martedì 24 marzo 2009

Come nasce una stella? Video intervista a Valeria Ferrari

 

Come nascono le stelle che possiamo ammirare di notte? Tutti se lo saranno chiesto prima o poi. Il meccanismo che porta alla nascita di una stella è molto complesso, ma questo non impedisce, ad un buon divulgatore, di spiegarlo anche a chi non ha una grande preparazione scientifica.

In questo interessante filmato Valeria Ferrari, ordinaria di Fisica Teorica presso l'Università La Sapienza di Roma, ci spiega con parole semplici e chiare, come avviene la nascita di una stella. Con magistrale abilità riesce a risvegliare in noi la curiosità di conoscere qualcosa in più dell’universo che ci circonda.

Buona visione e buon ascolto.

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lunedì 23 marzo 2009

Kill Bill in un minuto – Video divertente

 

Kill Bill per molti di noi è stato un film davvero storico. In questa pellicola, divisa in due volumi, si manifesta tutta la genialità di Quentin Tarantino. Ciò che si apprezza di più sono i riferimenti, più o meno espliciti e non senza una punta di ironia, a diversi film e generi di film. Spaghetti western all’italiana, film di Kung Fu, film di arti marziali giapponesi, altri film dello stesso Tarantino sono presenti nello stesso film. Tutti gli appassionati del genere sapranno che la tuta gialla con le strisce nere indossata dalla protagonista (Beatrix Kiddo, interpretata da Uma Thurman) è come quella indossata da Bruce Lee nel film L’ultimo combattimento di Chen.

In questo filmato vediamo una gustosissima parodia dei due volumi del film Kill Bill. C’è veramente tutto il film, non hanno dimenticato proprio niente ;-)

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domenica 22 marzo 2009

Pink Floyd – Another Brick in the Wall – The Wall (video e testo)

 

Another Brick in the Wall è forse uno dei brani e video musicali più famosi della musica rock. Il filmato che vi propongo è tratto dal film (regia di Alan Parker) Pink Floyd the Wall del 1982. Il doppio album dei Pink Floyd dal titolo The Wall, invece uscì nel 1979.

L’album e il film narrano la storia di un uomo che a causa degli spiacevoli avvenimenti della sua vita si barrica dietro un muro psicologico che non gli permette un vero contatto con gli altri e con il mondo. La scuola eccessivamente severa, la madre iperprotettiva, il fatto di non avere avuto una figura paterna, la droga, la vita disordinata da rockstar non fanno altro che aggravare la sua situazione. La storia è in larga parte l’autobiografia dell’ex leader del gruppo dei Pink Floyd: Roger Waters.

Adesso godetevi questo piccolo pezzo di storia del rock:

Testo in inglese

We don’t need no education.
We don’t need no thought control.
No dark sarcasm in the classroom.
Teacher, leave those kids alone.
Hey, Teacher, leave those kids alone!
All in all it’s just another brick in the wall.
All in all you’re just another brick in the wall.
We don’t need no education.
We don’t need no thought control.
No dark sarcasm in the classroom.
Teachers, leave those kids alone.
Hey, Teacher, leave those kids alone!
All in all you’re just another brick in the wall.
All in all you’re just another brick in the wall

Questa è la traduzione in italiano.

Non abbiamo bisogno di educazione
Non abbiamo bisogno di essere sorvegliati
né di oscuro sarcasmo in aula
Professore, lascia in pace i ragazzi
Hey, professore, lascia in pace i ragazzi!
Tutto sommato, è solo un altro mattone nel muro
Tutto sommato, siete solo un altro mattone nel muro

Non abbiamo bisogno di educazione
non abbiamo bisogno di essere sorvegliati
né di oscuro sarcasmo in classe
Professori, lasciate in pace i ragazzi!
Ehi, professore, lascia in pace i ragazzi!
Tutto sommato, siete solo un altro mattone nel muro
Tutto sommato, siete solo un altro mattone nel muro.

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Il robot violinista

 

La robotica, silenziosamente, fa sempre qualche passo in avanti. Anche senza avere una “intelligenza” nel senso comune del termine, i robot con il passare degli anni riescono ad eseguire compiti sempre più complessi. In questo video vediamo un robot che riesce a suonare il violino. Capiamo bene che suonare un violino è davvero un compito molto difficile, perché il movimento è molto complesso, dato che si tratta di una combinazione di vari movimenti che devono essere molto precisi e coordinati. Possiamo immaginare che l’algoritmo necessario per fare funzionare il robot sarà stato altrettanto complesso.

