venerdì 19 dicembre 2008

30 anni di evoluzione Apple in 3 minuti

 

Fa impressione vedere i primi, preistorici, computer Apple. Questo filmato mostra 30 anni di evoluzione dei prodotti Apple. Possiamo prevedere che le soluzioni tecnologiche attuali, che si sembrano quasi fantascienza, fra 30 anni ci sembreranno fossili...

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Mamma! Guarda cosa sta arrivando!

 

Madre natura spesso ci riserva spettacoli tanto belli quanto "potenti", come queste nubi temporalesche in Texas. Non sembra esserci nemmeno un rudere per andarsi a riparare dalla pioggia ;-)

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giovedì 18 dicembre 2008

Dimora celeste (racconto)

Dimora celeste

Vi presento un altro mio breve racconto, scritto un numero imprecisato di anni fa, in un momento di profonda analisi interiore ;-)

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Ne ho assaporato l'intima grandezza. Contemplo il cielo e ne serbo qualcosa dentro di me. Mi sono chiesto se è proprio vero che l'anima giace dentro il corpo e l'universo ne resta fuori. La mia sensazione è invece esattamente opposta. Mi sento rivoltato come un guanto, con l'immensità del cielo dentro il mio corpo e la mia anima che vaga all'esterno. Quale vertigine! Penso che si tratti di una situazione oltremodo inquietante, ma mi fa sentire vivo...

Il mio sguardo si muove tra le stelle di Orione, lontane come poche menti sanno immaginarsi, adorate da popoli antichi e portatrici di esoterici simboli, poderosi vettori di misteri insondabili. Ne posso raccogliere la luce con le mie pupille. Non è strano? La luce del mondo entra dagli occhi... e resta sempre dentro di noi! Non ci avevo mai pensato, in effetti.

Ciò potrebbe dimostrare che il corpo non è il vero punto di contatto tra l'anima e l'universo, filtro di ogni esperienza, ma solo un comodo punto di riferimento, che evaporerebbe ad uno sguardo più ravvicinato. Ma non voglio dilungarmi in simili pensieri: sono troppo occupato a disegnare nuove costellazioni con la mia immaginazione.

Proprio quella volta prese corpo nella mia mente un progetto. Il progetto di costruire una dimora nel cielo, una dimora eterna, dalle infinite stanze, dalla labirintica consistenza, nata dall'analisi della mia complessa interiorità. Sarebbe stata una fortezza inviolabile, rifugio perfetto in ogni tempesta, dalle mura eburnee, vigilate da terribili guardiani simili ad angeli alati. Ma una simile dimora mi apparve subito triste: che gloria ne avrei ricevuto a vivere in una prigione? Allora ne aprii i confini a creature dolci e affiatate, simili ad animali da compagnia, frutto di fantasie dimenticate della mia infanzia. Tuttavia anche stavolta restai deluso: le creature non riuscivano a vivere più di una notte; al mio risveglio erano già sparite, deglutite dalla luce del sole. Riapparivano la notte seguente, ma non erano del tutto uguali a quelle della sera precedente. Le disfeci completamente dopo averci giocato alcuni giorni.

Le sostituii con donne bellissime, dai flessuosi corpi seducenti, che intrattenevano i miei istinti più oscuri. Ne esaminavo attentamente centinaia, prima di sceglierne una che avrebbe avuto il permesso di entrare nel mio letto. Nessuna era davvero perfetta, nessuna era come me l'aspettavo. Bandii le donne bellissime dal mio palazzo, dopo poche settimane di insonni fantasie torbide e colpevoli. In quel momento mi accorsi che il mio palazzo cominciava a cadere a pezzi, sotto i colpi di una forza misteriosa quanto invisibile. L'ala nord era del tutto scomparsa e adesso anche i volti degli inservienti erano senza occhi, né naso né bocca. Simili a manichini dai movimenti scomposti, mi inseguivano tra interminabili e lucidi corridoi per dirmi qualcosa che non riuscivano a esprimere. Io fuggivo, consapevole della minaccia...

Un giorno scomparvero anche alcune stanze e infine persino la torre da cui osservavo le stelle era sparita. Qualcuno testimoniò che si era inabissata tra le nuvole. Che cosa triste! Una mattina mi svegliai e il mio palazzo era ridotto ad una selva di impalcature arrugginite, scheletro di un mostro ormai senza vita.

Fui costretto ad ammettere il mio fallimento.

