martedì 18 gennaio 2011

Che cos’è l’etologia?

 

L’etologia è la scienza che studia le origini, le evoluzioni e il comportamento delle diverse specie animali, compreso l’uomo. L’osservazione e lo studio avvengono rigorosamente nell’ambiente naturale del soggetto e senza alcuna interferenza esterna.

etologia

L’etologia analizza i modelli di comportamento tipici di una specie come l’apprendimento e l’aggressività, l’allevamento dei figli. L’apprendimento, ad esempio, è la capacità di cambiare il proprio modo di agire sulla base dell’esperienza acquisita.

L’etologia, nonostante qualche punto in comune con la psicologia e la sociologia, si differenzia per un approccio più strettamente biologico. La nascita della moderna etologia risale agli anni Trenta del Novecento, in relazione con la pubblicazione del saggio L’anello di re Salomone dello scienziato austriaco Konrad Lorenz. Le sue ricerche evidenziavano possibili analogie tra il comportamento animale e quello umano.

Gli altri padri fondatori sono Nikolaas Tinbergen e Karl von Frisch, vincitori con Lorenz del premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 1973.


lunedì 17 gennaio 2011

Il concetto di infinito spiegato con parole semplici

 

Il concetto di infinito è molto affascinante, ma è anche molto sfuggente. Molti non sanno bene cosa sia l’infinito. Quindi vale la pena descriverlo con parole semplici per capirlo “una volta per tutteOcchiolino.

infinito

In matematica, è la possibilità di una grandezza di crescere senza limite. Per esempio l’insieme dei numeri interi (1, 2, 3, ecc…) è infinito, perché si può sempre trovare un numero intero maggiore di un altro, per quanto grande esso sia.

In fisica l’infinito spesso indica una distanza molto grande rispetto al sistema di riferimento in cui ci si trova; una sorgente luminosa, per esempio, si considera situata all’infinito rispetto a noi, quando i raggi luminosi che provengono da essa possono essere considerati paralleli fra loro.

Di solito si tende a rifiutare che nell’Universo l’infinito possa esistere realmente. Infatti la formazione del cosmo sarebbe avvenuta in un passato lontanissimo (13,7 miliardi di anni fa), ma non infinito, e che la fine di tale cosmo potrebbe avvenire in un futuro ancora più lontano.


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Che cos’è un cromosoma?

 

I cromosomi, visibili nel nucleo cellulare delle cellule eucariote (provviste cioè di nucleo circondato da membrana) in divisione, sono composti dal groviglio del lungo filamento di DNA, che contiene le informazioni genetiche.

cromosoma

Con il processo della mitosi i cromosomi vengono equamente distribuiti dalla cellula madre alle cellule figlie. Il numero e la forma dei cromosomi sono caratteristici per ogni specie: le cellule umane, ad esempio, hanno 46 cromosomi che possono avere forma di granuli, bastoncini o filamenti simili alla lettere V o alla lettera J.

Sono lunghi da 2 a 5 micron (millesimi di millimetri) e larghi da 0,2 a 2 micron. L'insieme dei cromosomi di una cellula è anche chiamato corredo cromosomico. Nei corredi cromosomici di alcuni animali e dell'uomo è presente una particolare coppia di cromosomi chiamati cromosomi sessuali, che determina il sesso dell'individuo.


domenica 16 gennaio 2011

Igiene dentale. Un filmato molto chiaro spiega come fare.

 

L’igiene dentale è molto importante, perché evita una serie di fastidiosissimi disturbi che possono colpire i denti e le gengive. In questi due filmati possiamo vedere come eseguire in maniera semplice una corretta igiene dentale. La maggior parte delle persone non fa un uso corretto dello spazzolino quando si lava i denti, infatti si ha sempre la tendenza a fare dei movimenti dello spazzolino assolutamente sbagliati. Un’altra cosa che pochi sanno è che non è affatto necessario usare un dentifricio perché la buona pulizia è fatta grazie all’uso corretto dello spazzolino.

Altri strumenti consigliabili per la pulizia dei denti sono il filo interdentale e lo scovolino interdentale. Nel filmato (seconda parte) viene spiegato in modo semplice come usarli correttamente.

Buona visione.

Igiene dentale (prima parte)

 

Igiene dentale (seconda parte)


sabato 15 gennaio 2011

La fine del mondo è fissata per il 2068! Parola di matematico (ma non prendetelo troppo sul serio)

 

Ancora una volta un articolo sulla fine del mondo? Qualcuno starà pensando che sono un inguaribile catastrofista o persino un pericoloso menagramo della rete. In realtà scrivo questi articoli per prendere in giro quelli che credono che la fine del mondo sia vicina (o che in qualche modo sia prevedibile) e non per dargli ragione.

Però stavolta il mio discorso si fa più serio (non tremate per favore). Infatti gli altri metodi per prevedere la fine del mondo sono stati bollati come pseudoscientifici (profezie Maya e company), ma forse non tutti sanno che in realtà esiste un modo per calcolare la data della fine del mondo in modo più scientifico!

A questo punto non ci credete più? Non ve lo consiglio, non si sa mai… Occhiolino

Dovete sapere che in matematica viene definita una funzione, chiamata logistica, che descrive la crescita di alcune popolazioni. Se disegniamo la curva relativa a questa funzione otteniamo un grafico come questo:

Come vedete una popolazione (di conigli, di batteri, di esseri umani, ecc…) all’inizio cresce lentamente, poi la crescita accelera e infine, quando gli individui sono diventati numerosi, intervengono dei fattori che ne rallentano la crescita. La popolazione alla fine non cresce più e si assesta attorno ad un valore costante asintotico.