Ciò che si nota è che nel campo della robotica si fanno sempre passi da gigante per quanto riguarda l’esecuzione di compiti sempre più complessi, mentre il progresso per il raggiungimento di una vera intelligenza artificiale è molto più lento.

Forse perché ancora noi stessi non siamo riusciti a capire bene cosa sia l’intelligenza. Forse, il sogno di realizzare una intelligenza artificiale non è poi così vicino come alcuni credono (la “profezia” della singolarità tecnologica). Ma, si sa, nella scienza il progresso procede a balzi, quindi potrebbero arrivare delle scoperte improvvise.

Sports Videos, News, Blogs

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sabato 21 marzo 2009

La culocrazia della Gelmini

 

Meritocrazia. Che parola meravigliosa e densa di significati! Ci fa venire in mente cose meravigliose, come un mondo dove non ci sono raccomandati e ci sono quelli più colti e più bravi e più lavoratori che occupano le posizioni sociali più ambite, mentre gli ignorantoni, maleducati, sfaticati li guardiamo dall’alto mentre fanno fatica ad arrivare a fine mese con il loro misero stipendio! Che magnifica vendetta sociale! Un mondo dove i giocatori di serie A prendono 1000 euro a partita e viaggiano su aerei di linea (magari dell’Alitalia). E scorgo anche parlamentari senza auto blu e che pagano quando vanno a prendere qualcosa al bar…

Meritocrazia, che parola meravigliosa…

Però, però, però… non abbiamo fatto i conti con il ministro Gelmini, la bella Mariastella che “cura” il Ministero della Pubblica Istruzione.

Lei è la portabandiera della meritocrazia. “Basta con i professori che si mangiano lo stipendio” ha tuonato, spalleggiata da Brunetta.

Allora ha avuto un’idea geniale, ma geniale davvero! Si è detta, perché non superiamo il concetto di meritocrazia? Allora inventò la culocrazia!

Cos’è la culocrazia, vi state chiedendo?

La culocrazia consiste nel fatto che con i 42100 posti di insegnante che si perderanno nel periodo 2009- 2013 (grazie ai poderosi tagli di personale promossi dalla Gelmini), ci vorrà davvero un bel culo a non perdere il posto! Anche perché il posto non lo perdono gli insegnanti meno produttivi, ma solo chi ci capita sotto indiscriminatamente. Come si dice in dialetto catanese “a cu pigghiu pigghiu”.

Chi non perde il posto ha avuto culo, chi lo perde non ne ha avuto. Ecco la culocrazia! Per la meritocrazia mi sa che dovremo aspettare ancora qualche anno…

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Le misteriose sorgenti di raggi gamma nell’Universo

 

Esaminando l’intero cielo nei raggi gamma, fotoni che hanno oltre 50 milioni di volte l’energia di quelli della luce visibile, il telescopio della NASA chiamato Fermi Gamma-ray Space Telescope, facendo uso dello strumento Large Area Telescope (LAT) esplora le alte energie dell’Universo. Nell’immagine possiamo vedere una mappa dell’intero cielo costruita grazie a 3 mesi di osservazioni con il LAT (dal 4 agosto al 30 ottobre 2008). Questa rappresenta la mappa più profonda e ad alta risoluzione che si sia finora ottenuta.

Nell’immagine è possibile osservare 205 sorgenti di raggi gamma, però sono indicate solo le 10 più luminose.

La più brillante di tutte è la fascia al centro che non è altro che la Via Lattea. La linea curva sottile in alto a destra è la traccia lasciata dal Sole nel suo moto stagionale. LSI +61 303 è una stella binaria a raggi X che si trova ad una distanza di 6500 anni luce, PSR J1836+5925 è una pulsar (una stella di neutroni) che si vede pulsare solo nei raggi gamma. 47 Tuc invece è un ammasso globulare a 15000 anni luce di distanza. Unidentified è una sorgente sconosciuta perché finora non è stato possibile reperire una controparte ottica; giace molto vicino al piano della Via Lattea, quindi probabilmente ne fa parte.

NGC 1275 è una grande galassia nella costellazione di Perseo, distante 233 milioni di anni luce. 3C 454.3, PKS 1502+106, e PKS 0727-115 sono galassie attive lontanissime: più di un miliardo di anni luce.