Adesso, dopo tanti anni, quando nelle mappe stellari osservo i confini e i disegni delle costellazioni, in quelle figure così ricche di spezzati segmenti, riconosco ancora le linee tracciate dalle impalcature della mia dimora nel cielo.

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Emerald Bay

 

Ci troviamo nei pressi del lago Tahoe, in California, dopo una forte tempesta. In questa immagine vediamo la quiete dopo il passaggio del maltempo. Una foto bellissima, che mostra i colori forti e meravigliosi della natura.

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La Superba

 

Quando guardiamo le stelle nel cielo spesso non ci accorgiamo che anche questi lontani punti luminosi sono colorati. Il loro colore non si vede facilmente perché il nostro occhio perde sensibilità ai colori in condizioni di scarsa luminosità.

Y Canum Venaticorum (Y CVn) è una stella di cui è possibile vedere il colore anche con piccoli binocoli o piccoli telescopi. E' lontana 710 anni luce ed è visibile nella costellazione boreale dei Cani da Caccia. Questa stella ha una luminosità variabile con periodo di circa cinque mesi. Alla massima luminosità è ben visibile ad occhio nudo. L'astronomo italiano Angelo Secchi, nel XIX secolo la battezzò La Superba, impressionato dalla bellezza del suo colore rossastro.

Questa stella è una delle più brillanti nella categoria delle cosidette "stelle al carbonio". Si tratta di stelle giganti rosse, di bassa temperatura (sotto i 3000 °K), con un contenuto molto alto di carbonio.

Il raggio de La Superba è di circa 300 milioni di chilometri e se fosse posta al centro del Sistema Solare, al posto del Sole, ingloberebbe comodamente l'orbita di Marte.

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mercoledì 17 dicembre 2008

PFM. Dracula in love - overture

 

Ecco il brano di apertura dell'opera rock Dracula in love, della PFM. Si tratta di un brano bellissimo, pieno di virtuosismi e sonorità in pieno stile PFM. Il cd è stato pubblicato nel 2005 e tra il cast si possono annoverare nomi come Vittorio Matteucci (Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, Tosca Amore Disperato di Lucio Dalla) nella parte di Dracula e Sabrina de Siena nella parte di Mina.

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L'intuizione (racconto)

 

Questo racconto che ho scritto nel 2005, mi è sempre piaciuto. Per quanto pochi siano d'accordo sul fatto che sia veramente bello, io lo adoro per il finale scherzoso :-)

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Fam Arouet si stava recando nello studio del Direttore del Dipartimento di Ricerca sulle Civiltà Extraterrestri con il cuore in gola. Non sapeva se il Direttore Tomath avrebbe gradito ciò che avrebbe detto, ma non aveva scelta. La verità è il primo dovere di un ricercatore. Tuttavia si sentiva soggiogato da una inquietudine di cui non riusciva a liberarsi.

La porta si aprì in fondo al luminoso corridoio e Fam pose lo sguardo dentro lo studio del Direttore arredato in maniera davvero molto moderna, ma senza eccesso; era un ambiente piacevole, come (quasi sempre) il suo umore.

Lo fece accomodare con un gesto e un sorriso. Tomath non cambiava mai, Fam lo conosceva da anni, ma nemmeno l'età aveva cambiato la sua natura: poche parole e sorriso affabile.

«Sono contento di rivederti ogni tanto... è da un po’ che non passi da qui: mi sono mancate le nostre interminabili chiacchierate sulla filosofia greca...».

«Lo so, lo so... Il lavoro e la carriera ci assorbono sempre di più, ormai...» disse Fam, con un tono pieno di nostalgia.

«Hai fatto progressi Fam; tu più di me. Nel nostro campo nessuno ha una conoscenza superiore alla tua.»

«E' proprio per questo che sono venuto a parlarti.»

«Hai avuto qualche altra intuizione?»

«In un certo senso, si.»

«Allora dimmi, non tenermi sulle spine!»

«Abbiamo sbagliato tutto...»

Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato. Tomath sorrideva aspettando un'altra parola di Fam, ma quello, scuro in faccia, non accennava a dire altro.

«E' successo qualcosa Fam?»

«E' successo che ho usato il denaro del Dipartimento per portare avanti una ricerca non autorizzata! Ecco tutto...».

Tomath restò di sasso; non sapendo che dire, si portò una mano nei capelli facendo finta di sistemarli. Dopo un attimo di incredulità, nella sua mente si accavallarono mille pensieri, ma il più martellante era: come aveva fatto il suo amico a mettere in atto una cosa del genere, senza che lui se ne accorgesse! Si sentì dolorosamente responsabile.