Se disegniamo la curva della crescita della popolazione mondiale umana otteniamo questo grafico [fonte]:

crescita della popolazione mondiale

Dal grafico vediamo che il massimo della popolazione mondiale si dovrebbe raggiungere  circa nell’anno 2150 con poco meno di 10,5 miliardi di abitanti. Dopo il 2150 la popolazione quindi non dovrebbe crescere più.

Sfortunatamente sembra che, di solito, i sistemi che seguono un andamento di tipo logistico cessano di esistere quando raggiungono il 95% della loro crescita massima teorica!

Il 95% della crescita massima teorica verrebbe raggiunto esattamente nel 2068. E’ questa la “vera” data della fine del mondo?

Ovviamente no, e per due buoni motivi. Il primo è che la curva logistica che è stata calcolata non è detto che sia quella reale, soprattutto perché non conosciamo l’andamento della popolazione prima del 1900 visto che non abbiamo dati affidabili prima di quel periodo.

Il secondo motivo è che l’esistenza umana non è così deterministica da poter essere assimilata ad una funzione matematica, quindi potrebbero avvenire tantissimi avvenimenti che possono cambiare la storia dell’umanità e che non possiamo prevedere e nemmeno immaginare.


Conclusione

La fine del mondo non è un problema scientifico o matematico,  come potrebbe sembrare a prima vista, ma un problema psicologico. Sono le nostre paure e le nostre ossessioni che si proiettano in una sadica, irreversibile catastrofe finale che ci perseguita come un incubo (soprattutto negli ultimi anni, amplificata da televisione, cinema e internet).

Come si fa a evitare questa paura? Cercando di essere creativi e razionali nello stesso tempo, vivere bene la vita, cercare l’amore e l’amicizia ed essere curiosi di tutto. Sono consigli banali che chiunque vi potrebbe dare, ma non sapete quante sono le persone che non sono interessate a queste cose!


venerdì 14 gennaio 2011

Cos’è il CERN?

 

CERN è la sigla del Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare. Il CERN fu istituito nel 1954 in seguito alla convenzione di Parigi del 1° luglio 1953, in cui dodici paesi europei, fra cui l’Italia, si unirono allo scopo di promuovere la ricerca scientifica sulle particelle elementari, collaborare agli esperimenti e condividere i risultati.

Fino a quel momento i laboratori più attrezzati e moderni si trovavano soprattutto negli Stati Uniti e questo spingeva molti scienziati europei a emigrare per poter svolgere in modo adeguato le proprie ricerche; la nascita del CERN rappresentò invece una nuova opportunità per riportare all’avanguardia la ricerca nucleare in Europa.

Sono stati raggiunti anche risultati inaspettati che hanno cambiato la storia della comunicazione. Infatti nel 1989, al CERN nacque il progetto WWW, sigla di world wide web, per lo scambio di dati a distanza fra scienziati, dando il via alla grande diffusione di internet come strumento comunicativo.

Il CERN è situato presso la città di Ginevra a occupa un’ampia area di confine tra Francia e Svizzera. Presso il CERN dal 1989 fino al 2000 funzionò il LEP (Large Electron Positron Collider), un enorme acceleratore di particelle elementari a forma di anello con una circonferenza di 26,7 Km (vedi immagine sotto), posto a circa 100 metri di profondità; nella stessa galleria è stato realizzato il dispositivo LHC (Large Hadron Collider) in cui già a partire dal 2008 vengono accelerate particelle ad altissima energia. Si tratta del più potente acceleratore di particelle che sia mai stato realizzato al mondo.

CERN

Per quanto riguarda LHC vi rimando ad alcuni post di questo stesso blog che potrebbero interessarvi:

Cosa è l’LHC? In questo video una bellissima spiegazione!

Come funziona il Large Hadron Collider (LHC)


La leva

 

La leva è la più semplice delle macchine, cioè gli strumenti creati per eseguire un lavoro. La leva è uno strumento costituito da un corpo rigido, di solito un’asta, che si appoggia a un punto fisso, detto fulcro. Nella leva agiscono due forze: quella che compie il lavoro vero e proprio, detta forza motrice, e un’altra che si oppone al lavoro della forza precedente, la resistenza.

A seconda della posizione del fulcro e dei punti di applicazione della forza motrice e della resistenza, le leve si classificano in tre tipi diversi:

le leve di primo genere, in cui il fulcro si trova tra la forza motrice e la resistenza come un remo o il piede di porco;

le leve di secondo genere, in cui la resistenza è posta tra il fulcro e la forza motrice come nella carriola;

le leve di terzo genere, in cui la forza motrice si applica tra il fulcro e la resistenza, per esempio il nostro braccio quando cerchiamo di sollevare un peso.

Leve di primo genere: il fulcro è posizionato tra forza motrice e resistenza.
 
Leve di secondo genere: la resistenza è posizionata tra fulcro e forza motrice.
 
Leve di terzo genere: la forza motrice è posizionata tra fulcro e resistenza.
 

Una leva è vantaggiosa quando permette di vincere una resistenza molto grande con una piccola forza motrice. Le leve di secondo genere sono sempre vantaggiose; quelle di terzo genere non lo sono mai, mentre quelle di primo genere sono vantaggiose quando il fulcro si trova più vicino alla resistenza che alla forza motrice.


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