,3 g/cm3), superiore a quella di molti altri metalli. Ed è proprio determinando la densità, attraverso misure di massa e di volume, che è possibile smascherare eventuali inganni.


martedì 16 settembre 2014

La spinta di Archimede

In quale modo la spinta di Archimede determina quando un corpo andrà a fondo?

In questo esempio sperimentale vedremo come analizzare i dati per determinare la spinta di Archimede che agisce su un corpo.

 

Materiale occorrente

- corda lunga 50 cm

- sasso

- Dinamometro

- Contenitore di dimensioni sufficienti a contenere il sasso

- Vaschetta di plastica

- Spugna

- Tovaglioli di carta

- Pesetto da 100 g

- Pezzo di legno legato a un piombino da pesca

- Cilindro graduato da 250 ml.

 

Procedimento

1. Ricopia la tabella mostrata alla fine del post

2. Lega un’estremità della corda al sasso e l’altra estremità al dinamometro. Tieni il dinamometro all’estremità libera, in modo che il sasso rimanga sospeso. Misura e annota nella tabella il suo peso in aria.

3. Poni il contenitore in posizione verticale nella vaschetta di plastica e riempilo completamente con acqua, avendo cura di non versare acqua nella vaschetta di plastica.

4. Abbassa il sasso legato al dinamometro nel contenitore, fino a quando non è completamente immerso nell’acqua (ma senza fargli toccare il fondo). Annota nella tabella il peso apparente in acqua del sasso. Rimuovi il sasso dal contenitore.

5. Rimuovi con cura il contenitore dalla vaschetta di plastica, evitando che si versi altra acqua. Versa l’acqua contenuta nella vaschetta nel cilindro graduato. Annota il volume dell’acqua spostata in tabella.

6. Ripeti i passaggi ad 2 a 5, prima con il pesetto da 100 g e poi con il pezzo di legno legato al piombino da pesca.

7. Per determinare la spinta di Archimede per ogni oggetto, sottrai il peso apparente in acqua dal suo peso in aria. Annota questi valori in tabella.

8. Calcola il peso dell’acqua spostata da ogni corpo (1 mL di acqua pesa 0,0098 N). Annota i valori in tabella.

 

Analisi e conclusioni

- Quale forza è responsabile della differenza tra il peso di un oggetto in aria e il suo peso apparente in acqua?

- In quale modo la spinta di Archimede è legata al peso del liquido spostato?

- Definisci la spinta di Archimede e descrivi due modi per misurarla e calcolarla.

- Spiega che cosa fa galleggiare o affondare un corpo, utilizzando i termini spinta di Archimede, peso, forza, densità e gravità.

 

OGGETTO PESO IN ARIA (N) PESO APPARENTE IN ACQUA (N) SPINTA DI ARCHIMEDE (N) VOLUME ACQUA SPOSTATA (mL) PESO ACQUA SPOSTATA (N)
Sasso          
Pesetto da 100 g          
Blocco di legno con piombino          


sabato 13 settembre 2014

Nati per comprare (recensione)

La pubblicità nei tempi moderni è diventata sempre più pervasiva e onnipresente. Soprattutto la pubblicità rivolta ai bambini. Juliet B. Schor nel suo libro "Nati per comprare" (titolo originale: Born to Buy), analizza il mondo della pubblicità rivolta ai bambini nella società degli Stati Uniti. La maggior parte degli elementi del suo studio sono facilmente adattabili anche alle situazioni del nostro Paese.

L'infanzia negli ultimi decenni è stata commercializzata e attorno ai bambini è stata costruita una mostruosa macchina del marketing. Questa macchina è caratterizzata da una efficienza, ricchezza e impudenza sempre crescenti. Il cambiamento sociale che ha permesso tutto ciò dipende dal fatto che i bambini hanno sempre più voce in capitolo sugli acquisti della famiglia. Più i bambini crescono e maggiore è la loro influenza.