«Come è potuto accadere? Io avrei autorizzato qualsiasi tua proposta, lo sai, anche le più folli! Non ti ho mai posto limiti da questo punto di vista! E inoltre come hai fatto a prendere il denaro?».

«Lo so, ma la mia ricerca richiedeva la più assoluta riservatezza! Nemmeno tu dovevi sapere...»

«Quindi per amore della segretezza hai fatto qualcosa che, se vera, potrebbe mettere fine sia alla tua che alla mia carriera?» disse Tomath, cominciando a scaldarsi.

«Si, l'ho fatto, ma i risultati sono stati davvero incredibili! Ne è valsa la pena!» disse Fam con un sorriso smagliante.

«Spiegati meglio!»

«Come ti dicevo prima, noi abbiamo sbagliato tutto! Abbiamo commesso un errore di fondo che ci ha portato a cercare gli extraterrestri nei modi e nei posti sbagliati. Ti rendi conto di quanti fondi sono stati buttati al vento? E poi? Nessun risultato convincente. Improvvisamente, alcuni mesi fa, ho avuto l’intuizione giusta…»

«E quale sarebbe questa intuizione?»

«Sono partito da una affermazione del fisico teorico Paul Davies. Egli disse che se avessimo incontrato una civiltà extraterrestre, la comunicazione sarebbe potuta risultare inattuabile perché non era affatto sicuro che ci fosse qualcosa da comunicare... ricordi?»

«Si ricordo bene, ma vai avanti...» disse Tomath, ancora in pensiero per la rivelazione di poco prima: il fatto di avere mandato in fumo una carriera lo metteva spaventosamente in ansia e nessuno gli poteva dare torto per tanta preoccupazione.

«Allora ho messo questa affermazione in relazione alla comunicazione tra esseri viventi con grande differenza di livello intellettivo. Ad esempio la comunicazione tra esseri umani e gatti si restringe solo allo scambio di coccole e all'offerta di cibo, non puoi raccontare al gatto le tue elucubrazioni filosofiche o scientifiche, perché sarebbe del tutto inutile... né il gatto può comunicare altro che voglia di coccole o desiderio di cibo. Ebbene, questo avverrebbe tra due esseri che comunque sono dello stesso pianeta, ma tra esseri di pianeti diversi anche queste semplici forme di comunicazione potrebbero essere del tutto assenti e l'unica informazione a disposizione potrebbe ridursi alla pura constatazione dell'esistenza! Cioè: io ti vedo e tu mi vedi. Mi segui?»

«Fin qui ti seguo, ma non riesco a capire dove vuoi arrivare...» disse Tomath imbarazzato.

«In realtà a questo ci eravamo già arrivati. La constatazione dell'esistenza è già un risultato incredibilmente interessante. Per questo motivo, per anni, sono stati portati avanti progetti come O.Z.M.A. o il più noto S.E.T.I. Inoltre questo Dipartimento ha finanziato ricerche su U.F.O., abduction, crop circles, civiltà scomparse e tante altre cose che non hanno portato altro che spreco di tempo e di fondi... cioè risultati ZERO».

«Questo lo so, ma tu che rimedi hai trovato?» disse Tomath, temendo che il discorso di Fam si sarebbe rapidamente smarrito in oziose considerazioni.

«Abbiamo percorso tutte le strade, tranne l'unica che porta direttamente alla cosiddetta: "constatazione dell'esistenza"! Ce l'avevamo sotto il naso, ma non l'abbiamo vista!»

«Sei sicuro? Noi ne abbiamo provate di tutti i colori!»

«Si, sono sicuro...» disse Fam, con sguardo trionfante.

«Vorrei che tu mi spiegassi…»

«Certamente. Per farti capire meglio ti faccio un esempio. Hai mai visto un gatto che capisce che nella tua casa c'è un apparecchio televisivo?»

«Credo proprio di no; di solito la mia gatta ci si addormenta di sopra, anche quando mio figlio lo tiene acceso ad alto volume!» disse Tomath.

«Ecco! Quindi cani e gatti, ad esempio, sono assolutamente incapaci di distinguere una tecnologia. Si addormentano sul televisore, passeggiano sul cofano delle automobili, marchiano il territorio sui pali della luce... Da questa evidenza potremmo estrapolare che se noi fossimo a contatto con una civiltà extraterrestre molto più avanzata di noi, potremmo non essere in grado di percepire le loro tecnologie, e chiaro?»

