domenica 15 maggio 2011

Auto elettriche al salone MoTechEco 2011 (Roma)

 

Si parla sempre più spesso di auto elettriche. Io ne sento parlare da decenni, e da altrettanto tempo vedo prototipi di auto elettriche. Però questo tipo di mezzi di trasporto non riescono a prendere piede nel grande mercato. Per quale motivo le auto elettriche finora non hanno avuto il loro “meritato” successo? Probabilmente, come ho spesso detto in questo blog, il “pubblico” non ama le auto elettriche perché non infondono quel senso di “potenza” e di “status symbol” che ancora le persone cercano nell’automobile. L’auto elettrica sembra fare parte di uno stile di vita ecologico che non appartiene a chi cerca di “apparire”.

Fortunatamente sembra che i tempi siano maturi per un cambiamento di mentalità. Il recente boom delle energie rinnovabili, soprattutto del solare fotovoltaico, potrebbero finalmente essere il miglior incentivo per un boom altrettanto inarrestabile delle auto elettriche. Le auto elettriche potrebbero essere facilmente alimentate proprio grazie alle energie rinnovabili. Pannelli solari distribuiti in varie zone della città potrebbero diventare i “distributori” del futuro. Ma prima di “sognare” il futuro diamo uno sguardo al presente. Il 13 maggio 2011 a Roma si è svolto il MoTechEco 2011, un salone dedicato alla mobilità sostenibile. Il punto di forza di questo salone è stata la presentazione da parte della Renault di una gamma di automobili completamente elettriche.

Buona visione del filmato dedicato al MoTechEco 2011 svoltosi a Roma.

Auto elettriche


Diventare famosi con un blog

 

Come si diventa famosi con un blog? Spesso basta indovinare l’argomento giusto, oppure anche solo il post giusto per diventare improvvisamente famosi facendo uso solo di un blog. Oppure il blog è fatto talmente bene, è talmente bello, oppure tratta i suoi argomenti in maniera così approfondita, accattivante o semplicemente con così tanta polemica, da diventare un punto di riferimento per tutti nella blogosfera.

Ovviamente tenere un blog di tal genere non è per nulla facile, ci vogliono le idee giuste e non sempre si possono avere di idee di qualità così elevata. Quindi non c’è una “ricetta” per diventare famosi con un blog? Avete indovinato, non c’è una ricetta e le variabili in gioco sono talmente tante che non è per niente facile prevedere se un blog (di ottima qualità) resterà per anni nella quasi totale invisibilità, oppure se “esploderà” come il capolavoro creato da un “guru” (o da vari guru) di internet.

to blog or not to blog

Si possono citare vari casi di “successo” di questo tipo. Uno dei casi più famosi (e inflazionati) è quello relativo a Robin Good. Chi non conosce Robin Good? Basta fare una ricerca su Google per avere una risposta più che soddisfacente. Ma il suo successo è dovuto realmente alla grande qualità del suo lavoro, oppure è un’abile azione di marketing? Il suo blog (che si chiama Master New Media) è davvero così “utile” per i navigatori? Per caso non somiglia a quelle “star” della canzone o del cinema che non sono poi così brave a cantare e a recitare, però il loro agente è così abile da farli sembrare chissà che cosa?

Potrei azzardare una risposta, ma non dovete prenderla per oro colato, io stesso ho qualche dubbio su ciò che sto per scrivere.

Secondo me bisogna analizzare i post di questo famoso blog. Sono post lunghi, anche più di 1000 parole, quindi sono post che in qualche modo tendono ad essere pieni di “parole chiave” per i motori di ricerca. Ma i contenuti sono davvero così “completi” come promesso? Intanto devo dire che i post sono strutturati con molti titoli e sottotitoli e i righi di testo hanno una spaziatura molto larga e sono inframmezzati da immagini e filmati. Io non sono mai riuscito a leggere un post di Robin Good fino in fondo! Provateci voi, e vedete se riuscite a non innervosirvi. Come articoli saranno dei capolavori di online marketing, ma non si riesce mai a trovare un punto centrale, il “nocciolo della questione” e si perdono un numerosi rivoli di elenchi di nozioni slegate tra loro. Se anche nell’articolo ci fosse qualcosa che mi interessa, non è per nulla facile trovarla.

A questo punto la mia personale conclusione è che un blog famoso o anche famosissimo non è detto che sia per forza un blog di “vera” qualità, utile, che fornisce informazioni e conoscenze fondamentali ai navigatori. Ovviamente un blog di grande qualità non è detto che sia obbligatoriamente conosciutissimo, potrebbe esserlo per coloro che lo apprezzano o che ne comprendono la vera utilità. Un blog come Master New Media trova la sua forza nel fatto che “tutti ne scrivono” (anche io), esattamente come tutti parlano del Grande Fratello anche se tutto sommato non è uno spettacolo così bello e interessante.