Inoltre si è potuto stabilire che i bambini sono molto legati a particolari marche commerciali. I designer affermano che sono i bambini a "guidare le tendenze", ma prima li bombardano pesantemente di pubblicità.
Ci sono molti modi per bombardare i bambini di pubblicità. Infatti la grande attenzione e il coinvolgimento dei bambini per il mondo dei media elettronici ha indotto a postulare un nuovo tipo di bambino postmoderno, dominato da televisione, internet, videogiochi, film. I danni di tutto ciò si cominciano a vedere a partire dall'alimentazione scorretta. Infatti la maggior parte dei bambini mangia cibi non adatti, e ne mangia troppi. Una ricerca svolta nel 1997 ha rivelato che il 50% delle calorie assunte dai bambini proviene dai grassi aggiunti e dallo zucchero, e che le diete del 45% dei bambini non soddisfacevano gli standard della piramide nutrizionale della USDA. Di conseguenza sono aumentati anche i casi di ipertensione, di diabete e di obesità infantili. Per contro si registra una attenzione compulsiva nei confronti del peso e dell'immagine legata al proprio corpo. Un numero senza precedenti di ragazze segue una dieta, e comincia a farlo a un'età sempre inferiore.

Gli psicologi hanno osservato che l'adozione di valori troppo orientati al materialismo insidia il benessere, perché porta le persone ad essere più depresse, ansiose e meno vitali.

Ma quali sono le tecniche pubblicitarie che hanno maggiore successo? Su quali aspetti psicologici dei bambini fanno leva?
Innanzitutto si nota che le pubblicità propongono una netta separazione tra i sessi. I bambini maschi vengono proposti come sportivi, avventurosi e ribelli. Le bambine sono elegantissime, truccate e smaccatamente oche. Le pubblicità quindi tendono ad inculcare anche degli stereotipi sessisti.

Ma c'è di più. Come vengono descritti gli adulti nelle pubblicità rivolte ai bambini? Spesso vengono fatti apparire come negligenti,  incompetenti, insignificanti. Gli adulti impongono un mondo repressivo contrapposto al mondo dei bambini pieno di gioia e divertimento.

Ma quando ai bambini e agli adulti piacciono cose diverse? Viene usata le tecnica del “Dual Messaging”, cioè uno spot pubblicitario che raggiunge sia le mamme sia i bambini. Un esempio è determinato da quelle pubblicità di prodotti alimentari che sono allettanti per i bambini, ma che contengono anche ingredienti e vitamine che fanno bene al bambino e che dovrebbero invogliare gli adulti a comprare il prodotto accontentando il figlio.

Un’altra strategia per raggiungere i bambini è quella di prendere oggetti di uso quotidiano e trasformarli in giocattoli o in quella che l’industria chiama “trans-toying”. Alcuni esempi di trans-toying sono da diverso tempo sono sotto i nostri occhi; fra questi, gli spazzolini da denti o i tappi degli shampoo che rappresentano dei personaggi. Le aziende di prodotti preconfezionati si ingegnano nello sforzo di trasformare tutto ciò che si può mangiare in oggetti con i quali i bambini possano giocare. Susan Linn, psicologa dell’Università di Harvard ha dichiarato: “Il marketing vorrebbe farci credere che lo scopo del cibo è il gioco. Non è un valore ripugnante , quando ci sono persone nel mondo che muoiono di fame?

La cosa più inquietante è che la maggior parte dei bambini sotto i 5 anni non sono capaci di distinguere la pubblicità dal contesto dei programmi televisivi, quindi sono molto più facili da suggestionare rispetto ai bambini più grandi e agli adulti. Questo è un risultato che ci deve fare riflettere ogni volta che facciamo vedere la televisione ai bambini più piccoli. Dopo i 10 anni di età il 100% dei bambini è perfettamente in grado di distinguere la pubblicità dagli altri programmi.

A questo punto ci si chiede: qual è la pubblicità più efficace? Gli esperti del marketing non hanno dubbi: è quella che fa sentire alle persone che senza quel prodotto sono dei perdenti. I bambini sono molto sensibili a questo. Se dici loro che saranno degli sfigati se non lo comprano, allora hai fatto breccia nella loro mente.

Tutto ciò ci fa capire che costruire un’infanzia meno commercializzata non sarà facile. Le grandi aziende non cederanno il loro dominio mediatico e le leggi a favore dei consumatori non saranno sufficienti a fermare questa marea dilagante. Per migliorare la situazione occorrerà l’impegno di tutti.


venerdì 12 settembre 2014

Pannello solare termico fai da te per autoproduzione acqua calda

In questo filmato possiamo vedere un pannello solare termico fai da te per la produzione di acqua calda. L’acqua viene accumulata in un piccolo boiler da 50 litri. La produzione di acqua calda di questo impianto è sufficiente per il fabbisogno di due persone.