«Con questo che vuoi dire? Che potremmo addormentarci su un disco volante scambiandolo per un letto?» disse Tomath ridendo.

«Ebbene, non ci crederai, ma è proprio ciò che è accaduto a un centinaio di persone in questa città!»

«Che si sono addormentate su un disco volante?!» disse Tomath con una faccia tra il divertito e lo stupito.

«Esattamente! Ho scoperto che molti oggetti che noi scambiamo per letti sono in realtà delle navi spaziali aliene! Lo so, sembra talmente inverosimile che stento a crederci io stesso...»

«Ma hai almeno un prova?» disse Tomath, sconvolto.

«Nel mio laboratorio ho un paio di letti che farebbero la gioia di qualsiasi scienziato anziché quella di una coppia di amanti... Sapessi, una volta analizzati, cosa ci ho trovato dentro...»

«Ma com'è possibile una cosa del genere?»

«E' del tutto possibile, anzi, direi che è banalmente ovvio, talmente ovvio che non ci avevamo mai pensato. Le nostre menti non sono in grado di razionalizzare una tecnologia enormemente superiore alla nostra, quindi sono costrette a crearsi una falsa immagine. Come un gatto scambia il cofano di un automobile per un luogo adatto per dormire, allo stesso modo noi possiamo scambiare una nave spaziale aliena per un letto. Anzi, la nostra mente fa molto di più di un semplice scambio: essa VEDE un letto! Capisci?»

«Credo, credo di si...» balbettò Tomath, cominciando a credere che Fam si fosse lasciato prendere un po' troppo dall'entusiasmo.

«Sai come ho fatto a scoprirlo? Andando ad analizzare tutte quelle persone che sognavano molto spesso di fare viaggi nello spazio o di vedere alieni o esseri strani. In realtà non stavano affatto sognando, viaggiavano davvero nello spazio! Le navi spaziali aliene si attivano con la mente, quindi quelle persone le “mettevano in moto” inconsapevolmente usando le facoltà mentali, che nel sonno sono notoriamente potenziate. Siccome poi si basano su una propulsione a stadi intermedi di spazi interdimensionali, sembrava che il letto e la persona non si muovessero da lì e in realtà sfrecciavano ad anni luce di distanza! Inoltre ho scoperto anche che questi letti erano stati regalati o prestati ai soggetti, quindi significa che gli alieni lo hanno fatto apposta per sottoporli a esperimenti. Non è una scoperta incredibile?»

«Credo di si...» Tomath cominciava a sentirsi un cretino. Da un bel po' era lì che ascoltava gli sproloqui di un uomo che aveva perso ogni traccia di raziocinio e non sapeva nemmeno cosa rispondergli.

«L'altra grande scoperta che ho fatto è stata che molti indumenti che indossiamo quotidianamente sono in realtà dei manufatti alieni: per essere precisi sono dei sofisticati strumenti per monitorare tutti i nostri parametri vitali. Noi li indossiamo e loro trasmettono agli alieni la pulsazione cardiaca, la pressione del sangue, la temperatura e chissà quanti altri parametri che noi non immaginiamo neanche! Chi non ha comprato qualche economico indumento made in China? Ebbene, di questi indumenti ci viene detto che sono stati realizzati con manodopera a basso costo e proprio per questo sono venduti a prezzi stracciati, ma questo è un trucco! Il prezzo basso serve a favorirne la diffusione a livello mondiale, e il fatto che sono marchiati made in China serve a limitare la possibilità di verificarne la provenienza! Anche in questo caso in laboratorio ho un centinaio di magliette che una volta analizzate a fondo hanno rivelato dettagli davvero incredibili!» disse Fam trascinato da un crescente entusiasmo.

«Più tardi voglio vedere sia i letti che le magliette! Ma c'è una cosa che vorrei capire... i cani e i gatti sono incapaci di percepire le nostre tecnologie, ma sono capacissimi di vedere NOI! Se noi non siamo capaci di vedere le tecnologie aliene, quindi dovremmo essere almeno capaci di vedere LORO! Perché invece non li vediamo?»

«Ci ho pensato anche io a questo problema e mi sono scervellato per mesi, ma poi ho trovato la soluzione, anche questa era sotto il naso e non l'abbiamo mai vista. Sono partito sempre dal rapporto umani-animali. I cani e i gatti, per rifarci agli stessi esempi di prima, ci vedono benissimo, ma ci percepiscono come se fossimo anche noi cani o gatti! Solo che ci pongono in una posizione dominante rispetto a loro! Da ciò si estrapola facilmente che...»