Alla fine non è seguendo i “guru” che si crea un blog che può diventare famoso, oppure che diventi un punto di riferimento. I casi di successo “degli altri” non ci riguardano. Questo che leggete non è un blog famoso in senso stretto, anche se un certo successo (crescente) lo ottiene, ma ci sono molti consigli dei “guru” che mi ostino a non seguire, ad esempio:

1) Il blog monotematico. Il blog secondo me più è monotematico e peggio è, contrariamente a ciò che predicano da anni i “guru” della blogosfera. I navigatori possono avere degli interessi molto estesi e variegati. Ad esempio sono attratti dalla tecnologia in generale e non solo dall’informatica. Oppure possono essere affascinati dalla scienza e non solo dall’astronomia. Infine possono semplicemente non avere nessuna passione particolare ed essere attratti dalle “curiosità” di qualsiasi tipo.

2) Il “post lungo”. I guru dicono che più il post e lungo e meglio è. Non è detto che sia per forza sempre così. Questo post sta diventando un po’ più lungo di quelli che scrivo di solito, ma non mi stupirebbe osservare che non sarà affatto tra quelli più letti di questo blog. Facciamo un esempio: se cerco sui motori di ricerca una filastrocca o una poesia, la lunghezza deve essere sempre quella e non 10 volte maggiore! Se cerco un’informazione ben precisa, l’importante è trovarla nella forma più chiara, concisa e sintetica possibile.

3) Dare consigli su come migliorare il proprio blog. Piuttosto preferisco “smontare” le argomentazioni di coloro che danno tali consigli, come ho cercato di fare in questo post.

A questo punto però un consiglio ve lo do: scrivete quello che volete e che vi piace, perché io me lo vengo a leggere sicuramente e così avete già trovato un lettore Occhiolino

Buon lavoro Sorriso


sabato 14 maggio 2011

Il teorema di Pitagora dimostrato… con l’acqua!

 

Il teorema di Pitagora dimostrato con l’acqua?! Occhiolino Ma cosa significa? In realtà non si tratta di una vera dimostrazione, ma di una evidenza empirica. Tuttavia il filmato che vi propongo può avere un certo valore didattico, perché può far capire la validità del teorema di Pitagora anche ai bambini più piccoli che non possono ancora capire i metodi di dimostrazione. I buoni metodi di insegnamento devono essere usati proprio quando i bambini sono piccoli, perché questo tipo di esperienze li colpirà nel profondo e ne trarranno grande giovamento.

Buona visione del video.

Teorema di Pitagora dimostrato con l’acqua


Non ti scordar di me

 

La Myosotis scorpioides, specie nota comunemente con il poetico nome di “non ti scordar di me”, è un’erbacea nana della famiglia delle Boraginacee, con piccoli fiori riuniti in aggraziate infiorescenze incurvate all’apice delle ramificazioni. E’ una piantina perenne, alta fino a 45 centimetri, pelosa, con fusto eretto e molto ramificato, foglie oblunghe, ottuse o acute, di colore verde chiaro. E’ originaria dell’Europa, dell’Asia, dell’America, del Sud Africa e dell’Australia ed è diffusa, in Italia, nei luoghi umidi del Nord, dal mare alla zona montana. Fiorisce in primavera (qualche varietà anche in estate), e le infiorescenze, di colore celeste, bianco, rosa o giallo, sono molto profumate. Esige la mezz’ombra, frequenti e abbondanti annaffiature, terra sempre umida. Altra specie, di piccole dimensioni e frequente negli alti pascoli alpini, è la Myosotis alpestris.

non ti scordar di me

Il “non ti scordar di me” deve il suo nome a una leggenda tedesca: due fidanzati passeggiavano lungo le rive del Danubio, il ragazzo si sporse per raccogliere un fiore, ma inciampò e cadde in acqua; mentre annegava gettò il fiore a riva, gridando le sue ultime parole alla fidanzata: “Non ti scordar di me!”.


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La macchina a vapore

 

L’avvento della macchina a vapore, brevettata dall’ingegnere scozzese James Watt, diede indubbiamente l’impulso decisivo al processo storico della Rivoluzione Industriale. La produzione nelle miniere e nelle fabbriche subì un incremento esponenziale, trasformando in pochi decenni l’Inghilterra in quella che veniva chiamata l’”officina del mondo” e, quindi, nella più grande potenza mondiale.