Si nota un’altra sorgente non identificata, in basso a destra; stavolta è lontana dal piano della Via Lattea, quindi probabilmente si trova lontana, nello spazio intergalattico. La sua natura resta avvolta nel mistero.

(clicca sull’immagine per vederla ingrandita)

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venerdì 20 marzo 2009

Niccolò Fontana (detto Tartaglia) e il triangolo che non era suo…

 

tartaglia

Niccolò Fontana è un matematico italiano nato a Brescia nel 1499 circa e morto a Venezia nel 1557, fu soprannominato Tartaglia per la balbuzie procuratagli dalla ferita alla bocca infertagli da un soldato francese al sacco di Brescia nel 1512.

Fu un autodidatta per l’estrema povertà della sua famiglia; a lui si deve anche la prima traduzione italiana (1543) degli Elementi di Euclide.

triangolo tartaglia

Nel frontespizio dell’opera riportata nella figura sopra, del tedesco Pietro Bienewitz (o Peter Apianus), 1595-1552) vediamo già disegnato il così detto Triangolo di Tartaglia, che pubblicò il triangolo in questione in un’opera che reca la data del 1556 (General trattato di numeri e misure – Parte II), mentre l’edizione del Bienewitz è del 1527; si deve perciò concludere che l’attribuzione generalmente accettata è erronea. Lo stesso triangolo viene, a volte, detto triangolo di Pascal, perché si trova nei suoi scritti (1564). Lo stesso triangolo si trova, però, anche nell’opera di un altro matematico tedesco: Michele Stiefel di Essling (1486-1567). Chi lo scoperse dunque?

Nessuno degli autori citati, presumibilmente. Esso ci è pervenuto dal lontano Oriente, dalla Cina, ove il triangolo che noi denominiamo di Tartaglia era certamente noto allorché l’Europa lo ignorava: una trascrizione se ne trova infatti nel Prezioso Specchio dei quattro elementi (1303), opera del matematico Tchou Che-Kie.

In breve il triangolo di Tartaglia viene applicato nello sviluppo delle potenze di un binomio, come (a+b)^n.

1
1 1
1 2 1
1 3 3 1
1 4 6 4 1
1 5 10 10 5 1
……………………

Si costruisce in questo modo:

Ogni numero nel triangolo è la somma dei due numeri superiori.

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[Bibliografia: Corso di Matematica (vol 1); Scovenna-Bucchi-Fabbri-Silvestroni; ed. CEDAM]

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Spettacolare filmato di un’eruzione di un vulcano sottomarino

 

In questo spettacolare filmato possiamo ammirare un vulcano sottomarino che erutta nei pressi dell'isola di Tonga, Oceano Pacifico. Gli sbuffi neri e bianchi sono generati dalle esplosioni freatiche. Le esplosioni freatiche sono causate dall’acqua che viene a contatto con la lava calda; il calore la trasforma molto rapidamente in vapore acqueo che, con la sua veloce espansione non fa altro che sminuzzare i frammenti di lava in pezzi molto piccoli. La pressione del vapore poi agisce anche come un potenziamento dell’esplosione che diventa ancora più violenta. Il risultato è un miscuglio di frammenti sottilissimi (scuri) che vengono espulsi dall’acqua (simili a cenere vulcanica) e bianche volute di vapore.

Le stesso tipo di esplosioni si potevano ammirare anche in occasione dell’eruzione che creò l’isola di Surtsey (1963), cominciata come un’eruzione sottomarina.

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Sistemi di equazioni di primo grado

 

Risolvere un sistema di equazioni di primo grado non è difficile, se sappiamo esattamente dove mettere le mani. In questo articolo sto considerando sistemi di due equazioni di primo grado a due incognite, detti anche sistemi lineari di due equazioni in due incognite.

Trovare la soluzione di un tale sistema significa trovare i valori numerici che soddisfano contemporaneamente le due equazioni. In parole povere dobbiamo trovare i numeri che vanno bene per entrambe le equazioni.

Per dirlo in maniera rigorosa possiamo ricorrere a questa definizione:

Si chiama sistema di equazioni, nelle stesse incognite, un insieme di equazioni considerate simultaneamente, con lo scopo di sapere se hanno, oppure no, soluzioni comuni e, in caso affermativo, di determinarle.

In pratica come facciamo a risolvere il nostro sistema?

Procediamo prima di tutto con il caso generale.

Supponiamo che i coefficienti delle incognite del sistema:

sistema lineare

siano tutti diversi da zero.