«...noi vediamo gli alieni come se fossero normalissimi esseri umani, ma in posizioni sociali molto elevate, come star del cinema, presidenti, imperatori, ecc...! Questa però l'ho già sentita...» lo interruppe Tomath, mostrando tutta la sua perplessità.

«Si, qualcuno l'aveva già pensato, e noi l'abbiamo snobbato come un pazzo visionario...» disse Fam con tristezza.

«Loro sono tra noi...» aggiunse Fam a bassa voce avvicinandosi a Tomath.

«Anche tu sembri un pazzo visionario in questo momento!» lo rimproverò Tomath.

«Io ho le prove!»

«Le voglio vedere!»

«Calmati! Le vedrai al momento opportuno...»

«Spero che per te il momento opportuno sia molto presto. Io ho da lavorare...» disse Tomath alzandosi dalla sua poltrona. Cominciò a pensare che se Fam non se ne fosse andato entro pochi minuti avrebbe perso la pazienza. L’atteggiamento di Fam era un po’ troppo irritante.

«Questo è più importante del tuo lavoro. E' qualcosa di troppo grandioso, i tuoi appuntamenti possono certamente aspettare».

«Aspettare cosa? Perché non vuoi farmi vedere subito le prove?» chiese Tomath.

«Ti rendi conto che Gesù era con molta probabilità un alieno che aveva mostrato a tutti le sue capacità! Lo hanno ucciso i suoi stessi simili per metterlo a tacere. In questo modo trovano spiegazione anche i numerosi miracoli che Egli faceva…» disse Fam pensieroso.

«Non cambiare discorso! Voglio visionare le prove che hai citato. Voglio vedere le analisi dei letti e delle magliette! Tu hai queste analisi, portamele, per favore».

«Non subito… mi devi perdonare ma non mi fido: anche tu potresti essere un alieno...».

«Basta Fam. La mia pazienza ha un limite. Ho solo altri cinque minuti da dedicarti, poi ho un seminario. Giusto il tempo per andare a prendere le tue analisi e portarmele!» disse Tomath severo.

«Dopotutto anche tu hai sempre occupato posizioni sociali elevate... potrei togliermi ogni dubbio facendo l’analisi di un campione dei tuoi tessuti…»

«Cosa?!» gridò Tomath.

«Si, certo! L’analisi metterebbe in evidenza un DNA diverso da quello umano e sarebbe la prova della tua appartenenza!».

Con mossa rapida Fam afferrò il tagliacarte sulla scrivania di Tomath e si diresse di scatto verso di lui.

«Cosa vuoi fare?» disse Tomath con una smorfia di terrore disegnata sul viso.

«Calmati! Ci vorrà solo un attimo… mi basta un lembo del tuo orecchio per avere la prova che mi serve. Non ti farà male e se sei davvero umano non hai niente da temere!» disse Fam, rosso in viso.

A quel punto Tomath si decise, con un movimento rapido della mano, premette il bottone che si trovava sotto la sua scrivania e chiamò la sicurezza. Entro un minuto sarebbero arrivati due uomini.

«Tu non ragioni più... ti invito ad uscire da questo ufficio!» disse Tomath, pallido in viso per la paura.

A quel punto Fam si fermò e abbassò il tagliacarte.

«Io l'avevo sempre sospettato, sai? E' da anni che ti tengo d'occhio! Ma non ero sicuro, non sono mai stato sicuro. Non lo sono nemmeno adesso... ma se sei umano allora devi aiutarmi! Bisogna divulgare questa scoperta; ci divideremo il merito e saremo ricordati come i più grandi scienziati della storia umana. Saremo per sempre quelli che hanno scoperto l'esistenza degli extraterrestri, supereremo in fama Galileo, Newton, Einstein, Watson e Crick e tanti altri! Ti rendi conto di cosa abbiamo appena fatto?» disse Fam, febbricitante per l'entusiasmo.

«Tra pochi secondi due uomini ti accompagneranno fuori da questo edificio. Ma ci sentiamo tra qualche giorno. Dopo avere osservato cosa c'è dentro il tuo laboratorio...» disse Tomath freddamente.

I due uomini della sicurezza entrarono nello studio, strapparono dalla mano di Fam il tagliacarte e lo presero con forza dalle braccia. Mentre lo portavano fuori egli gridò:

«Diventeremo una leggenda perché nemmeno loro sono riusciti a fermarci!», poi la porta dello studio si chiuse automaticamente.