Ma la macchina progettata da Watt rappresentò anche il punto di partenza di una nuova branca della Fisica chiamata termodinamica. Si può dunque ben dire che in questo caso siamo davanti a un esempio di un insieme di conoscenze e teorie, del tutto nuove rispetto alla scienza così come si era sviluppata fino a quel momento, scaturite da una serie di esperienze pratiche, frutto di tentativi e innovazioni dal carattere prevalentemente tecnologico. E’ vero che comunque il merito di avere posto le basi teoriche della termodinamica, una disciplina che ha dato a tutt’oggi un contributo rilevante al pensiero scientifico, spetta al francese Sadi Carnot.

Per uno di quegli strani giochi del destino, mentre in vita James Watt ebbe molta fama e fortuna, finì poi per essere quasi dimenticato e ricordato solamente per l’unità di misura della potenza (il watt, simbolo W). Viceversa, Carnot ebbe una vita sfortunata, morendo a soli 36 anni e dovendo stampare a proprie spese un libro di un centinaio di pagine contenente il suo lavoro scientifico, che passò inosservato. Tuttavia le sue intuizioni furono riscoperte pochi anni dopo la sua morte e oggi sono universalmente ritenute fondamentali per la nascita della termodinamica.

In questo breve filmato possiamo vedere un semplice schema che fa comprendere il funzionamento di una macchina a vapore.

La macchina a vapore (durata 1 minuto e 11 secondi)


Il siluro

 

Il siluro è un pesce d’acqua dolce della famiglia dei siluridi (Silurus glanis), diffuso nelle acque interne dell’Europa Centrale, misura fino a 3 metri di lunghezza e pesa 200 kg. Ha una testa molto grossa, un corpo di forma cilindro-conica e una bocca larga munita di piccoli denti. Attorno alla bocca sono inseriti otto barbigli. La pinna dorsale e quelle pettorali sono dotate di un aculeo connesso a una ghiandola velenifera. Il corpo è di colore brunastro e variegato. Vive nelle acque dell’Europa centrale: durante il giorno resta immobile nel fango, mentre di notte si trasforma in un vorace predatore.

pesce siluro

Il pesce siluro è tra i maggiori predatori delle acque interne e si alimenta di pesce come anguille e i ciprinidi. Gli esemplari più grandi si nutrono anche di rane, ratti e uccelli selvatici.


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venerdì 13 maggio 2011

Energie rinnovabili: il fotovoltaico

 

Da varie fonti autorevoli arriva la notizia che entro il 2050 le energie rinnovabili, come quella solare, quella eolica e quella geotermica, potrebbero soddisfare quasi il 100% del fabbisogno energetico mondiale.

Tra queste forme di energie rinnovabili, una delle più promettenti è l’energia che proviene da comparto fotovoltaico, cioè dai pannelli solari fotovoltaici, quelli che trasformano l’energia solare in corrente elettrica (i pannelli solari termici invece sono quelli che sfruttano il Sole per produrre acqua calda).

Il progresso tecnologico che negli ultimi anni ha coinvolto il settore fotovoltaico è stato davvero rapidissimo. Si è passati dalle celle solari (sono i costituenti dei pannelli solari) basate sul silicio fino alle moderne (ed efficientissime) celle solari fotovoltaiche a film sottile. Gli ultimi sviluppi si concentrano addirittura su celle solari fatte con materiale organico che sfruttano la luce solare allo stesso modo di come fanno le foglie delle piante. In pochi anni si è aumentata l’efficienza e sono diminuiti anche i prezzi. Ancora il cammino è lungo, ma per fortuna la strada ormai è segnata e le scoperte tecnologiche si susseguono ad un ritmo sempre più serrato.

Nei prossimi decenni assisteremo quindi ad una vera trasformazione delle fonti energetiche. E’ difficile prevedere gli scenari del futuro, ma non penso di commettere un errore pensando che entro i prossimi trenta e quaranta anni tutte le case avranno i pannelli solari, oppure attingeranno la corrente elettrica da grandi centrali solari o eoliche costruite nelle periferie delle città.

pannelli solari in casa

La cosa a cui mi diverto di più a fantasticare però è la rivoluzione dei trasporti. Automobili elettriche con pannelli solari incorporati, aerei ad energia solare (come il già operativo Solar Impulse), treni alimentati ancora una volta ad energia solare. Questo scenario sarebbe davvero un sogno! Sorriso Tutto questo avverrà realmente? Io spero di sì e visto l’interesse sempre crescente nei confronti delle fonti energetiche rinnovabili sono abbastanza sicuro che questo sogno diventerà realtà.

Ma cosa sono esattamente i pannelli solari fotovoltaici e come fanno a produrre energia elettrica? Nel seguente filmato possiamo vedere una spiegazione semplice e chiara del funzionamento dei pannelli solari fotovoltaici, dei finanziamenti pubblici disponibili per l’installazione di un impianto solare e del tempo di ritorno dell’investimento.

Buona visione.

Energie rinnovabili: fotovoltaico


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...