Il pannello è formato da un tubo di gomma nero che si avvolge all’interno di un cassone, una configurazione classica per questo tipo di pannelli solari termici fai da te. Nell’impianto sono presenti anche una pompa per il ricircolo dell’acqua da 24V, un regolatore della velocità della pompa, un miscelatore, un termostato differenziale, un termostato deviazione acqua solare/gas, una sonda NTC del pannello. Si tratta davvero di un sistema costruito in maniera accurata.

Ma adesso vi lascio al filmato che vi mostrerà questo affascinante impianto di produzione di acqua calda basato su un pannello solare termico fai da te.

Buona visione a tutti.


11 settembre 2001-2014 (filmato)

Gli attentati dell’11 settembre 2001 sono stati un trauma per tutto il mondo. Molti hanno proposto ipotesi “alternative” sui “colpevoli” degli attentati. Queste ipotesi sono basate su metodi che non sono scientifici e quindi non possono essere considerate ipotesi su cui perdere troppo tempo. Qualcuno potrebbe dire: ma non posso crederci lo stesso? Ovvio, ma il credere in un’ipotesi “alternativa” significa sforzarsi a trovare delle prove che la supportino. Il solo credere non porta automaticamente alla conoscenza del problema. Spesso queste ipotesi sono basate su complotti poco plausibili e in odore di antisemitismo.

Per saperne di più vi invito a vedere questo filmato che analizza la pseudoscienza alla base del complottismo dell’11 settembre.

Buona visione del filmato.


giovedì 11 settembre 2014

Perché bisogna lavarsi i denti?

Una semplice azione: lavarsi i denti. Purtroppo si tratta di una delle azioni più trascurate dalla maggior parte delle persone. Le conseguenze di questa mancanza sono malamente sottovalutate. Non si tratta solo di avere un po’ di mal di denti o di evitare l’alito cattivo, ma di rovinarsi seriamente la salute. Spesso è difficile educare i bambini a lavarsi i denti dopo avere mangiato, ma non bisogna demordere. A proposito di lavarsi i denti dopo i pasti, lo sapete che non è vero che bisogna aspettare 30 minuti dopo i pasti per lavarsi i denti? Trovate un interessante articolo a proposito della questione seguendo questo link.

In questo filmato possiamo vedere perché è importante lavarsi i denti.

Buona visione a tutti.


NGC 6946: galassia fuochi d’artificio.

Ecco una bella galassia a spirale immersa in un ricco campo stellare. Si tratta di NGC 6946, nota come Fireworks Galaxy, la galassia “fuochi d’artificio”. Perché viene chiamata così? Perché in questa galassia, negli ultimi 100 anni sono esplose ben 9 supernovae! L’ultima esplosione è avvenuta nel 2008.

E’ possibile osservarla nella costellazione del Cigno ed è lontana 10 milioni di anni luce, la sua larghezza è di circa 58000 anni luce. Si tratta di una galassia interessante perché le sua braccia a spirale sono ricche di regioni HII, cioè regioni in cui c’è una intensa attività di formazione stellare.

E’ visibile abbastanza facilmente anche con un grosso binocolo, ma solo con telescopi da almeno 30 cm di diametro è possibile cominciare a scorgere la forma delle braccia a spirale.

Nelle foto a lunga posa la galassia mostra dettagli e colori davvero affascinanti. Il 25 agosto 2014 ho potuto fare questa foto che vi mostro subito:

Dati tecnici della foto:

Telescopi o obiettivi di acquisizione: Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: photoshop, DeepSkyStacker

Risoluzione: 5087x3394

Date: 25 agosto 2014

Luoghi: Rifugio "Margio Salice"

Pose: 29x180" ISO800 25C

Integrazione: 1.4 ore

Dark: ~13 Flat: ~21 Dark dei flat: ~21 Bias: ~21

Giorno lunare medio: 28.99 giorni

Fase lunare media: 0.33%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 4.00

SQM medio: 21.30

Centro AR: 308,716 gradi

Centro DEC: 60,153 gradi

Orientazione: -179,970 gradi

Raggio del campo: 0,523 gradi


Galassia M74, una perfetta spirale!