Tomath crollò sulla poltrona in preda al pianto. Non solo il suo migliore scienziato e amico aveva perso la salute mentale, ma aveva anche commesso un reato di cui, lui, sarebbe potuto essere considerato responsabile, con gravi conseguenza per la carriera. Si sentiva rovinato e beffato dal destino.

Il giorno dopo invece si sentì parzialmente rincuorato. Dalle indagini svolte al computer non risultava nessun illecito da parte di Fam. Nessuno aveva mai prelevato denaro per svolgere ricerche di nascosto. Nel laboratorio non c'erano né letti né magliette e nemmeno altre cose strane. Anzi, la scrivania era desolatamente vuota, come se Fam non lavorasse da molto tempo.

Nonostante tutto restava il fatto che il suo amico era impazzito e questo per lui era un grande dispiacere. La migliore mente di tutto il Dipartimento si era deteriorata e non sapeva se ne fosse esistita qualcuna in grado di succederle degnamente.

Le emozioni delle ultime 24 ore erano state talmente forti che Tomath si sentiva male fisicamente: avvertiva forti dolori addominali e anche un po' di mal di gola. Ad un certo punto i dolori divennero spasmi e uscì dal suo studio per precipitarsi in bagno. Vi stette circa cinque minuti poi uscì, ma ancora non si sentiva davvero a posto.

Quando Harajo, tecnico del Dipartimento dal carattere eccentrico e introverso, vide uscire il direttore dal bagno, così pallido e sudaticcio, venne colto da uno spiacevole sospetto. Si precipitò in bagno e guardò dentro.

Le sue preoccupazioni erano fin troppo fondate. Non bastava che aveva dovuto in fretta e furia sgomberare il laboratorio di Fam Arouet, perché quello sciagurato ci teneva due navi spaziali e un centinaio di sonde cerebrali! Non bastava nemmeno che era stato costretto a cancellare tutte le tracce informatiche dei movimenti di denaro che lo stesso Fam aveva fatto per procurarsi i soldi per le sue ricerche!

E doveva sopportare anche questo, parecchie volte al giorno.

«Il mio compito qui al Dipartimento sarebbe molto più piacevole se gli esseri umani la smettessero di defecare sul mio computer!» pensò.

«Ma l'hanno scambiato per un gabinetto?»

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Foto di Stephen Hawking

 

Il professor Stephen Hawking con sua moglie Jane, madre dei suoi figli.

Hawking è uno dei più famosi scienziati ancora viventi. Da molti anni vive su una sedia a rotelle a causa della sclerosi laterale amiotrofica. Nonostante tutto ha continuato i suoi studi di fisica teorica con instancabile dedizione. Nella sua lunga carriera si è occupato di buchi neri, cosmologia, gravità quantistica. E' autore di libro che è diventato un best seller di divulgazione scientifica: "Dal Big Bang ai buchi neri".

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martedì 16 dicembre 2008

Un albero di Natale innovativo

 

Un albero di Natale molto originale e soprattutto culturale ;-) Viene da pensare: come mai non l'ho inventato io?

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Le nubi ci stanno attaccando!

 

Una vasta distesa di nubi si sta insinuando in una valle. Sembra un gregge di pecore in corsa, oppure un esercito con cavalleria all'attacco in una gola impervia :-)

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Orione tramonta dietro il monte Nemrut

 

A quaranta chilometri a nord di Kahta, in Turchia, sorge il monte Nemrut, un rilievo attorno al quale si possono ammirare numerosi frammenti di statue risalenti ad oltre 2000 anni fa.

Le sculture di pietra sono alte anche 10 metri e ritraggono leoni, aquile, varie antiche divinità e il re Antioco I. Le rovine dei corpi di varie figure in posizione seduta sono visibili nella collina in alto, illuminate dal chiaro di Luna. La testa di Zeus si può vedere in basso al centro, mentre la testa del re si trova a sinistra verso l'orizzonte.

La cosa più affascinante è che nella foto è visibile anche un meraviglioso panorama stellare. In altro, un po' sulla sinistra si distingue facilmente la costellazione di Orione, con le tre stelle della cintura e quelle della spada in cui c'è la famosa nebulosa di Orione. In alto a sinistra si vede Procione, la stella più luminosa della costellazione del Cane Minore e un pò più in basso il punto più luminoso è la stella Sirio, la più luminosa del cielo e della costellazione del Cane Maggiore.

Il chiarore visibile all'orizzonte annuncia che il sorgere del Sole è vicino.

(clicca sull'immagine per vederla ingrandita)

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