In questo caso si può dimostrare che:

Il sistema lineare è:

- determinato, se ab’ – a’b <> 0

- impossibile, se ab’ – a’b = 0 e cb’ – c’b <> 0;

- indeterminato, se ab’ – a’b = 0 e cb’ – c’b = 0.

Quindi questi sono i tre casi che si possono verificare. Naturalmente essi valgono anche quando dovesse capitare che i coefficienti non sono tutti diversi da zero.

Se il sistema è determinato, le soluzioni x e y sono date dalle formule:

risultato x

risultato y

Nella pratica è difficile ricordare le due formule precedenti, quindi è meglio ricorrere ad altri procedimenti.

Esistono quattro metodi per risolvere i sistemi di primo grado e sono:

1) Metodo di sostituzione;

In questo caso, una volta che le due equazioni sono state ridotte a “forma normale” cioè sono di questo tipo:

sistema lineare

possiamo risolvere una delle due equazioni rispetto a una delle variabili, in questo modo:

clip_image002[1]

e sostituirla nella seconda equazione, in questo modo:

clip_image002[3]

Ora la seconda equazione dipende solo dalla variabile y e la possiamo risolvere:

clip_image002[5]

clip_image002[7]

clip_image002[9]

clip_image002[11]

Ora che abbiamo trovato la y, possiamo di nuovo sostituirla nella prima equazione:

clip_image002[13]

clip_image002[15]

clip_image002[17]

E semplificando troviamo anche la variabile x:

clip_image002[19]

Che non sono altro che le soluzioni fornite all’inizio.

Esempio:

clip_image002[21]

Ricaviamo la x dalla prima equazione:

clip_image002[23]

sostituiamo nella seconda

clip_image002[25]

Poi moltiplichiamo e portiamo le variabili al primo membro e i coefficienti al secondo:

clip_image002[27]

clip_image002[29]

adesso sommiamo e risolviamo rispetto alla y:

clip_image002[31]

clip_image002[33]

clip_image002[35]

Adesso anche abbiamo trovato la y, la sostituiamo nella prima equazione:

clip_image002[37]

Ed ecco la soluzione:

clip_image002[39]

 

2) Metodo del confronto;

Le due equazioni vengono risolte entrambe rispetto alla variabile x e poi, visto che i primi membri sono uguali (sono entrambi x), ne segue che anche i secondi membri lo sono.

sistema lineare

metodo confronto

da cui segue:

 metodo confronto1

In cui la prima equazione contiene la sola variabile y.

 

Esempio:

clip_image002

Ricavando la x da entrambe le equazioni, si ottiene:

esempio sistema2

ed eguagliando i due valori:

esempio sistema3

Risolvendo la prima equazione, solo nella variabile y:

esempio sistema4

alla fine si ottiene:

esempio sistema5

e sostituendo –1 alla y:

esempio sistema6

La soluzione pertanto è: x = 3; y = –1.

3) Metodo di addizione (o della combinazione lineare);

Il metodo consiste nel trasformare il sistema:

clip_image002[41]

nel sistema equivalente:

clip_image002[43]

 

Esempio:

Risolviamo il sistema:

clip_image002[45]

per eliminare la x si moltiplicano i termini della prima equazione per 2 e quelli della seconda per –3:

clip_image002[47]

da cui, sommando membro a membro:

clip_image002[49]

per eliminare la y si moltiplicano i termini della prima equazione per 3 e quelli della seconda per 5:

clip_image002[51]

sommando membro a membro, si ottiene:

clip_image002[53]

queste due equazioni ottenute, riunite, dànno il sistema:

clip_image002[55]

 

4) Metodo di Cramer.

Anche in questo caso le equazioni devono essere in forma normale.

sistema lineare

Con i coefficienti a, b, a’ e b’ possiamo costruire il determinante del sistema:

determinante sistema

Se D è diverso da zero, il sistema ammette soluzioni, quindi possiamo calcolare i determinanti della x e della y, nel seguente modo:

determinante della x

determinante della y 

Le soluzioni del sistema saranno date dalle formule:

soluzione x

soluzione y

 

Esempio:

metodo cramer1

(è lo stesso sistema degli esempi precedenti)

Vediamo che:

metodo cramer2

Il determinante del sistema è diverso da zero, quindi possiamo procedere a calcolare le soluzioni, che in base a quanto illustrato prima sono:

metodo cramer3

metodo cramer4

Che è appunto la soluzione ottenuta con tutti gli altri metodi.

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