La galassia M74 è una bella galassia e spirale visibile nella costellazione dei Pesci. Osservando lo sviluppo delle sua braccia a spirale non si può non notare la simmetria della loro forma, almeno nella parte più vicina al nucleo. La galassia si trova a circa 35 milioni di anni luce ed è larga quindi circa 80000 anni luce. La visione in piccoli telescopi è piuttosto difficoltosa a causa del nucleo piccolo e della bassa luminosità superficiale. Solo sotto cieli poco inquinati dalle luci cittadine è possibile osservare lo sviluppo delle braccia a spirale, purché si abbia a disposizione di un telescopio di almeno 20 centimetri di diametro.

M74 appare in tutta la sua bellezza nelle foto a lunga posa fatte con reflex digitali o con camere CCD. Il 26 agosto 2014 anche io mi sono cimentato nella fotografia di questa galassia e sotto potete vedere il risultato.

Dati della foto:

Telescopi o obiettivi di acquisizione: Celestron CPC-800

Camere di acquisizione: Canon EOS 600D / Rebel T3i

Montature: Celestron HD Pro Wedge

Telescopi o obiettivi di guida: Orion Mini Guidescope

Camere di guida: ZW Optical ASI120MC

Riduttori di focale: Antares f/6.3 SCT

Software: photoshop, DeepSkyStacker

Risoluzione: 5007x3388

Date: 26 agosto 2014

Luoghi: Rifugio "Margio Salice"

Pose: 39x240" ISO800

Integrazione: 2.6 ore

Dark: ~12 Flat: ~21 Dark dei flat: ~21 Bias: ~21

Giorno lunare medio: 0.36 giorni

Fase lunare media: 0.14%

Scala del Cielo Scuro Bortle: 4.00

SQM medio: 21.30

Centro AR: 24,153 gradi

Centro DEC: 15,781 gradi

Orientazione: 179,882 gradi

Raggio del campo: 0,619 gradi


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martedì 9 settembre 2014

Come usare i pannolini lavabili. Istruzioni per il lavaggio e lo stoccaggio

I pannolini lavabili permettono diversi vantaggi rispetto ai più moderni pannolini usa e getta. Uno dei più importanti è che producono meno irritazioni della pelle dei bambini. Poi sono certamente più ecologici e, cosa non meno importante, sono anche più economici. Probabilmente queste cose le sapete già, ma bisogna anche capire bene come si usano, come si lavano e come si conservano in maniera tale da non rovinarli.

Per capire come usare al meglio i pannolini lavabili, ho trovato che filmato che spiega bene come effettuare il lavaggio e la conservazione. Buona visione a tutti.


lunedì 8 settembre 2014

La Meccanica Quantistica spiegata a chi non ne sa nulla (video conferenza)

Ho trovato su YouTube questa interessante conferenza sulla Meccanica Quantistica. Come dice il titolo, questa conferenza spiega questa teoria basilare del nostro Universo a chi non ha basi scientifiche. Devo dire la verità: di solito non sono entusiasta riguardo alla divulgazione e semplificazione “estrema” di teorie che per essere capite in maniera adeguata richiederebbero conoscenze matematiche notevoli. Il pericolo di interpretazioni non corrette è sempre dietro l’angolo. La difficoltà è che fare scienza è una cosa, interpretare la scienza è cosa ben diversa. In molti casi però sono contento quando anche i “non addetti ai lavori” possono sapere che esistono teorie che hanno cambiato in maniera profonda la nostra visione della realtà.

Nel filmato interviene Roberto Battiston, Ordinario di Fisica all'Università degli studi di Trento.

Buona visione a tutti.


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Il cielo di settembre 2014 (video)

Settembre è un mese di transizione in cui dopo il tramonto si possono vedere ancora per qualche ora le costellazioni estive e in tarda serata dominano le costellazioni autunnali. Prima dell’alba si può cominciare a godere della visione di costellazioni invernali come Orione e il Cane Maggiore. Nel video si descrivono gli oggetti che è possibile vedere nel mese di settembre 2014, come l’ammasso globulare M15. Marte e Saturno sono visibili solo per poco prima del tramonto, mentre Giove e Venere sorgono poco prima dell’alba. Alcuni fenomeni celesti, come le congiunzioni planetarie, sono descritte nel filmato.

Buona visione a tutti.


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Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...