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Nel 2013 i supercomputer saranno in grado di simulare il cervello umano

 

La potenza di calcolo dei computer è aumentata enormemente negli ultimi decenni. Osservando il grafico vediamo che siamo passati da poco più di 10 miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo del 1993 fino a quasi 1 milione di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo attuali.

Osservando l’andamento del grafico possiamo fare alcune previsioni. Ad esempio possiamo raggiungere, in tempi brevi due importanti traguardi.

Nel 2013 la potenza di calcolo, se crescerà sempre allo stesso ritmo, sarà sufficiente per permettere una simulazione funzionale del cervello umano. Nel 2025 sarà possibile persino simulare il “caricamento dati” nella rete neurale del cervello umano.

Cosa significa ciò? Se è possibile simulare l’attività di un singolo neurone, nel 2013 sarà possibile simulare l’attività interconnessa di tutti i neuroni contenuti in media in un cervello umano. Nel 2025 sarà possibile persino simulare questa attività in base all’interazione con dati provenienti dall’esterno (stimoli sensoriali, ad esempio).

La possibilità di “costruire” una “macchina pensante” è vicina? Per il momento saremo in grado solo di simulare un cervello umano, ma il problema non è solo la potenza di calcolo, ma l’algoritmo che dovremmo utilizzare per simulare il cervello umano. Infatti il problema dell’intelligenza non sta nell’”hardware” utilizzato, ma soprattutto nel “software” che lo fa funzionare, cioè in quegli algoritmi, per noi ancora quasi del tutto misteriosi, che riescono a darci quella infinita varietà di stimoli, sensazioni, comportamenti, sentimenti, creatività tipici della mente umana.

Naturalmente questo non significa che non sarà mai possibile creare una “mente artificiale”, anche perché il ritmo di crescita del progresso tecnologico è esponenziale. Se sarà possibile costruire una intelligenza artificiale pari all’uomo, sarà possibile, per questa, realizzare una intelligenza anche superiore a quella dell’uomo?

Questo è il problema della “singolarità tecnologica”. Il progresso tecnologico potrebbe diventare talmente rapido che le “macchine” potrebbero soppiantare l’uomo anche nell’ultima cosa che lo rende superiore a loro: l’intelligenza creativa?

Non lo sappiamo, ma se dovesse succedere, non dovremo aspettare molti anni…

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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